Articoli

IMG 20191002 WA0252 1

Galleria del Ponte a Firenze “Non è sangue è gioco. Per la rassegna “L’eredità delle donne”

Galleria del Ponte a Firenze. Con la direzione artistica di Serena Dandini arriva “Non è sangue è gioco” – PERFORMANCE TRAGICOMICA di e con Donatella Mei e Carolina Ielardi.

Una performance tragicomica con due talentuose protagoniste, Donatella Mei e Carolina Ielardi, quella che il 5 e 6 ottobre si svolgerà presso la Galleria del Ponte di Firenze inserita nel contesto della rassegna “L’eredità delle donne” , con la direzione artistica  di Serena Dandini.

Lo spettacolo,  “Non è sangue è gioco”, nasce dal desiderio di far conoscere e riconoscere Dora Maar e Camille Claudel non come semplici amanti di Rodin e Picasso, ma come due artiste di grande talento.

“Non è sangue è gioco” è stato pensato volutamente tragicomico per alleggerire un tema molto attuale, quello della difficoltà per le donne di dedicarsi alla realizzazione della propria arte.

La performance multimediale sul conflitto tra l’arte e i sentimenti nel mondo femminile, dedicata alle due artiste di grandissimo valore ancora oggi poco conosciute poiché offuscate da una società che ha dato finora poco spazio alle donne, sarà in scena alle ore 19.00.

La Galleria del Ponte ha ospitato nel 2015 Jan Fabre, uno dei più importanti artisti contemporanei viventi,

VImeo:   https://vimeo.com/364249414
Facebook:   https://www.facebook.com/carolinaielardi/videos/10217717833248965/
Federica Rinaudo
Giornalista
Ufficio stampa e comunicazione
Mobile +39 327 7851570
www.federicarinaudo.it

IMG 20191002 WA0252 1
69617946 101215004596068 378905446531989504 o

Luciano Salce “L’ironia è una cosa seria” a cura di Emanuele Salce e Andrea Pergolari, ideazione scenografica di Enrico Serafini

Trent’anni fa ci lasciava Luciano Salce, uno tra i più grandi esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura italiana del secolo scorso.

Il suo sguardo ironico sulla realtà, la sua acutezza satirica, l’eleganza espressiva, la capacità di sintetizzare con pochi tratti vizi e virtù della “gens italica”, verranno ricordati nella mostra Luciano Salce – L’ironia è una cosa seria.

Curata da Emanuele Salce e Andrea Pergolari, la mostra si terrà dal 25 settembre al 6 ottobre a Palazzo Firenze, sede della Società Dante Alighieri di Roma.

L’intento degli autori è quello di raccontare la vita e la carriera di Luciano Salce, il suo eclettismo artistico, l’autoironia che ha governato un’esistenza non sempre facile.

Mostra Salce

Le lettere dalla prigionia, la corrispondenza con amici e colleghi, l’elaborato diario privato dei tempi d’Accademia, saranno solo alcuni dei tanti documenti inediti proposti che concorreranno a dare l’esatta misura dell’intelligenza e della discrezione di un uomo che si è posto con pudore e riservatezza anche nel privato.

Il percorso biografico ed artistico di Salce verrà raccontato con approfonditi materiali provenienti dal Fondo Luciano Salce, tramite incontri tematici e con il supporto di materiali fotografici, audio e video d’archivio.

La mostra è ospitata dalla Società Dante Alighieri, nella sua sede di Palazzo Firenze a Roma; con il contributo di Banca Cambiano, Invest Banca e quello del Centro Sperimentale di Cinematografia.

Evento patrocinato dall’Accademia d’Arte Drammatica, del Comune di Roma e con la collaborazione di RaiTeche e dell’Istituto Luce.

Poliedrico e caustico in ogni sua espressione artistica, Luciano Salce mostra sempre più la modernità del suo linguaggio e la capacità di riflettere al meglio la cultura italiana.

Se il poeta francese Baudelaire prevedeva che il Novecento sarebbe stato il “secolo del riso”, Luciano Salce ha confermato e confutato, nello stesso tempo, questa profezia partecipe, con le sue armi satiriche, della demolizione delle ideologie imperanti e vittima del suo distacco ironico-critico da ogni forma di pensiero dominante.

Presenza incessante eppure discreta, come autore e attore, negli spettacoli più rappresentativi dell’Italia del secondo dopoguerra, Luciano Salce è stato quasi sempre un passo più in qua (o più in là) rispetto ai suoi tempi.

Trasferitosi in Brasile su invito del suo amico Adolfo Celi, per mettere in scena commedie di Anouilh, Williams e Campanile, mentre in Italia vigeva il neorealismo; ha proposto, con il gruppo dei Gobbi (con gli amici Bonucci, Caprioli e Valeri).

