Lucia Poli

Piccolo Eliseo dal 26 gennaio al 18 maggio 2020 cinque appuntamenti, quattro matinée la domenica e un concerto serale La IUC all’Eliseo Musica a Teatro


Piccolo Eliseo “La Pianessa” Musica a Teatro. Dal classicismo mozartiano al jazz più sofisticato, cinque appuntamenti al Piccolo Eliseo- quattro matinée e un concerto serale – diversi sia nell’organico che nei programmi, incluso il debutto di uno spettacolo che unisce musica, letteratura e teatro, affidati a maestri dal prestigio internazionale.

Piccolo Eliseo, domenica 26 gennaio 2020 ore 11.30 La Pianessa, Omaggio ad Alberto Savinio, spettacolo in prima assoluta con Lucia Poli, al pianoforte Marco Scolastra

Piccolo Eliseo “La Pianessa” Musica a Teatro, la serie di cinque concerti nati dalla collaborazione tra la IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti e il Teatro Eliseo, inizia con un omaggio ad Alberto Savinio. Un pianoforte animato che suona Chopin, un pianoforte femmina che partorisce pianofortini, un pianoforte glorioso e ribelle che interpreta Bach:

La Pianessa – Omaggio ad Alberto Savinio, recital in prima esecuzione assoluta, è un tributo al genio multiforme e poliedrico del raffinatissimo scrittore, pittore, nonché audacissimo compositore.

Lucia Poli narra le vicende tragicomiche dei curiosi personaggi che popolano alcuni racconti intessuti di musica che il grande Artista ha dedicato al pianoforte – Pianista bianco, La Pianessa, Vecchio pianoforte – e il bellissimo profilo biografico di Isadora Duncan.

Il pianista Marco Scolastra accompagna le parole poetiche e fantasiose con musiche dello stesso Savinio (Atene, 1891 – Roma 1952) che fu anche folgorante compositore, di autori da lui citati nei racconti, Mozart, Kullak, Paderewski, Chopin, ma anche di Rossini, De Crescenzo, Satie, Cage, Elgar selezionate come raccordo drammaturgico.

Testi di Alberto Savinio con la consulenza del professor Alessandro Tinterri, maggior esperto dell’opera di Savinio e curatore delle sue opere per Adelphi.

Lo spettacolo La Pianessa sarà preceduto sabato 25 gennaio alle ore 16.00 dall’incontro Uno sguardo sul mondo di Alberto Savinio con Alessandro Tinterri, presso il MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea (primo piano del Palazzo del Rettorato della Sapienza Università di Roma, Città Universitaria, piazzale Aldo Moro 5).

Tinterri, esperto dell’opera di Savinio nonché curatore delle sue opere letterarie per Adelphi, inquadra la figura di uno dei più eclettici del ’900. Parteciperanno all’incontro anche Ruggero Savinio, Lucia Poli, Marco Scolastra, Claudio Zambianchi.

L’ ingresso è libero.

Lucia Poli, fiorentina di nascita, ma romana d’adozione, sorella di Paolo Poli, è eclettica e stravagante attrice e autrice per il teatro, il cinema, la radio e la televisione, figura simbolo del teatro d’avanguardia in Italia.

Marco Scolastra è pianista di fama internazionale, appassionato di musica del Novecento, alterna le esibizioni da solista con le maggiori istituzioni musicali nazionali e internazionali alle collaborazioni con celebri direttori d’orchestra e grandi attori di teatro.

Alberto Savinio (Atene,1891 – Roma, 1952), pseudonimo di Andrea Francesco Andrea De Chirico e fratello del pittore metafisico Giorgio De Chirico, è stato raffinatissimo scrittore, pittore, nonché audacissimo compositore.

Ha prediletto le forme brevi del racconto e sperimentali rispetto al romanzo con uno stile ironico e fantasioso, fra inaspettati immaginari con il gusto del fantastico e del surreale e uno stile elegante e raffinato.

Fra le opere, Hermaphrodito, le raccolte Casa «la Vita» e altri racconti, Narrate, uomini, la vostra storia, Scatola sonora fra le opere postume.

PICCOLO ELISEO

Via Nazionale 183 – 00184 Roma

Domenica 26 gennaio ore 11.30

Domenica 9 febbraio ore 11.30

Domenica 8 marzo ore 11.30

Domenica 5 aprile ore 11.30

Lunedì 18 maggio ore 20.00

Biglietti 10 €

UFFICIO STAMPA TEATRO ELISEO

Maria Letizia Maffei 335.6467974 ufficiostampa@teatroeliseo.com

Antonella Mucciaccio 347 4862164 ufficiostampa@teatroeliseo.com

UFFICIO STAMPA IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti

Mauro Mariani 335 5725816 m.mariani.roma@gmail.com

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Lucia Poli
Ballista Antonio

Martedì 21 gennaio inaugurazione della mostra “Antonio Ballista. Atmosfere sospese. Opere grafiche 1976-2020” al MLAC.


Al MLAC Antonio Ballista “Atmosfere sospese”. E sabato 25 concerto dello stesso Ballista intitolato “Noir. LaPauraSiFaSentire”

Al MLAC Antonio Ballista “Atmosfere sospese”. Da anni protagonista della scena musicale italiana e internazionale come pianista e direttore d’orchestra, particolarmente attento agli sviluppi più recenti dell’arte dei suoni, Antonio Ballista dalla metà degli anni Settanta affianca all’attività musicale quella di artista visivo.

