Elena Bonelli e Pino Quartullo cercano giovani rapper.

Elena Bonelli e Pino Quartullo cercano giovani rapper per il loro nuovo spettacolo “Roma io ti Racconto e Canto: dallo Stornello al Rap, in scena nel 2021 a partire dal Teatro Vittoria


Giovani Rapper uno spettacolo che sarà una girandola di romanità in cui Elena Bonelli (autrice e protagonista) darà vere e proprie lezioni all’interno di una classe particolarmente indisciplinata.

Giovani Rapper “Roma io ti Racconto e Canto” è un viaggio dentro Roma, la sua Storia e la sua Canzone, all’insegna del salto tra comico e drammatico, tra recitato e cantato sotto la regia di Pino Quartullo

La tradizione di Roma viene portata avanti da due protagonisti del mitico Laboratorio di Gigi Proietti:

Elena e Pino hanno infatti condiviso il primo anno di corso di recitazione, per poi intraprendere due brillanti carriere all’insegna del Teatro, della Televisione e del Cinema, senza mai perdere contatto con il repertorio popolare.  

COME PARTECIPARE 

Il Casting è aperto e rivolto a tutti i giovani rapper italiani che amino anche la recitazione. Per partecipare è sufficiente inviare un messaggio in direct al profilo Instagram @elenabonelliofficial contenente: 

Nome Cognome / Nome d’arte 

Link di un’esibizione 

Recapito telefonico ed indirizzo mail 

È possibile inviare la propria candidatura entro e non oltre le ore 12:00 di venerdì 20 novembre. I rapper selezionati verranno ricontattati dall’ufficio casting per fissare un colloquio conoscitivo

“Roma io ti Racconto e Canto” è una produzione Roma Nel Mondo Srl.  

Allego inoltre grafica del casting.

Francesco Fusco

Ufficio stampa

3384980862

www.francescofuscopress.com 

francesco.fusco81@gmail.com

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Elena Bonelli e Pino Quartullo cercano giovani rapper.
Elena Bonelli
“Les Aigles De Carthage” di Adriano Valerio.

“Les Aigles De Carthage” di Adriano Valerio. In concorso al Medfilm Festival sezione “Cortometraggi internazionali”


“Les Aigles De Carthage” di Adriano Valerio. Premio Methexis e Premio Cervantes Roma

“Les Aigles De Carthage” di Adriano Valerio. Giovedì 12 novembre. Ore 17:30. Visione in streaming su https://www.mymovies.it/ondemand/medfilm/movie/aigles-carthage/

Dopo la prima alla Mostra del Cinema di Venezia, nell’ambito della Settimana Internazionale della Critica, e il successo riscosso in diverse rassegne cinematografiche internazionali (Miglior film al  PerSo Perugia Social Film Festival), approda al MedFilm Festival “Les aigles de Carthage” di Adriano Valerio. 

Il film prende spunto dalla storica partita del 14 febbraio 2004 allo Stadio Olympico di Radès, che portò la Tunisia a vincere la Coppa d’Africa battendo per 2 a 1 il Marocco.

Raccontando un evento che, in epoca di dittatura, costituì uno straordinario momento di coesione sociale per il popolo tunisino, l’opera di Valerio declina in chiave tecnica, intima e politica la portata di una sfida sportiva.

L’opera sarà proiettata in versione francese con sottotitoli in inglese sulla piattaforma MyMovies.it giovedì 12 novembre alle ore 17:30.

Come in ogni sua opera, Valerio esplora nuovi contesti territoriali e latitudini geografiche: “Una serie casuale di eventi – afferma il regista – mi ha portato a scoprire questa partita.

La Tunisia non solo non aveva mai vinto la Coppa d’Africa, ma veniva da disfatte umilianti, ed aveva un dittatore (Ben Ali) pronto a sfruttare l’eventuale vittoria come un trionfo personale che avrebbe potuto alimentare ulteriormente il culto della propria persona e del proprio regime.

Quello tunisino è un popolo calorosissimo, appassionato di calcio e, a detta di alcuni storici, proprio i festeggiamenti del 2004 ebbero un ruolo chiave nel creare la coesione sociale germogliata fino alla rivoluzione del 2011.

Ho deciso di raccontare questa partita declinandola attraverso le parole di diversi personaggi che, a distanza di quindici anni, ne rivivono il ricordo”.

Valerio rivolge il proprio sguardo sul forte legame che il calcio riesce a creare, avvicinando intere comunità e diverse generazioni in quella che Pasolini definiva “l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo”. 

Il corto, una produzione Full Dawa Films in co-produzione con Sayonara Film, APA, French Lab Agency, Les Cigognes Films e distribuito in Italia da Elenfant Distribution, sarà presentato prossimamente anche al Matera Sport Film Festival.

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni

+39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it

Link trailer: https://vimeo.com/440630653

“Les Aigles De Carthage”. NOTE DI REGIA

Da bambino, come molti coetanei, passavo giornate intere a giocare a pallone nel cortile del mio palazzo, in provincia di Milano.

La mia passione per questo sport proseguiva nelle vesti di tifoso, sfegatato, dell’Inter.

Negli anni mi sono reso conto che spesso il calcio (giocato o discusso) mi ha permesso di abbattere delle barriere nelle relazioni interpersonali, che fosse nella mia vita quotidiana o nel corso dei tanti viaggi che, per passione o per lavoro, mi hanno portato in diversi Paesi del mondo.  

Ho incontrato persone giocando a calcio sulla Piazza Meskel, ad Addis Abeba, sui campi de Zambia e Burundi e persino sull’unico campo di Tristan da Cunha, in netta pendenza e dove vince sempre chi gioca in discesa.

Ho vissuto l’esperienza straordinaria di vedere il Boca segnare nella Bombonera di Buenos Aires, ed, esultando, spaventarmi sentendo gli spalti tremare al boato dei tifosi.

In tale ambito calcistico, la Coppa d’Africa è una competizione che mi ha sempre particolarmente affascinato.

L’ho seguita soprattutto nelle mie due città di adozione, Palermo e Parigi: nell’Oratorio di Santa Chiara, a Ballarò, dove tutta la comunità dell’Africa Centrale si ritrova per guardare le partite su un grande schermo all’aperto; e nei bar del Boulevard de Belleville, con la comunità nordafricana.

Ho sentito quell’adrenalina dei tifosi, che provo ogni volta in cui gioca la mia squadra.

Ma ho percepito anche qualcosa di più forte e profondo: non il semplice senso di appartenenza che i tifosi provano nel guardare la propria squadra nazionale giocare la Coppa del Mondo, ma piuttosto, e soprattutto nel caso di certi tifosi e certi Paesi, una voglia di riscatto attraverso il calcio: la voglia di dirsi che si è all’altezza degli altri, che il proprio popolo può essere – almeno in quel contesto – il vincitore.

Come asserisce Eduardo Galeano, infatti, “Il calcio rappresenta un’utopia, un riscatto sociale, un’opposizione al potere (…) perché anche se il Potere cerca sempre di manipolarlo, continua ad essere l’arte dell’imprevisto”.

Il calcio è comprensibilmente odiato da molti perché si tratta di un sistema con un immenso indotto economico, che soffoca altri sport e soprattutto molti temi di attualità.

Chi non ama il calcio percepisce la passione per questo sport sostanzialmente come una forma di demenza collettiva.

Io, al contrario, faccio parte dell’enorme comunità che ama questo gioco, e forse addirittura di una setta più ridotta che ne è ossessionata, nel senso che il calcio mi affascina in tutti i suoi aspetti: come tattica, occupazione degli spazi, valorizzazione del singolo attraverso il collettivo e del collettivo attraverso gli individui.

Mi entusiasmano i virtuosismi dei giocatori di talento, del presente e del passato.

Mi affascina il rito sportivo, ad ogni livello – anche amatoriale.

Il rumore dei tacchetti negli spogliatoi, i dettagli del pre-partita.

In tale contesto, mi ha molto appassionato poter sentire la colonna sonora del campo, nelle partite giocate a porte chiuse.

Mi piace la letteratura sportiva, specialmente quella sudamericana. Ma amo il calcio anche come fenomeno sociale e come rito, in questo caso, popolare.

Il film prova a fare coesistere tutti questi aspetti.

«Mi piace usare il cinema – dichiara lui stesso – in maniera quasi programmatica, come uno strumento per conoscere nuovi luoghi e nuove culture, anche a costo di essere talvolta dispersivo rispetto ai canoni di una carriera più strutturata e lineare.

È la mia quarta volta a Venezia e tornare alla Mostra è sempre un po’ come fare un punto.

Trovare un pubblico attento a cui racconti cosa hai fatto nell’anno o negli anni trascorsi. Dove ti ha portato la tua vita».

FILMOGRAFIA

2020 LES AIGLES DE CARTHAGE / Adriano Valerio /Production: Full Dawa Films, Sayonara Film, APA, French Lab Agency, Les Cigognes Films

2017 MON AMOUR MON AMI / Adriano Valerio /Production: Film Grand Huit

2017 NON UCCIDERE / Adriano Valerio /Production: Rai Fiction, Fremantle Media Italia

2015 BANAT (IL VIAGGIO) / Adriano Valerio / Production: Movimento Film

2015 AGOSTO / Adriano Valerio & Eva Jospin / Production: La Bête

2013 37°4 S / Adriano Valerio / Production: oriGine films

Special mention of the Jury – Cannes Festival 2013; Award “David di Donatello” for the best

italian short – 2014

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“Art Mouv'” Danza Internazionale.

“Art Mouv’” Danza Internazionale. Il 14 novembre alle ore 21:00 sarà trasmessa, in diretta streaming sul canale YouTube di PERIFERIE ARTISTICHE, En attendant James B.


