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Un’esilarante e commovente commedia sul lato oscuro di ogni essere umano “DONNETTE” prodotta dall’associazione Lo.Co.S al Teatro Porta Portese

 Dall’ 8 al 9 aprile sul palcoscenico del Teatro Porta Portese arriva la divertente storia “DONNETTE”.

“Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno”, da questo pensiero di Mark Twain, prende forma lo spettacolo “Donnette”, scritto e diretto da Gaia Dellisanti.

Sul palco si alterneranno le vicende di cinque personaggi: Un ginecologo svogliato, una ballerina fallita, una donna d’affari, una pseudo psichiatra e un’ex atleta piena di steroidi.

Quattro donne, si ritrovano nello studio del loro ginecologo di fiducia, ognuna di esse ha un problema da risolvere, anche il ginecologo ne ha uno: non vuole fare il ginecologo.

Ognuna si cimenterà con le nuove tecniche del dottore e, stranamente, tutte verranno accontentate!

Tutte mostreranno un lato del loro carattere che fino ad allora era stato tenuto nascosto a tutti, anche a se stesse.

Comicità e momenti di commozione si alternano sul palco in un tourbillon ricco di momenti di riflessione e calembours assolutamente inediti.

 Da Lunedì 8 aprile a Martedì 9 aprile 2019 ore 21.00

Testo e regia: Gaia Dellisanti

Con  Gaia Dellisanti, Valentina Angelini, Gianluca Lasorella, Elisa Gelosi, Rejdi Mucaj

produzione: Compagnia Lo.Co.S

Teatro Porta Portese

via Portuense 102 – Roma

www.facebook.com/teatroportaportese/

Info e prenotazioni

Prenotazioni: tel. 065812395  – 3357255141

Biglietti

Intero 13 euro  – Ridotto 10 euro (+ 2 euro di tessera)

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Un’Ecuba che viaggia a piedi fra i binari dell’Europa in cui c’è chi erige muri di filo spinato…

Torna in scena a Roma il 12, 13 e 14 aprile al Teatro Abarico e poi il 16 aprile al Teatro Flaiano l’intenso testo di Gianni Guardigli “IL VIAGGIO DI ECUBA”, interpretato da Isabella Giannone, con la regia di Francesco Branchetti e le musiche di Pino Cangialosi.

Protagonista del monologo Isabella Giannone, attrice che ha al suo attivo una lunga carriera tra teatro, cinema e tv, ricoprendo sempre ruoli da protagonista nei maggiori teatri italiani.

Una Ecuba dei giorni nostri che attinge tuttavia al mito, la protagonista del testo di Gianni Guardigli ci racconta cosa significa “essere madre oggigiorno, in un momento di esodi imponenti e dolorosi, una madre che “canta la sua pena” di fronte al disfacimento del suo mondo che considerava “normalità”.

“I tempi che stiamo vivendo – afferma l’autore Gianni Guardigli – ci proiettano verso un’inevitabile riflessione sul senso della vita e sul valore di essa.

Fino a qualche anno fa il rispetto di questo potente valore sembrava una intoccabile sicurezza.

Ora siamo sempre meno sconcertati di fronte a uno scivolamento continuo e inesorabile verso l’assuefazione di fronte a raccapriccianti spettacoli di totale disprezzo della sacralità della propria vita e di quella degli altri.

Ecco perché sempre più decisamente sento la necessità di dare al teatro e alla scrittura teatrale il suo compito di sondare e riflettere su ciò che significa “essere umani” e “agire da umani”.

Andare ad attingere nel patrimonio immenso della tragedia greca è vitale come attaccarsi a una bombola di ossigeno quando il respiro non basta.

La perdita della patria, della terra, della tranquillità e, ancor più, la perdita dei figli che se ne vanno a uno a uno è il toccante leitmotiv delle tappe della vita di questa “mater dolorosa” che vive il passaggio fra due periodi storici in cui il futuro è una paurosa incognita.

L’Ecuba di Euripide urla: “Una terra grama, se un dio interviene al momento giusto, diviene fertile di spighe: una terra feconda, se le viene a mancare il necessario, produce gramo raccolto. Non è così che succede cogli uomini: il malvagio non può che essere malvagio, il buono buono: le avversità non guastano l’indole, che rimane sempre uguale”.

Questa Ecuba moderna parla un linguaggio “misto”, un susseguirsi di racconto di una piccola vita che si scontra con i terreni problemi del quotidiano con improvvise impennate poetiche, che elevano la sua sensibilità al “linguaggio di tutte le madri”, alla lingua del cuore di chi dà la vita e non si rassegnerà mai al vedere questa stessa vita che si dissolve, preda dell’ingiustizia che si annida nel potere, nelle guerre, nelle prevaricazioni.

E’ un’Ecuba che viaggia a piedi fra i binari dell’Europa in cui c’è chi erige muri di filo spinato e c’è chi chiude pesanti porte di vecchi treni.