Al MLAC Antonio Ballista “Atmosfere sospese”. Martedì 21 gennaio alle 18.30 si inaugura al MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza (a cui si accede dallo stesso ingresso dell’Aula Magna) la mostra “Antonio Ballista. Atmosfere sospese.

Opere grafiche 1976-2020”. Sono una sessantina tra incisioni e disegni stampati digitalmente. La mostra resterà aperta fino a sabato 1 febbraio e sarà visitabile tutti i giorni, tranne la domenica, dalle 15 alle 19, con ingresso libero.

Questa mostra si svolge in occasione del concerto che Antonio Ballista terrà sabato 25 gennaio alle 17.30 nell’Aula Magna della Sapienza per la IUC – Istituzione Universitaria dei concerti, per cui ha preparato uno dei suoi tipici programmi bizzarri, intelligenti, sorprendenti, con una serie di brevi brani musicali apparentemente disparati ma tenuti insieme da una fantasiosa idea.

Sotto il titolo Noir.

LaPauraSiFaSentire Ballista ha riunito musiche di Verdi e di Adams, di Gounod e di Michael Jackson e di un’altra dozzina di compositori, che ci faranno provare il lato oscuro della musica, che ci parla di leggende misteriose, di avvenimenti paurosi, di orride streghe e di tremende tempeste.

Paura mescolata all’ironia.

Con la partecipazione del soprano Lorna Windsor (ci sarà anche un cameo con la voce registrata di Paolo Poli) e le immagini visionarie di Gian Luca Massiotta.

Claudio Zambianchi, docente di Stori dell’Arte Contemporanea alla Sapienza, così presenta l’opera grafica di Antonio Ballista: “Dalla metà degli anni Settanta Antonio Ballista, pianista e direttore d’orchestra, affianca all’attività musicale quella di artista visivo.

La mostra al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza comprende una sessantina di lavori tra incisioni e disegni stampati digitalmente su carta Hahnemühle.

I temi dei lavori sono soggetti legati all’esperienza di ogni giorno: paesaggi, interni, scale, ritratti… Eppure lo sguardo dell’artista dà a questi motivi un brivido d’inquietudine che turba l’apparenza tranquilla delle cose.

Due gli aspetti messi in gioco dall’autore per provocare in chi osserva un siffatto perturbamento e per farci percepire lo scarto fra le sue immagini e la realtà abituale.

Anzitutto il taglio: i paesaggi, gli interni e i ritratti non sembrano mai visti alla distanza “giusta”, siamo spesso troppo vicini per avere una visione informativa di quel che ci sta davanti.

Nei lavori di Ballista le inquadrature sono frutto di scelte di carattere emozionale, come se l’artista volesse restituirci il momento in cui il suo contatto con la realtà si trasforma, nell’occhio e nel mondo interiore, nell’immagine che porta dentro, discosta ormai da quella osservata.

Il secondo aspetto che induce l’«atmosfera sospesa» di queste opere è la propensione per un segno non gestuale: in certi casi Ballista sceglie contorni continui e decisi, in altri opta per un pulviscolo più o meno fitto che filtra attentamente la quantità della luce.

L’artista astrae dalle cose il palpito, la qualità ritmica e coglie, di volta in volta il ripetersi sempre diverso delle foglie d’erba su un prato, l’allargarsi degli anelli nella grana del legno, il susseguirsi dei gradini di una scala o l’accostarsi dei coppi su un tetto.

È attento alla metrica dello spazio, a come le cornici delle porte, o i quadri scandiscono le pareti. L’immagine non si dà come risposta immediata all’effetto luminoso istantaneo, ma riflette il tempo lungo di un’emozione inseguita con pazienza.

Guardando le opere di questa mostra tornano in mente i disegni di Van Gogh, nei quali la regolarità del tocco ispirata alla pennellata neoimpressionista, prosciugata dall’iridescenza del colore, traduce il ritmo del mondo nei valori del bianco e nero.

Una simile aspirazione traspare dalle immagini create, con rigore e coerenza, da Antonio Ballista.”

Ufficio Stampa dell’Istituzione Universitaria dei Concerti:

Mauro Mariani – tel. 335 5725816 – m.mariani.roma@gmail.com

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Mazzamauro Bugatty

Teatro Vittoria “Belvedere, due donne per aria”. E20inscena presenta Belvedere.

Due donne per aria, uno spettacolo scritto e diretto da Anna Mazzamauro.


Teatro Vittoria “Belvedere, due donne per aria”. Anna Mazzamauro e Cristina Bugatty sono le interpreti di questa storia al confine tra la commedia e la poesia di Fellini. al Teatro Vittoria.

Una terrazza. Un belvedere. Due donne velate di diversità.

Santa, pannosa figura che sembra uscita da una tela di Botero e Graziadio, una transessuale bellissima straziata e arricchita dalla sua duplice natura.

man TV belvedere 2109 20Si incontrano e si scontrano in un prepotente bisogno di vivere come ordinaria quella che agli altri sembra violazione.

Accanto a loro c’è Beethoven, musicista sordo ma che “sente” ogni risata, ogni pianto delle due creature e li commenta con il suo unico compagno, il contrabbasso, mentre assiste alla loro escursione feroce che alla fine unirà quelle vite in un abbraccio inaspettato.