“Art Mouv’” Danza Internazionale. Una produzione internazionale della compagnia francese Art Mouv’.

“Art Mouv’” Danza Internazionale. Lo spettacolo è una chiamata alla liberazione dei corpi e delle anime, attraverso l’intenso piacere di ballare.

L’immaginazione degli artisti si dispiega, sia nella sala, sia sul palcoscenico, superando così i confini tra uno sfrenatissimo show e la scrittura coreografica elaborata.

Il teatro ci appare come un nuovo spazio dove gli artisti incontrano il pubblico per una celebrazione della vita.

Tutti uniti nel ballo sono trasportati dall’energia dello swing euforico.

Il servizio streaming di PERIFERIE ARTISTICHE è gratuito.

Per accedere alla piattaforma digitale e assistere allo spettacolo, si richiede la cortesia di scrivere su whatsApp ai seguenti numeri 3382051200 – 3203120850.

PERIFERIE ARTISTICHE – Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio è un progetto dedicato all’ospitalità di residenze artistiche volte alla realizzazione di indagini creative nell’ambito delle diverse discipline dello spettacolo dal vivo (danza, musica, teatro, circo contemporaneo).

Sono incoraggiati i progetti multidisciplinari e di contaminazione dei linguaggi, è dato ampio spazio alla creazione giovanile e la ricerca artistica si alimenta dall’incontro tra gli artisti e il territorio, attraverso sperimentazioni, indagini, interviste, incursioni e azioni mirate che producono materiale per la scrittura scenica.

I soggetti promotori di PERIFERIE ARTISTICHE – Centro di Residenza Multidisciplinare del Lazio sono TWAIN_Centro Produzione Danza (capofila), Settimo Cielo, Ondadurto Teatro e Vera Stasi.

La direzione artistica è affidata a Loredana Parrella, Gloria Sapio, Lorenzo Pasquali e Silvana Barbarini, con il sostegno del MiBACT e della Regione Lazio ed in collaborazione con i Comuni di Antrodoco, Arsoli, Ladispoli, Tuscania.

Art Mouv’ | En attendant James B.            

Regia Hélène Taddei Lawson

Di e con Alex Benth, Jean-Claude Guilbert, Dominique Lesdema, Dominique Lisette, Juha Pekka Marsalo, Charly Moandal, Hélène Taddei Lawson

Original sound design Tommy Lawson

Musiche addizionali James Brown, Chic, Michael Jackson, Cool and The Gang, Imagination, The Bee Gees, Daft Punk, MC Solar, Terry Riley

Luci Anouar Benal

Ufficio Stampa e Comunicazione

Edoardo Borzi | Theatron 2.0

stampa.theatron@gmail.com | 331 2344833

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“Art Mouv'” Danza Internazionale.
“La leva cantautorale degli anni Zero”.

“La leva cantautorale degli anni Zero”. Da Brunori a Mannarino, da Erica Mou a Dente, compie dieci anni.


“La leva cantautorale degli anni Zero”. Un progetto promosso nel 2010 da Mei, Club Tenco e Ala Bianca, ideato e curato da Enrico Deregibus, un doppio album, un tour di 15 date in tutta Italia.

“La leva cantautorale degli anni Zero”. Un sito su Rockol e la partnership di Rai Radio2 per valorizzare una nuova generazione di cantautori.

“La leva cantautorale degli anni Zero”Era la fotografia del meglio della nuova canzone d’autore di inizio millennio.

Si chiamava “La leva cantautorale degli anni Zero” e nasceva esattamente dieci anni fa, nel novembre 2010, per valorizzare una scena musicale che stava muovendo i primi passi, una nuova generazione di artisti che andava da Mannarino a Brunori Sas, da Erica Mou a Dente e a molti altri.

Trentasei in tutto.

Un progetto che comprendeva un doppio album con loro canzoni inedite pubblicato da Ala Bianca, un tour di una quindicina di date in importanti luoghi e rassegne, un sito dedicato ( www.rockol.it/la-leva-cantautorale) e varie altre iniziative promozionali e artistiche proseguite sino all’ottobre 2011.

Metteva insieme trentasei artisti molto diversi uno dall’altro: Amor Fou, Andhira, Beatrice Antolini, Banda Elastica Pellizza, Bastian Contrario, Giovanni Block, Brunori Sas, Roberta Carrieri,

Matteo Castellano, Cordepazze, Giorgia Del Mese, Denise, Dente, Roberta Di Lorenzo, Farabrutto, Giancarlo Frigieri, Dino Fumaretto, Giua, Ettore Giuradei,

Granturismo, Alessandro Orlando Graziano, Simona Gretchen, Jang Senato, Samuel Katarro, Patrizia Laquidara, Alessio Lega, Maler, Mannarino, Mariposa, Erica Mou, Nobraino, Petrina, Piji, Giuseppe Righini, Paolo Simoni, Zibba.

“La leva cantautorale degli anni Zero” era stata ideata e curata da Enrico Deregibus con la direzione artistica di Enrico de Angelis per il Club Tenco e Giordano Sangiorgi per il Mei, la produzione di Toni Verona per Ala Bianca, i media-partner Rockol e Radio 2 Rai.

Una iniziativa che ha avuto riscontri notevoli, che è diventata un modo di dire, che ha solcato l’Italia per un anno ed ha lasciato tracce in quelli successivi.

Commenta Enrico Deregibus: “Era stata una gran bella esperienza, un anno di lavoro credo fruttuoso in cui avevo coin

Vorrei ricordare in particolare Gerardo Panno, che con Radio2 diede una bella spinta al progetto e che ora non c’è più. 

Sarebbe bello che gli artisti allora coinvolti volessero ricordare quell’iniziativa in qualche modo. Come? Non so, lancio l’idea, vediamo che succede.”

Da parte sua Enrico de Angelis ricorda che “l’operazione era perfettamente in linea con la prioritaria missione storica del Club Tenco voluta da Amilcare Rambaldi, e che ho sempre cercato di portare avanti fino a che ho operato nel Club: quella di scoprire e valorizzare artisti emergenti o non ancora affermati quanto meritano.

Aderire al progetto fu per me un invito a nozze.”

Annota invece Giordano Sangiorgi: “Fu un significativo sasso nello stagno capace di segnare cerchi importanti e senza fine.

Connetteva la nuovissima scena indipendente e la storica canzone d’autore, sempre più vicine nell’approccio produttivo che vedeva le nuove label impegnate a lanciare e a fare da scouting attraverso una ricca messe di produzioni e di festival e contest, tra i quali il Mei per molti era certamente l’approdo (iniziale o finale, a seconda del percorso).

Una iniziativa importante che fotografava storicamente una svolta di tutti questi mondi verso un felice crossover”.

Per Toni Verona (di Ala Bianca) “mettere a disposizione dell’idea professionalità e struttura (e la distribuzione Warner) fu logico e piacevole, visto anche il mio impegno come inventore e promotore con Amilcare Rambaldi e Roberto Coggiola dell’unica collana di canzone d’autore italiana, ‘I Dischi del Club Tenco’, a seguito anche del mio recupero de ‘I Dischi del Sole’.

L’efficacia mediatica dell’iniziativa fu notevole, al di là dell’aspetto commerciale irrilevante.

Mi stupisco quando, ancora oggi, ritrovo nel web artisti anche emergenti che collegano le loro pubblicazioni a quel titolo.”

La Leva aveva fatto tappa l’11 e 12 novembre a Sanremo al Premio Tenco, il 28 novembre a Faenza al Mei, il 13 dicembre a Milano nell’ambito di Rockfiles, la trasmissione di Ezio Guaitamacchi su Radiolifegate, il 6 gennaio a Milano alla Casa 139,

il 19 gennaio a Roma al The Place, il 21 gennaio a Roma per una serata dal vivo su Radio2 dalla Sala A di Via Asiago, il 29 gennaio a Torino al FolkClub di Torino,

il 12 febbraio a Santa Margherita Ligure per il Premio Bindi edizione “Winter”, il 18 febbraio a Milano all’Auditorium di Radio Popolare, il 30 aprile a Loano (Sv),

il 16 maggio a Torino al Salone del libro, il 3 agosto a Rapallo (Ge) nell’ambito del Premio Via del Campo, il 12 agosto a Breno (Bs) nell’ambito del festival “Dallo sciamano allo showman”,

il 15 settembre ad Aversa (CE) all’Auditorium Bianca d’Aponte, il 24 settembre a Faenza nell’ambito di “Il Mei presenta Supersound”.

Ufficio stampa: Monferr’Autore

monferrautore@gmail.com

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“La leva cantautorale degli anni Zero”.
Mario Castelnuovo Azzurra Music “Guardalalunanina”.

Mario Castelnuovo Azzurra Music “Guardalalunanina”. Esce il primo DVD concerto dell’artista accompagnato da un CD singolo con i brani Guardalalunanina e l’inedito Stanotte ho fatto un sogno.


Mario Castelnuovo Azzurra Music “Guardalalunanina”. Nel gennaio 2021 l’artista festeggerà 40 anni di carriera.

Mario Castelnuovo Azzurra Music “Guardalalunanina”. Anticipazione gustosa per i 40 anni di carriera di Mario Castelnuovo! Esce per Azzurra Music il suo primo DVD–concerto, registrato poco prima del lockdown il 2 febbraio 2020, presso la Dogana Veneta di Lazise, nell’ambito della rassegna “Lazise – Canzoni d’Autore”.

Si tratta di una documentazione esclusiva che contiene alcuni dei “must” della sua importante attività autoriale che lo ha visto firmare brani come OceaniaSette Fili Di Canapa e Nina.

