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"Sportmemory" e le sue storie

“Sportmemory” e le sue storie. Nasce un nuovo portale dedicato allo storytelling dello Sport. 


Un format editoriale aperto a tutti per raccontare esperienze particolari vissute in ogni disciplina.

Focus, approfondimenti e interviste dedicate anche ai campioni del passato e del presente. Dal 2 aprile, ogni primo venerdì del mese, “Sportmemory” e le sue storie su

“Sportmemory” e le sue storie. http://www.sportmemory.it/

Lo Sport cambia Storia e si racconta non in una ma in molteplici sfaccettature, in prima persona, dal punto di vista di chi ne ha vissuto esperienze particolari.

La tradizione orale dello storytelling sportivo si fa scritta attraverso un nuovo portale, Sportmemory.it, dedicato al racconto di ieri per la sua trasmissione e divulgazione alle giovani generazioni dell’oggi e del domani.

Il lancio della rivista online, un format editoriale “democratico” aperto al racconto della memoria di tutti, si apre con un editoriale #0, incentrato sul ritrovamento di una fotografia del 30 marzo 1955, dietro a cui si è ricostruita una bella storia: 

"Sportmemory" e le sue storie
“Sportmemory” e le sue storie

“Si tratta precisa il direttore editoriale Marco Panella 

di un’icona perfetta della filosofia e dell’estetica che perseguiamo, simbolo di una memoria da recuperare e mettere a disposizione di un futuro che altrimenti non avrebbe avuto.

Ci era infatti capitata tra le mani per caso, abbandonata sul banco di un rigattiere, sopravvissuta al tempo e a un destino che sembrava già segnato.

Ma curiosità, passione e ricerca ci hanno consentito di recuperarne il contesto storico: una partita amichevole tra Italia e Germania Ovest al Neckarstadium di Stoccarda, appena pochi anni prima della costruzione del muro di Berlino.

Uno scatto di un fotografo assiepato a fondo campo, probabilmente in servizio per un reportage ufficiale e sul retro, scritto a penna in grafia incerta, solo l’indicazione dell’anno, del luogo e delle squadre.

I dettagli di quel momento sono raccontati proprio nel nostro numero di lancio. Questo è un esempio modello del nostro tentativo di restituzione di dignità e memoria a brandelli di vita sportiva vissuta che meritano oggi più che mai una speciale attenzione. Sono caselle del tempo e pezzi della nostra società che vanno ricostituite proprio attraverso gli immaginari individuali ma che. al contempo, vogliono stimolare, attraverso il nostro portale, anche un gioco di squadra fondato sull’addizione delle esperienze in ambito sportivo.

È per questo che invitiamo ogni visitatore del sito a partecipare a questa avventura raccontando in prima persona la propria passione, agonistica, professionale o amatoriale che sia, tramite parole o immagini, qualunque sia l’esperienza di sport praticato o vissuto indirettamente.

Anche solo assistere a un evento sportivo può diventare infatti un’emozione da condividere, un rito formativo ed esemplare, unico nel suo istante da ricordare e far ricordare.”

"Sportmemory" e le sue storie
“Sportmemory” e le sue storie

Il percorso narrativo del format “Sportmemory” si dipanerà in varie tappe e attraverso diversi linguaggi narrativi contemporanei: si comincia il 2 aprile con il primo numero del magazine, che uscirà ogni primo venerdì del mese e avrà aggiornamenti settimanali, per poi proseguire con audio podcast con cui si darà valore alla narrazione più seduttiva, quella della voce; infine, non appena si potrà, saranno organizzate live performance agganciate a storie documentate dal magazine.

Sportmemory è un marchio registrato nella disponibilità esclusiva di Artix.
La testata è registrata presso la Sezione Stampa e Editoria del Tribunale di Roma.

Sportmemory è pathos, emozione, suggestione, rifugge la polemica, stimola il racconto intimo, lo potenzia e lo fa diventare esponenziale.

Sportmemory si addentra nell’intero universo sportivo – agonistico, amatoriale e informale – valica il confine con il costume e si posiziona in una cornice di approfondimento culturale.