Graziadio, etichettata come “diversa” e tormentata per questo, ritrova per mezzo dell’ironia popolana, del divertimento e della sana comicità di Santa, grassa e irresistibile padrona di casa di un Belvedere, la sua “normalità”. (Anna Mazzamauro)

Con: Anna Mazzamauro, Cristina Bugatty e Sasà Calabrese

scene Alessandro Chiti – costumi Agostino Porchietto – disegno luci Davide Rigodanza fonico Bruno Ferreira – macchinista Vincenzo Cutrupi – organizzazione Tamara Guido

dal 21 al 26 gennaio 2020 (h 21.00, domenica 26 h 17.30)

TEATRO VITTORIA – ATTORI & TECNICI _ Piazza S. Maria Liberatrice 10, Roma (Testaccio)

Botteghino: 06 5740170 – 06 5740598

Vendita on-line e info: www.teatrovittoria.it

Come arrivare: Metro: Piramide; Bus: 170, 781, 83, 3

Comunicazione: info@teatrovittoria.it e uffstampa@teatrovittoria.it / Teresa Bartoli 348.7932811 – ter.bartoli@gmail.com  

Biglietti

intero: platea € 30, galleria € 24

ridotto (under 26/over 65): platea € 23, galleria € 20

bambini (under 12): platea € 15, galleria € 14

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Mazzamauro Bugatty
Micol 1 6

Street Music Tour Micol Arpa Rock al Teatro Moderno di Latina

Teatro Moderno Latina presenta “Micol Arpa Rock”. Ventidieci presenta, lo Street Music Tour di Micol Arpa Rock, realizzato con il sostegno del Mibac e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea, giovedì 13 febbraio al Teatro Moderno di Latina la prima data.

Teatro Moderno Latina presenta “Micol Arpa Rock”. Micol Arpa Rock si presenta in tour col classico trio rock: al basso, Luca Amendola, alla batteria, Manuel Moscaritolo e al posto della chitarra e voce la sua arpa elettroacustica.

Teatro Moderno Latina presenta “Micol Arpa Rock”. Micol finora si è fatta apprezzare dalla critica musicale e dal grande pubblico per i suoi personali arrangiamenti di brani che hanno fatto la storia del rock.

Dai Genesis ai Led Zeppelin, dai Nirvana a Springsteen, Pink Floyd, Jeff Buckley, Bowie, Beatles, Dire Straits, Radiohead, Massive Attack, Area, Sigur Ros, Cat Stevens fino ad arrivare ai Queen, Coldplay e Avicii.

Per la prima Micol propone dal vivo anche i suoi brani inediti che vantano la collaborazione del produttore musicale di Zucchero, Max Marcolini, tratti dall’ Album “Play”, registrato con l’ingegnere del suono Fabrizio Simoncioni (componente dei Litfiba con alle spalle un centinaio di dischi d’oro cinquantasette di platino e un Grammy).

MICOL 1 1Teatro Moderno. Micol ha aperto i concerti di Artisti come PFM, Edoardo Bennato, Angelo Branduardi, Chiara Civello, Arisa e di star mondiali come Goran Bregovic ed Enrique Iglesias.

L’abbiamo vista aprire la diretta Rai serale del Concertone del 1 maggio 2018 e 2019 da Piazza san Giovanni a Roma, trascinando il pubblico con la sua forte personalità perché è questo che riesce a creare, un’empatia ed un’energia coinvolgente.

Micol inizia lo studio dell’Arpa al Conservatorio N. Paganini di Genova, la sua città, si diploma a soli 18 anni al Conservatorio F. Morlacchi di Perugia a pieni voti, subito selezionata dal M° Riccardo Muti per l’Orchestra Giovanile L.Cherubini e l’Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole, inizia a collaborare con prestigiose Orchestre Classiche e con Artisti della scena pop come Ron, Mario Biondi e Mika

Ma il suo spirito ribelle e la sua creatività artistica l’hanno spinta ad inseguire i propri sogni, abbandona i grandi Teatri per andare a contatto diretto con le persone esibendosi come busker nella piazzetta di San Teodoro in Sardegna.

A Piazza Navona a Roma, così il suo modo di suonare si trasforma in maniera singolare, suona in piedi creando un tutt’uno con l’arpa e i suoi arrangiamenti sono così coinvolgenti che Micol è riuscita ad arrivare al grande pubblico e tornare a calcare i grandi palcoscenici stavolta da solista, unica arpista rock sulla scena Internazionale.

Un percorso artistico ma anche di vita che stupisce e appassiona per determinazione e coraggio, così l’abbiamo apprezzata più volte in famose trasmissioni televisive e la stampa l’ha definita come l’arpista che ha rivoluzionato il mondo dell’Arpa, perché per la prima volta questo antico e magico strumento viene apprezzato nel mondo rock, pop e nei più importanti Festival.

Biglietti in vendita su:

Ticketone

Ciao Tickets

Botteghino del Teatro Moderno

Blu Ticket Centro Commerciale Latinafiori

 TICKET

PLATEA 16,00 + 2,00

GALLERIA 12,50 + 1,50 

Relazioni con la stampa Ventidieci : Maurizio Quattrini:tel. 338/8485333 -mail: maurizioquattrini@yahoo.it

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Auditorium Gazzoli. Per Visioninmusica

Gegè Telesforo in “Il mondo in testa” all’Auditorium Gazzoli di Terni


Visioninmusica presenta “Visioninmusica 2020” dal 24 gennaio al 17 aprile all’Auditorium Gazzoli di Terni

Auditorium Gazzoli. La stagione numero sedici di Visioninmusica realizza per il 2020 un articolato assemblaggio di novità e talenti musicali: sette concerti che contemplano ben sette generi differenti (jazz italiano, musica classica, fusion con accenti rock, musica d’autore, progressive, jazz europeo e sonorità latine).