Il video è integrato da un CD con due nuovi brani rappresentativi dello stile dell’artista romano: il primo, Guardalalunanina, è un omaggio alla figlia nell’incantevole racconto dell’atto del suo parto e della donna che l’ha messa al mondo in una suggestiva Città eterna, la stessa che l’ha visto ispirare le più belle canzoni del suo repertorio; il secondo è un inedito dal titolo Stanotte ho fatto un sogno, dedicato ai suoi indispensabili genitori, grazie ai quali gli è stato permesso di volare e sognare senza mai alcun impedimento.

Come afferma il cantautore, “certi ricordi, con gli anni, non si sfrangiano nemmeno sui bordi come fanno certe vecchie foto.

Ho voluto immaginare mio padre e mia madre nell’occasione più semplice e quotidiana, in cucina, con quel pudore e quella delicatezza che penso li abbiano sempre caratterizzati.

Gli odori che avvertiamo sono quelli struggenti e sorridenti di un tempo “protetto” dalla loro presenza.”

La copertina del progetto è stata disegnata dallo stesso Castelnuovo, abile artista del pennello come già dimostrato nella sua attività giovanile e come restituito nelle opere mnemoniche del libro che ha accompagnato il suo precedente progetto, un diario indicativo dei sogni e delle stazioni della vita da lui attraversate in molteplici percorsi musicali segnati da una casta semplicità e una fervida immaginazione.

Come afferma Vincenzo Mollica nella prefazione del volume, “Castelnuovo è un grande narratore di piccole storie, un favolista che sa giocare con i sogni.

Le sue storie si possono considerare dei frammenti cinematografici perché della settima musa hanno quella capacità misteriosa di ammaliare lo spettatore.”

Mario Castelnuovo nasce a Roma il 25 gennaio 1955 da genitori di origine lombarda (il padre) e toscana (la madre).

Si avvicina al mondo della musica quasi per gioco, iniziando a frequentare, durante gli studi universitari alla Facoltà di Lettere, il Folkstudio di Roma, vera e propria fucina della scuola cantautorale italiana degli anni ‘70.

La carriera di Mario Castelnuovo inizia nel 1981 con il singolo di successo “Oceania”.

L’anno successivo debutta al Festival di Sanremo con quello che diviene uno sei suoi brani più famosi, l’enigmatica “Sette Fili Di Canapa”, che dà anche il titolo al suo primo album prodotto dall’amico Amedeo Minghi, un disco diventato ben presto un classico della musica d’autore degli anni ’80.

Sempre del 1982 è il Q Disc “Qconcert”, testimonianza della tournèe di successo con Goran Kuzminac e Marco Ferradini.

Il 1984 è la volta della sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo; qui le atmosfere oniriche e misteriose del primo album lasciano spazio a una poetica perfettamente integrata nel solco della “scuola romana”.

Il risultato è “Nina”, storia di un amore sotto i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che si piazza al 6° posto (ma al 2° nelle votazioni del GR1), nonché brano trainante del secondo omonimo fortunato album di Mario.

Nel 1985 è la volta del terzo album “E’ Piazza Del Campo”, che segna un deciso cambio di passo nella carriera di Mario Castelnuovo; è un album inciso tutto in presa diretta senza il supporto ritmico della batteria in cui il protagonista è la vita vissuta come una grande gara molto simile al Palio di Siena.

Tra il 1986 e il 1988 insieme a Gaio Chioccio scrive e produce diversi pezzi per una giovane Paola Turci, tra cui i due premi della critica sanremesi “L’Uomo Di Ieri” e “Primo Tango”.

Nel 1987 è la volta del quarto album “Venere”, che rappresenta una sorta di sintesi tra i primi lavori più intimisti e l’ultimo più acustico.

Il disco, anticipato dal singolo sanremese “Madonna Di Venere”, viene acclamato dalla critica, che vede in Castelnuovo uno dei più innovativi alfieri della nuova canzone italiana.

Con “Sul Nido Del Cuculo” (1988) Mario prosegue coerentemente il suo percorso artistico ed ottiene per la prima volta un discreto successo anche all’estero.

Nel 1991 esce l’ultimo album per la RCA, la raccolta riarrangiata con 3 inediti “Come Sarà Mio Figlio”.

Il passaggio alla Fonit Cetra viene testimoniato nel 1993 dall’album “Castelnuovo” (1993), forse il suo lavoro più duro, realizzato insieme a Fabio Pianigiani a cui fa seguito nel 1996 “Signorine Adorate” inciso per l’etichetta tedesca Jungle Records.

Nel giugno 2000, dopo alcuni concerti nei musei di Siena esce “Buongiorno”, pubblicato dalla DFV e prodotto da Lilli Greco.

L’album esce in punta di piedi, quasi timoroso di poter essere contaminato dal music business che tutto fagocita e tutto distrugge. Dopo quasi un anno dalla sua pubblicazione e alcune vicissitudini riguardanti la sua distribuzione, “Buongiorno” viene ristampato con l’aggiunta de “Il Miracolo”, una favola surreale che segna l’inizio della collaborazione con Ambrogio Sparagna.

L’11 settembre 2003, dopo una serie di concerti estivi in Toscana viene dato alle stampe un nuovo disco di Fabio Pianigiani che vede la partecipazione di Mario Castelnuovo nella stesura dei testi di 5 brani.

Mario interpreta anche l’omonima canzone “Blu Etrusco” ed è presente, in seguito, in alcuni concerti per la presentazione di questo disco.

Dello stesso anno è la pubblicazione di un CD a cura della Rai che contiene le musiche della trasmissione in onda su Rai Tre “Alle Falde del Kilimangiaro” con Mario nell’insolita ed inedita veste di compositore di 4 pezzi strumentali: “Danza in MI7”, “Isabella”, “Note lunghe”, “L’alba e il tramonto”.

Nel 2004 esce per la vecchia casa discografica di Mario, la BMG, un’antologia che raccoglie i suoi pezzi più significativi degli anni ’80, dal titolo “I Miei Primi Dieci Anni”.

A fine 2005 esce per Raitrade e distribuito da Edel il suo decimo album, “Com’Erano Venute Buone le Ciliegie nella Primavera del ’42”.

L’album contiene 13 pezzi, tra i quali “Montaperti”, già compresa nel precedente lavoro “Buongiorno” e ospita un piccolo intervento canoro di Lina Wertmuller nel brano che dà il titolo all’intero disco.

A giugno 2006 la Casa Editrice Bastogi pubblica la sua biografia “Mario Castelnuovo, Tante Storie e Qualcuna Va a Roma” scritta da Mario Bonanno, che percorre l’intera carriera artistica di Mario e propone un’analisi dettagliata di tutta la sua produzione discografica.

Il 9 gennaio 2009 Mario Castelnuovo pubblica il suo primo romanzo, “Il Badante di Che Guevara”, la storia di un anziano senatore comunista e il suo giovane badante extracomunitario: due uomini fortemente diversi, alle prese con le proprie apprensioni materiali e morali, uniti da un destino comune.

Nel 2014, dopo un silenzio discografico di quasi 9 anni, anticipato dal singolo “Annie Lamour”, una sorta di “Bocca Di Rosa” del terzo millennio, esce “Musica Per Un Incendio”, sempre prodotto da Lilli Greco, album contenente 12 tracce tra cui “Trasteverina”, in duetto con l’esponente della nuova canzone romana “La Jorona” Bianca Giovannini.

Il tour che ne segue, che vede la partecipazione al violoncello e al pianoforte di Giovanna Famulari e alle chitarre di Stefano Zaccagnini, è “Lezioni Di Incendio”; un Recital in pieno stile Teatro-Canzone in cui Mario alterna i suoi brani a monologhi in cui tra racconti, sorrisi e provocazioni verbali, porta il suo pubblico ad un incontro ravvicinato con la nostra identità di cittadini e di uomini.

A maggio 2018 è uscito il suo secondo romanzo “La Mappa Del Buio”, edito da Castelvecchi, e poco dopo anche il singolo “Io Mi Ricordo L’Aquila”, corredato anche di un omonimo cortometraggio sulla città devastata dal terremoto.

Alla fine del 2019 esce per Azzurra Music “Guardalalunanina”, un libro-cofanetto che libro contiene una inedita raccolta di sue fotografie, disegni, appunti e racconti e 2 CD, che rappresentano un’attenta selezione della produzione artistica del cantautore romano.

Nell’ottobre del 2020 esce infine per la stessa etichetta discografica il primo DVD concerto nella carriera dell’artista, accompagnato da un CD singolo con un inedito, dal titolo “Stanotte ho fatto un sogno”, dedicato ai suoi genitori”, di cui viene lanciato anche un videoclip.

http://www.mariocastelnuovo.com/

Azzurra Music Srl

Piazza Carlo Alberto, 29 – 37010 Pastrengo (VR)

Tel. +39-045-6770495  Fax +39-045-6770497

info@azzurramusic.it

www.azzurramusic.it

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni

+39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it

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Mario Castelnuovo Azzurra Music “Guardalalunanina”.
Mario Castelnuovo
Coefore Rock & Roll-Pamphlet on Tragedy.