Sportmemory è una community dove ognuno è protagonista di storie, memorie ed esperienze da condividere al di là del proprio perimetro personale.

SPORTMEMORY

Direttore Responsabile: Roberto Angelini

Direttore Editoriale: Marco Panella

Relazioni Esterne: Vincenzo Mascellaro

Collaboratori: Raimondo Cappa, Elisabetta Castiglioni, Giulia Colasante

Contatti: redazione@sportmemory.it – ufficiostampa@sportmemory.it

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni

+39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it

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Perché i ritratti sono così importanti in un racconto fotografico?

Perché i ritratti sono così importanti in un racconto fotografico? Le storie uniche e interessanti catturano la nostra attenzione, ci incuriosiscono e ci fanno cliccare su una pagina web oppure comprare una rivista.


Perché i ritratti sono così importanti in un racconto fotografico?. Dal momento che una foto vale più di mille parole, quando un racconto è fotografico il richiamo è ancora più forte.

Se ci sono dei ritratti, la nostra attenzione è più stimolata (vedremo più avanti perché).

Perché i ritratti. Non sempre si tratta di storie piacevoli, anzi spesso sono proprio le immagini di tragedie ad attirare di più.

Qualche volta, i ritratti stimolano anche il pubblico a prendere una posizione.

Immagini che cambiano la Storia

Pensiamo ai video amatoriali e alle foto che hanno documentato la morte di George Floyd, tutti i media li hanno diffusi, il New York Times li ha montati insieme per ricostruire l’accaduto.
Il resto è storia.

Mentre i fatti accadevano, i protagonisti non erano consapevoli della portata di quei minuti.

È stato poi il loro racconto a definire un avvenimento che, lontano dagli obiettivi, non avrebbe avuto l’effetto detonatore che ha avuto per il movimento Black Lives Matter.

Non si tratta di un caso isolato, altre immagini hanno scosso l’opinione pubblica e influenzato l’evoluzione di determinati avvenimenti.

Pensiamo ai celebri scatti di Dorothea Lange per documentare la grande depressione americana.

Avete presente la “madre migrante”?

I ritratti e l’articolo ebbero un impatto enorme sulla popolazione.

Subito dopo la pubblicazione sul San Francisco News, arrivarono aiuti al campo che ospitava i raccoglitori stagionali dove la foto era stata realizzata.

Alcuni dettagli sulle persone fotografate furono, probabilmente, un po’ romanzati.

Il particolare dei copertoni venduti per riuscire a comprarsi da mangiare raccontato dalla fotografa, per esempio, fu smentito in una intervista negli anni ’70 proprio da Florence Owen Thompson, soggetto delle foto.

Alcune cronache riportano come Dorothea Lange chiese a Florence e ai suoi figli delle espressioni che rispecchiassero la situazione drammatica, altri sostengono che non si parlarono neppure.

La cosa interessante di quelle fotografie è che non solo raccontano un avvenimento, ma sono diventate a loro volta oggetto di racconti ed esistono diverse versioni su come siano andate le cose.

Dunque le foto stesse sono un avvenimento.

Perché i ritratti sono così importanti in un racconto fotografico?
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Su quelle immagini sono stati versati fiumi d’inchiostro e il loro grande potere comunicativo è da attribuire anche a tutto ciò che si è detto dopo la loro pubblicazione.

Scattate nel 1936, non accennano a smettere di far parlare di loro. Infatti, appena qualche mese fa è stato pubblicato il libro “Dorothea Lange: Migrant Mother” di Sarah Meister, curatrice al MoMa.

La grande forza di quei ritratti fu di dare un volto alla Grande Depressione, uno sguardo che riassumeva in sé il contesto e lo metteva in relazione con il pubblico.

Difficile ottenere lo stesso risultato con una fotografia che non fosse un ritratto.

Il libro di Sarah Meister, “Dorothea Lange: Migrant Mother”

Fotografie iconiche

Naturalmente, per un fotografo non è sufficiente scattare delle fotografie d’impatto di un avvenimento di grande interesse.

Occorre un altro elemento fondamentale: la loro diffusione.