Ma c’è anche chi si accosta al viandante per passargli una bottiglietta d’acqua e c’è chi offre una branda di una stanza di una casa modesta per condividere il viaggio terreno con altri esseri umani compagni di cammino.

Ecuba urla la sua verità come una coscienza spietata può parlarci di notte, quando i sogni hanno il coraggio di urlarci in faccia le verità più scomode. In questo “la mia Ecuba” diventa una povera donna di oggi che porta in sé le intuizioni di un profeta”.

Il viaggio di Ecuba  
di Gianni Guardigli
con Isabella Giannone
musiche Pino Cangialosi
regia Francesco Branchetti
produzione Foxtrot Golf Associazione Culturale

Il 12, 13  e 14 aprile al Teatro Abarico di Roma

Tutte le sere ore 21.00

Teatro Abarico

via dei Sabelli 116 – Roma

https://www.facebook.com/abaricoteatro/  https://www.instagram.com/abaricoteatro/

Info e prenotazioni

Prenotazioni: tel. 06 9893 2488 dalle ore: 10.00 / 14.00 e  15.00 / 18.00

Fuori tale orario inviare mail a: info@abarico.it

Biglietti

Intero 13 euro  – Ridotto 11 euro

Il 16 aprile al Teatro Flaiano di Roma

Ore 21.00

Teatro Flaiano

Via Santo Stefano del Cacco, 15 (Largo di Torre Argentina)  00186 – Roma

Orari Botteghino

dal lunedì al sabato: 10:00-13:30  15:30-20:00 domenica: 15:00-19:00

Info e prenotazioni

Tel. 06/37513571 – 06/37514258

Mail   segreteria@teatroflaiano.com

prenotazioni solo  WhatsApp 3337000725

Biglietti

Intero  euro 25 platea/ 20 galleria – Ridotto 18 euro

 

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Una nuova produzione TSA Teatro Stabile d’Abruzzo / CTB Centro Teatrale Bresciano presentano Simone Cristicchi in “Manuale di volo per uomo” alla Sala Umberto.

Simone Cristicchi continua a stupire il pubblico teatrale con una nuova invenzione

drammaturgica: una surreale favola metropolitana ricca di emozioni e poesia.

Cos’è che ci impedisce di spiccare il volo? Che senso ha la sofferenza?

Cosa vuol dire la parola “amore”?

Nello spettacolo “Manuale di Volo per Uomo”, Cristicchi interpreta Raffaello, un quarantenne rimasto bambino, che possiede dei poteri speciali: la sua mente fotografica è dotata di una lente di ingrandimento che mette a fuoco i particolari, cose apparentemente insignificanti che nascondono un’infinita bellezza.

Nel racconto poetico e surreale del suo microcosmo, Raffaello descrive vicende minime ed universali, mettendo in scena davanti ad una madre ritrovata, il suo drammatico percorso di vita, sublimandolo attraverso la poesia, la tenerezza e l’arte.

In una sorta di catarsi emotiva, si lascerà alle spalle le pesanti zavorre del passato, e comprenderà di aver costruito il suo personale “Manuale di Volo”.

Forse “volare” significa non sentirsi soli, avere il coraggio di buttarsi dentro la vita, mantenendo intatta la purezza del bambino dentro di noi.

E soprattutto non lasciarsi sfuggire la bellezza del mondo che ci circonda, perché “niente è più grande delle piccole cose!”

Scritto da Simone Cristicchi e Gabriele Ortenzi, con la collaborazione di Nicola Brunialti, regia ANTONIO CALENDA, aiuto regia Ariele Vincenti, scene e costumi Domenico Franchi – musiche originali Gabriele Ortenzi, aiuto regia Ariele Vincenti, disegno luci Cesare Agoni – audio Andrea Balducci – luci Veronica Penzo, voce fuori campo Maia Monzani – foto di scena Massimo Battista

Dal 9 al 20 aprile 2019

SALA UMBERTO

Via della Mercede, 50 Roma

Dal martedì al sabato ore 21, domenica ore 17, mercoledì 17 aprile ore 17

www.salaumberto.com tel.06.6794753

Prezzi da 19 a 34 euro

Ufficio stampa teatro Silvia Signorelli signorellisilvia@libero.it Mob. +39 338 9918303image001

Monica Menna ufficiostampasignorelli@gmail.com

Facebook: SiSicommunication – Twitter: @silviasignore

Sito www.comunicazioneeservizi.com

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Ad accompagnare Grazia Di Michele, voce e chitarra, Andy Bartolucci, batteria, Marco Siniscalco, contrabbasso, Paolo Iuruc, pianoforte, Fabiano Lelli, chitarra, Opening Act Giulia Pratelli al Teatro Golden

La rassegna A TU PER TU CON… in scena al Teatro Golden di Roma, ospiterà in anteprima, il 7 ed 8 aprile, il nuovo progetto artistico di Grazia Di Michele: Sante Bambole Puttane, un racconto-concerto in musica dedicato ad alcune donne perdute nel fiume della grande storia, anime indomite cui restituire corpo, memoria e  dignità attraverso il canto, la poesia, il teatro.