Coefore Rock & Roll-Pamphlet on Tragedy. STAGIONE 2020 MAI PIU’ SOLI DANZA, LO SPETTACOLO andrà IN SCENA IN DIRETTA Streaming il 10 e 11 novembre


Coefore Rock & Roll-Pamphlet on Tragedy. Martedì e mercoledì h 19 e h 21

COEFORE ROCK & ROLL – PAMPHLET ON TRAGEDY (performance version), regia, coreografia, scene e costumi Enzo Cosimi, drammaturgia Enzo Cosimi, Maria Paola Zedda, con Alice Raffaelli, Francesco Saverio Cavaliere, Luca Della Corte, Roberta Racis

Coefore Rock & Roll-Pamphlet on Tragedy, figure in nero: Francesca Adamo, Carlotta Floridia, Francesca Formisano, Francesca Neri, Giulia Pirandello, Elettra Rossi, Valentina Sansone

Coefore Rock & Roll-Pamphlet on Tragedy, musica dal vivo di Lady Maru disegno luci Gianfranco Staropoli, organizzazione Anita Bartolini

si ringrazia Filippo Lilli per il suono e Lorenzo Lupano per le maschere produzione Compagnia Enzo Cosimi, Mibact, Regione Lazio, in collaborazione con RomaEuropa Festival, con il sostegno di Teatro di Roma – Teatro Nazionale

Coefore Rock&Roll è la seconda tappa del progetto ORESTEA. Trilogia della Vendetta di Enzo Cosimi, che approfondisce il percorso iniziato da coreografo romano nel 2019 con Glitters in My Tears. Agamennone.

Lo spettacolo, che ha debuttato il 24 e 25 ottobre nell’ambito di RomaEuropa Festival, è un concerto performance site specific, una coreografia dilatata e orizzontale, che coinvolge in forme transmediali e transdisciplinari gli elementi visivi e spaziali.

Ispirato alla tragedia eschilea, lo spettacolo pone al centro della ricerca il gesto feroce del matricidio commesso dall’eroe greco, e con esso il perdono, l’irrazionalità e la ragione, l’inadeguatezza e il fallimento, cristallizzandolo in una nuova visione.

In un regno di incubi di infanzia, giocattoli rotti, coperte colorate – un orizzonte visivo ispirato al segno dell’artista Mike Kelley -, si profila la ferocia di un delitto efferato che mette in discussione l’individuo e con esso l’umanità intera: l’atto di uccidere chi ha donato la vita.

Nel lavoro si determina il profilo duale di Oreste (qui impersonato da Francesco Saverio Cavaliere e Luca Della Corte), imprigionato dal conflitto tra il porre nuovo ordine al mondo e l’essere dannato a vita per l’assassinio della propria madre, primo eroe moderno, non più veicolato dal volere degli dei, ma aperto al baratro della decisione, e perciò della volont

. Nel gelo di un amore e di una vendetta implacabili, si stagliano le algide e passionali figure di Clitemnestra ed Elettra (Alice Raffaelli e Roberta Racis), accompagnate dagli echi tribali delle erinni, otto danzatrici provenienti dall’Accademia Nazionale di Danza di Roma e dal progetto di perfezionamento della danza D.A.R.E., capitanate dall’icona della club culture e della musica techno sperimentale romana e internazionale Lady Maru.

L’impalcatura della coreografia unisce testo, visione, azione performativa in una drammaturgia liquida e poetica.

Nella forma ibrida del lavoro, il linguaggio performativo apre a uno sconfinamento verso altre discipline, musica e arti visive in particolare, in un’installazione coreografica dalla costruzione drammaturgica orizzontale ed espansa, realizzata dal coreografo con la collaborazione di Maria Paola Zedda e con il tocco visionario delle luci di Gianni Staropoli.

Sconfinamento e frammentarietà, caratteri tipici del contemporaneo, sono i tratti fondamentali dell’attuale ricerca del lavoro di Enzo Cosimi.

Come assistere al Live Streaming:

Accessi consentiti massimo nr.100

Il Live Streaming del Teatro Vascello è un servizio gratuito

Gli utenti prenotati per accedere alla piattaforma ZOOM e per assistere al Live Streaming, trovano il link e le credenziali qui di seguito:

Streaming su Piattaforma ZOOM

Teatro Vascello.

Link di invito: https://zoom.us/j/8371827431

ID Riunione 837 182 7431

Credenziali sempre valide per tutti i giorni e per tutti gli spettacoli è necessario effettuare sempre la prenotazione indicando la data a promozioneteatrovascello@gmail.com

Istruzioni

1 – Cliccare sul link che vi è stato inviato.

2 – Vi si chiederà di aprire Zoom per chi lo ha, oppure di scaricare il software per chi non lo ha. (scaricare e seguire le istruzioni).

3 – Vi verrà chiesto di attendere di essere accettati alla riunione in diretta

4 – Una volta ammessi vedrete l’immagine e vi verrà chiesto di entrare con l’audio del vostro computer

5 – Date ok e vedrete il video. In caso non sentiate l’audio in basso a sinistra vedrete un segnale con scritto “connettiti all’audio”, cliccandolo dovreste sentire l’audio.

6 – Attendere che inizi la diretta.

Se vuoi sostenere l’attività del Teatro Vascello puoi fare una donazione di qualsiasi cifra alla Coop. La Fabbrica dell’Attore (ONLUS) mediante bonifico bancario IBAN  IT89V0306905078100000003842  indicando: sostenitore del Vascello

Chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta.

Vi aspettiamo a presto !

Teatro Vascello

Programma completo su: https://www.teatrovascello.it/

Come raggiungerci con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma, Via R. Giovagnoli, 20,00152 Roma

Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871.

Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello. Oppure fermata della metro Cipro e Treno Metropolitano fino a Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello

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“Festival Europeo Vie Francigene” Cammini, Ways, Chemins.

10° “Festival Europeo Vie Francigene” Cammini, Ways, Chemins. Associazione Europea Vie Francigene con Associazione Civita


10° FESTIVAL EUROPEO VIE FRANCIGENE, CAMMINI, WAYS, CHEMINS, LA FRANCIGENA CAMMINA E SI CONFRONTA ANCHE ON LINE


“Festival Europeo Vie Francigene” Cammini, Ways, Chemins. Appuntamento mercoledì 11 novembre ore 18.00/19.15 via Zoom WEBINAR: “SERENI E RESILIENTI OLTRE LE AVVERSITÀ”

Continua il Sud dei Cammini del Festival Europeo delle Vie Francigene giunto alla decima edizione.

Mercoledì 11 novembre dalle ore ore 18.00 alle ore 19.15 le Associazioni Centromeridionali dialogano via webinar sul tema: “Sereni e resilienti, oltre le avversità”.  

I Cammini nel Sud. I buoni passi per Via: in dialogo con i principali cammini del Sud: originali, sostenibili e ben frequentati. Oltre la Via Francigena e l’Appia, rappresentano il reticolo che traccia le vie della storia, delle identità e del “turismo buono”.

Ne verranno comparate le peculiarità e le potenzialità alla ricerca di una fruttuosa condivisione, a partire dalla Via Francigena nel sud al Cammino materano e al Cammino di San Benedetto e oltre, considerando, con un esempio, che “i Cammini pugliesi costituiscono la più estesa infrastruttura immateriale, spiritual, culturale e relazionale della Regione Puglia”.

“Festival Europeo Vie Francigene”. Saluto: Aldo Patruno, Direttore generale Dipartimento Turismo – Regione Puglia

Presentazione: Sandro Polci, Direttore artistico del Festival Europeo delle Vie Francigene

Intervengono:

Angelo Fabio Attolico –  Via Francigena nel Sud

Davide Comunale – Vie Francigene di Sicilia

Simone Frignani – Cammino di San Benedetto

Alessandro Mantuano – Cammino di San Francesco di Paola

Alberto Renzi – Cammino delle terre mutate

Settimio Rienzo – Cammino di San Nilo

Dal recente riconoscimento della Assemblea generale del 18 ottobre 2019 a Bari della Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) – quale reseau porter della Via Francigena per il Consiglio d’Europa.

Oltre Roma fino a Brindisi e Santa Maria di Leuca – alle decisioni del MIBACT di intervento a sostegno di questa e della Via Appia Antica; dai numeri confortanti sia di fruitori che di operatori e volontari, vi è una vitalità tanto attesa quanto rincuorante.

Per comprendere e assecondare virtuosamente tale fenomeno, il Festival, giunto al traguardo della sua decima edizione, conferma la sua natura “Collective project” per riflettere e proporre un “pensiero avvenire” per ogni camminatore consapevole e per i borghi, le campagne, le periferie traversate con una serie di iniziative.

“Assai più del resto della penisola, l’Italia meridionale ha conservato per tutto il medioevo e sin oltre l’età moderna, l’impronta nelle infrastrutture viarie, conferitale da Roma a livello di organizzazione territoriale:

la “regina viarum” (l’Appia), l’Appia Traiana, la Popilia hanno continuato a costituire le direttrici viarie per gli spostamenti di ampio orizzonte.

Lo attestano gli stessi percorsi seguiti dagli eserciti bizantini, arabi, crociati, che sempre risulta abbiano seguito gli itinerari delle antiche consolari.

Lo stesso accadrà nell’era dei pellegrinaggi, quando i pellegrini da tutti i paesi della Cristianità occidentale si dirigevano verso le mete delle “peregrinationes maiores” altomedievali:

il Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano e Gerusalemme, i porti pugliesi e quelli della costa orientale della Sicilia costituendo i normali punti d’imbarco per la Terrasanta”.

Così ricorda il Prof. Renato Stopani, storico dei Cammini, che aggiunge “Lungo gli stessi itinerari nasceranno poi altre mete di pellegrinaggio, spesso legate al fenomeno delle traslazioni dei Corpi Santi e di reliquie: di qui il culto di San Nicola a Bari o di San Bartolomeo a Benevento.

Inoltre ulteriore incremento ai pellegrinaggi sarà dato dal venire ad esistenza di altri luoghi sacri formatisi in rapporto con devozioni che riusciranno a superare la dimensione locale.