Se le immagini che abbiamo citato non fossero state ampiamente diffuse (e per di più da organi di informazione autorevoli), forse oggi sarebbero solo foto dimenticate.

Perché un organo di informazione decide di pubblicare oppure no delle immagini?
Gli argomenti che hanno più probabilità di essere presi in considerazione e incontrare l’interesse del pubblico generalmente sono:

  • denuncia problemi
  • argomenti controversi
  • segreti rivelati
  • bizzarrie
  • celebrità
  • scandali
  • soluzioni inaspettate
  • novità assolute
  • risvolti piccanti
  • misteri irrisolti/svelati
  • retroscena

Lo avete notato? Gli stessi fattori sono quelli che determinano il potenziale virale di una notizia sul web.

E anche quelli utilizzati nello storytelling per creare racconti interessanti.

Cos’è lo Storytelling?

Si tratta di un termine di moda un po’ abusato e, a volte, utilizzato a sproposito.

Lo storytelling è l’arte di narrare una storia, la capacità di generare emozioni con un racconto, l’abilità di catturare l’attenzione esponendo qualcosa di avvincente.

Qualche anno fa pubblicai negli Stati Uniti un libro sul reportage e l’editore insistette per intitolarlo Storytelling For Photojournalists. Riteneva, a ragione, che quel termine avrebbe attirato pubblico.

Ma lo storytelling e il fotogiornalismo, anche se hanno parecchi punti in comune, non sono la stessa cosa.

Se nel fotogiornalismo è importante documentare la realtà, lo storytelling è una tecnica di comunicazione usata principalmente per trasmettere un determinato messaggio.

Lo si usa anche nelle aziende per comunicare al pubblico i valori di un brand e consolidarne l’identità.

Sovente i protagonisti della storia raccontata hanno a che fare con degli ostacoli o dei conflitti e poi trovano una risoluzione.

Per esempio: degli adolescenti che iniziano una startup nel garage di famiglia tra incertezze e pochi mezzi, ma con tanto entusiasmo.

È l’archetipo del “viaggio dell’eroe”.

Nelle fiabe i protagonisti devono spesso essere disposti ad affrontare delle prove pericolosissime prima dell’immancabile lieto fine.

Hanno delle qualità nelle quali possiamo identificarci e che fanno sentire anche noi un po’ eroi.

Ecco perché quando leggiamo che quegli adolescenti hanno poi fondato la Apple ci sentiamo perlomeno incuriositi e ricordiamo meglio il brand di cui si parla.

Le istantanee che si sono scattati in garage rendono tutto più reale e più vicino a noi.

Alla fine non importa se Steve Wozniak, che assemblò il primo computer con l’amico Steve Jobs, dichiarò poi che usavano il garage solo come magazzino.

La storia piace. Infatti anche Amazon, Google, Disney, Harley Davison, Mattel, Dell e Nike hanno storie di garage che aiutano la loro “brand awareness”.

https://www.workshop-ritratto.it/raccontare-con-i-ritratti

Raccontare Con I Ritratti
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Foto di Enzo Dal Verme

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Bar 2 papà

“Bar Papà 2” nuovo libro di Patrizio Cossa. Altre storie maschie sempre corrette al latte


“Bar Papà 2” nuovo libro di Patrizio Cossa. Il nuovo libro di Patrizio Cossa Ultra Edizioni, presentazione del libro (rigorosamente on line) 20 marzo ore 20.00. Pagina facebook Bar Papà www.facebook.com/barpapalive/

È stato pubblicato lo scorso 12 marzo il nuovo libro di Patrizio Cossa: Bar Papà 2 – Altre Storie Maschie Sempre Corrette al Latte, Ultra Edizioni.

Dopo il successo di Bar Papà – storie maschie corrette al latte, il 20 marzo verrà presentato in streaming il secondo volume della raccolta di storie di padri più belle di sempre.

Bar PapàIn un momento in cui è vietato uscire di casa l’unico modo per raccontare le storie dei papà raccolte da Patrizio Cossa è on line.