Ciò che anno dopo anno si rivela il carattere vincente di Visioninmusica è il saper proporre con determinazione un programma originale, ricco di novità per l’ambito italiano e addirittura internazionale, mai banale e anzi scaltro rispetto alle effimere mode commerciali del momento.

Auditorium Gazzoli. Per Visioninmusica vanno in scena artisti che assai raramente si sono esibiti nel centro Italia o addirittura mai prima, nel nostro paese.

Solo l’esperienza e il talento di un direttore artistico della caratura di Silvia Alunni potevano essere in grado di mettere in cartellone stagioni così particolari, raffinate e perciò uniche – sia per il pubblico che per i professionisti del settore.

Il primo appuntamento della serie 2020, venerdì 24 gennaio, è affidato a Gegé Telesforo e alla sua nuova band tutta italiana con cui eseguirà, dal vivo e praticamente in anteprima, il nuovo progetto e il nuovo album dal titolo Il mondo in testa.

Una sorta di percorso artistico autobiografico, in cui Telesforo mette insieme e rielabora ritmi e melodie frutto delle sue esperienze artistiche più disparate, da cui fa emergere incontri, atmosfere e linguaggi che ne hanno segnato la carriera.

Il secondo concerto si terrà venerdì 7 febbraio e vedrà sul palco Giuseppe Albanese, tra i migliori pianisti della nuova generazione, scritturato dall’etichetta Deutsche Grammophon per la quale ha pubblicato già alcuni album.

L’ultimo suo disco, che dà anche il titolo al concerto, è Invito alla danza (2020).

Con questo suo lavoro Albanese offre un affascinante excursus tra celebri pezzi di musica per balletto (Tchaikovsky, Debussy, Stravinsky) trascritti per pianoforte solo grazie a un’infinità di virtuosismi e idealmente racchiusi tra l’Invito alla danza di Carl Maria von Weber (1819) e La valse di Ravel (1919).

Venerdì 21 febbraio sarà la volta di The Aristocrats, una band che negli ultimi otto anni ha realizzato album acclamati dalla critica, ha intrapreso tour mondiali e si è imposta come una delle band strumentali rock-fusion più irriverenti del pianeta.

Chiunque abbia assistito a una delle loro performance – ricche di rock, jazz, pop, metal e persino country music – è rimasto impressionato dallo spirito del gruppo e dalle loro sbalorditive improvvisazioni.

You Know What…? (2019) è la loro ultima uscita, registrato presso i Brotheryn Studios di Ojai (California) e proposta dal vivo per Visioninmusica.

I concerti di Visioninmusica 2020 si svolgeranno a Terni presso l’Auditorium Gazzoli con inizio alle ore 21:00.

ABBONAMENTO A 7 SPETTACOLI: euro 115,00 (in vendita dal 4 dicembre 2019)

BIGLIETTI SINGOLI:

INTERO: euro 30,00 e RIDOTTO*: euro 25,00 (spettacolo del 21 feb)

INTERO: euro 25,00 e RIDOTTO*: euro 21,00 (spettacoli del 24 gen e 17 apr)

INTERO: euro 20,00 e RIDOTTO*: euro 17,00 (spettacoli del 7 feb, 6 mar, 20 mar e 3 apr)

*ridotti per Soci Visioninmusica 2019 e Soci Fai delegazione di Terni 2019.

I biglietti per i singoli spettacoli saranno in vendita dall’11 dicembre 2019.

Rivendita a Terni: New Sinfony – galleria del Corso, 12 – Terni

Circuito nazionale: WWW.VIVATICKET.IT

PROMOZIONE NATALE 2019 (fino al 24 dicembre 2019): con un unico acquisto di almeno due spettacoli si ha diritto al biglietto ridotto.

Visioninmusica 2020 è sostenuta da: MIBACT, Regione Umbria, Camera di Commercio di Terni e Fondazione Carit.  

Supporter 2020: All Food, Fucine Umbre, Avis Comunale Terni, Hotel Michelangelo, Bar Umbria, Ristorante “Bettolone”, STAS, Studio Foscoli Consulenza. Media partner 2020:

Fedeltà del Suono, Costruire HiFi, Radio Galileo, Radio Incontro, Umbria 24, Vivo Umbria, Umbria Eventi.   Partner 2020: FAI Delegazione di Terni, Jazz Italian Platform, Europe Jazz Network

AUDITORIUM GAZZOLI

Via del Teatro Romano, 13 – Terni

Associazione Visioninmusica

tel. +39 0744 432714  •  cell. +39 333 2020747

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Ufficio stampa

Elisabetta Castiglioni

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Processo a Fellini OFFOFFTheatre Gramaglia Davanzati rid2

Off/Off Theatre “Processo a Fellini”Sycamore T Company presenta Processo a Fellini scritto da Riccardo Pechini


Off/Off Theatre “Processo a Fellini”. Nel centenario dalla nascita di Fellini, in Via Giulia è in scena l’omaggio a sua moglie Giulietta Masina

Off/Off Theatre “Processo a Fellini”. É l’anno in cui l’intera penisola ricorda il genio di Federico Fellini, a cento anni dalla sua nascita.