Tutto ciò porterà alla formazione di una vera e propria rete di cammini, che si distenderà per tutto il Meridione e che solo ora andiamo riscoprendo e fruendo”.

“Ma se questa è la storia – ricorda Sandro Polci, direttore artistico del Festival Europeo delle Vie Francigenela contemporaneità ci offre una rete di cammini che, senza soluzione di continuità, narrano la dimensione europea coesa, culturale, religiosa e, ancora, ambientale e occasione di sviluppo turistico sostenibile.

Ecco perché la decima amata edizione del Festival guarda a Sud: perché in breve tempo ha reso fruibili moltissimi tratti, ha moltiplicato i fruitori e vive condizioni paesaggistiche in molte tratte integre ed emozionanti”.

Il webinar può essere seguito con le seguenti credenziali di accesso: https://zoom.us/j/94744551272pwd=RS9adzhsOUR0QmRLSm9CTkVucnFMZz09
Meeting ID: 947 4455 1272Passcode: 019302

Cartella Stampa e foto: https://drive.google.com/drive/folders/1g2Z0u_tODg5nQSB4HVMc4qz9K8nxAF77?usp=sharing

Ufficio Stampa | Agenzia Rossana Tosto Comunicazione | redazione@rossanatosto.com | + 39 333 4044306

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“Festival Europeo Vie Francigene” Cammini, Ways, Chemins.
“Festival Europeo Vie Francigene” Cammini, Ways, Chemins. Continua il Sud dei Cammini Vie Francigene giunto alla decima edizione.
YOURBAN2030 “Primo Murales Green”.

YOURBAN2030 “Primo Murales Green”. Parte da Roma la raccolta fondi per il primo murales green d’Europa omaggio al movimento LGBQT+ Outside In


YOURBAN2030 “Primo Murales Green”. Un muro per tutti, un muro di tutti: perché nessun muro si abbatte da solo 

YOURBAN2030 “Primo Murales Green”. Madrina del progetto: Vladimir Luxuria

YOURBAN2030 “Primo Murales Green”. Parte da Roma, il 5 novembre 2020, la campagna di raccolta fondi per il primo murales green a tema LGBT: Outside Inun omaggio ai 50 anni del movimento LGBQT+ che ha segnato un percorso di affermazione del diritto alla felicità e all’affettività di ogni persona.

Un’opera d’arte di 250 metri quadrati di pittura mangia smog che verrà realizzata nel Municipio VIII nel quartiere di SAN PAOLO a Roma, dove ha sede lo storico Circolo Mario Mieli, a cura dell’artista olandese JDL, Judith De Leuuw:

un muro per parlare di libertà, identità e rispetto nel segno dell’ambiente, in ricordo di Andrea Berardicurti, detta la KARL DU PIGNE’, icona del mondo Lgbqt, attivista appassionato e instancabile del circolo Mario Mieli e draq queen, morto nel 2018, a 61 anni.

Link campagna: gofundme.com/f/greenmural

Un muro per tutti, un muro di tutti: perché nessun muro si abbatte da solo.

A promuovere il murales Outside In, omaggio ad un’icona del movimento e simbolo non solo italiano di libertà e lotta, è una cordata internazionale tra Italia, Olanda e Stati Uniti, che vede come capofila Yourban2030, la no-profit italiana guidata da Veronica De Angelis, che ha già regalato a Roma, nel quartiere Ostiense, Hunting Pollution, il murales green più grande d’Europa.

Il primo di una serie di muri di tutti, che sono al tempo stesso murales e monumenti, omaggi e opere d’arte a cielo aperto.

Con una madrina d’eccezione, Vladimir Luxuria, da giovedì 5 novembre partirà online la campagna di raccolta fondi sulla piattaforma GOFUNDME per realizzare il murales, che è al tempo stesso colore e rigenerazione urbana, restyling creativo della città e messaggio, in grado di trasformare un muro bianco in opera d’arte accessibile a tutti.

YOURBAN2030 “Primo Murales Green”. Il messaggio di Vladimir Luxuria: https://www.youtube.com/watch?v=JSTiDNpuzz8 

“Quando parlo della Karl du Pignè mi emoziono perché è stata una storia di profonda amicizia ma anche di una lotta che abbiamo fatto insieme:  

i primi Pride, le giornati mondiali contro l’AIDS, gli eventi culturali. Una lotta che ci ha permesso di raggiungere dei traguardi importantissimi e sono felice che possa essere ricordata attraverso un murales ecosostenibile, il primo in Europa che riguarda la tematica LGBQT+”. VLADIMIR LUXURIA

 I donatori avranno il loro nome riportato su una targa ai piedi del murales e contribuiranno alla nascita di un nuovo monumento per tutti e di tutti, inclusivo e partecipato, racconto di un movimento internazionale, a cui ogni persona deve qualcosa.

YOURBAN2030 “Primo Murales Green”. Perché nessun muro si abbatte da solo.

Il progetto, fortemente voluto e sostenuto dall’Ambasciata Olandese in Italia, è a cura di

Yourban2030 in collaborazione con il Circolo Mario Mieli, con il patrocinio del Municipio VIII di Roma. 

www.yourban2030.org Ufficio Stampa HF4 www.hf4.it Marta Volterra marta.volterra@hf4.it

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”WUDRome 2020” World Usability Day.

”WUDRome 2020” World Usability Day. Dall’11 al 13 novembre 2020 la settima edizione World Usability Day con TLON, Google, Microsoft, Twitter, Dataninja Human-centered Artificial Intelligence

”WUDRome 2020” World Usability Day. Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale completa potrebbe significare la fine della razza umana – Stephen Hawking

”WUDRome 2020” World Usability Day. Dobbiamo essere super attenti all’intelligenza artificiale. Potenzialmente più pericolosa del nucleare – Elon Musk

2005-2020: negli ultimi 15 anni la tecnologia, l’intelligenza artificiale, la machine learning hanno fatto passi da giganti, dando luce al mondo del touch, della 3D alteration, degli smartphone, di app che possono, addirittura, valutare lo stato di salute dell’essere umano, monitorarlo costantemente.

”WUDRome 2020” World Usability Day. Se parole come deep fake, chatbot, biohacking (insieme a molte altre) sono ormai entrate nel lessico quotidiano di tutti, la sfida dell’intelligenza artificiale è ancora tutta da giocare.

Per 3 giorni no-stop, lo scacchiere internazionale dedicato all’Intelligenza Artificiale che vedrà riuniti esperti da tutto il mondo, sarà WUD – World Usability Day.

Dietro al modo in cui ci relazioniamo con la tecnologia, con i computer o con le app c’è sempre qualcuno che ha pensato all’uso che di quella tecnologia avremmo fatto.

C’è uno studio sulla usabilità fatto da un progettatore che ha pensato a noi che usiamo quella tecnologia e a come la usiamo.

Questa si chiama usability e alla usabilità è dedicata una giornata mondiale, il World Usability Day, che chiama a raccolta i progettatori del futuro da ogni parte del globo e che, dal 2014, ha una sua importante edizione italiana, organizzata da Nois3.

Google, Microsoft, Twitter, Dataninja, ma anche Tlon, Pi Campus e molti altri saranno gli ospiti di WUDRome 2020, la settima edizione dell’evento italiano, che dall’11 al 13 novembre, vedrà confrontarsi – online – designer, ricercatori, sviluppatori e professionisti della comunicazione italiani e internazionali per rispondere, nella sua covid edition, a una delle più grandi questioni aperte della contemporaneità:

”WUDRome 2020” World Usability Day. il rapporto tra Intelligenza artificiale ed essere umano, la “Human-centered Artificial Intelligence”.

I computer ci hanno permesso di snellire il lavoro, migliorando l’approccio e sfruttando al meglio le nostre abilità.

Il possibile scenario offerto oggi dall’intelligenza artificiale ci sembra più che mai infinito.

Se da un lato persiste un profondo desiderio di progresso non manca il timore che tutta questa tecnologia possa sfuggire dalle nostre mani.

Come il fenomeno deepfake, ovvero la tecnica che combina un’immagine reale a un video preesistente con un effetto profondamente realistico capace anche di alterare la realtà a livello politico.

Come costruire un futuro che abbia a che fare con l’intelligenza artificiale e che allo stesso tempo risulti sicuro?

Come includere l’intelligenza artificiale per progettare un domani migliore che non rappresenti una minaccia?

WUDRome, che per la prima volta si svolgerà online dall’11 al 13 novembre, sarà una full immersion di formazione, innovazione e networking con workshop, talk e case study sulle tematiche di Human-centered design e User Experience.

Gli speech affronteranno il Design Thinking come strumento per migliorare il futuro, la User Experience ovvero l’interazione tra utente e servizio, le buone pratiche di progettazione per lo sviluppo Human centered design con speaker internazionali provenienti da società del calibro di Google, Microsoft, Twitter e TLON.

Ci sarà inoltre possibilità di nuove opportunità lavorative, grazie alla presenza del recruiting sponsor Tangible.

“In occasione di WUDRome 2020” spiega Carlo Frinolli, CEO e Co-founder di WUDRome “ripercorreremo gli aspetti più importanti legati alla progettazione e alle opportunità (e minacce) con l’intelligenza artificiale: dagli algoritmi (ovvero i modi in cui funzionano) collaborativi, all’etica delle scelte, fino alla sfida della progettazione di un’intelligenza che non sia computazionale, ma emotiva.

Scopriremo ambiti di applicazione, casi di studio, pratiche virtuose, rischi applicativi e opportunità che si nascono tra le pieghe di queste nuove tecnologie per metterle al servizio delle persone, dei loro bisogni creando soluzioni tecnologiche abilitanti e inclusive”.