Alle ore 20.00 sulla pagina facebook Bar Papà (https://www.facebook.com/barpapalive/) interverranno Diletta Parlangeli moderatrice dell’incontro, Pietro Sparacino stand up comedian, Marco Fagnani, Beppe Lamberto, entrambi Papà Blogger e tanti altri protagonisti delle storie raccontate, e non.

Il nuovo libro raccoglie venti storie di venti padri diversi, famosi e non, che affrontano ogni giorno la paternità con tutte le sue difficoltà, con le sue paure e le sue gioie.

Tra i papà intervistati: Michele La Ginestra, Fortunato Cerlino e Stefano Fresi.

Tantissime le emozioni che ne emergono.

Dalla storia del papà che ha deciso di adottare un bambino; a quella del papà che ha scoperto di essere gay dopo la nascita del secondo figlio; quelle di un ragazzo diventato padre a 21 anni, età giovanissima in questo momento storico; fino ad arrivare alla storia del papà separato.

E la diretta facebook verterà anche su questo argomento.

Molti sono i papà che, ai tempi del coronavirus, non riescono a vedere i propri figli da giorni e non si sa ancora per quanto.

Ascolteremo anche la loro storia e cosa sognano di fare non appena li riabbracceranno.

Perché questo non è un bar qualunque.

È un bar dove i papà possono stare senza fretta.

È un bar dove i papà cambiano i figli senza problemi.

È un bar dove non siamo mammi ma semplicemente papà.

È passato un anno dall’apertura di Bar Papà e tante cose sono cambiate.

Non c’è più il tavolo degli scacchi, non c’è lo specchio grande, non c’è Mario col suo cavallo.

Ma ora c’è il tavolo da biliardino per il campionato padri-figli, c’è la cabina telefonica funzionante e ben due fasciatoi nel bagno degli uomini.

E poi ci sono le storie.

Attori, cantanti, scrittori, viaggiatori, sognatori, esploratori, sedentari…

Una volta è passata anche la morte con il figlio.

Qui ci sono storie di padri, storie di vita, storie di bar.

Benvenuti al Bar Papà

Bar Papà non è solo un libro.

Bar Papà è molto di più. É un luogo di aggregazione, virtuale e non, dove i papà possono raccontarsi, dove possono ascoltare le storie degli altri e scambiarsi opinioni e paure, gioie e preoccupazioni.

Senza nessun tipo di pregiudizio, senza la paura di sentirsi inadeguati, cercando di creare un clima di condivisione e di tranquillità che aiuta a crescere. Tutti insieme.

Bar Papà 2 / Altre Storie Maschie Sempre Corrette al Latte

di Patrizio Cossa

Ultra Edizioni

Pagine 140

€14.00 – on line 11.90

Presentazione

20 marzo h 20.00

on line sulla pagina Bar Papà

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Bar 2 papà
Senza titolo 1 1

La quinta edizione di Storie di Donne, la rassegna ideata dall’ Associazione culturale Occhio dell’Arte.

Si inaugurerà Storie di Donne il prossimo 19 novembre alle ore 17.30 a Frosinone, negli spazi della Villa comunale, con il patrocinio del Comune.

Il vernissage si terrà alla presenza dell’Assessore al bilancio, Riccardo Mastrangeli, e dell’Assessore alla cultura, Valentina Sementilli.

Quest’ultima dichiara:

“Grande plauso all’Associazione culturale Occhio dell’Arte e al suo Presidente Lisa Bernardini, grande artista e grande donna, che con passione e dedizione porta avanti la meravigliosa kermesse culturale Storie di Donne”. 

“La kermesse” – prosegue l’Assessore Sementilli – “ha lo scopo di dare rilievo a tutte le donne che si sono distinte nelle varie arti e professioni, recando un grande contributo alla società contemporanea, affermando il valore unico e irripetibile insito in ogni donna.

Con grande piacere il Comune di Frosinone ospiterà per il terzo anno consecutivo l’Edizione di Storie di Donne nella meravigliosa Villa Comunale, dal 19 novembre 2019, con ingresso gratuito”.

Conclude con soddisfazione: “Siamo lieti ed onorati di accogliere nella nostra città donne di grande rilievo e conferire loro un premio per onorarle pubblicamente”.