Un moderno modo di fare cabaret nei tempi in cui imperavano il teatro di varietà, di rivista e d’avanspettacolo; s’è rivolto alla televisione quando questo mezzo di comunicazione era ancora visto dagli intellettuali come un modo d’espressione subalterno.

Conversatore pettegolo e impagabile, s’è divertito a giocare con la radio, quando cinema e televisione avevano già sommerso le sue funzioni amplificatrici.

Mostra Salce

È soprattutto nel cinema, dove può essere considerato uno dei maestri della commedia all’italiana, che oggi fa risplendere il suo spirito anarchico, acuminato e beffardo, la volontà di satireggiare su tutto, l’eleganza e la modernità del suo linguaggio espressivo.

Oltre quarant’anni di carriera, senza mai dimenticare la passione per la scrittura, drammaturgica e narrativa (fu anche paroliere per Tenco e Morandi), vissuti con la ritrosia timida e pungente di un uomo caustico e fuori dagli schemi ideologici correnti.

Attraverso trentanove pannelli espositivi si ripercorreranno la vita e la carriera di Luciano Salce.

Foto, recensioni, articoli, locandine, copioni, lettere tutto concorrerà a raccontare, secondo il filo logico dell’ironia, una figura intellettuale centrale per ricostruire una storia della cultura italiana del Novecento.

Una storia che lega Cinecittà e la Rai Tv, via Asiago e l’Accademia d’Arte Drammatica, Vittorio Gassman e Luigi Squarzina, Ugo Tognazzi e Antonello Falqui, Mina e Monica Vitti, Lelio Luttazzi e Sergio Corbucci, Paolo Villaggio, Franca Valeri, Fantozzi, i Gobbi, la seconda guerra mondiale, i campi di prigionia in Germania.

Tutti materiali che verranno donati alla biblioteca Chiarini del Centro Sperimentale di Cinematografia e saranno disponibili sul sito www.lucianosalce.it.

Programma della mostra:

Due saranno gli incontri tematici: Luciano Salce: l’uomo ed il regista cinematografico e L’Altro Salce che si concluderanno con un evento a cui prenderanno parte artisti ed amici.

Mostra SalceIl calendario sarà così strutturato:

Serata d’inaugurazione (25 settembre 2019 h 18.00)

Presentazione di Luciano Salce: l’uomo ed il regista cinematografico

Mario Sesti coadiuvato da Valerio Caprara, Domenico Monetti, Andrea Pergolari ed Emanuele Salce, modererà la serata inaugurale, introdotta da un breve filmato di sequenze significative del cinema di Luciano Salce.

Dagli studi al collegio Mondragone alla prigionia nel campo di concentramento tedesco; la falsa notizia della sua adesione a Salò; e poi il suo importante percorso registico nella commedia cinematografica italiana; il rapporto con gli attori Tognazzi, Vitti e Villaggio; la creazione della maschera di Fantozzi. Tutto questo alla presenza di numerosi ospiti del mondo dello spettacolo.

L’altro Salce (2 ottobre 2019 h 18.00)

Moderata da Franco Cordelli, insieme ad altri illustri ospiti, parleranno delle multiformi espressioni artistiche di Luciano Salce.

Le esperienze in teatro, radio e tv; la formazione in Accademia d’Arte Drammatica, il lungo apprendistato teatrale, la passione per il teatro francese, la costituzione con Caprioli, Bonucci e Valeri del Teatro dei Gobbi; l’arrivo in Brasile all’inizio degli anni ’50.

La rifondazione del teatro brasiliano e la fondazione del Teatro Brasileiro de Comedia; il successo televisivo degli anni ’60 come ospite di Studio Uno; i programmi satirici radiofonici degli anni ’70: Formula Uno, I malalingua, Blackout.

Serata finale (6 ottobre 2019 h 17.00)

Gianluca Guidi condurrà la serata finale della Mostra. Una festa/evento in cui amici e artisti renderanno omaggio a Salce attraverso interventi, letture e improvvisazioni, citazioni e ricordi: impreziosita dalla musica dei suoi film e delle sue canzoni, dirette dal Maestro Fabio Frizzi.

Luciano Salce. L’ironia è una cosa seria

25 settembre / 6 ottobre 2019

25 settembre h.18.00/20.00

dal 26 settembre h10.00/h19.00

Palazzo Firenze Roma

Piazza di Firenze 27, Roma

Ingresso libero Info mostralucianosalce@gmail.com

Leggi anche:

https://unfotografoinprimafila.it/auditorium-parco-della-musica-dardust-lost-in-space-piano-solo-2019/

https://unfotografoinprimafila.it/frascati-fiera-dei-sapori-2019-e-regina-dellenogastronomia-dautunno/

69617946 101215004596068 378905446531989504 o
Firenze, la mostra di Marina Rossi "claustrofobico metropolitano".

