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“Piccola Betlemme” nella periferia romana.

“Piccola Betlemme” nella periferia romana. Torna lo spot Cei sul sostegno alla missione dei 33.000 preti diocesani.. On air fino a dicembre la campagna 2022 declinata su tv, web e stampa

Una “piccola Betlemme” nella periferia romana: l’impegno di don Dario Frattini per la comunità parrocchiale di Sant’Eligio, al Villaggio Prenestino, passa anche attraverso la realizzazione del presepe vivente.

“Piccola Betlemme” nella periferia romana. Grazie alle offerte dei visitatori sarà possibile costruire un campetto. 

Testimoni del Vangelo, ogni giorno ci offrono il loro tempo, ascoltano le nostre difficoltà e incoraggiano percorsi di ripresa. Sono i nostri sacerdoti che si dedicano a tempo pieno ai luoghi in cui tutti noi possiamo sentirci accolti e si affidano alla generosità dei fedeli per essere liberi di servire tutti.

#UNITIPOSSIAMO è l’hashtag della nuova campagna della Conferenza Episcopale Italiana che intende sensibilizzare i fedeli e si sofferma sul valore della donazione.

I sacerdoti non sono i soli protagonisti, ma condividono questo ruolo con l’intera comunità.

“La campagna 2022 fa perno sulla comunità e sul suo valore nella società. Abbiamo pensato che fosse giusto ed efficace dare spazio e visibilità –spiega il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni -non solo ai sacerdoti ma anche a quelle realtà che, grazie ai propri pastori, sono sempre più unite nei valori cristiani, e che senza il loro prezioso punto di riferimento non potrebbero sopravvivere.

Lo spot ruota intorno al concetto dell’unione e degli obiettivi che si possono raggiungere insieme.”

Le comunità sono vere e proprie protagoniste, motori delle numerose attività, coese intorno al proprio parroco, un amico cui rivolgersi nel momento del bisogno e con cui condividere i momenti importanti della propria vita. “Piccola Betlemme” nella periferia romana.

E i segnali di una grande vitalità della comunità parrocchiale di S. Eligio in Roma si rintracciano anche nella rinnovata esperienza del presepe vivente “La piccola Betlemme” che vedrà le prossime aperture, ad ingresso libero in via Fosso dell’Osa 435, per Natale, dalle 16,30 alle 19,30, e poi per Santo Stefano, per il primo gennaio e per l’Epifania, dalle 16 alle 19.

Un’esperienza che nasce dalla passione maturata da don Dario Frattini, nel corso dei suoi primi anni da sacerdote, a Piubega, in provincia di Mantova, dove a lungo si è tenuta una importante di manifestazione di questo genere.

Iniziativa che il don ha poi sperimentato anche a San Giulio, a Monteverde, dove è stato parroco. “Piccola Betlemme” nella periferia romana.

Dal 2020 don Dario esercita le sue funzioni sacerdotali a S. Eligio, nella comunità del Villaggio Prenestino, estrema periferia Est di Roma, e la scelta del presepe vivente, organizzato col patrocinio di Roma Capitale, risponde a molteplici esigenze: un segno per evangelizzare e anche un modo per raccogliere offerte da restituire alla comunità stessa.

“Una stella con una grande coda passò dal Villaggio Prenestino in una notte della scorsa estate e ci indicò la direzione da prendere per ‘La piccola Betlemme’ – spiega don Dario a Giulia Rocchi nell’articolo che si può leggere su unitineldono.it –. Quella stella ha fatto luce nei nostri cuori e riscaldato le nostre menti.

“Piccola Betlemme” nella periferia romana.
“Piccola Betlemme” nella periferia romana.

Ci ha dato la forza e il coraggio, per iniziare a dialogare, costruire e condividere una nuova opera per Villaggio Prenestino e la parrocchia di Sant’Eligio, una nuova visione che ha coinvolto tutti, dandoci un obiettivo chiaro e condiviso: i nostri sforzi saranno le fondamenta per la costruzione o ampliamento della nostra chiesa e la realizzazione dell’oratorio per i nostri piccoli

Per don Dario, che fa parte dei Canonici Regolari dell’Immacolata Concezione, una Congregazione di sacerdoti e fratelli, che vivono la vita in comune secondo la Regola di Sant’Agostino, dedicandosi a tutti gli impegni propri del ministero sacerdotale nelle parrocchie, il percorso della costruzione del presepe vivente richiama la necessità di mettere Gesù Cristo al centro del percorso di vita, una scelta che poi si declina appunto in tutti gli aspetti dell’esistenza:

Il cammino sinodale che sta portando avanti la Chiesa italiana – prosegue don Dario – è fondato sull’ascolto e, come ha più volte sottolineato il nostro cardinale vicario Angelo De Donatis, non si tratta di un qualcosa da fare ‘in più’, quanto piuttosto di avere uno stile diverso. Nell’ascolto, nella relazione con l’altro, le cose funzionano se c’è Gesù al centro”.