E mentre ovunque si omaggia il regista che con le sue pellicole ha cambiato la cinematografia italiana imponendosi al mondo, in Via Giulia andrà in scena “Processo a Fellini”, in cui sua moglie Giulietta Masina è pronta a giudicare l’uomo ed il marito Federico nel suo personale tribunale.

Uno spettacolo di pregevole fattura che debutterà all’OFF/OFF Theatre il prossimo martedì 21 gennaio, per restare in scena fino a domenica 26 gennaio.

La pièce, un progetto teatrale di Mariano Lamberti che ne cura anche la regia, nasce dal testo di Riccardo Pechini con cui si cimentano gli attori Caterina Gramaglia e Giulio Forges Davanzati, impegnati nell’arduo compito di dar vita al mai avvenuto confronto tra Federico e Giulietta.

Giulietta Masina è il centro nevralgico dell’opera teatrale diretta da Lamberti.

Da sempre la sua figura è stata associata a quella del Maestro che, con la sua imponenza, inevitabilmente ha offuscato le sue riconosciute doti di attrice e la sua genialità, che più volte l’ha portata ad esser identificata come una sorta di Charlie Chaplin al femminile.

Nonostante il suo talento, la Masina sarà per sempre ricordata come la compagna del grande Federico Fellini.

Per lui Giulietta è stata moglie, amante, amica e complice e, soprattutto, una musa ispiratrice che col passare degli anni e allontanandosi dai riflettori, ha sempre più indossato i panni di donna rassegnata a vivere all’ombra del proprio marito.

Un marito spesso avvezzo al tradimento (anche esplicito) e che più volte la Masina ha dovuto sopportare.

E così, mentre Fellini si confessava pubblicamente al mondo con il suo “Otto e Mezzo”, Giulietta si ritraeva sempre più in una lenta e malinconica solitudine.

Ma cosa sarebbe accaduto se Giulietta avesse potuto esprimere pubblicamente tutta la sua frustrazione?

Cosa sarebbe successo se Giulietta avesse dato voce alla donna umiliata e rabbiosa, sempre più imbavagliata e chiusa dentro se stessa?

 SINOSSI:

Giulietta si sveglia di soprassalto, una strana presenza sembra essersi introdotta in casa sua in piena notte. Un ladro, un assassino o forse qualcosa di ancor più inquietante.

Giulietta sviene dallo spavento. Quando si riprende si accorge che l’intruso è un giovane ragazzo che dice di conoscerla fin da bambina, malgrado ciò sia impossibile vista la notevole differenza d’età tra i due.

Il ragazzo è insofferente e fatica a trattenere la rabbia.

Ma non è Giulietta il bersaglio della sua acredine, anzi il giovane appare partecipe dei trascorsi a volte destabilizzanti vissuti dalla donna in tenera età.

Giulietta è confusa e non si fida di quello strano individuo, ma sente suo malgrado di avere con lui un legame profondo.

Non solo, le sembra addirittura di ricordare di aver progettato assieme a lui un piano misterioso che coinvolge il suo celebre marito.

L’accaduto si rivela essere un sogno che Giulietta racconta al proprio analista.

Sulla sedia che occupava il giovane c’è infatti ora uno psicologo che, con tono distaccato, mette in luce le contraddizioni che affiorano inconsapevolmente dalle parole della donna.

Si tratta di vere e proprie rimozioni.

L’immaginario femminile di Federico è carnale, invadente, inglobante, eppure ha relegato proprio lei, sua moglie, nel personaggio di una donna infantile, ingenua ed asessuata.

Da questo momento in poi in scena si avvicenderanno figure reali o immaginarie, tra cui l’amico di una vita, Mastroianni, personaggi apparsi nei film da lei interpretati e ovviamente Federico Fellini, con il quale avrà un confronto aperto e spietato sui suoi numerosi e sempre più espliciti tradimenti.

Il ritmo si farà sempre più serrato, fino ad arrivare ad un parossismo in cui alla rabbia si sostituirà non la rassegnazione (come avrebbero voluto i costumi dell’epoca) ma la rivendicazione di una femminilità a lungo repressa e la trasformazione in una donna consapevole e finalmente rappacificata col proprio passato.

OFF/OFF THEATRE

Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma / DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA

Costo Biglietti: Intero 25€; Ridotto Over65 18€; Ridotto Under35 15€;

Dal Martedì al Sabato h.21,00 – Domenica h.17,00

Info e Prenotazioni: +39 06.89239515 – offofftheatre.biglietteria@gmail.com

SITO: http://off-offtheatre.com/ – FB: https://www.facebook.com/OffOffTheatreRoma/ – IG: https://www.instagram.com/offofftheatre/?hl=it

Ufficio Stampa Carla Fabi Roberta Savona
Carla: carla@fabighinfanti.it
, 338 4935947 – Roberta: savonaroberta@gmail.com , 340 2640789
FB: https://www.facebook.com/UfficioStampaFabiSavona/ – IG: https://www.instagram.com/ufficiostampafabisavona/?hl=it

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Stani Amori

Di’Gay Project presentazione del libro “Strani Amori”. Presentazione del libro “Strani Amori”

Di’Gay Project presentazione del libro. Venerdì 17 gennaio ore 18 al Di’Gay Project Via Costantino 82 (Metro) Basilica San Paolo

Presentazione del romanzo di Fabio Croce

Introduce Maria Laura Annibali

Lettura Duska Bisconti

Interverranno Imma Battaglia e Fabio Croce

Edizioni Croce

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Stani Amori
Jorge Eduardo Eielson Nodo con morte panno nero e rosso 2002 30x15x40

Istituto Cervantes mostra di “Jorge Eielson”. Arte come nodo/nodo come dono II.