“Non si tratta di raccontare donne celebri, personalità di spicco del nostro mondo o della storia – afferma la cantautrice che sarà in scena con il suo quintetto – I ritratti che intendiamo “dipingere” con musica e parole sono quelli di bambine, adolescenti, giovanissime donne che attraversano il mondo, la nostra stessa vita, come ombre cui è negato ogni diritto di esistere davvero.

Donne su cui gli uomini a volte proiettano le proprie fantasie, ignorando e negando la loro essenza: Lora vive ad Amsterdam, dietro una vetrina, per essere guardata e desiderata dagli uomini, e qui ci ha passato l’adolescenza.

Amina è partita dall’Africa su un gommone stracarico, scappava dalla guerra e dalle violenze in cerca di una possibilità di vita; Raya ha visto le distese di neve abitate dai Nenet e dalle renne diventare nere di petrolio…

Queste sono alcune delle  storie di donne cui è negato il diritto all’infanzia, ad una scelta, ad una possibilità di avere voce, di lasciare una propria impronta, anche piccola nel mondo  ma che lottano comunque”.

La sua performance sarà preceduta dal concerto della cantautrice toscana Giulia Pratelli.

Grazia Di Michele nel 2015 è presente al Festival di Sanremo insieme a Mauro Coruzzi (Platinette)

con il brano Io sono una finestra, con il quale vince il ‘Premio Lunezia’ assegnato per il migliore testo e il “Premio Cento Radio” per l’interpretazione .

Ha portato in giro nei teatri italiani  con lo stesso Mauro lo spettacolo “Io non so mai chi sono” (frase tratta dal brano sanremese), che ha fornito lo spunto per un viaggio, attraverso testi e canzoni, sul tema dell’identità.

Nel 2016 produce il cd Promesse nel quale venti suoi allievi, con i quali farà presentazioni e concerti, partecipano come cantautori e interpreti.

Nel 2018 il suo primo album da interprete Folli voli, contenente brani portati al successo da vari artisti stranieri e che vanta la collaborazione di alcuni di essi, ha ricevuto un grande successo da parte della stampa specializzata ed è arrivato tra i finalisti del Club Tenco.

Grazia ha collaborato con numerosi artisti italiani e stranieri, cantando o scrivendo brani con e per loro.

Tra questi Nicolette Larson, Randy Crawford, Eugenio Finardi, Cristiano De Andrè, Pierangelo Bertoli, Rossana Casale, Irene Fargo, Ornella Vanoni, Toquinho, Tosca, Massimo Bubola, Luca Madonia, Massimo Ranieri,Mario Venuti, Ivan Segreto.

http://www.graziadimichele.com/

Opening Act: Giulia Pratelli

Cantautrice toscana, ha più volte attirato l’attenzione di grandi professionisti del mondo dello spettacolo.

Nel 2013, Giulia partecipa al tour “La mia storia…piano e voce” di Marco Masini, che la sceglie come ospite di ogni serata in tutta Italia.

Nel gennaio 2014 approda all’Edicola Fiore, dove Fiorello la accoglie con grande entusiasmo, e si esibisce davanti a grandi nomi come De Gregori, Curreri, Paola Cortellesi.

Giulia diventa parte del cast e partecipa ai live show di Fiorello in diretta dall’Edicola, trasmessi su SkyUno e Tv8. Il 12 maggio 2017 esce l’album “TUTTO BENE”, sotto la direzione artistica di Zibba.

Si classifica terza al Premio Lunezia 2018. Vince il primo premio per la sezione “Testo canzone” al Premio InediTO Colline di Torino 2018 con il brano “Come stai”. Con la stessa canzone vince il premio “miglior testo” al Premio Lauzi 2018. Vince il premio “miglior testo” al Premio Bianca D’Aponte 2018, con il brano “Non ti preoccupare”.

TEATRO GOLDENmail 3 2
Via Taranto, 36 – Roma
Ingresso a biglietto unico: € 30,00
(Infoline: +39 06 70493826)

Per prenotazioni: tel e whatsapp 06.70493826 – e mail info@teatrogolden.it
I biglietti possono essere acquistati presso il botteghino del teatro Golden aperto
tutti i giorni dalle 11.00 alle 19.00 e su ticketone
www.teatrogolden.it

Ufficio stampa A TU PER TU CON…: Elisabetta Castiglioni
+39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it

Ufficio stampa Teatro Golden: Daria Delfino
+39 347 6687903 – daria.delfino@gmail.com

                                                                                                                            PROSSIMI APPUNTAMENTI

10 aprile ore 21 
11 aprile ore 21
ALBERTO FORTIS
ROMA I LOVE YOU
Concerto per voce e piano
Opening Act Federico D’Annunzio