E il presepe sembra raccontare proprio la vita rigogliosa di una comunità che ha messo al centro del proprio modo di agire la presenza di Cristo. “Piccola Betlemme” nella periferia romana.

E che proprio a partire dal Presepe potrebbe valorizzare un territorio vasto e senza servizi, dove i ragazzi non hanno luoghi di aggregazione e rischiano quotidianamente di percorrere strade pericolose per il loro futuro.

La collocazione della parrocchia è emblematica: si trova in via Fosso dell’Osa, un punto di confine dove l’urbanizzazione cede il posto alla campagna e quelle poche abitazioni presenti non corrispondo a un progetto urbanistico preciso.

Esiste il rischio delle dipendenze – prosegue don Dario – tanto che organizziamo anche incontri e attività in collaborazione con la Comunità Nuovi Orizzonti. “Piccola Betlemme” nella periferia romana.

“Piccola Betlemme” nella periferia romana.
“Piccola Betlemme” nella periferia romana.

Proponiamo cene, appuntamenti, ma la cosa più importante, e su questo insisto, è sempre mettere al centro Cristo”.

E proprio per arginare il peso che la periferia può avere sul futuro dei giovani, la parrocchia si sta muovendo con impegno e dedizione. “Piccola Betlemme” nella periferia romana.

Ogni volta che il presepe aprirà le sue porte – dicono gli organizzatorici saranno 30 rappresentazioni curate nel dettaglio, 100 figuranti e 30 addetti dello staff.

Nella fase di preparazione di questa opera sono state coinvolte più di 120 persone, tra i costruttori delle casette e delle varie strutture, équipe di preparazione delle varie rappresentazioni, sarte e allestitori, una comunità che si muove per un unico obiettivo, in perfetto stile sinodale”.

Una macchina organizzativa animata da un piccolo esercito di volontari che donano il proprio tempo libero per un futuro migliore.

Coordina il gruppo degli ottanta volontari impegnati nell’allestimento Pietro Fiore: “Abbiamo iniziato a lavorare al presepe da settembre – spiega –.

L’area interessata è la stessa dell’anno scorso, cioè più di 1.800 metri quadri, all’interno della quale ci saranno oltre trenta scene diverse, dal mercato al palco di Erode”. “Piccola Betlemme” nella periferia romana.

Il pubblico che avrà la fortuna di visitare la “Piccola Betlemme” potrà immergersi in una speciale atmosfera natalizia e nella studiata ricostruzione della vita quotidiana di oltre duemila anni fa: a partire dal censore che registra le presenze alla meticolosa rappresentazione del mercato, cuore pulsante di Betlemme, con i mercanti impegnati a coinvolgere i passanti,  gli artigiani che mostreranno i mestieri del tempo, i bimbi che giocano e si riscaldano ai bracieri e che portano ceste piene di doni alla Natività.

 Ci saranno anche personaggi storici come Erode e le sue ancelle, e poi ancora il coniatore di monete, l’esattore, i centurioni, le signore patrizie, il Rabbino con i suoi discepoli, i pastori, gli animali del cortile.

Un mondo antico dai riflessi contemporanei che si snoda a partire dal centro di tutto: la Natività con i suoi angioletti che adorano Gesù.

La novità di quest’anno è un grande mulino ad acqua, perfettamente funzionante, costruito dai volontari di Sant’Eligio per l’occasione, dove il grano verrà realmente macinato.

Solo la ruota è alta più di due metri. In tutto saranno coinvolti fino a 140 figuranti, tutti parrocchiani e abitanti della zona. “Piccola Betlemme” nella periferia romana

Il presepe vivente “La piccola Betlemme” è a ingresso libero. Dall’11 al 18 dicembre è stato aperto la mattina per le visite delle scuole romane mentre nei pomeriggi del 25 e 26 dicembre, domenica primo gennaio e venerdì 6 gennaio sarà aperto a tutti. “Per l’Epifania – conclude Fiore – arriveranno i Re Magi a cavallo”.