GLI ORGANIZZATORINOIS3 – Experience Design Agency è uno dei punti di riferimento nazionali sulle tematiche di User experience e progettazione Human-centered; ha creato negli anni una community verticale che diventa sempre più attiva e ampia.

Il team interdisciplinare pratica un approccio di Co-design, progettando fin dalla ricerca con gli utenti e con gli stakeholder, per sviluppare prodotti e servizi con al centro i reali bisogni delle persone.

Carlo Frinolli spiega: “il nostro lavoro, il lavoro di noi designer è immaginare il futuro, progettare per innovare, stimolare il cambiamento e creare inclusione.

Progettiamo con e per le persone e così deve essere anche per gli algoritmi e l’intelligenza artificiale che permea le nostre vite e le nostre relazioni.

L’Intelligenza Artificiale deve avere al centro l’essere umano”.

WUDRome 2020 si svolgerà online su www.wudrome.it dall’11 al 13 novembre.

Ufficio Stampa HF4 www.hf4.it Marta Volterra marta.volterra@hf4.it 3409690012

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”WUDRome 2020” World Usability Day.
Orchestra Italiana del Cinema “Gli ottoni”.

Orchestra Italiana del Cinema “Gli ottoni” performance musicale in esclusiva per HEROES FILM FESTIVAL


Orchestra Italiana del Cinema. In diretta streaming dalla Sala A del Forum Music Village su mymovies.it/ondemand/heroes-film-festival/

Orchestra Italiana del Cinema. Brani di John Williams, Hans Zimmer, Ennio Morricone

TROMBE: Francesco Crivello, Michele Lotito, Matteo Gentile, Martina Vitale
TROMBONI: Marco Vinicio Ferrari, Alessio Bartolini, Sandro Di Carlo
CORNI: Giuseppe Calabrese, Mariele Ecca
TUBA: Mauro Galafate
PERCUSSIONI: Giuseppe Salvagni

Orchestra Italiana del Cinema. Arrangiamenti a cura del Maestro Giuseppe Calabrese

Anche gli Ottoni dell’Orchestra Italiana del Cinema parteciperanno al primo HEROES INTERNATIONAL FILM FESTIVAL, rassegna incentrata sul rapporto tra Cinema e Arti Visive che si terrà online sulla piattaforma di MYMOVIES dal 6 all’8 novembre 2020 con 72 ore di evento no stop. 

La compagine, un decimino di ottoni formato da Francesco Crivello, Michele Lotito, Matteo Gentile, Martina Vitale (trombe), Marco Vinicio Ferrari, Alessio Bartolini e Sandro Di Carlo (tromboni), Giuseppe Calabrese, Mariele Ecca (corni), Mauro Galafate (tuba) e Giuseppe Salvagni (percussioni) – eseguirà dal vivo, direttamente dalla sala A degli storici studi di registrazione Forum Music Village di piazza Euclide a Roma, una serie di brani composti dal Premio Oscar John Williams ed ispirati ad alcuni supereroi, tra cui SupermanStar Wars e Indiana Jones.

Non mancheranno poi alcuni dei “must” che la compagine sinfonica dell’Orchestra interpreta da anni nella formula di successo del film-concerto, tra cui Harry Potter e Il Gladiatore, e un omaggio al Maestro Ennio Morricone in prossimità di quello che sarebbe stato il suo novantaduesimo compleanno.

Proprio due anni fa, negli stessi studi da cui sarà trasmessa la performance, fu ospitata una festa-concerto in onore del Maestro e questo viaggio attraverso le melodie dei suoi più celebri capolavori vuole essere uno speciale ricordo nello stesso luogo da lui fondato ben cinquant’anni fa insieme agli illustri colleghi Armando Trovajoli, Luis Bacalov e Piero Piccioni, tuttora considerato il tempio del suono musicale cinematografico.

Gli arrangiamenti per il decimino di ottoni sono stai curati dal Maestro Giuseppe Calabrese.

La collaborazione con Max Giovagnoli, direttore artistico del festival, e il tema dei Supereroi non è nuovo all’Orchestra Italiana del Cinema:

il 6 ottobre del 2019, insieme alla banda musicale della Polizia di Stato, la compagine sinfonica si esibì infatti alla Nuova Fiera di Roma, durante la manifestazione “Romics”, nel concerto Il viaggio dell’eroe, riscuotendo uno straordinario consenso da centinaia di spettatori presenti.

Orchestra Italiana del Cinema. L’appuntamento musicale con “Heroes Film Festival” avrà luogo domenica 8 novembre alle ore 10,30 sul sito https://www.mymovies.it/ondemand/heroes-film-festival/

Ad introdurlo saranno Federico Bagnoli Rossi, Responsabile Relazioni Istituzionali ed estere UNIVIDEO e Marco Patrignani, presidente dell’Orchestra Italiana del Cinema e general manager Forum Music Village).

“La scelta degli Ottoni – afferma quest’ultimo – non è causale, dal momento che questi strumenti sono da sempre associati a gesta epiche; basi pensare ai Corni storicamente usati nelle guerre come segnale di battaglia, o strumenti simili alle Trombe che nell’antica Roma accoglievano con i propri squilli le truppe di ritorno trionfanti dalle campagne militari.

Gli Ottoni hanno sempre avuto un ruolo da protagonisti nelle colonne sonore dei film di super eroi e tanti temi memorabili sono stati scritti proprio per questa particolare tipologia di strumenti.  

La Tromba, inoltre, era uno strumento particolarmente caro al Maestro Morricone che era trombettista e ha spesso usato proprio la Tromba come solista in tanti brani celebri del suo repertorio”.

L’evento, realizzato in collaborazione con Univideo/Fapav, sarà accompagnato da una conversazione didattica in stile “edutainment” tra Marco Patrignani e Prisca Amori, primo violino dell’Orchestra Italiana del Cinema, incentrato sull’argomento “I mestieri della musica nel Cinema”, ed in particolare sul determinante ruolo della colonna sonora in un film.

Una testimonianza che ripercorrerà anche le tappe della O.I.C. in giro per l’Italia e per il mondo compiute in dieci anni di attività mediante la formula del “Cine-Concerto”.

Maggiori info:

https://www.heroesfilmfest.com/it/heroes-concert-i-temi-degli-eroi-e-un-omaggio-ennio-morricone

Hashtag ufficiali:

#HIFF2020 #orchestraitalianadelcinema

ORCHESTRA ITALIANA DEL CINEMA

Presidente: Marco Patrignani

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
+39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it

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Orchestra Italiana del Cinema “Gli ottoni”.
ASSOLO Folkpolitik “Festival Popolare italiano”.

“Festival Popolare italiano – Canti e corde mantici e ottoni” su TVP online ASSOLO

“Festival Popolare italiano – Canti e corde mantici e ottoni”. Dal 7 novembre 2020 quattro concerti in streaming dal Teatro Villa Pamphilj con Luigi Cinque, Gabriella Aiello, Gabriele Coen e Stefano Saletti & Barbara Eramo.

Tornano i concerti del “Festival Popolare italiano – canti e corde mantici e ottoni” al Teatro di Villa Pamphilj di Roma in un’edizione speciale dal titolo “Assolo”, pensata per poter essere effettuata in era Covid e che sarà visibile in streaming ogni sabato alle 15 a partire dal 7 novembre sulle pagine social del Teatro.

“Festival Popolare italiano – Canti e corde mantici e ottoni”. Tre concerti con Luigi Cinque e le sue sperimentazioni sonore (7 novembre), Gabriella Aiello e i canti della tradizione popolare e contadina (14 novembre) e Gabriele Coen e i suoi itinerari della memoria tra klezmer e musica sefardita (21 novembre) in cui i tre artisti si esibiranno e dialogheranno in musica (e non solo) con il direttore artistico del festival, Stefano Saletti, in un continuo scambio di sonorità e rimandi musicali.

In ogni appuntamento i musicisti proporranno il proprio universo sonoro e racconteranno le influenze, i vari stili in un confronto di idee e pensieri che da sempre rappresentano l’anima del Festival, riallacciandosi anche all’esperienza online dei “Dialoghi mediterranei” ​andati in onda durante il lockdown​ ​e che ​hanno riscosso un grande successo di pubblico.

“Festival Popolare italiano – Canti e corde mantici e ottoni”. Il 28 novembre, Stefano Saletti insieme a Barbara Eramo chiuderà il festival con i canti di libertà del Mediterraneo tratti dal repertorio della Banda Ikona.

Assolo è una produzione Teatro Villa Pamphilj (Dir. Artistica Veronica Olmi) a cura di Stefano Saletti

Facebook (www.facebook.com/TSVCorsini/),

Instagram (https://www.instagram.com/teatrovillapamphilj/?hl=it) e 
Youtube (https://www.youtube.com/channel/UCZ8HUCEiJqOu7i_AorUmklA/about)

“Festival Popolare italiano – Canti e corde mantici e ottoni”. PROGRAMMA COMPLETO

7 novembre – ore 15: LUIGI CINQUE: “Omeros, cantos e racconti da un caribbe mediterraneo”

Luigi Cinque: voce, soprano sax, clarinetti, tastiere, gaita e live electronics

Infaticabile esploratore di mondi musicali e di possibili connessioni sonore Luigi Cinque, propone testi, poesie e canzoni dalla sua opera “Kunzert”, da “Tristi Tropici” di Levi Strauss e “Ritorno al nuovo mondo” di Derek Walcott.

Luigi Cinque Laurea in Estetica alla Sapienza e Specializzazione in Composizione con Daniele Paris e Luciano Berio.