12 aprile – Ore 21 
13 aprile – Ore 21
ROSSANA CASALE
JAZZ (TRENT’ANNI DA BRIVIDI) ACUSTICA
Emiliano Begni pianoforte, Ermanno Dodaro contrabbasso,
Francesco Consaga sax Soprano e flauto traverso, Gino Cardamone chitarra jazz
Opening Act Valeria Crescenzi

14 aprile – Ore 17
MAX MAGLIONE
NOI DUO
con Giulia Maglione
Giorgio Amendolara tastiere, Francesco Calogiuri batteria,  Ferruccio Corsi sax
Stefano Scoarughi basso, Stefano Zaccagnini chitarra

 

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Atmosfera d’altri tempi al Teatro Petrolini, dove ha preso vita lo spettacolo “Femmes” che ha riscosso un ottimo successo.

Un viaggio a ritroso nel tempo nel periodo storico, socio culturale ed artistico della Bella Epoque contrassegnato da grandi progressi e sviluppo tecnologico, ma anche da una particolare attenzione all’eleganza e alla raffinatezza.

Bellissimi i costumi indossati dai talentuosi interpreti che hanno affascinato la platea gremita, pronta a dispensare applausi calorosi.

Sulle orme di una Parigi prospera e colorata ecco via via sfilare le arie d’operetta con Emanuela Mari e Valerio Aufiero, accompagnati al piano dal maestro Massimiliano Franchina.

Per poi seguire con la vivacità del Moulin Rouge e all’affascinante e misteriosa Mata Hari, interpretata da Maria Cristina Capogrosso con un testo scritto dalla poetessa Maria Buongiorno.

Immancabile l’arrivo del burlesque di Elettra Kiss, seguito dal travolgente Can Can di Giulia Catalucci e Sofia Ronchini immersi nel ritmo tra piume, gonne lunghe con balze interne, simbolo di femminilità e seduzione.

Una notte speciale con tanto di tango danzato dall’eclettico Sergio Tirletti con Diamante Lodoli, che si sono uniti al resto della compagnia.

Elektra Kiss, Monica Fiore e all’Istituto Superiore di Danza rappresentato da Fabiola Zossolo, Francesca Minunnie Valerio De Angelis, Giulia Catalucci e Sofia Ronchini (con le coreografie di Susanna Serafini).

Ad impreziosire la scenografia una gigantografia dell’artista messicano Miguel Angel Acosta Lara.

E per chiudere in bellezza ecco nel foyer comparire una mostra d’arte, resa possibile dagli allievi della scuola di impostazione classica della pittrice Daniela Melli.

Tra i quali Marta Astemio, Giuseppe Pistilli, Luciana Provaroni, Sara Mazzei, Arcangelo Benedetti, Luca Corallini, emozionati e felici di mostrare i loro capolavori, rigorosamente a tema con l’epoca, come se il tempo si fosse fermato.

Federica Rinaudo
Giornalista
Ufficio stampa e comunicazione
Mobile +39 327 7851570 
www.federicarinaudo.it

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Carpet e Associazione Culturale Nutrimenti Terrestri Presentano “La pacchia è finita” moriamo in pace” scritto da Anne-Riitta Ciccone, all’Off/Off Theatre.

Annegare nel tentativo di raggiungere l’altra sponda, offrire il proprio corpo in sacrificio ai più bassi istinti del nostro prossimo, caricarsi ogni lavoro che nessun altro vorrebbe mai fare.

Ma ora tutto è cambiato, ora non potremo fare più niente di tutto questo. La pacchia è finita.

Da martedì 9 a giovedì 11 aprile alle ore 21.00 all’OFF/OFF Theatre di Via Giulia, va in scena lo spettacolo La pacchia è finita, dell’autrice Anne-Riitta Ciccone per la regia di Lorenzo d’Amico de Carvalho, che dirige i tre monologhi.

Monologhi interpretati dagli attori Gianvincenzo Pugliese, impegnato ne Sulla Stessa Barca, seguito da Maria Vittoria Casarotti Todeschini nei panni de La Santa e infine Gabriele Stella, protagonista di Kappatrequattrocinquebis.

Tre personaggi che fanno irruzione nelle nostre vite, costringendoci ad ascoltare. Tre monologhi che gettano una luce nuova e impietosa sugli ultimi, coloro che vengono da “fuori” dei confini della nostra società, quei confini sempre più chiusi agli esseri umani ma nel contempo pronti ad accogliere chi per necessità o costrizione è disposto a perdere ogni umanità e farsi oggetto.

Un migrante, salvatosi a stento da quel mare che somiglia sempre più ad una tomba. Una prostituta, strappata ad una vita semplice e serena, e resa schiava con la promessa di aiutare la propria famiglia. Un androide, pronto a tutto per dimostrare di essere solo un oggetto al servizio di ogni nostra esigenza.