Ideata e prodotta da Casta Diva Group la campagna della Conferenza Episcopale Italiana https://www.unitineldono.it/unitipossiamo/, on air fino a Natale, si snoda tra spot tv, radio, web, stampa e racconta, attraverso scorci di vita quotidiana, il ruolo chiave della “comunità”: dalle attività del doposcuola alle partite di calcio nell’oratorio, dall’impegno dei volontari a quello degli anziani, dall’assistenza all’ascolto dei più bisognosi.

Non solo video ma anche carta stampata per la campagna #UNITIPOSSIAMO. “Piccola Betlemme” nella periferia romana.

“Ci sono posti che esistono perché sei tu a farli insieme ai sacerdoti” o “Ci sono posti che non appartengono a nessuno perché sono di tutti” sono alcuni dei messaggi incisivi al centro della campagna stampa, pianificata su testate cattoliche e generaliste, che ricorda nuovamente i valori dell’unione e della condivisione.

Sono posti dove si cerca un aiuto, un sorriso, una mano, un’opportunità, o, semplicemente un amico. “Sono i posti dove ci sentiamo parte di una comunità”.

Sul web e sui social sono previste alcune pillole video “Perché dono”, brevi filmati in cui alcuni donatori spiegano il perché della loro scelta di sostenere i sacerdoti e il rilievo che questi assumono nelle loro vite.

Giovani, adulti, anziani con l’obiettivo comune di contribuire a sostenere i nostri preti, figure umili ma straordinarie. “Piccola Betlemme” nella periferia romana.

A supporto della nuova campagna anche la pagina https://www.unitineldono.it/dona-ora/ in cui sono indicate le modalità per le donazioni.

Le Offerte per i sacerdoti, diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, sono espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani.

Dal proprio parroco al più lontano. L’Offerta è nata come strumento per dare alle parrocchie più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, nel quadro della ‘Chiesa-comunione’ delineata dal Concilio Vaticano II.

Le donazioni vanno ad integrare la quota destinata alla remunerazione del parroco proveniente dalla raccolta dell’obolo in chiesa.

Ogni sacerdote infatti può trattenere dalla cassa parrocchiale una piccola cifra (quota capitaria) per il proprio sostentamento, pari a circa 7 centesimi al mese per abitante.

In questo modo, nella maggior parte delle parrocchie italiane, che contano meno di 5 mila abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario.

Destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero, le offerte permettono di garantire, in modo omogeneo in tutto il territorio italiano, il sostegno all’attività pastorale dei sacerdoti diocesani. Da oltre 30 anni, infatti, questi non ricevono più uno stipendio dallo Stato, ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento.

Le offerte raggiungono circa 33.000 sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e circa3.000, ormai anziani o malati dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo.

Per maggiori informazioni:

https://www.facebook.com/unitineldono

https://www.instagram.com/unitineldono/

https://www.youtube.com/unitineldono

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Camera Musicale Romana Luogo Art Event.

Camera Musicale Romana Luogo Art Event. Sala “Pio IX” Comunità dei Padri Barnabiti di San Biagio e San Carlo ai Catinari, Piazza Benedetto Cairoli n. 117

Camera Musicale Romana Luogo Art Event. Domenica 8 dicembre ore 17:30 “Echi d’Amore”

Camera Musicale Romana Luogo Art Event. Musiche di Mancini, Lotti, Händel, Legnani

Programma

Francesco MANCINI (1672- 1736):

Cantata “Quanto è dolce quell’ardore” per soprano, oboe & b.c.

Antonio LOTTI (1667 – 1740):

Cantata “Ti sento o Dio Bendato” per soprano, oboe & b.c.

Georg F. HANDEL (1685 – 1759):

Chaconne per cembalo in Sol maggiore HWV 435

Georg F. HANDEL (1685 – 1759):

Cantata “Venus & Adonis” per soprano, oboe e b.c.

Angelo D. LEGNANI (1663 – 1700):

Cantata “Chi sa dov’è la speranza” per soprano, oboe & b.c.