Istituto Cervantes mostra di “Jorge Eielson”. Giovedì 23 gennaio alle ore 18.30 si inaugura alla Sala Dalí dell’Instituto Cervantes di Roma (piazza Navona, 91) la mostra “Jorge Eielson: Arte come nodo, nodo come dono II”, a cura di Martha Canfield e Antonella Ciabatti.

Istituto Cervantes mostra di “Jorge Eielson”. L’esposizione, organizzata da Centro Studi Eielson e Instituto Cervantes, in collaborazione con Istituto Italo Latinoamericano (IILA) e la Real Academia de España, resterà a Roma fino al 29 febbraio 2020 e si potrà visitare gratuitamente dal mercoledì al sabato dalle ore 16 alle 20.

Jorge Eduardo Eielson (Lima 1924 – Milano 2006) è un caso eccezionale di precocità e di altissimo livello creativo sia nelle arti plastiche che nella letteratura.

A soli 21 anni vince il Premio Nazionale di Poesia del Perù con la sua prima raccolta, Reinos. Ma nel 1949 lascia il paese e non tornerà più, se non per incontri artistici e mostre.

Dopo importanti esperienze a Parigi e a Ginevra, nel 1951 si stabilisce a Roma dove rimarrà fino al 1965, entrando a far parte del gruppo L’Obelisco insieme a Mimmo Rotella e Piero Dorazio.

Ma la sua residenza definitiva sarà a Milano, dove vivrà il resto della sua vita insieme al suo compagno, l’artista sardo Michele Mulas.

Tuttavia è proprio a Roma, dopo varie sperimentazioni di collage con terre e sabbie e infine con tessuti strappati e ricomposti, dove arriva a configurare il segno fondamentale della sua arte: il nodo.

“Arte come nodo, nodo come dono 2. (El nudo al desnudo)” presenta 27 opere originali dell’artista e scrittore peruviano, membro della «Generación del 50» e artefice della rivoluzione poetica del suo paese.

Si tratta della seconda versione della mostra realizzata nel 2008 a Firenze (presentata da Mario Vargas Llosa) che testimonia la varietà creativa di Eielson: la poesia visiva e sonora, le installazioni, i dipinti, le sculture in tela, con il nodo come punto massimo di riflessione filosofica e segno estetico.

Jorge Eduardo Eielson Nodo albero iuta verde 2001 40x25x30Il nodo, oltre che il fondamento della sua arte, è un simbolo magico tra la dimensione visuale e quella verbale, un segno arcaico e moderno allo stesso tempo.

Con il nodo il movimento si ferma, le tele si fissano, il tempo interrompe il suo corso e l’anima, libera da ogni angoscia, si concentra nella contemplazione.

Attraverso le sue immagini visionarie e le sue illuminanti poesie, Eielson ci invita a ricongiungere passato e presente, io e non-io, gioia e dolore

In occasione della mostra romana, inoltre, si terranno quattro appuntamenti tematici, realizzati dall’Instituto Cervantes e dal Centro Studi Eielson presso la Sala Dalí.

Mercoledí 29 gennaio alle 18.30, Enzo Minarelli e Martha Canfield presentano la performance “La materia sonora: Omaggio a Jorge Eielson”, seguita da una lettura poetica in spagnolo e in italiano.

Sabato 8 febbraio dalle ore 11 si darà spazio a una curiosa passeggiata letteraria a cura di Alessio Brandolini, ispirata dalla raccolta poetica “Di stanza a Roma”.

Partendo da piazza Navona si percorreranno luoghi e monumenti che danno titolo alle poesie di questa raccolta, svelando i legami tra l’artista e la città.

Sabato 22 febbraio dalle 11 si terrà il laboratorio per bambini dal titolo “Essere artista: ora tocca a me!”. Un percorso sensoriale per famiglie con bambini, a cura di Laura Del Conte e Alessandra Maggio.

Per questi due eventi è obbligatoria l’iscrizione: cultrom@cervantes.es.

Infine, giovedì 27 febbraio alle 18.30, in occasione del finissage della mostra, verranno presentate alcune opere delle artiste peruviane Elisenda Estrems e Nani Càrdenas, a cura di Marco Benacci, che dialogheranno con i lavori di Eielson esposti alla Sala Dalí.

Dal 23 gennaio al 29 febbraio 2020 Instituto Cervantes di Roma – Sala Dalí Piazza Navona, 91 – ingresso gratuito

Info: tel. 06 6861871 – cenrom@cervantes.es

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Quadraro Basement lancia “PELLE”. Musica urbana nel singolo d’esordio 23:23 In uscita il 15 gennaio 2020

Dopo aver lanciato artisti come Noyz Narcos, Baby K, Capo Plaza, Quadraro Basement, l’etichetta del rap underground indipendente dal 2005, torna con un nuovo artista, destinato a farsi ascoltare dagli amanti della musica Urban e non solo: Pelle.