Tutti nascondono un segreto, a volte terribile, a volte folle, a volte sublime. Tutti sono qui per raccontarci di loro, ma soprattutto di noi.

 “La pacchia è finita!” gridano oggi alcuni nel nostro Paese parlando dei più poveri ed emarginati degli uomini, parole che suonano grottesche soprattutto in un Paese che si è costruito ed è evoluto grazie al fatto stesso di essere in mezzo al Mediterraneo, crocevia di culture, passaggio di uomini che hanno portato in regalo tradizioni, lingue, arte, religioni.

Chi narra e vuole consegnare al presente e al futuro un racconto dell’attualità non può rimanere muto, è costretto dalla sua stessa missione ad osservare e denunciare.

Da questa esigenza nascono tre personaggi che sono la metafora assoluta del percorso per cui un Paese come quello sopra descritto si sta macchiando del peggiore delitto morale: rendere oggetto le persone.

Il raccontarli per il presente e lasciarli a monito per il futuro diventa quindi un dovere, quel che si può fare nell’impotenza di un mondo che non riconosce nemmeno più il suo stesso viso allo specchio.

OFF/OFF THEATRE

Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma / DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA

Costo Biglietti: Intero 25€; Ridotto Over65 18€; Ridotto Under35 15€; Gruppi 10€ – info@altacademy,it

Da martedì a giovedì – ore 21.00

Info e Prenotazioni: +39 06.89239515 – offofftheatre.biglietteria@gmail.com

SITO: http://off-offtheatre.com/ – FB: https://www.facebook.com/OffOffTheatreRoma/ – IG: https://www.instagram.com/offofftheatre/?hl=it

Ufficio Stampa Compagnia
Paola Rotunno 339 3429716 – Serena Antinucci 389 0334098

paolasilvia.rotunno@gmail.com

Ufficio Stampa Carla Fabi Roberta Savona
Carla: carla@fabighinfanti.it
, 338 4935947 – Roberta: savonaroberta@gmail.com , 340 2640789
FB: https://www.facebook.com/UfficioStampaFabiSavona/ – IG: https://www.instagram.com/ufficiostampafabisavona/?hl=it

 

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Tra i premi di questa edizione, nel nuovo concorso AQUA & STUDENTS, anche una pregiata stampa d’Autore a serie limitata di Lisa Bernardini, Casa del Cinema

Si terrà a Roma, con ingresso libero dall’11 al 13 aprile presso la Casa del Cinema, la quarta edizione di “Aqua Film Festival”, il primo festival di cinema internazionale con cortometraggi, incontri e workshop, eventi speciali dedicati al tema dell’acqua in tutte le sue forme.

Ideato e diretto da Eleonora Vallone, attrice, giornalista ed esperta di metodiche d’acqua, il festival intende – fin dalla sua prima edizione – valorizzare l’acqua non solo in chiave artistica e legata alla sua bellezza, ma anche sollecitare i registi.

Come si propone una nuova sezione del festival, a denunciare i disastri legati alla poca attenzione al mondo dell’acqua, i problemi legati ai dissesti idrogeologici e all’inquinamento di mari, oceani e corsi d’acqua.

Oltre duecento i film arrivati in selezione, provenienti da tutto il mondo.

Il progetto beneficia del sostegno della Fondazione Prince Albert II de Monaco e dell’Associazione italiana della Fondazione Prince Albert II de Monaco Onlus.

Con il Patrocinio di: Unesco – Commissione Nazionale Italiana, WWAP Risorse idriche mondiali, Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, C.O.N.I.- Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Consolato Onorario del Principato di Monaco a Firenze, Unimed – Mediterranean Universities Union, Medicinema, Nuovo Imaie;  con il supporto di Roma Lazio Film Commission e di molti sponsor.

Nell’edizione 2019 davvero tanti e prestigiosi i premi in palio nelle numerose sezioni del concorso.

Verranno annunciati anche i vincitori del nuovo concorso parallelo a quello ufficiale dedicato a scuole ed università, denominato AQUA & STUDENTS, dove oltre al premio AFF4 consistente in una scultura gioiello realizzata dalla stilista Marina Corazziari e ad un soggiorno di una settimana per 4 persone in Italia offerto da Acquasmart srl.

Sarà consegnata una pregiata stampa fotografica tratta dalla serie “Panta Rhei” di Lisa Bernardini, apprezzata artista italiana nonché conosciuta Pr ed organizzatrice di eventi nei panni di Presidente dell’Associazione culturale Occhio dell’Arte.