Eseguono:

Ensemble Barocco SANS-SOUCI

Hege Gustava Tjønn Ludwig: soprano

Giuseppe Nalin: oboe barocco

Aurora Macci: violoncello

Roberto Caravella: arciliuto

Antonella Moles: clavicembalo

“Echi d’Amore”. Perché questo soave e poetico titolo?

Camera Musicale Romana Luogo Art Event.
Camera Musicale Romana Luogo Art Event.

Le cantate profane, qui eseguite, hanno una loro particolare qualità che le distingue e le diversifica nel rilevante e cospicuo corpus sei – settecentesco.

Infatti, in questo caso, la voce del soprano non è accompagnata come è consuetudine, da uno o due violini e naturalmente dal basso continuo, ma da un oboe concertante il quale, con il suo timbro dolcissimo e suadente, contribuisce a ricreare uno dei migliori tipi di dialogo amoroso di assoluta espressività.

Camera Musicale Romana Luogo Art Event. Il genere della cantata profana non gode oggi, della diffusione del melodramma, ma ne ha la stessa matrice, “Il recitar cantando”, che permea e sigla tutte le forme vocali del primo e medio barocco e che continuerà a convivere felicemente con il suo naturale superamento, ovvero l’aria. Camera Musicale Romana Luogo Art Event.

La cantata profana vive e prospera per circa cento anni, dalla metà del’ 1600 in poi, ma la sua genesi si può intravvedere nel Lamento di Arianna di Monteverdi, nelle Nuove musiche di Caccini del 1601 o nelle Varie Musiche di Peri del 1609, dove il recitar cantando si arricchisce di precetti virtuosistici e di lirica e fantasiosa cantabilità, preludendo a quello che sarà il nucleo della cantata profana, il recitativo e l’aria, che hanno una valenza rispettivamente discorsiva e affettiva.

Nata in ambito veneziano nei primi decenni del ‘600 con A. Grandi e P. Berti, con il termine “Cantada”, diventerà una rilevante forma d’arte a Roma, Bologna, Napoli (Mancini) e poi ancora a Venezia.

Espressione di una società colta ed aristocratica, che ospita ed esalta raffinatissimi esecutori, la cantata si nutre di umori poetici amorosi, topos di tutte le società esclusive dai trovatori ai madrigalisti, con una intensificazione qui della componente pastorale. Camera Musicale Romana Luogo Art Event.

A Roma avviene la grande concentrazione di cantate nel corso del ‘600, tanto da divenirne un epicentro o una scuola, e augusto supporto culturale e finanziario sono le grandi famiglie, quali i Barberini, i Colonna e la regina Cristina di Svezia, per non dimenticare l’apporto significante dell’Arcadia.

Le prime cantate romane possono essere brevi e di proporzioni ridotte, consistenti di un’aria e recitativo ed in seguito saranno molto estese e articolate in più sezioni, tanto da essere quasi rappresentative.

I compositori bolognesi si considerano allievi dei maestri romani ed anch’essi hanno come fruitori gli aristocratici dell’Accademia Filarmonica di Bologna. Camera Musicale Romana Luogo Art Event.

Il presente programma comprende dunque quattro stupende cantate secolari i cui testi, sebbene di non altissima qualità poetica, parlano delle passioni che intercorrono tra due amanti che soffrono le pene e i deliri provocati da Cupido, il dio dell’amore.

Echi d’Amore che si rincorrono nei dialoghi che si intersecano tra la voce umana di soprano e l’ipotetico amante, rievocato da una sorta di spleen ante litteram che solo il timbro di un oboe barocco può ricreare.

A cura di G. Nalin

Camera Musicale Romana Luogo Art Event.
Camera Musicale Romana Luogo Art Event.

Sala “Pio IX” Comunità dei Padri Barnabiti di San Biagio e San Carlo ai Catinari, Piazza Benedetto Cairoli n. 117

BIGLIETTERIA IN LOCO

I biglietti si acquistano esclusivamente in loco al botteghino dell’organizzazione, aperto al pubblico a partire da 90 minuti prima fino all’inizio dell’evento.

Intero: € 20,00

Ridotto: € 12,00 (riservato ai soci, ai minori di anni 18, agli over 65, agli studenti)

A cura di “Luogo Arte Accademia Musicale APS” e “APS Camera Musicale Romana”

Direttore Artistico: Antonella Moles

Prenotazione vivamente consigliata.