Diploma in clarinetto. Ha collaborato negli anni con il teatro d’avanguardia, l’arte visiva e la nuova danza europea e tra gli altri con Carlo Quartucci, Pina Bausch, Jannis Kounellis, gli scrittori Nanni Balestrini, Vs Naipaul, Paco Taibo II, Aldo Nove.

Tra i suoi molti progetti internazionali c’è Officina Mediterraneo. Il suo Tangerine Cafè (EMI) è giudicato dalla critica specializzata miglior disco europeo di world music ed etnojazz nel 2003.

Ha insegnato storia della musica, come docente a progetto, nelle Università La Sapienza di Roma e Unistrasi di Siena dal 2004 al 2012.

Ha scritto e diretto Transeuropæ Hotel, suo film del 2012, miglior lungometraggio al RIFF di Roma e ospite in concorso, con menzioni speciali, ai festival di Montreal, Rio de Janeiro, Salvador Bahia, Annecy, Parigi, Sulmona, Maratea.

E’ fondatore e maestro concertatore della Hypertext O’rchestra.

“Festival Popolare italiano – Canti e corde mantici e ottoni”. 14 novembre – ore 15: GABRIELLA AIELLO: “Canti e discanti”

Gabriella Aiello: voce, tamburi a cornice

Un calendario dei momenti importanti secondo la tradizione contadina, attraverso la riproposta di canti tramandati oralmente, di voce in voce, da padre a figlio: spiritualità, lavoro, morte e nascita, la partenza, la festa.

Gabriella Aiello Cantante, didatta e ricercatrice di tradizioni popolari italiane.

E’ stata la voce degli Indaco e ha collaborato con molti artisti tra cui Arnaldo Vacca, Massimo Carrano, Enrico Capuano, Grazia De Michele, Patrizio Trampetti, Raffaello Simeoni, Ars Ludi Ensamble, Rua Port’Alba, Fabrizio Pigliucci, con Ecovanavoce Ensemble, Stefano Saletti, Elena Ledda…

Dal 2001 ad oggi è la voce dei Tamburi del Vesuvio di Nando Citarella con cui da anni collabora in molte altre produzioni della sua compagnia “La Paranza”.

Dal 2013 collabora con Oni Wytars Ensemble e inoltre si dedica a progetti in duo avvalendosi di collaborazioni importanti come l’arpa di Giuliana De Donno, la chitarra di Giuseppe De Trizio, la chitarra barocca di Simone Colavecchi, la mandola di Mauro Palmas.

21 novembre – ore 15: GABRIELE COEN: “Itinerari della memoria”

Gabriele Coen: sax soprano e clarinetto

Un’esplorazione sonora che nasce dall’incontro tra linguaggi differenti attraverso l’improvvisazione e la contaminazione di stili, timbri e generi musicali che dal klezmer incontrano la tradizione sefardita, la world music e il jazz.

Gabriele Coen, sassofonista, clarinettista, compositore, Gabriele Coen si dedica da sempre all’incontro tra jazz e musica etnica, in particolare mediterranea e est-europea.

Già fondatore dei KlezRoym – nota formazione italiana dedita alla riattualizzazione del patrimonio musicale ebraico, nel 2005 inizia la sua attività con il progetto “Jewish Experience” con cui ha inciso quattro lavori.

Come compositore e interprete ha realizzato insieme a Mario Rivera diverse colonne sonore per il cinema tra cui “Notturno Bus” (2007) di Davide Marengo, “Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio” (2010) di Isotta Toso e “Tornare” (2020) di Cristina Comencini.

28 novembre – ore 15 STEFANO SALETTI & BARBARA ERAMO: “Folkpolitik – Canti di libertà del Mediterraneo” Barbara Eramo: voce, Stefano Saletti: bouzouki, oud, chitarra, voce

Un viaggio nella memoria per riscoprire le tante musiche che hanno raccontato le sofferenze e le passioni dei popoli mediterranei con brani di autori che hanno raccontato in musica la lotta contro il potere, subendo persecuzioni, arresti, violenze.

Barbara Eramo. Cantante e autrice, negli anni ’90 collabora con Claudio Passavanti nel duo Eramo & Passavanti con il quale vince il Premio della critica nella sezione Giovani del Festival di Sanremo, il Premio Afi e il “Premio Volare” per la migliore performance del festival assegnato da Michael Nyman, presidente della giuria.

Collabora con vari artisti e musicisti, da Luis Bacalov a Giancarlo Giannini, da Nicola Piovani a Giorgio Albertazzi per colonne sonore cinematografiche e spettacoli teatrali.

Dal 2005 è la voce solista della Banda Ikona con la quale ha effettuato numerose tournée in Italia e all’estero.

Nel 2010 è uscito il cd “Oriental Night Fever” realizzato insieme al musicista produttore francese Hector Zazou e a Stefano Saletti. Insieme con Saletti realizza da anni workshop, seminari e laboratori sulle musiche del Mediterraneo.

Nel 2020 è uscito il suo nuovo cd solista “Emisferi”.

Stefano Saletti. Musicista e compositore, suona strumenti della tradizione musicale mediterranea (bouzuki, oud, saz, mandola).

Già fondatore dei Novalia, è il leader della Banda Ikona con la quale ha registrato 4 album cantati in Sabir, l’antica lingua del Mediterraneo.

Ha diretto diversi ensemble internazionali: la 7 Sóis Orkestra, Les Voix du 7 Sòis e la Med Arab Jewish 7 Sois Orkestra. Nel 2014 ha dato vita all’ensemble Cafè Loti, insieme a Nando Citarella e Pejman Tadayon con i quali ha registrato i cd “Cafè Loti” e “In Taberna”.

Nel 2010 è uscito il cd “Oriental Night Fever” realizzato con il musicista produttore francese Hector Zazou e la cantante Barbara Eramo. Ha scritto numerose colonne sonore per il cinema e il teatro collaborando con Massimo Popolizio, Giancarlo Giannini, Pupi Avati, Pamela Villoresi, Omero Antonutti, Predrag Matvejevic e molti altri. L’ultimo disco della Banda Ikona “Soundcity” è stato finalista al Premio Tenco e al 4. posto della classifica mondiale della World Music.

E’ l’ideatore e direttore del “Festival Popolare Italiano”

Il Festival Popolare Italiano non è solo una rassegna di musica dal vivo, ma anche un laboratorio di idee. Diretto da Stefano Saletti (polistrumentista e compositore, alla guida della Banda Ikona e di diversi ensemble internazionali di world music), il festival, nel nome dell’incontro e dello scambio, si è affermato come una vera e propria officina creativa della Capitale in cui artisti della scena italiana – e non solo – fanno conoscere la forza di una tradizione musicale che si rinnova continuamente e mantiene intatto il suo fascino.

Il sottotitolo “Canti e corde, mantici e ottoni” vuole testimoniare la varietà di sonorità, di strumenti e di stili che da sempre caratterizzano la musica popolare, folk, etnica, world. E’ la musica dell’incontro, capace di far dialogare tradizioni regionali differenti, ritmi e dialetti distanti, ma capaci di aprirsi al mondo e di contaminarsi creando nuovi linguaggi espressivi.

Un insieme di musiche e di storie che rappresentano un patrimonio da tramandare e riscoprire per non perdere la memoria musicale – vero elemento identificativo di una comunità e di una nazione – ma pronto a reinventarsi, ad aprirsi al mondo, alle musiche che arrivano dai tanti migranti e artisti che vivono ormai stabilmente in Italia, di dialogare con le altre sponde del Mediterraneo e oltre.

Nella precedenti edizioni (la prima si era tenuta al Baobab di Roma, luogo che nasceva come centro di accoglienza per immigrati per poi trasformarsi anche in un centro policulturale)  si sono alternati alcuni dei più importanti rappresentanti della scena popolare italiana, tra i quali Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Rocco De Rosa, Novalia, Orchestra Bottoni,  Fink e Bigazzi, TaMa Trio di Nando Citarella, Mauro Palmas e Pietro Cernuto, Agricantus, Kabìla, Lavinia & Semilla, Giuliana De Donno e Gabriella Aiello, Unavantaluna, Banda Ikona, Le Romane, Têtes de Bois, Lamorivostri, Canio Loguercio & Alessandro D’Alessandro, Cafè Loti, Luisa Cottifogli & Youlook, Giuliano Gabriele, Clara Graziano, Fanfara Station, Giuseppe De Trizio & Radicanto, Eleonora Bordonaro, Susanna Buffa, Vanessa Cremaschi & Giovanna Famulari, Giovanni Seneca & Anissa Gouizi, Elva Lutza & Ester Formosa, Raffaella Misiti & Stefano Scatozza

Teatro Villa Pamphilj – Villa Doria Pamphilj Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a, Roma 
Orario segreteria: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18
Info tel. 06 5814176     – scuderieteatrali@gmail.com

www.teatrovillapamphilj.it  –  promozione@teatrovillapamphilj.it

Ufficio stampa Fabiana Manuelli

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“Moncalieri Jazz Vive!” Il nostro motto.

“Moncalieri Jazz Vive!” Il nostro motto. L’emergenza del Covid 19 ha inficiato notevolmente il mondo culturale di cui noi facciamo parte, in particolar modo gli spettacoli dal vivo, protagonisti del nostro Festival, che coinvolgevano indubbiamente una grande quantità di persone.


“Moncalieri Jazz Vive!” Il nostro motto. Abbiamo comunque deciso di non arrenderci di fronte ai cambiamenti, bensì di affrontarli, rivoluzionandoci e plagiandoci ad hoc in linea con le nuove esigenze.  

Il nostro motto quest’’anno è “Moncalieri Jazz Vive!”.

