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“La Petite Messe Solennelle di Rossini

“La Petite Messe Solennelle” di Rossini. Si conclude “settembre in Musica” al Costanzi Jader Bignamini dirige La petite Messe Solennelle di Rossini nella versione con orchestra.


“La Petite Messe Solennelle” di Rossini. Cantano il Coro dell’Opera di Roma e, nei ruoli solisti, i talenti di ‘Fabbrica’

“La Petite Messe Solennelle” di Rossini. Giovedì 1 ottobre, alle ore 20.00, l’Orchestra e il Coro del Teatro dell’Opera di Roma con i talenti di ‘Fabbrica’ 

Agnieszka Jadwiga Grochala, Irene Savignano, Rodrigo Ortiz e Alessandro Della Morte nei ruoli solisti.

Sul podio del Costanzi torna il maestro Jader Bignamini che dirigerà il capolavoro della vecchiaia del compositore pesarese nella versione con orchestra.

La Messe, definita petite ma di ampie proporzioni, era stata concepita per dodici voci, due pianoforti e harmonium ed eseguita per la prima volta in forma privata nel 1863;

Solo in un secondo momento, nel 1867, Rossini stesso si occupò di orchestrarla.

Con questo appuntamento si conclude ‘Settembre in musica’, serie di concerti al prezzo speciale di 10 euro, con cui il Teatro dell’Opera di Roma ha riaperto le porte dopo la stagione estiva al Circo Massimo.

Gli ingressi sono contingentati con una assegnazione dei posti studiata appositamente per assicurare il rispetto della distanza di sicurezza all’interno dei luoghi di aggregazione.

Biglietti in vendita presso la biglietteria e sul sito del Teatro dell’Opera di Roma.

Il programma fa parte del nuovo palinsesto di Roma Capitale Romarama.

Per informazioni: operaroma.it

TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Cosimo Manicone

Ufficio Stampa

cosimo.manicone@operaroma.it

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“La Petite Messe Solennelle di Rossini
Jader Bignamini
© Yasuko KageyamaIMG 3548 WEB

“Il Lago dei cigni” di Benjamin Pech. Al Costanzi s’inaugura la nuova stagione con il ritorno del balletto dei record.


“Il Lago dei cigni” di Benjamin Pech. La stagione di balletto 2019-20 del Teatro dell’Opera di Roma s’inaugura con la ripresa di un grande classico del repertorio.

Il lago dei cigni di Benjamin Pech in scena al Teatro Costanzi da domani 31 dicembre 2019 a mercoledì 8 gennaio 2020, con l’étoile, i primi ballerini, i solisti e il corpo di ballo diretto da Eleonora Abbagnato, e con ospiti internazionali.

“Il Lago dei cigni” di Benjamin Pech. Benjamin Pech, già étoile dell’Opéra di Parigi, primo maître e assistente alla Direzione del Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, dopo aver creato diverse coreografie si è confrontato lo scorso anno, per la prima volta, con il riallestimento coreografico di uno dei balletti icona della tradizione classica per eccellenza.

La sua versione ha registrato i massimi incassi nella storia del balletto in scena al Teatro Costanzi.

Il Sovrintendente Carlo Fuortes, orgoglioso della ripresa di un balletto iconico record d’incassi, dichiara: “con questa storia senza tempo vogliamo deliziare il nostro pubblico durante il periodo natalizio e aiutare con la recita pomeridiana del 2 gennaio i nostri amici veneziani.

L’intero ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto al Teatro La Fenice di Venezia.

È un gesto di vicinanza e solidarietà per la difficilissima situazione in cui il Teatro La Fenice si è trovato nei giorni immediatamente prima dell’inaugurazione della nuova stagione, in seguito allo straordinario “fenomeno dell’acqua alta”, e un contributo ai lavori necessari per il restauro”.

Oltre ai talentuosi protagonisti del Teatro dell’Opera di Roma – l’étoile Rebecca Bianchi, la prima ballerina Susanna Salvi, i primi ballerini Claudio Cocino e Alessio Rezza, i solisti Giacomo Castellana e Michele Satriano.