Per maggiori informazioni su giuria, sezioni del festival e tutti i premi in palio:

aff@aquafilmfestival.org

www.facebook.com/www.aquafilmfestival.org/?fref=ts

https://it.linkedin.com/in/aqua-film-festival-252b5085

twitter AquaFilmFestival

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Egidia Bruno porta in scena “La Mascula” la regia e le musiche di Enzo Jannacci al Teatro Flaiano

Il 9 e il 10 aprile sul palcoscenico del Teatro Flaiano, approda dopo avere toccato moltissime città italiane con grande consenso di critica e pubblico “La Mascula” una storia in bilico tra comicità e poesia.

Una bellissima prova per Egidia Bruno interprete solista di questo spettacolo per raccontare di un pallone calciato da gambe femminili nel Meridione d’Italia.

Il racconto di Egidia Bruno, fra comicità e levità poetica, ha vinto il Premio Troisi nel 2002 ed è stato pubblicato da Colonnese Editore.

Dal 2004 è diventato uno spettacolo con la regia e le musiche del grande artista milanese Enzo Jannacci che ha composto proprio per questo spettacolo alcune canzoni.

Primi anni ’80. La Nazionale di Bearzot vince i Mondiali di Spagna.

In un paesino della Basilicata, Rosalba,13 anni, né si trucca né si cerca il fidanzato. A lei piace giocare a pallone, il suo mito è Tardelli e la chiamano la “Mascula”.

La storia di una passione, quella per il pallone, vissuta per quello che è e non per quello che gli altri vogliono che sia.

La storia di un modo di essere, inconsapevole della sua purezza, e forse per questo ancora più libero. La storia di una libertà che non ha bisogno di provocare. Esiste, c’è.

E questo basta a minacciare gli altri e la loro normalità. A meno che “la mascula” non diventi famosa, di modo che un paesino tra i monti possa sentirsi meno sperduto…

Da Martedì 9 aprile a mercoledì 10 aprile ore 21:00

Di e con Egidia Bruno

Musiche Enzo Jannacci

Luci Vincenzo Vecchione

Regia Enzo Jannacci

Teatro Flaiano

Via Santo Stefano del Cacco, 15 (Largo di Torre Argentina)  00186 – Roma

Orari Botteghino

dal lunedì al sabato: 10:00-13:30  15:30-20:00 domenica: 15:00-19:00

Info e prenotazioni

Tel. 06/37513571 – 06/37514258

Mail   segreteria@teatroflaiano.com 

Biglietti

Intero  euro 25 platea/ euro 20 galleria – Ridotto 18 euro

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All’’Hotel Salsello Bisceglie (Bari) è partito il Concorso Nazionale Miss e Mister Model 2019 da un’idea di Nicholl Peace e prodotto da Apulia Stars Management.

Attraverso una giuria di esperti, capitanata dallo stilista Giulio Lovero con il produttore Francesco Montrone, la cantante lirica Lisa Sasso e dal modello Akash Kumar hanno decretato la miss e il mister che si sono aggiudicati la fascia per la finale nazionale.  

Michelle Antonetti, 19 anni (Lazio) e Vito Ligorio, 20 anni (Puglia) sono i vincitori per questa prima tappa.

Fascia speciale per Claudia Cristoforo che entra direttamente alla finale regionale.

Il Concorso si svolge in diverse Regioni Italiane e la Finale Nazionale si terrà il 7 settembre 2019 presso la Discoteca BYBLOS di Misano Adriatico (Riccione).

Un’estate ricco di appuntamenti e selezioni regionali condotte da Nicholl Peace e dal conduttore Tv Anthony Peth, volto noto di La7, diretti da Antonio Labate.

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Venerdì 5 e sabato 6 aprile ore 21.00 Mariella Nava, voce, Sasà Calabrese, contrabbasso, Roberto Guarino, chitarre, Salvatore Cauteruccio, fisarmonica, Tato Illiano, batteria, Opening Act Eleonora Betti al Teatro Golden

“Epoca” è il titolo del live di Mariella Nava, ma anche del suo ultimo disco di inediti pubblicato due anni fa e di cui molte canzoni sono ancora da conoscere.

Sarà improntato sulla riflessione in musica attraverso nuove e vecchie canzoni, scritte per se stessa e per altre grandi voci il doppio concerto di Mariella il 5 e 6 aprile al Teatro Golden di Roma, nell’ambito della rassegna A TU PER TU CON…

“Secondo le nuove scoperte – afferma la cantautrice –  il tempo sembrerebbe non esistere riportandoci a quell’equazione il cui calcolo finale per la sua misura porta a zero.

E’ vero, dunque, non esiste, ma per noi sì, se ci riferiamo a quelle mode, a quegli usi e costumi che si impegnano a delinearcelo, a quelle rughe del nostro vivere che, su persone, oggetti e altro, nella nostra relatività terrestre, chiamiamo età o epoche.

Sezioni, fette di esistenza, in cui i fatti accadono e le nostre abitudini cambiano in maniera velocissima.

Negli ultimi decenni non ci siamo neanche accorti di quanto siamo cambiati e, dicono, perfino il linguaggio, il modo di rapportarci agli altri, di lavorare o di riposare, insomma tutto si è modificato… Fino ai sentimenti e alla musica…pare… o forse no…chissà…!