Storie di donne ospita da sempre, oltre ad una serie di premiazioni, anche una mostra artistica.

Il titolo, Storie di donne, richiama il tema portante dell’esposizione, che vuole essere uno straordinario tributo all’universo femminile.

La exhibition di Artisti Vari, che ha il sostegno anche dell’Annuario del Cinema Italiano & Audiovisivi, è realizzata in collaborazione con l’Accademia AUGE.

La collaborazione comprende opere di fotografia, pittura, disegno; ospita, inoltre, un’opera dell’indimenticabile pittore figurativo Mario Russo, tra i più significativi del Novecento italiano.

Sarà presente a Storie di Donne la figlia di Mario Russo, l’attrice Adriana Russo, all’ opening in veste di madrina.

Questi di seguito gli artisti protagonisti, in ordine casuale; per la pittura, gli artisti:

Lino Stronati (Stroli), Annibale PrimaM. Nino Camardo, Francesca Martino, Simona Meini.

Per la fotografia Raffaella Esposito e Marina Rossi; a concludere, unica rappresentante nella categoria del disegno, Daniela Prata.

Donna dell’Anno dell’Editoria di quest’anno, per nomina dell’Associazione culturale Occhio dell’Arte, è il Direttore responsabile della rivista Living is LifeNicoletta Romano. 

Che è l’ultima in ordine di tempo di illustre premiate.

Le vincitrici delle scorse edizioni sono state Roberta Damiata (2015), Lorella Ridenti (2016), Silvana Giacobini (2017), Annalisa Monfreda (2018).

Le altre eccellenze femminili premiate da questa kermesse in rosa ed. 2019:

Maria Laura Berlinguer (scouting del Made in Italy – categoria Imprenditoria), Patrizia Caldonazzo (regista, autrice, sceneggiatrice e scrittrice – categoria Letteratura)

Mirka Cesari (psico-grafologa – categoria Spettacolo), Monica La Barbera (Instant Fashion Designer – categoria Moda & Fashion

Imma Piro (Attrice – categoria Teatro e Cinema), Francesca Guidi (Arte dei Led – firmataria dei Premi di Storie di Donne ed. 2019).

Numerosi gli ospiti attesi al varo dell’iniziativa ed appartenenti al mondo della cultura e dello spettacolo, tra cui:

il Rettore dell’Accademia Universitaria degli studi Giuridici Europei Prof. Giuseppe Catapano, lo sceneggiatore e scrittore Marco Tullio Barboni

il doppiatore e regista Giovanni Brusatori.

Presenzierà tra gli altri anche Massimo Meschino della Mtm Events, responsabile regionale del concorso nazionale Una ragazza per il Cinema.

Ad accompagnarlo, alcune Miss della sua Agenzia, tra le quali sarà designata la vincitrice assegnataria della fascia Miss Storie di Donne ed. 2019 ad insindacabile giudizio del direttivo dell’Occhio dell’Arte.

Si terranno infine le premiazioni del concorso letterario nazionale “Storie di Donne” con la collaborazione di Pedrazzi Editore, che vedrà, in veste di giurati:

Elisabetta Liz Marsigli (giornalista), Carlo Marini (docente dell’Università Carlo Bo di Urbino)Gastone Cappelloni (poeta) Presidente di giura, l’assessore Valentina Sementilli.

Storie di donne si chiuderà alla Villa Comunale venerdì 29 novembre. Ingresso libero.

Il giorno dell’inaugurazione è previsto un momento conviviale per tutti gli ospiti della manifestazione.

Fotografo ufficiale: Marco Bonanni

Ufficio stampa a cura del Comune di Frosinone e dell’Associazione culturale Occhio dell’Arte.

Ulteriori info a www.comune.frosinone.it  e www.occhiodellarte.org 

Ringraziamenti: in primis, alle Aziende Casale del Giglio e Natura da Baciare; a seguire, alle attività Villa Liz B&B di Varese, Fotodigitaldiscount di Anzio, F.lli Rosati di Nazzareno Rosati & C. di Anzio,

Hotel L’Approdo di Anzio, Acqua San Martino in Località San Martino – Codrongianus (SS), Azienda Agricola Marco Lupi di Controguerra (TE).