Saranno in scena i prestigiosi ospiti internazionali Polina Semionova prima ballerina, Amandine Albisson étoile dell’Opéra di Parigi e Daniel Camargo guest principal dancer.

Il lago dei cigni è uno dei titoli più famosi e amati, una fiaba romantica percorsa dall’eterno conflitto tra Bene e Male che ancora oggi, con il suo intenso simbolismo, continua ad affascinare gli spettatori di tutto il mondo.

La lunga genesi del balletto inizia nel 1868, quando Pëtr Il’ič Čajkovskij durante un viaggio sul Reno in compagnia Vladimir Petrovic Begičev – sovrintendente dei Teatri Imperiali di Mosca nonché futuro librettista de Il lago dei cigni – matura l’idea di un soggetto ispirato ai miti della donna-cigno.

Nel 1875 poi il Teatro Bol’šoj di Mosca commissiona al compositore russo la partitura per un grande balletto di fantasia, così Il lago dei cigni va in scena per la prima volta il 20 febbraio 1877 con la coreografia di Julius Wenzel Reisinger, senza tuttavia ottenere successo.

Il balletto viene ripreso negli anni Ottanta, prima di approdare nelle mani di Marius Petipa, che già aveva collaborato con Čajkovskij per La bella addormentata (1890).

Il grande coreografo definisce uno schema generale e ne affida la realizzazione al suo assistente Lev Ivanovič Ivanov, che firma la coreografia del secondo atto messo in scena il 17 febbraio 1894, poco dopo la scomparsa del compositore nel novembre 1893.

Arriva quindi la decisione di rappresentare il balletto per intero: Petipa riesamina il soggetto e compone la coreografia del primo e di quasi tutto il terzo atto, mentre il resto è lasciato a Ivanov.

La versione del balletto definitiva di Petipa e Ivanov, quella a cui attingono la maggior parte degli allestimenti successivi, trionfa il 27 gennaio 1895 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, con l’italiana Pierina Legnani nel ruolo della protagonista.

Al Teatro dell’Opera di Roma Il lago dei cigni fa la sua prima apparizione nel 1937 con la coreografia di Boris Romanov, conoscendo a partire da questo momento una fitta serie di rappresentazioni, sino all’originale versione del coreografo inglese Christopher Wheeldon proposta nel 2016.

Benjamin Pech rimanendo in gran parte fedele al libretto immaginato da Petipa, rielabora la drammaturgia generando la sua versione. Il mago Von Rothbart non c’è, è Benno, l’insospettabile amico del Principe Siegfried, a incarnare questo ruolo malefico.

Benno, geloso e avido di potere, cela le sue reali intenzioni, dissimula e finge bene.

Manipola il Principe per tutto il balletto e solo alla fine del terzo atto rivela la sua vera natura, quando l’inganno è ormai compiuto. Siegfried credendo di ritrovare Odette nei panni dell’ingannevole Odile, le promette amore eterno. Il tradimento diventa il tema centrale della versione di Pech.

Il tradimento si compie ad opera di Benno nei confronti del Principe, e del Principe nei confronti di Odette pur senza volerlo, ma alla fine il potere dell’amicizia prevale su tutto.

Durante le prove di ripresa, Benjamin Pech dichiara che: “a distanza di un anno, grazie all’ausilio della tecnologia, ho avuto modo di vedere e di rivedere il balletto.

Questa presa visione d’insieme a mente fredda, mi ha permesso di fare piccoli aggiustamenti.

Per esempio ho lavorato sulla profondità, rendendola più prospettica, e sulla pantomima, facendola più asciutta e vicina alla modernità.

 Ho ulteriormente lavorato sulla presenza scenica di Benno, rafforzando la sua duplice natura di amico e di traditore.

Nel momento della creazione avevo già dato alla compagnia tanto spazio, forse lo sto ampliando.

È un balletto pensato per tutti loro con la nostra étoile, i primi ballerini e i solisti.