Il mio, dunque, è uno scatto, un’istantanea, o forse quest’ epoca che si fa un selfie, mentre l’attraverso, attenta e insieme un po’ stordita, cercando di capire cosa sta succedendo intorno, fuori e dentro di noi e i legami con un passato dal quale non si sa quanto abbiamo imparato veramente e che ci fa ancora, per questo, pagare qualche conto”.

Sul palco con Mariella Nava amici, colleghi e musicisti, giovani artisti che ha avuto il piacere di conoscere e scoprire, che verranno a suonare, a cantare, ad interagire.

A circondare l’artista, sempre al pianoforte, suoneranno, nelle due serate: Roberto Guarino alle chitarre, Sasà Calabrese al basso elettrico e al contrabbasso, Salvatore Cauteruccio alla fisarmonica e Tato Illiano alla batteria.

Il resto è tutto “sorpresa”.

Ad anticipare la sua esibizione sarà la giovane cantautrice Eleonora Betti.

Mariella Nava (all’anagrafe NAVA Maria Giuliana) tarantina, inizia a studiare pianoforte fin da bambina e prosegue gli studi di composizione tra Taranto e Roma.

Inizia da ragazza e per gioco a scrivere le sue prime canzoni, un misto di pensieri, riflessioni come quelle che prima si annotavano nei propri diari e oggi, spesso, si postano sulle pagine dei Social.

Sono i suoi amici più cari ad accorgersi del suo talento e a consigliarle di fare ascoltare le sue prime composizioni, ma la vera svolta arriva quando lei stessa invia una sua canzone all’attenzione di Gianni Morandi che ne resta particolarmente colpito per la sensibilità con cui ha affrontato l’argomento del rapporto genitori figli.

Si tratta di “Questi figli“, un brano scritto a metà degli anni ottanta, ma di valenza sempre attuale.

Da qui il primo contratto discografico con la RCA e il suo debutto artistico avvenuto con il suo primo festival di Sanremo nel 1987, con il brano “Fai piano”. Arriva nell’ ‘88 il primo riconoscimento al Club Tenco come “Miglior Opera prima” per il suo primo album “Per paura o per amore”.

Sono questi gli anni in cui cresce la stima soprattutto autorale nei suoi confronti da parte di pubblico, critica e ambiente musicale.

Via via sono tante le collaborazioni illustri e tante canzoni scritte per molti grandi nomi.

Tra questi sicuramente spiccano: “Come mi vuoi” scritta per Eduardo De Crescenzo nel Sanremo del 1989 e ricantata poi da Mina, “Spalle al muro” (ricordata come “Vecchio“) scritta per Renato Zero, per il Sanremo ’91 “Per amore” scritta per Andrea Bocelli, ma resa celebre in tutto il mondo da un’infinità di interpreti e in particolare da Zizi Possi in Brasile.

Riceve nel 1991 il premio Lunezia per il valore letterario dei suoi versi in musica.

TEATRO GOLDEN
Via Taranto, 36 – Roma
Ingresso a biglietto unico: € 30,00
(Infoline: +39 06 70493826)

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Firma accordo def

Il Bioparco di Roma sigla un protocollo d’intesa con la Riserva Navegna Cervia per salvare gli anfibi rari

Salvare dall’estinzione anfibi rari come l’Ululone appenninico, il rospo dal ventre giallo e nero a rischio di estinzione.

Questo l’obiettivo del protocollo triennale siglato tra Fondazione Bioparco di Roma e Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia (Rieti), in partnership con l’Università Roma Tre.

L’Ululone appenninico (Bombina pachypus) è una specie endemica dell’Italia peninsulare classificata dalla IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) come ‘vulnerabile’.

Deve il suo nome al fatto che per richiamare le femmine emette un verso simile all’ululato; inoltre, quando si avvicina un predatore, produce sostanze disgustose dal forte odore di aglio e fa il morto a galla mostrando la pancia gialla e nera, colori molto vistosi che fanno desistere dall’attacco.

“Il progetto di conservazione dell’ululone riveste una grande importanza – sottolinea il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Francesco Petretti – visto che questo anfibio rischia di scomparire.

I nostri keeper specializzati in anfibi allevano i piccoli dal momento della schiusa delle uova all’interno di una struttura dedicata esclusivamente all’allevamento di questa specie fino al momento del rilascio nella Riserva, che avverrà tra circa un anno”.

Nella foto della sigla dell’accordo (Archivio Bioparco): da sinistra Yitzhak Yadid, Responsabile zoologico Bioparco, il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Francesco Petretti, il Presidente Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia, Giuseppe Ricci e Andrea Pieroni, biologo della Riserva.