INFO E PRENOTAZIONI: +39 333 4571245

cameramusicaleromana@gmail.com

www.cameramusicale.it

www.luogoarte.it

Ph. D. Alessandro Decadi

 – Filosofia e Teoria dei Linguaggi

Dipartimento di Tecnologie, Comunicazione e Società

Università degli studi Guglielmo Marconi 

Via Plinio, 44 – 00193 Roma

– Pratiques et théorie du sens

Etudes Italiennes

Université Paris 8, Vicennes-Saint Denis

Paris

Tel. +39 334 8321 395

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Teatro Portaportese “404 – Page Not Found”.

Teatro Portaportese ‘404 – Page Not Found’ Teatro della Polvere.

Teatro Portaportese “404 – Page Not Found”. È il primo spettacolo figlio della ‘gemmazione’ romana del Teatro della Polvere, che proprio nella Capitale ha piantato un seme con attività laboratoriali e produzioni teatrali indipendenti.

Teatro Portaportese “404 – Page Not Found”. Stiamo parlando dello spettacolo “404 – Page Not Found”, prima produzione targata Teatro della Polvere/Roma, che i prossimi martedì e mercoledì, 10 e 11 marzo, andrà in scena sul palco di via Portuense 102, Roma.

Lo spettacolo, scritto per il TdP da Gianluca Tornese Buonamassa, passa ai raggi x un’intera generazione, e si muove attraverso tutti quegli sfondi emotivi che contribuiscono ad anestetizzarne il cervello, gli slanci di iniziativa e il coraggio, giungendo al risultato di comodo di scegliere di non agire.

Il titolo dello spettacolo – spiega il regista Stefano Tornese – fa riferimento al più comune segnale di errore in cui ci imbattiamo quando un server non è in grado di comunicare con noi, e non ci mostra la pagina internet che vorremmo vedere.

Ed è un momento di massima frustrazione per la nostra generazione.

Ma, fate attenzione, ‘404 – Page Not Found’ non è uno spettacolo che condanna i dispositivi tecnologici o i social media”.

“La tematica di fondo – spiega quindi l’autore – è la paura di diventare adulti.

Così ci si ritrova in una vita fatta di piani B: i protagonisti di questa storia sono all’inizio della loro vita ma è come se fossero già con un piede nella fossa, condannati ad una sfida persa in partenza.

Ma un evento in particolare costringerà loro a guardarsi per la prima volta negli occhi e a confrontarsi”.

“Torna più volte nello spettacolo l’idea della vita parallela – sottolinea la protagonista Giulia Bernabei – ovvero tutto ciò che potrebbe accadere se non fossimo bloccati in comfort zone, per uscire dalle quali è necessario darsi da fare.

Un impegno che la nostra generazione non è sempre pronta (o disposta) ad affrontare”.

LO SPETTACOLO.

Lui, trent’anni, e Lei, venticinque, sono una coppia di fidanzati che già si sente vecchia e sconfitta. Lei vorrebbe essere una cantante, Lui un chitarrista.

Ma Lei non ha mai studiato canto, Lui non ha mai imparato a suonare.

Per loro la vita è una sfida persa in partenza, entrambi con un lavoro insoddisfacente, entrambi con delle ambizioni soffocate dall’inerzia, dalla pigrizia, dalle scuse.

L’ambizione senza impegno si rifugia in un amore insano, una gabbia di asocialità e apatia fatta di computer, televisione, cellulari, internet, social, sushi a domicilio, abuso di farmaci.

Sul palco, gli attori Giulietta Bernabei e Stefano Tornese (che ne cura anche la regia). Il testo è di Gianluca Tornese Buonamassa.

TEATRO PORTAPORTESE

Via Portuense 102 – Roma Tel.065812395

BIGLIETTI INTERO 15,00 EURO (13,00 EURO +2,00 DI TESSERA)

RIDOTTO 12,00 EURO (10,00 + 2,00 DI TESSERA)

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Elena Bonelli

La Feltrinelli Red Elena Bonelli presenta il suo libro. Enrico Vanzina presenta il libro di Elena Bonelli “Dallo stornello al Rap”

La Feltrinelli Red Elena Bonelli presenta il suo libro. L’artista romana Elena Bonelli, Voce di Roma, continua la sua mission: quella di raccontare e riportare in auge il grande patrimonio della canzone romana.

La Feltrinelli Red Elena Bonelli presenta il suo libro. Dopo i successi ottenuti dalle sue tournèes nel mondo con concerti di canzoni romane e dalla stagione teatrale che l’ha vista attrice nei ruoli di Anna Magnani e Gabriella Ferri.