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Anna Foglietta al Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz, Viterbo.

Storie del Decamerone: una guerra con Anna Foglietta alla Rocca Albornoz di Viterbo

Anna Foglietta al Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz, Viterbo. ArtCity 2019: all’interno della rassegna Palcoscenico

Anna Foglietta al Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz, Viterbo. Sabato 7 settembre, alle ore 21.00, Anna Foglietta, presenta lo spettacolo “Storie del Decamerone: una Guerra” di Michele Santeramo che si svolgerà al Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz a Viterbo.

Lo spettacolo fa parte di “Palcoscenico”, rassegna compresa nella terza edizione di “Artcity estate 2019” realizzato dal Polo Museale del Lazio, Istituto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali diretto da Edith Gabrielli, presso il museo archeologico nazionale e il Santuario della Fortuna Primigenia.

Storie dal Decamerone comprende 4 capitoli: Un Amore, Una Guerra, Il Potere, il Caso e l’Invenzione.Una Guerra, con Anna Foglietta, si svolgerà sabato 7 settembre al Museo archeologico nazionale di Viterbo.

Anna Foglietta al Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz, Viterbo.
Anna Foglietta al Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz, Viterbo.

Ciascuna delle storie dell’oggi raccontate è una storia di malessere, di presa di coscienza di quel malessere, di quella propria personale “peste”.

Ciascuno di questi personaggi ha fatto il suo percorso: è finito in una valle, dove alcune persone si raccontano storie, convinti che ogni storia possa essere un faro e rappresentare una guarigione.

In questo capitolo è la vicenda di una donna, che per salvare i suoi due figli dalla guerra del suo Paese decide di fare il viaggio che in molti fanno.

Arriva al mare, il Mediterraneo, e la aspetta l’ultimo pezzo di quel viaggio, insieme ai suoi due figli.

Ma nel mare dovrà prendere una decisione che le segnerà la vita.

Una storia del Decamerone sarà la guarigione, servirà a guarirci dai nostri affanni privati, dalle nostre necessità, dai nostri dubbi.

Il Decamerone è lo specchio in cui guardarci, per provare a guarire dalla nostra peste.

Nel corso dei due mesi di programmazione della rassegna “Palcoscenico”, si alternano artisti di eccellenza, in un programma vario in grado di soddisfare ogni esigenza.

Tutti gli altri appuntamenti possono essere consultati sul sito www.art-city.it

Storie del Decamerone: una guerra

di Michele Santeramo

Anna Foglietta, voce recitante
Francesco Mariozzi, violoncello

Musiche Originali di Francesco Mariozzi

Produzione Fondazione Teatro della Toscana – Festivaldera 2018

Informazioni e modalità di accesso:

Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz
Piazza della Rocca, 21b

01100 Viterbo

tel. +39 0761 325929

Biglietto intero € 6 ridotto € 2

Cura e coordinamento organizzativo
Marina Cogotti

Ufficio stampa                 

Guido Gaito info@gaito.it

Maurizio Quattrini  maurizioquattrini@yahoo.it

https://www.art-city.it/rassegne/palcoscenico.html

twitter.com/ArtCity2019

instagram.com/artcityestate2019

facebook.com/ArtCityEstate2019

#ARTCITYESTATE2019

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Domenica 26 maggio ore 18.00 Teatro Ghione Enrico Lo Verso con la partecipazione di Sade Mangiaracina in METAMORFOSI – Altre Storie Oltre il Mito regia di Alessandra Pizzi

Un testo a parti fisse e parti modificabili in base agli “ospiti” della serata.

Storie da raccontare, tratte dal capolavoro della classicità: Metamorfosi, scritto da Ovidio, nel tentativo di “tessere” quel grande arazzo di miti e leggende che, a distanza di duemila anni, fanno parte del tessuto collettivo patrimonio dell’umanità.