L’étoile Rebecca Bianchi debutterà quest’anno nella mia versione, e sono certo che il suo lirismo e la sua sensibilità conferiranno ad Odette/Odile un profumo unico.

La prima ballerina Susanna Salvi, già dallo scorso anno, ha fatto di Odette/Odile qualcosa di molto personale e speciale.

Così come il primo ballerino Claudio Cocino, per il suo controllo nelle variazioni lente, si è dimostrato perfetto per questo tipo di lavoro.

E poi il primo ballerino Alessio Rezza, grazie alla sua tecnica impeccabile, ha giocato e giocherà con grande maestria la duplicità di Benno.

Gli ospiti internazionali di quest’anno sono un vero regalo.

Polina Semionova incarna la “russità” di questo balletto, Daniel Camargo la freschezza del giovane principe e Amandine Albisson la mia eredità artistica, quel tocco francese immancabile”.

Il lavoro di Pech dialoga con un allestimento stupefacente, fatto di scene raffinate e preziosi decori, dello scenografo Aldo Buti con le luci di Vinicio Cheli.

Dirigono l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma il Direttore Nir Kabaretti e il Direttore Carlo Donadio martedì 7 e mercoledì 8 gennaio.

Il lago dei cigni

Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij

Balletto in un prologo e quattro atti

Direttore Nir Kabaretti e Carlo Donadio (7, 8 gennaio)

Coreografia Benjamin Pech

da Marius Petipa e Lev Ivanov

Scene e costumi Aldo Buti

Luci Vinicio Cheli

Interpreti principali

Odette / Odile Polina Semionova 31 dicembre (18.00), 2 gennaio (20.00) / Rebecca Bianchi 2 gennaio (15.00), 4 gennaio (15.00) / Susanna Salvi 3 gennaio (20.00), 4 gennaio (20.00), 8 gennaio (20.00) / Amandine Albisson 5 gennaio (16.30), 7 gennaio (20.00)

Principe Daniel Camargo 31 dicembre (18.00), 2 gennaio (20.00), 5 gennaio (16.30), 7 gennaio (20.00) / Claudio Cocino 3 gennaio (20.00), 4 gennaio (20.00), 8 gennaio (20.00) / Michele Satriano 2 gennaio (15.00), 4 gennaio (15.00)

Orchestra, Étoile, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma

Prima rappresentazione martedì 31 dicembre ore 18.00

Repliche giovedì 2 gennaio ore 15.00 e ore 20.00; venerdì 3 gennaio ore 20.00; sabato 4 gennaio ore 15.00 e ore 20.00; domenica 5 gennaio ore 16.30; martedì 7 gennaio ore 20.00; mercoledì 8 gennaio ore 20.00

Per Informazioni: operaroma.it

TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Anna Lea Antolini

Ufficio Stampa e Relazioni Esterne del Ballo

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Al Teatro dell’Opera di Roma penultima recita de Les vêpres siciliennes di Verdi spettacolo inaugurale della stagione 2019-20


Teatro dell’Opera. Sul podio il direttore musicale Daniele Gatti alla regia Valentina Carrasco

Ci sono ancora due sole occasioni per assistere, al Teatro dell’Opera di Roma, a Les vêpres siciliennes con cui si è aperta la stagione lirica 2019-2020. L’opera di Giuseppe Verdi sarà infatti in scena domani, venerdì 19 alle ore 19 e per l’ultima volta domenica 22 alle 16,30.

Questo nuovo allestimento del Teatro è stato accolto con favore unanime dalla critica e dagli spettatori: tutti hanno in primo luogo lodato la riproposta di questo non frequente lavoro, che mancava nel nostro teatro dal gennaio 1997, quando fu per la prima volta eseguito al Costanzi nella lingua originale, come accade anche in questa occasione.

Direttore de Les vêpres siciliennes è Daniele Gatti che ha inaugurato così la stagione lirica e anche il suo nuovo ruolo di direttore musicale della Fondazione capitolina.