La Feltrinelli Red Elena Bonelli presenta il suo libro. Elena Bonelli prosegue il lancio della sua prima esperienza editoriale con il libro “Dallo Stornello al Rap”.

Il saggio narra la storia della musica di Roma e del Lazio, dall’antica tradizione degli stornelli fino alla nascita della vera canzone romana e alla sua evoluzione arrivando ai giorni nostri ed al rap, facendoci scoprire che lo stornello di ieri non è nient’altro che il rap di oggi, analizzandone ogni connessione.

L’uscita di questo libro, edito da Arcana del gruppo LIT EDIZIONI, è stata accompagnata da un intenso calendario di eventi/presentazioni nelle quali l’artista ha incontrato il pubblico tenendo la sua Lectio Magistralis, dal titolo omonimo sugli argomenti trattati nel volume.

Grande riscontro delle folle entusiaste per l’operazione che ha toccato le principali città del Lazio da Cerveteri a Bracciano fino a Ladispoli, Ostia ed altre oltre alle Università di Roma e del mondo, dalla Luiss Tor Vergata, fino in FloridaGeorgiaAngolaCina e Giappone e che per la terza volta sarà presentato a Roma.

Ero sicura che questi incontri avrebbero interessato molto il pubblico che è affascinato dalla storia della canzone romana. I più giovani e i meno giovani rendono ogni appuntamento un bel successo” afferma la Bonelli.

Il prossimo appuntamento per questo tour di presentazione è quindi il 20 febbraio alle ore 18:30 presso La Feltrinelli RED di Via Tomacelli 23 a Roma dove sarà accompagnata dalla presentazione di Enrico Vanzina, grande conoscitore della romanità.

Sarà l’occasione per ascoltare in un’ora, come in un viaggio attraverso i secoli, la storia della canzone romana e dello stornello ed il perché quest’ultimo non è altro che il progenitore del rap di oggi.

Un meraviglioso quanto particolare evento che sorprenderà i più giovani e che interesserà i meno giovani, aprendo agli uni e agli altri diverse chiavi di lettura sulla canzone romana e sulla comprensione dei due generi musicali.

Alla conclusione dell’appuntamento Elena Bonelli sarà lieta di firmare le copie del libro e salutare il pubblico.

Ogni informazione, notizia e tutte le date della presentazione del libro sul sito www.elenabonelli.com e sui canali Instagram e Facebook dell’artista romana.

Francesco Fusco

Ufficio stampa

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www.francescofuscopress.com 

francesco.fusco81@gmail.com

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“Cuori Selvaggi” al Teatro di Documenti.

“Cuori Selvaggi” al Teatro di Documenti. Tre monologhi sulla forza, la fragilità, l’ironia e le contraddizioni al femminile.

Cuori selvaggi da un concept di Alessandra Izzo al Teatro di Documenti

Teatro di Documenti. “COME LUI MI VUOLE” di e con Sara Ercoli – NOI” di Francesco Olivieri con Eleonora Manara – CUORI SELVAGGI” di e con Alessandra Izzo, Regia di Sara Ercoli

“Cuori Selvaggi” al Teatro di Documenti. Tre è il numero perfetto! Teatro

“Cuori Selvaggi” al Teatro di Documenti. Tre sono i monologhi che partono da esperienze autobiografiche, rielaborati e sdrammatizzati per tratteggiare la forza, la fragilità, l’ironia e le contraddizioni al femminile.

LOCANDINA CUORI SELVAGGIE tre sono le donne che si raccontano nel loro rapporto vittima-carnefice senza fronzoli e senza tabù.

È “Cuori Selvaggi”, il concept ideato da Alessandra Izzo, con la regia di Sara Ercoli, in scena il 30 e 31 gennaio al Teatro di Documenti di Roma.

Racchiude tre testi: “Come lui mi vuole” di e con Sara Ercoli; “Noidi Francesco Olivieri con Eleonora Manara; “Cuori selvaggi” di e con Alessandra Izzo.

Le tre protagoniste, Sara Ercoli, Eleonora Manara e Alessandra Izzo, rappresentano tre mondi differenti.          Il primo monologo in scena è “Come lui mi vuole” di e con Sara Ercoli.

Una donna che rivive per un caso fortuito le sue relazioni, esplorando parti di se’. Al Teatro di Documenti.