“Moncalieri Jazz Vive!” Il nostro motto. Con questa frase vogliamo sottolineare che nonostante tutte le problematiche che il nostro territorio sta affrontando, la musica, così come la nostra città, non si ferma, bensì muta, cambia, evolve e si rinnova!

Con la musica vogliamo alleviare, con ciò che meglio sappiamo fare, le giornate di questo difficile periodo. La sopravvivenza del nostro Festival, è stata possibile non solo grazie alla nostra caparbietà e capacità di innovazione che ogni anno ci contraddistingue, ma anche grazie agli Enti Pubblici che hanno deciso di continuare a sostenerci come il Comune di Moncalieri, la Regione Piemonte, la Fondazione CRT e agli sponsor privati che non ci hanno lasciati soli in questa sfida.

La nuova grafica di quest’anno, con l’immagine progettata e realizzata dall’illustratrice Giorgia Molinari, non solo rende omaggio all’arte visiva degli anni 50-60 caratterizzata dal ritorno dei colori originali e da linee geometriche con una punta di surrealismo e inaspettato, ma rappresenta anche il nostro motto.

Il messaggio che l’illustrazione vuole far arrivare è un inno alla forza e all’energia della musica, che nonostante i tempi difficili sopravvive, o meglio vive, e non si lascia “inscatolare”.

Il MJF ha sempre promosso l’importazione di grandi nomi internazionali, senza mai però dimenticarsi degli artisti del nostro Paese. Riteniamo però che quest’anno, in vista del duro colpo subito dal nostro settore, sia importante valorizzare questi ultimi, dando spazio ad artisti unicamente nazionali, soprattutto giovani.

IL FESTIVAL

L’edizione di quest’anno a causa dell’ultimo DPCM governativo non potrà svolgersi come normalmente avviene nei Teatri.

Noi come Moncalieri Jazz Festival vogliamo andare avanti sino all’ultimo respiro, con la consapevolezza che NOI non ci fermeremo, di conseguenza abbiamo deciso in extremis di provare come ultima chance, quella di effettuare i concerti in LIVE STREAMING in forma gratuita su questo sito www.moncalierijazz.com

Questa edizione vedrà la sua prima serata in luogo nuovo per il nostro Festival, quale la Collegiata Santa Maria della Scala di Moncalieri, (ringraziamo Don Paolo Comba, parroco della Collegiata che ci ha accolti con entusiasmo) per ospitare un progetto che vuole unire la musica jazz (rappresentata da sax baritono, chitarra jazz, sassofoni e organo) alla sfera religiosa con letture ispirate all’opera della santa mistica Ildegarda di Bingen.

Le successive 4 serate si svolgeranno invece negli studi della EGAUDIOVISIVI snc. La prima di queste sarà incentrata sui Giovani Talenti e vedrà susseguirsi sul palco due duetti di giovani artisti, ma già ampliamente affermati sul territorio nazionale e internazionale.

Le ultime 3 serate invece, saranno dedicate a tre centenari di tre grandi personalità che si sono distinti nel secolo scorso in tre ambiti artistici: il grande Jazz un tributo al gigante del Bepop Charlie Parker, lo swing napoletano con un tributo al grande Renato Carosone e il cinema con un evento dedicato al regista Maestro Federico Fellini.

“Moncalieri Jazz Vive!”. MERCOLEDI’ 11 NOVEMBRE ore 20,30: “ANIME JAZZ”

Questa serata unirà in maniera innovativa la musica jazz alla sfera religiosa, dando vita, in un luogo come la Collegiata Santa Maria della Scala di Moncalieri, ad un connubio forse mai visto prima.

Il Sax Baritono di Dario Cecchini, suonerà le sue prime note direttamente dal campanile della chiesa, quasi come a voler rappresentare un richiamo nella Piazza principale della città, che quest’anno a differenza delle scorse edizioni, non sarà animata dalla solita “Notte Nera del Jazz”.

Successivamente lo strumento proseguirà il suo percorso sonoro all’interno della Chiesa con un concerto di “Sax Baritono e Reverbero”. A seguire Luca Allievi proseguirà con la sua chitarra classica e jazz.

A fondere e mescolare insieme le due sfere protagoniste di questa serata, ovvero musica e religione, sarà la performance dell’attrice Silvia Furlan, con la voce di Albert Hera.

Questi ultimi, ispirandosi ai testi, ai dipinti e alla vita di Ildegarda di Bigen (1098-1179, detta “La Sibilla del Reno”) intrecceranno musica, ritmo, sonorità della voce, con le parole di Ildegarda dal forte potere evocativo, esaltando il potere della “visione”, per questo motivo questa performance prende il titolo di “Visioni / Ildegarda di Bigen”.

Questa alternanza di suono e parola, creerà una trama fitta di rimandi, che permetterà al pubblico di riscoprire questa figura modernissima di intellettuale e artista, oltre che religiosa, coinvolgendolo in un vero e proprio viaggio percettivo.

A conclusione di questa serata, incentrata sulla visione, sull’evocazione, saranno Gavino Murgia e Fabio Giachino, rispettivamente ai sassofoni il primo e all’organo il secondo, con “A Love Supreme”: un tributo all’opera musicale di John Coltrane creata nel 1964, nel momento più alto della sua intensa spiritualità musicale.

Questo tributo a Trane a Moncalieri, rappresenta la prima italiana del progetto, che ha già esordito in Romania e in Austria.

“Moncalieri Jazz Vive!”. GIOVEDI’ 12 NOVEMBRE ore 20,30: GIOVANI TALENTI

Come abbiamo detto nella presentazione generale, continueremo a dare spazio soprattutto ai giovani artisti presenti sul nostro territorio nazionale e questa serata sarà dedicata interamente a loro. Il concerto sarà diviso in due parti:

nella prima parte saliranno sul palco Jacopo Taddei al saxofono e Luigi Nicolardi al pianoforte in un’interazione fra tradizione classica e jazzistica; nella seconda parte Emilia Zamuner alla voce, accompagnata dal grande Massimo Moriconi al contrabbasso che presenteranno il loro progetto “Duet”.

“Moncalieri Jazz Vive!”. Venerdì 13 novembre ore 20,30 “THE BIRD” tributo a CHARLIE PARKER

Il Picasso del Jazz, come venne definito il grande musicista americano, nasce il 29 agosto del 1920, a Kansas City. E’ considerato il più grande sassofonista della storia del Jazz, in assoluto.

Con Dizzy Gillespie e altri jazzisti dell’epoca, ha dato vita alla corrente jazzistica del cosiddetto be-bop, portandola ad alti livelli artistici. Un filone che poi diventato, di fatto, lo stile jazz più suonato e ambito da tutti i jazzisti del Novecento.

Ad onorare questo tributo salirà sul palco un quartetto tutto piemontese di valore internazionale, un grande sassofonista moncalierese Claudio Chiara, con Luigi Tessarollo alla chitarra, Aldo Mella al contrabbasso ed Enzo Zirilli alla batteria.

“Moncalieri Jazz Vive!”. Sabato 14 novembre ore 20,30 “CAROSONE 100”

In esclusiva per il Moncalieri Jazz Festival, in collaborazione con il Torino Jazz Festival, un progetto speciale di Daniele Sepe dedicato al Maestro della Canzone Napoletana.

Il grande interprete dello swing partenopeo Renato Carosone, già pianista classico e jazzista, è stato uno dei maggiori autori ed interpreti della canzone napoletana nel periodo tra il secondo dopoguerra e la fine degli anni novanta.

Trai i suoi brani ricordiamo: “Tu vuò fa l’Americano”, “Caravan Petrol”, “O sarracino” e “Pigliete ‘na pastiglia”.

Avrà l’onore di interpretare questo tributo il grande jazzista napoletano Daniele Sepe al sax con Tommaso de Paola al pianoforte e tastiere, Paolo Forlini alla batteria, Davide Costagliola al basso, Antonello Iannotta alle percussioni, Mario Insenga alla voce e Salvatore Lampitelli “Sabba” alla voce.

Domenica 15 novembre – ore 20,30 “AMARCORD…RICORDANDO CENTO ANNI DI FEDERICO FELLINI”

Una suite musicale scritta dal Maestro Andrea Ravizza, in veste di arrangiatore e direttore, celebrerà degnamente la figura del grande regista italiano famoso in tutto il mondo.

Un progetto musicale che prevede l’interpretazione di colonne sonore di film come “La dolce vita”, “8 ½”, “La strada”, “Amarcord”, “Ginger e Fred” e molti altri.

I brani saranno eseguiti da un ensemble creata ad hoc per una produzione originale del MJF 2020: Fulvio Chiara alla tromba, Albert Hera alla voce e sax soprano, Fabio Giachino al pianoforte, Federico Marchesano al contrabbasso, Alessandro Minetto alla batteria, il Quartetto d’Archi di Torino composto da Edoardo de Angelis violino, Umberto Fantini al violino, Andrea Repetto alla viola e Manuel Zigante al violoncello.  

Per l’occasione, per la prima volta, suonerà al Moncalieri Jazz Festival, il Direttore Artistico Ugo Viola alla fisarmonica. In questo concerto verranno unite 3 arti: cinema, musica e anche arte, grazie all’illustratrice Giorgia Molinari, che durante il concerto darà vita ad illustrazioni grafiche ispirate ai film in programma.

Il nostro motto. Avremo l’onore e il piacere di avere sul palco per l’occasione, la nipote, nonché unica erede, del grande Maestro Federico Fellini, Francesca Fabbri Fellini.

Quest’ultima con i racconti e le fotografie dei suoi ricordi, ripercorrerà la vita del Maestro e ci racconterà aneddoti legati al set e all’importanza che la musica ha avuto all’interno dei suoi film.

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