La regia del nuovo allestimento de Les vêpres siciliennes è affidata a Valentina Carrasco, la scenografia è opera del francese Richard Peduzzi, che debutta in questa occasione a Roma, dove ha in passato diretto l’Accademia di Francia fra il 2002 e il 2008.

Le luci sono curate da Peter van Praet e i costumi da Luis F. Carvalho.

Le coreografie del balletto “Le quattro stagioni”, parte integrante del terzo atto di questo grand-opéra, sono di Valentina Carrasco e Massimiliano Volpini.

Tra i principali interpreti delle ultime due recite ci sono Roberto Frontali nel ruolo di Guy de Montfort, Roberta Mantegna in quello di Hélène.

Henri sarà cantato da John Osborn, Jean Procida da Michele Pertusi. Ancora nel cast Dario Russo (Le sire de Béthune), Francesco Pittari (Daniéli), Saverio Fiore (Thibault) e Alessio Verna (Robert).

Dalla seconda edizione del progetto “Fabbrica” vengono Andrii Ganchuk, che interpreta Le comte de Vaudemont, e Irida Dragoti, Ninetta.

Il Coro del Teatro dell’Opera di Roma è diretto dal maestro Roberto Gabbiani. In scena anche il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato.

Con la partecipazione degli allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Laura Comi.

La successiva e ultima replica avrà luogo domenica 22  alle ore 16.30.

Per informazioni: operaroma.it

TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Renato Bossa

Ufficio Stampa – Responsabile Opere e Concerti

Cell. + 39 366 6973749

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Idomeneo ph Javier del Real Teatro Real 2019 2361 MD

Dall’8 novembre al Costanzi l’Idomeneo di Mozart: sul podio Michele Mariotti al suo debutto all’Opera alla regia torna Robert Carsen

La “prima” di venerdì 8 novembre, ore 19.30, sarà trasmessa in diretta da Rai Radio3

Sarà in scena al Teatro dell’Opera di Roma dall’8 al 16 novembre Idomeneo, re di Creta, raro titolo mozartiano che unisce il nitore classico del mito greco a un linguaggio teatrale aperto alle riforme operistiche del secondo Settecento.

Un ritorno molto atteso perché nel nostro teatro Idomeneo era stato rappresentato una sola volta nel 1983 diretto da Peter Maag e con la regia di Luciano Damiani.

A dirigerlo questa volta sarà Michele Mariotti che debutta così all’Opera di Roma.

“Idomeneo è il primo capolavoro di Mozart, – spiega il direttore – certamente la prima opera in cui si scava così a fondo nella definizione psicologica dei personaggi.

Al di là dell’amore tra Ilia e Idamante, è un’opera in cui le solitudini di ognuno dei personaggi si evidenziano drammaticamente”.

Dopo avervi debuttato lo scorso marzo con uno straordinario Orfeo ed Euridice, il regista Robert Carsen torna per la sua seconda regia in questa stagione:

Lo strabiliante e provocatorio Idomeneo di Mozart, opera sulla responsabilità personale e la moralità, ambientata in un contesto di guerra, è una delle composizioni più intense e potenti mai scritte”.

Idomemeo Anett Fritsch Ilia David Portillo Idamante ph Javier del Real Teatro Real 2019 MD 1643Il mar Mediterraneo, nella trama dell’Idomeneo, ha un ruolo centrale: dopo la fine di Troia gli abitanti sconfitti, come pure i greci vincitori, ne percorrono le rotte, lunghe e pericolose.

A Creta si rifugiano Ilia, figlia del re troiano Priamo, ma anche Elettra, figlia del “vincitore” Agamennone: con loro i profughi dei due schieramenti in guerra, vittime spesso di naufragi, come quello nel quale è coinvolta la flotta del re di Creta, Idomeneo.

“L’idea registica di Robert Carsen – dichiara il sovrintendente Carlo Fuortes è stata di immaginare questa grande storia di guerra, e poi di pace nel Mediterraneo, come una metafora dell’oggi.