Non puoi zittire il sogno – dice la protagonista altrimenti ti trovano a sparpagliare la differenziata dei vicini con una boccia di vodka in mano”.

Segue “NOI”, il monologo scritto da Francesco Olivieri e interpretato da Eleonora Manara: una donna decide di cambiare vita, vuole scappare da un incubo ma prima decide di uccidere il marito.

Il male genera sempre il male.

Il terzo monologo in scena è “Cuori selvaggi” di e con Alessandra Izzo.

Narra la storia della figlia di una “casalinga bene” napoletana negli anni ’70, combattuta per le vicissitudini familiari e quella della mamma che si divide tra la voglia di restare e quella di fuggire da un uomo complessato e violento.

Tutto è sostenuto da una graffiante autoironia. La scena è semplice ed essenziale, così come i costumi. Le luci fanno da contorno a questo spettacolo il cui cuore pulsante è la denuncia.

Lo spettacolo sarà in scena il 30 e 31 gennaio al Teatro di Documenti e successivamente in tournée in Italia. E prevista la partecipazione agli appuntamenti della prossima “Estate Romana”.

INFORMAZIONI:

“CUORI SELVAGGI”

30 e 31 gennaio (ore 20.45)

TEATRO DI DOCUMENTI

Via Nicola Zabaglia, 42 | Roma

Biglietto: € 12 + 3 tessera

Tel.  328 8475891

teatrodidocumenti@libero.it

Ufficio Stampa | Agenzia Rossana Tosto Comunicazione |

Rossana Tosto |    + 39 333 4044306  | redazione@rossanatosto.com | rossanatosto@gmail.com |

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Cuori selvaggi
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Dallo stornello al Rap il suo primo libro sulla canzone romana di Elena Bonelli


L’artista romana Elena Bonelli, definita la voce di Roma, continua la sua storica mission: quella di riportare in auge il grande patrimonio artistico e culturale che è la canzone romana.

Elena Bonelli. Dopo tutti i successi ottenuti dalle sue tournèes nel mondo e lo strepitoso successo dell’ultima stagione teatrale con “Magnani Ferri – Vite da Romanzo” spettacolo dedicato alle due indimenticabili icone di Roma.

Elena Bonelli lancia la sua inedita avventura editoriale, il suo libro “Dallo Stornello al Rap” primo saggio sulla storia della musica di Roma e del Lazio, dall’antica tradizione degli stornelli fino alla nascita della vera canzone romana.

Arrivando alla sua evoluzione ai giorni nostri ed al rap, facendoci scoprire che lo stornello di ieri non è nient’altro che il rap di oggi, analizzandone ogni connessione.

L’uscita di questo libro, edito da Arcana del gruppo LIT EDIZIONI, sarà accompagnata da un intenso calendario di eventi/presentazioni nelle quali l’artista incontrerà il pubblico tenendo la sua Lectio Magistralis, dal titolo omonimo, sugli argomenti trattati nel volume che, con grande riscontro da parte degli spettatori, ha già tenuto nelle Università di Roma e del mondo, dalla Luiss Tor Vergata, fino in FloridaGeorgiaAngolaCina e Giappone.

Il prossimo appuntamento per questo tour laziale è fissato il 15 gennaio presso il Complesso degli Edifici del Foro di Praeneste a Palestrina per ascoltare in un’ora, come in un viaggio attraverso i secoli.

La storia della canzone romana e dello stornello ed il perché quest’ultimo non sia altro che il progenitore del rap di oggi.

Un meraviglioso ed inedito evento che sorprenderà i più giovani e che interesserà anche i meno giovani, aprendo agli uni e agli altri diverse chiavi di lettura sulla canzone romana e sulla comprensione dei due generi musicali.

Alla conclusione di ogni appuntamento Elena Bonelli sarà ben lieta di firmare le copie del libro e salutare il pubblico.

Quindi a chiunque voglia scoprire la canzone romana nell’intero suo arco storico “Dallo Stornello al Rap” l’invito è quello di non perdere questo ciclo di eventi.

Ogni informazione, notizia e tutte le date sul sito www.elenabonelli.com e sui canali Instagram e Facebook dell’artista romana.