 Credit foto ululone: Archivio Bioparco – Massimiliano Di Giovanni

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ASPETTANDO GODOT Luciano Virgilio Antonio Salines Edoardo Siravo. Foto Andrea Gatopoulos

Il Teatro Ghione di Roma, presenta, da giovedì 4 a domenica 14 aprile, Aspettando Godot di Samuel Beckett.

Con: Antonio Salines, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo, Fabrizio Bordignon, regia Maurizio Scaparro.

“Che facciamo adesso? Aspettiamo Godot”: è il refrain che più volte ripetono Estragone e Vladimiro in uno dei più celebri testi di Samuel Beckett, composto alla fine degli Anni ’40 dopo il 2° conflitto mondiale e la bomba atomica in Giappone.

E’ andato in scena la prima volta nei primi di gennaio del 1953 nel Thèatre de Babylone di Parigi.

Un titolo, Aspettando Godot, che nel linguaggio corrente è diventato pure un modo per esprimere con quel gerundio del verbo aspettare, che qualcosa o qualcuno tarderà a giungere, non che non arriverà mai e che in tanti si sono scervellati a indicarlo come Dio, il Destino, la Morte.

Noi propendiamo per quest’ultima affermazione.

Anche se lo stesso Beckett mai ha voluto dare una risposta univoca.

Tuttavia, assistendo al Verga di Catania a quest’ultima versione di Maurizio Scaparro, elegante e fedele al dettato beckettiano, la nostra convinzione diventa sempre meno peregrina.

Infatti cos’è la nostra vita se non solo un’attesa dell’eterna nemica che in un giorno qualunque verrà a falciarci da questa terra?

Certo, l’uomo sin dagli albori ha riempito il tempo con i suoi interessi, la famiglia, i figli e tutto ciò che poteva servire ad allontanarlo dall’idea della sua finitezza.

Ed ecco che ha creato una lingua per comunicare, ha inventato la meridiana, la clessidra, l’orologio per frazionare il tempo, dividendolo in secondi, ore, giorni, settimane, mesi, anni etc…

Quel tempo che il noto fisico Stephen Hawking, condannato all’immobilità su una sedia a rotelle, ha dimostrato che non esiste, come se tutta l’umanità fosse chiusa in una sorta di buco nero.

Quel tempo che fa andare in bestia lo stesso Pozzo nel secondo atto della pièce, qui vestito come un domatore da circo con bombetta e frak rosso (i costumi sono di Lorenzo Cutuli) da un superbo Edoardo Siravo.

Edoardo che tiene al guinzaglio il facchino Lucky di Enrico Bonavera (molto applaudita la sua aulica tiritera senza senso), nel momento in cui Vladimiro gli chiede quando ha perso la vista, facendogli esclamare di finirla con le storie del tempo.

E’ successo un giorno come tutti gli altri, un giorno io sono diventato cieco…un giorno siamo nati, un giorno moriremo, lo stesso istante, non vi basta?

Partoriscono a cavallo di una tomba, il giorno splende un istante, ed è subito notte”.

Un pensiero che accomuna Beckett a quei tre versi di Quasimodo che già nel 1930 scriveva: “Ognuno sta solo sul cuore della terra/ trafitto da un raggio di sole:/ed è subito sera”.

Ergo: moriamo nel momento in cui nasciamo.

Certamente i clochard Estragone e Vladimiro o meglio Gogo e Didi come amano appellarsi i due grotteschi personaggi, vestiti in modo impeccabile da Antonio Salines e Luciano Virgilio.

Personaggi in grado sempre d’impreziosire lo spettacolo con i loro nonsense e le frasi smozzicate a metà, senza riuscire a dare risposte ai loro tanti perché, pensando talvolta d’impiccarsi.

Sono anche ilari e mai banali e rappresentano il campionario della nostra umanità colta nei momenti in cui qualcuno (Godot nello specifico) ha dato loro appuntamento in una landa assolata e desolata accanto ad un salice spoglio.

Godot senza mai farsi vedere, giungendo al suo posto un ragazzo in salopette (Michele Degirolamo) che dirà solo che Godot è un vecchio con una barba bianca e che arriverà domani forse un altro giorno.

E ciò che resta ancora dello spettacolo è la bella scena di Francesco Bottai, resa ancor più metafisica dalle luci calde di Salvo Manganaro, cui seguivano le notti di luna piena tinteggiate d’un azzurro-cobalto e calorosissimi gli applausi finali mentre echeggiavano lontane le note di Sous le ciel de Paris. (Gigi Giacobbe)

Orario spettacoli ore 21,00

Domenica ore 17,00

biglietti a partire da 23 euro

Teatro Ghione,via delle Fornaci,37,Roma

Info:06 6372294

www.teatroghione.it

Relazioni con la stampa Teatro Ghione: Maurizio Quattrini:

Cell. 338/8485333 – e-mail: maurizioquattrini@yahoo.it

ASPETTANDO GODOT Antonio Salines Luciano Virgilio foto Andrea Gatopoulos