Da qui l’idea del nostro Teatro di coinvolgere nella produzione dell’opera la Comunità di Sant’Egidio, un’eccellenza della nostra città e anche sul piano internazionale: proseguiamo così l’itinerario di apertura e di collaborazione con diverse realtà romane.

Oltre al cast dei cantanti, i protagonisti che numerosi interpretano l’azione drammatica sono davvero migranti e rifugiati, che fanno parte dei progetti di inserimento della Comunità di Sant’Egidio.

Migranti e rifugiati che in scena rivivono, non senza emozione, momenti e azioni di cui sono stati vittime o protagonisti”.

“Nell’ambito della produzione teatrale, Robert Carsen rappresenta senza dubbio uno dei registi d’opera tra i più richiesti, accreditati e innovativi del momento.

Nell’Idomeneo di Mozart parte dal mito per raccontare di guerre dei nostri tempi con un linguaggio assolutamente contemporaneo che concilia perfettamente la tradizione con la modernità” ha commentato la Sindaca di Roma Virginia Raggi.Prove Idomeneo Michele Mariotti e Robert Carsen ph Yasuko Kageyama Opera di Roma 2018 19 5096 WEB

“Novità assoluta di questa particolare regia sarà la presenza, tra i protagonisti dell’opera, di circa 30 migranti e rifugiati della Comunità di S. Egidio che con il Teatro dell’Opera si fa portavoce.

Un coinvolgimento del tutto nuovo, dello spirito inclusivo della nostra città che è e vuole continuare ad essere una comunità di persone capaci di dialogare conservando quello spirito di umanità che è linguaggio universale” ha concluso la Sindaca.

Il regista Robert Carsen firma le luci con Peter van Praet e le scene con Luis F. Carvalho.

Quest’ultimo cura anche i costumi, mentre i movimenti coreografici sono di Marco Berriel, i video di Will Duke.

Nel ruolo del titolo canterà Charles Workman, Joel Prieto sarà Idamante, Rosa Feola e Adriana Ferfecka (14 novembre) avranno il ruolo di Ilia, Miah Persson sarà Elettra, Alessandro Luciano Arbace e Oliver Johnston Gran Sacerdote.

Nel cast anche un talento di “Fabbrica” Young Artist Program, il baritono Andrii Ganchuk (una voce).

Il Coro del Teatro dell’Opera di Roma è diretto dal Maestro Roberto Gabbiani.

Questa edizione di Idomeneo è dedicata a Paolo Grassi, nel centenario della nascita.

Dal libretto di Idomeneo, che racconta un’immaginaria vicenda accaduta subito dopo la fine della guerra di Troia, un Mozart venticinquenne ricava un ampio lavoro ricco di arie, pagine corali e danze.

Se l’argomento mitologico preludeva a una classica opera seria italiana settecentesca, la musica si apre invece all’esempio dell’opera francese e al nuovo disegno drammatico proposto da Gluck.

Insieme a questi elementi, Mozart propone per la prima volta la caratterizzazione musicale dei singoli personaggi e una grande attenzione alla loro psicologia: due aspetti che avrebbero definito il suo teatro musicale.

Nel cammino del compositore, e più ancora nella sua biografia, Idomeneo segna inoltre una tappa fondamentale:

il trionfo dell’opera a Monaco nel 1781 diede a Mozart il coraggio di abbandonare il posto di musicista di corte nella natia Salisburgo e di trasferirsi a Vienna come libero professionista, per l’ultimo folgorante decennio della sua vita.

Val la pena di ricordare che per il debutto a Monaco il ruolo maschile di Idamante fu affidato a una voce acuta, il giovane castrato italiano Vincenzo Dal Prato:

nella edizione del 1983 al Teatro dell’Opera venne infatti interpretata dal contralto Claire Powell.

Per la ripresa viennese del 1786 il ruolo fu invece interpretato da un tenore ed è questa la scelta dell’edizione che sarà ora in scena, con la partecipazione dello spagnolo Joel Prieto.