Milanese, classe 1994, Pelle, al secolo Stefano Pellegrino, debutta sulla scena italiana il 15 gennaio con il suo primo singolo, 23:23 accompagnato dal videoclip di Mauro Russo. Un brano dalle connotazioni noir, che diventa inno alla vita, nel momento della sua negazione.

Una storia vera, quella dell’idea di auto-distruzione del giovane artista milanese, che si fa esempio per tutti nella sua rivendicazione della vita, diventando paradossalmente un nuovo inizio.

23:23 è, infatti, una lettera d’addio alla vita, scritta in un momento di massima depressione, che, nell’attimo stesso in cui viene scritta si trasforma in superamento del malessere, grazie alla musica.

Un storia vera, un racconto reale, una parabola sulla vita che parte dall’autodistruzione. La lettera non è mai stata mandata, nella musica la rivincita, la forza di ripartire.

Come in Assolo, il disco d’esordio previsto per primavera 2020, Pelle è un narratore di emozioni, prima di tutto quelle vissute sulla “sua pelle”: dalla depressione e la solitudine alla forza e il coraggio.

23:23 in uscita il 15 gennaio anticipa l’album di debutto di Pelle, Assolo: un concept album, il viaggio di una generazione alla scoperta e alla ricerca della serenità attraverso un sound rap e pop dai contenuti quotidiani affidati a un uso della parola ragionato e attento.

Dentro ci sono i viaggi di Stefano, gli incontri e la vita di un giovane 26enne “di provincia”: c’è Milano, Londra, Barcellona, Jericoacoara, Miami e Ibiza. C’è il suo modo di amare, il modo di amare di un’intera generazione, c’è voglia di amare e di sentirsi amati.

Mi chiamo Stefano Pellegrino, in arte Pelle, ho 26 anni e sono nato a Gattinara, un paese di provincia. Un paese in cui è difficile crescere se non hai occhi per vedere oltre i confini di una micro società con sogni di piccolo taglio.

Fu mia madre a persuadermi a scappare letteralmente da quel posto, lei sapeva bene cosa voleva dire sentirsi imprigionati in una vita che non desideri e non voleva che questo accadesse anche a me.

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Fino a quel momento però, la vita mi strappò dalle mani la possibilità di avere un’infanzia felice. L’argomento principale di cui sentivo sempre discutere in casa erano i soldi.

Quei maledetti soldi. Non bastavano mai, ne per avere ciò che gli altri avevano, ne per riuscire ad intravedere un velo di serenità sul volto dei miei.

E così, errore dopo errore eravamo rimasti intrappolati in quella che Robert Kyosaki definisce la “corsa del topo”, un labirinto di debiti in cui una volta entrati è difficile uscirne. Io però la mia fuga l’avevo trovata: la scrittura.

Ufficio Stampa HF4 www.hf4.it Marta Volterra marta.volterra@hf4.it 3409690012

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Dio è una signora di mezz eta

Lunedì 20 gennaio Emanuela Grimalda al Teatro Golden con “Dio è una Signora di mezza età”

“Ma se Dio fosse una donna? Quali sarebbero i suoi miracoli? Teatro Golden.

Teatro Golden. Senz’altro trovare un asilo nido, mettere assieme la carriera di magistrato e la cagarella dei figli, entrare in un autobus con un passeggino all’ora di punta.

Perché questi sono i miracoli, altroché camminare sull’acqua!”

Questa è solo una delle tante riflessioni che l’attrice Emanuela Grimalda vuole condividere con il pubblico il 20 gennaio alle 21.00 al teatro Golden di Roma con il suo spettacolo “Dio è una signora di mezza età”, da lei ideato, scritto e interpretato.

“Se Dio fosse una donna il mondo sarebbe più divertente o quantomeno con più buonsenso.

Un Dio come noi, con qualche chilo di troppo, perché anche lei come l’universo tende ad espandersi, con le rughe, che inciampa nei Buchi neri nella corsa incessante a fare cento cose alla volta sul tacco 12 per giunta!

Dio è una signora di mezz eta 1Ubiqua, come solo una donna sa essere. Un Dio insicuro perché una donna anche se è Dio fa fatica a crederci”! Teatro Golden

In questo monologo irriverente, nato quasi 10 anni fa ma arricchito oggi, anche grazie alla collaborazione di Giovanna Mori, Emanuela Grimalda si inventa un Dio donna per parlare di tutte le donne e per scivolare assieme al pubblico via via da lassù a quaggiù.

Nel nostro mondo attraverso una galleria di personaggi femminili esilaranti e un po’ mostruosi. Grimalda prende di mira un po’ tutte (la ricca e cinica imprenditrice milanese che legge solo Vanity fair; la donna che ha smesso di pensare; la serial killer siciliana;

Ombretta che a 84 anni ha un sogno, diventare madre; la cuoca che serve degli ottimi semifreddi di ex fidanzato al caffé) e attraverso i suoi personaggi prova a raccontare il quotidiano estremo, ma non troppo, delle donne di oggi, sempre in bilico tra bollette ed eternità.

Tra un piatto di minestra e il bisogno di infinito.

TEATRO GOLDEN

Via Taranto, 36 00182 ROMA

www.teatrogolden.it

info@teatrogolden.it

Tel. 06.70.49.38.26

Ufficio Stampa  Daria Delfino tel. 347.6687903 daria.delfino@gmail.com

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Venerdì 17 gennaio 2020 ore 21 C.A.B.A.R.È. Allo Spazio Rossellini

Spazio Rossellini. Calderone Artistico Burlesco Anarchico Rigorosamente Eclettico

C.A.B.A.R.È. è uno spettacolo di arte varia che va in scena allo Spazio Rossellini, sempre in divenire e con una buona dose di imprevedibilità, condito da artisti di stagione, rigorosamente biologici e a kilometro zero.