In scena l’amore di Apollo e Dafne, il viaggio impervio di Dedalo e Icaro, la bellezza incontenibile di Narciso, la brutale violenza ai danni di Proserpina, la vendetta di Pallade contro Aracne ed altri ancora.

è affidato ad Enrico Lo Verso che guida il pubblico in un viaggio senza tempo tra miti e leggende, attraversa l’Olimpo e svela vizi e virtù degli dei.

Come un moderno Ovidio, l’attore traccia la narrazione avvalendosi della presenza sul palcoscenico di “ospiti d’eccezione”, che, per ogni replica, portano il loro omaggio al Poeta.

Lo spettacolo così diventa in ogni replica “altra cosa”, si trasforma grazie alle diverse sensibilità artistiche che si avvicendano e dalla sinergia che si crea fra le diverse interpretazioni.

Nasce così l’idea di uno spettacolo evento destinato a sole poche date su territorio nazionale che ha debuttato nell’estate del 2017 presso il teatro antico di Segesta, ha fatto tappa nei teatri e nei festival italiani, portando sui palcoscenici musicisti, coreografi ed artisti di vario genere.

Il 26 maggio sarà in scena a Roma (Teatro Ghione, ore 18,00 – in caso di sold out replica alle 21,00), dove la recitazione di Enrico Lo Verso sarà accompagnata dal pianoforte di Francesco Maria Mancarella, dal clarinetto di Lorenzo Mancarella e dalla beatbox di Filippo Scrimieri, in arte BigByps.

Parole e musica saranno incorniciate dalle coreografie aeree e a corpo libero di Marilena Martina.

Pregiata partecipazione sarà quella di Sade Mangiaracina, straordinaria pianista jazz di fama internazionale (che ha portato la sua musica e il suo talento nei più prestigiosi teatri e jazz club di New York, Mosca, Shangai, Parigi e Tokio, per citarne alcuni).

Nominata da MUSICA JAZZ, la più autorevole rivista Jazz, attraverso il referendum TOP JAZZ, tra i primi 10 artisti nella categoria “Miglior Talento dell’Anno”.

“Un’idea di spettacolo nata dal desiderio di coniugare al racconto altre forme artistiche ed espressive, per tessere una narrazione multidisciplinare di un viaggio fantastico, in uno dei più interessanti capolavori della letteratura”, spiega Alessandra Pizzi, che ha curato l’adattamento e la regia dello spettacolo.

Tutto all’interno di una messa in scena che tenta di rendere il mito popolare, avvicinandolo quanto più possibile alla sua primaria funzione, cioè quella di “spiegare” agli uomini le verità imponderabili.

L’allestimento è un omaggio che la regista ha voluto fare alla lunga tradizione delle feste popolari che scandiscono la vita sociale del Paese, ma soprattutto alla sua terra d’origine: il Salento.

Sul palco è quindi rievocata l’atmosfera delle feste di piazza, dove tra luminarie, decori e le sonorità della “pizzica” si animano i miti, in uno spazio “ludico” come sa essere quello del palcoscenico.

Storie ri-lette con un linguaggio contemporaneo, efficace ed essenziale, riattualizzano il mito, individuandone i tratti essenziali della validità nella società contemporanea.

Di classico resta, dunque, il valore del messaggio, che supera il tempo e resta integro. Perché il mito persiste solo oltre la storia, se il suo potere è senza tempo, se il suo valore è universale.

Enrico Lo Verso

Con la partecipazione di Sade Mangiaracina – Piano Jazz

in Metamorfosi – Altre Storie Oltre il Mito

Adattamento e regia Alessandra Pizzi

Traduzioni Nicola Pice

Francesco Mancarella – Pianoforte

Lorenzo Mancarella – Clarinetto

BigByps – Beatbox

Coreografie danze aeree Marilena Martina

Ergo Sum Produzioni

Teatro Ghione

26 maggio 2019

Ore 18.00

Prevendita e biglietteria: TEATRO GHIONE – ROMA

info@teatroghione.it

Indirizzo: Via Delle Fornaci, 3700165 Roma

Telefono066372294/3380555349

Info spettacoli: 3279097113

Ufficio stampa

Flaminio Boni

flaminioboni@gmail.com

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