 Il nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma è una coproduzione con il Teatro Real di Madrid, Den Kongelige Opera di Copenhagen e la Canadian Opera Company di Toronto.

Dopo la “prima” di venerdì 8 novembre (ore 19.30), Idomeneo verrà replicata domenica 10 (ore 16.30), martedì 12 (ore 19.30), giovedì 14 (ore 19.30) e sabato 16 (ore 18.00).

Per informazioni operaroma.it

Mercoledì 6 novembre (ore 19.00) l’appuntamento al Costanzi sarà con l’Anteprima Giovani riservata ai minori di 26 anni.

Per informazioni e prenotazioni: 0648160/312/532/533;

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TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Renato Bossa

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Idomeneo re di Creta ph Javier del Real Teatro Real febbr 2019 4363

Filage ScuoladiDanza GuccioneGiulia WEB 2

Lunedì 1 aprile alle ore 20.00 va in scena al Teatro Costanzi la “Lezione Aperta” con gli allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma, diretta da Laura Comi.

La Lezione Aperta è una lezione dimostrativa, diventata nel tempo un appuntamento annuale, che offre una sintesi del lavoro quotidiano degli allievi e mette in luce la metodologia di lavoro della Scuola.

Il programma, composto dagli esercizi più rappresentativi di ogni corso, crea un’occasione di piacevole condivisione con il pubblico. Gli allievi sono seguiti dai loro insegnanti e accompagnati dai Maestri al pianoforte sul palcoscenico.

Il Sovrintendente Carlo Fuortes dichiara:

“La Lezione Aperta è un evento portante per la Scuola di Danza, in quanto rappresenta un momento essenziale per la crescita umana e artistica di questi giovani ballerini che, con passione e determinazione, affrontano giorno dopo giorno, e corso dopo corso, numerose prove che li riconoscerà danzatori professionisti e artisti di domani.

Vedere gli allievi esibirsi in scena è un’occasione per appurare l’intenso lavoro che rafforza il talento.”

La Direttrice Laura Comi dichiara: “La Lezione Aperta è una dimostrazione dello studio quotidiano, è un momento che attrae non solo i famigliari degli allievi ma è d’interesse anche per gli addetti ai lavori e per chi è desideroso di sapere come si svolge una nostra lezione.

Trattandosi di un’esibizione prettamente tecnica, in cui gli allievi mostrano i vari livelli di studio appresi, l’emozione è grandissima, in particolare quest’anno sul palcoscenico del Teatro Costanzi.

Avere l’“assaggio” di un importante palcoscenico prima del saggio di fine anno è un’esperienza importante per tutti, ma soprattutto per i più piccoli che vi salgonoper la prima volta.”.

La Lezione Aperta prevede lezioni di:

Tecnica Accademica, Pas de deux, Contemporaneo, Fisiotecnica e Propedeutica alla Danza. Gli insegnanti di Tecnica Accademica sono Silvia Curti, Ofelia Gonzalez, Gaia Straccamore, Alessandro Molin, Pablo Moret e Gerardo Porcelluzzi.

L’insegnante del corso di Fisiotecnica e Propedeutica alla Danza è Valentina Canuti, l’insegnante di Contemporaneo è Eugenio Scigliano. I maestri accompagnatori al pianoforte sono Sergio Di Giacomo, Mario Germani e Samuel Tanca.

Consulenza e arrangiamenti musicali Giuseppe Annese, Impianto scenico Andrea Miglio e Luci Giancarlo Amico.

Il costo per assistere alla Lezione Aperta è di 15 euro. I biglietti sono in vendita presso la Biglietteria del Teatro Costanzi.

Per maggiori informazioni, prenotazioni e iscrizioni alla mailing list:

Tel. 06.48160312-523-533; fax. 06. 4872112;

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GlassPieces NYCB New York City Ballet Official Site

Domenica 24 marzo 2019 alle ore 18.00, presso il Foyer del primo piano del Teatro Costanzi, l’appuntamento è con il secondo incontro del progetto divulgativo della Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma I coreografi, i ballerini e noi.