Firenze, la mostra di Marina Rossi “claustrofobico metropolitano”, mostra al centro di Firenze

Firenze, la mostra di Marina Rossi “claustrofobico metropolitano”. Marina Rossi vive a Genova.

Firenze, la mostra di Marina Rossi “claustrofobico metropolitano”. È una fotografa che ha iniziato a fotografare per passione: un hobby che le permetteva di evadere dal mondo arido del lavoro e dalla quotidianità, forse anche in maniera impersonale, senza riflettere, ma sempre cercando di catturare istanti di vita al fine di conservarne un tangibile ricordo.

Firenze, la mostra di Marina Rossi "claustrofobico metropolitano".
Firenze, la mostra di Marina Rossi “claustrofobico metropolitano”.

Solo in seguito e forse anche un pochino tardi ha capito che proprio la fotografia era la sua particolare forma espressiva e ha quindi sentito la necessità di iniziare il proprio percorso di ricerca.

Oggi Marina Rossi è una artista ricercata e molto apprezzata, che appartiene al gruppo degli allievi del grande Maestro internazionale Franco Fontana, e che con lui spesso espone in giro per l’Italia nelle collettive “Quelli di Franco Fontana”.

L’ Associazione Occhio dell’Arte, in collaborazione con il prestigioso Hotel Cellai, ha deciso di sottolinearne l’importanza in una mostra al centro di Firenze, città d’arte e di bellezze.

Per tutto settembre, ad ingresso libero, nelle sale interne del prestigioso Hotel Cellai in via 27 Aprile 14, 52/R, sarà possibile ammirare un estratto dalla sua exhibition fotografica “claustrofobico metropolitano”.

Costretta a vivere in una sorta di soffocante cubo metropolitano, la ripetizione ossessiva dell’immagine attraverso il varco della finestra, giorno dopo giorno, allontana dalla realtà – così esordisce Marina Rossi nel descrivere questo suo progetto.

Il disegno onirico diventa l’espressione diretta dell’inconscio ed emerge indipendentemente da qualsiasi controllo della ragione.

L’uso contraffatto del colore permette di riportare alla luce le forme occultate nel subconscio proiettandole sull’immagine, nella loro simbologia, ed entrando direttamente in rapporto con la storia personale come in una “scena psicodrammatica”.

Nell’esporre la sua concezione della contemporaneità, e nel suo volerla spiegare attraverso questa sua ultima serie fotografica, Marina sinteticamente afferma:

Gli schemi mentali sono radicati, difficili da abbattere, e provocano un costante senso di ineluttabilità.

Gli istinti ancestrali emergono, ma vengono rapidamente ricacciati nel profondo.

Tutto appare in un contraltare di emozioni che passano dal nero più cupo ad un abbagliante chiarore del cielo dove il desiderio illusorio di raggiungere il proprio appagamento interiore si identifica con lo scorrere delle nubi verso una meta lontana, non ancora identificata.

“Claustrofobico metropolitano” si preannuncia, senza pericolo di essere smentito, un progetto fotografico di stile e non solo di sostanza.

Nell’estratto espositivo di Firenze presenta con originalità e sintesi una fotografa appassionata.

Alla Corte di Franco Fontana ha fatto un suo preciso tratto identitario di strada, affermandosi come esempio di Artista che usa il linguaggio fotografico digitale per descrivere la sua eclettica visione del mondo.

Marina Rossi è stata protagonista di innumerevoli mostre in Italia negli ultimi anni, e la sua produzione è variegata e ricca di tematiche e riflessioni.

Non resta pertanto che andare a conoscere da vicino in questa ennesima esposizione al centro di Firenze, e a farsi affascinare da “claustrofobico metropolitano”.

Al taglio del nastro, il giorno 3 settembre alle ore 15.00 circa, sarà presente, direttamente da Palazzo Vecchio, il consigliere comunale Mirco Dinamo Rufilli.

Media partner dell’iniziativa: bumbi mediapress 

Ulteriori info sulla mostra 

Occhio dell’Arte www.occhiodellarte.org 347 1488234 

www.hotelcellai.it

HOTEL CELLAI | Via 27 Aprile 14, 52/R – 50129 Florence, Italy

Tel. 0039.055.489291 | Fax 0039.055.470387 | VAT 06382120480 | info@hotelcellai.it

Info su Marina Rossi: www.marinarossiphoto.it 

Lisa Bernardini 

Presidente Occhio dell’Arte 

347 1488234 

https://unfotografoinprimafila.it/fiera-di-roma-romics-da-topolino-a-w-i-t-c-h-da-love-a-brindille/

https://unfotografoinprimafila.it/vallerano-la-notte-delle-candele-di-vallerano-xiii-edizione/