Prossimi appuntamenti:

15 GENNAIO – PALESTRINA

19 GENNAIO – BRACCIANO

21 GENNAIO – CIRCOLO DEGLI ESTERI ROMA

24 GENNAIO – LADISPOLI

26 GENNAIO – CERVETERI

Francesco Fusco

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Ritorna dopo un anno di silenzio il Festival della Canzone Romana con la sua 27° edizione.

Torna con grandi personaggi come Edoardo Vianello, Manuela Villa, Annalisa Minetti, I Cugini di Campagna e tanti altri.

Cosa accomuna tra di loro artisti del calibro di Renato Zero, Nino Manfredi, Carlo Verdone, Franco Califano, Giancarlo Magalli, Michele Mirabella, Enzo Salvi, Lando Fiorini, Enrico Brignano, Mario Scaccia, Isa Di Marzio, Fiorenzo Fiorentini, Nadia Bengala, Gigi Sabani, Rodolfo Laganà, I Vianella, Bobby Solo, Pamela Prati, Mal, Tony Santagata, Stefano Masciarelli, Manuela Villa, I Cugini di Campagna, Mita Medici, il Maestro Stelvio Cipriani, La Schola Cantorum, I Baraonna e tanti altri?

Al di là del fatto che, ciascuno nel suo campo, rappresenta l’eccellenza in termini artistici, in realtà a incasellarli all’interno di un solo e unico fattore determinante incide il prestigio della loro comune appartenenza: la romanità.

Parliamo infatti di artisti e interpreti che, all’ombra del “Cuppolone” sono nati e cresciuti artisticamente, per poi raggiungere il successo mantenendo però integri i valori insiti nel loro DNA, latore degli usi e costumi della Città Eterna.

Una tradizione storicamente lontana quella legata alla canzone romana che, dai fasti popolari degli antichi stornellatori (da “Er Sor Capanna” a Trilussa, passando per Petrolini e Villa).

Ci portano fino ad oggi con gli interpreti della contemporaneità, da Rascel Fiorini, da Minghi Stefano Rosso, passando per BaglioniBarbarossa e Venditti, o i recenti interpreti prima dell’hip hope ora della trap.

Parliamo dunque di una “nobile” e articolata galleria di personaggi i quali, inevitabilmente ispirati e spinti dai valori dell’appartenenza, hanno sempre dedicato parte della loro produzione alla romanità.

Ma non basta, nel senso che c’è ancora tanto da scoprire e da valorizzare in termini di patrimonio musicale, interpreti e autori, talenti da consegnare al giudizio del grande pubblico.

Su questa linea, nel 1991, ha deciso di impegnare le sue forze con tante difficoltà il mitico Lino Fabrizi, ideatore e organizzatore del Festival intitolato alla “nuova” Canzone Romana (non necessariamente riferita al “dialetto”), che da allora, ogni anno, accanto agli ormai consolidati protagonisti della canzone romana, come recita il titolo, affianca i nuovi interpreti.

Un appuntamento che di anno in anno continua a rinnovarsi attraverso un concorso articolato da varie tappe live, nel corso delle quali si giunge poi alla finale del Festival-Concorso.

Per l’occasione, come ormai da tradizione, nel corso della serata verrà conferito il Premio alla Romanità a un esponente per ciascuna di diverse categorie: ArteCulturaSport Spettacolo.

A condurre la serata sarà Francesco Vergovich, affiancato da Manuela Villa e Cesare Rascel.

Gli ospiti che intervalleranno le canzoni in gara, incoraggiando i loro futuri prosecutori, saranno Edoardo Vianello, I Cugini di Campagna, Luciano Rossi, Annalisa Minetti, Gianni Nazzaro, Edoardo De Angelis, Stefano Borgia, Giorgio Onorato, Nico Di Barnaba, Alessandro D’Orazi, Sandro Scapicchio e la compagnia teatrale Quelli del piano di sopra, Andrea Pintucci e la sua band.

I quattro finalisti di questa nuova edizione sono dei veri talenti che hanno primeggiato nelle selezioni sono: De DoMorhenaLian Cosimo Ghionna.

Il Festival della Canzone Romana si avvale della Direzione artistica di Lino Fabrizi e di Claudio Berardinelli.

Fotografo ufficiale dell’evento Adriano Di Benedetto

Infoline:
06 3265 991 (Teatro Olimpico)
340 3409 482 (direzione artistica)

Biglietteria*:
Poltronissima € 30,00
Poltrona e Balconata € 25,00
Galleria € 20,00

*esclusi diritti di prevendita.