Un varietà-laboratorio aperto a tutti gli artisti che abbiano voglia di sperimentare nuovi numeri, rispolverare vecchi cavalli di battaglia assopiti nel baule, o semplicemente passare una serata a giocare a contatto con il pubblico.

Circensi, acrobati e giocolieri si alternano, proponendo le proprie specialità, accompagnate da una piccola orchestra comica (la Red Nose Band) che fa da ambasciatrice e “padrona di casa”.

Un multiforme presentatore introduce gli ospiti tessendo una drammaturgia fatta di personaggi che ritornano, piccoli tormentoni, storie marginali allo spettacolo centrale, che vengono portate avanti e trovano un epilogo tra un numero e l’altro. Tutto condito da un’atmosfera di Grande Varietà.

C.A.B.A.R.È. è uno spettacolo pensato, organizzato e messo in scena da un collettivo di artisti multidisciplinare (clown teatrale, teatro comico, giocoleria, circo contemporaneo, musica dal vivo…) che lavora assieme da circa dieci anni.

Il nucleo centrale è composto da La Compagnia della Settimana Dopo (clown teatrale, musica dal vivo), Daniele Spadaro (clown teatrale, fantasista) e Nicola Macchiarulo (clown teatrale, giocoleria).

Il collettivo ha cominciato, alcuni anni fa, una ricerca incentrata sulla riscoperta del teatro di varietà, la rivista ed il cabaret comico, rielaborandoli in chiave contemporanea pur mantenendone il carattere popolare e di forte ecletticità.

Da questa ricerca sono scaturite svariate rappresentazioni in spazi estremamente diversi tra loro per caratteristiche sceniche e tecniche (teatri, piazze, chiostri, cortili…) che hanno portato il collettivo ad avere una grande esperienza in merito alla messa in scena di varietà in qualunque contesto.

Lo spettacolo è organizzato da ATCL Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio in collaborazione con LAZIOCrea

Spazio Rossellini

via della vasca navale 58 – Roma

info@spaziorossellini.it

www.spaziorossellini.it

Cell 3452978091

La biglietteria apre nei giorni di spettacolo alle ore 19.00 – domenica ore 15.00

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Dallo stornello al Rap il suo primo libro sulla canzone romana di Elena Bonelli


L’artista romana Elena Bonelli, definita la voce di Roma, continua la sua storica mission: quella di riportare in auge il grande patrimonio artistico e culturale che è la canzone romana.

Elena Bonelli. Dopo tutti i successi ottenuti dalle sue tournèes nel mondo e lo strepitoso successo dell’ultima stagione teatrale con “Magnani Ferri – Vite da Romanzo” spettacolo dedicato alle due indimenticabili icone di Roma.

Elena Bonelli lancia la sua inedita avventura editoriale, il suo libro “Dallo Stornello al Rap” primo saggio sulla storia della musica di Roma e del Lazio, dall’antica tradizione degli stornelli fino alla nascita della vera canzone romana.

Arrivando alla sua evoluzione ai giorni nostri ed al rap, facendoci scoprire che lo stornello di ieri non è nient’altro che il rap di oggi, analizzandone ogni connessione.

L’uscita di questo libro, edito da Arcana del gruppo LIT EDIZIONI, sarà accompagnata da un intenso calendario di eventi/presentazioni nelle quali l’artista incontrerà il pubblico tenendo la sua Lectio Magistralis, dal titolo omonimo, sugli argomenti trattati nel volume che, con grande riscontro da parte degli spettatori, ha già tenuto nelle Università di Roma e del mondo, dalla Luiss Tor Vergata, fino in FloridaGeorgiaAngolaCina e Giappone.

Il prossimo appuntamento per questo tour laziale è fissato il 15 gennaio presso il Complesso degli Edifici del Foro di Praeneste a Palestrina per ascoltare in un’ora, come in un viaggio attraverso i secoli.

La storia della canzone romana e dello stornello ed il perché quest’ultimo non sia altro che il progenitore del rap di oggi.

Un meraviglioso ed inedito evento che sorprenderà i più giovani e che interesserà anche i meno giovani, aprendo agli uni e agli altri diverse chiavi di lettura sulla canzone romana e sulla comprensione dei due generi musicali.

Alla conclusione di ogni appuntamento Elena Bonelli sarà ben lieta di firmare le copie del libro e salutare il pubblico.

Quindi a chiunque voglia scoprire la canzone romana nell’intero suo arco storico “Dallo Stornello al Rap” l’invito è quello di non perdere questo ciclo di eventi.

Ogni informazione, notizia e tutte le date sul sito www.elenabonelli.com e sui canali Instagram e Facebook dell’artista romana.

Prossimi appuntamenti:

15 GENNAIO – PALESTRINA

19 GENNAIO – BRACCIANO

21 GENNAIO – CIRCOLO DEGLI ESTERI ROMA

24 GENNAIO – LADISPOLI

26 GENNAIO – CERVETERI

Francesco Fusco

Ufficio stampa

3384980862

www.francescofuscopress.com

francesco.fusco81@gmail.com

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