Introduce il pubblico al programma della Serata Philip Glass, in scena al Teatro Costanzi da venerdì 29 marzo a martedì 2 aprile 2019.

L’incontro, condotto dalla saggista e storica della danza Leonetta Bentivoglio, è arricchito dalla presenza del coreografo francese Sébastien Bertaud, accompagnato dall’ étoile Rebecca Bianchi e dal solista Giacomo Castellana che danzeranno dal vivo alcuni estratti della coreografia Nuit Blanche.

Leonetta Bentivoglio, tra proiezioni video e contributi di danze dal vivo, accompagna il pubblico alla scoperta delle seguenti opere coreografiche: Hearts and Arrows di Benjamin Millepied, Glass Pieces di Jerome Robbins e Nuit Blanche di Sébastien Bertaud.

Il ciclo di incontri I coreografi, i ballerini e noi si conclude domenica 28 aprile con Blanche Neige di Angelin Preljocaj.

I COREOGRAFI, I BALLERINI E NOI

Foyer del Teatro Costanzi

Serata Philip Glass

Hearts and Arrows di Benjamin Millepied, Glass Pieces di Jerome Robbins, Nuit Blanche di Sébastien Bertaud e Christian Dior Couture

Domenica 24 marzo ore 18.00

Blanche Neige

Domenica 24 maggio ore 18.00

Il costo del biglietto per il singolo incontro è di 5,00 €

Informazioni, prenotazioni e iscrizioni alla mailing list:

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Teatro Costanzi primo di sei concerti nel Foyer dedicati a Rossini

Primo di sei concerti nel Foyer del Teatro Costanzi dedicati a Rossini con il Coro del Teatro dell’Opera di Roma diretto dal maestro Roberto Gabbiani 

Giovedì 14 marzo alle ore 12 avrà luogo nel Foyer del Teatro Costanzi il primo di sei concerti che il Coro del Teatro dell’Opera di Roma, diretto dal maestro Roberto Gabbiani, dedica a celebrare Gioachino Rossini.

I sei concerti sono dedicati alle scuole, ma aperti anche al pubblico.

Il programma prevede varie composizioni tratte dalla raccolta del Péchés de vieillesse, l’ironico titolo che Rossini stesso diede alle opere della sua produzione più tarda.

Dirige il maestro Roberto Gabbiani, partecipa il basso Timofei Baranov, artista del progetto “Fabbrica” dell’Opera di Roma.

Al pianoforte e all’organo suonerà Marco Forgione, all’harmonium Susanna Piermartiri, anche lei del progetto “Fabbrica”.

Dopo il primo appuntamento del 14 marzoi concerti successivi avranno luogo, sempre alle 12, martedì 19, giovedì 21 marzo e martedì 2, martedì 16 e mercoledì 17 aprile 2019.

I biglietti, al costo di sei euro, sono già in vendita presso la biglietteria dell’Opera di Roma. 

Per informazioni: operaroma.it

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Dopo trent’anni torna Plácido Domingo a Caracalla in un concerto dedicato alla “sua” Spagn

Mercoledì 7 agosto 2019 alle ore 21 per la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma alle Terme di Caracalla ci sarà l’eccezionale ritorno sul palcoscenico di Plácido Domingo protagonista di un concerto intitolato Gala Plácido Domingo “Noche española”.

Una serata che il celebre cantante dedica alla sua terra natìa con canzoni spagnole e arie da famose zarzuelas, e che vedrà la partecipazione anche della Compagnia di ballo Antonio Gades di Madrid.

mail 3Con grande gioia tornerò a cantare a Caracalla quest’estate – ha dichiarato Plácido Domingo – Ho sempre nel cuore la magia della notte dei Tre Tenori del 1990 in occasione dei mondiali di calcio.

Questa volta porterò a Caracalla uno spettacolo pieno di vitalità dedicato alla Zarzuela, un genere molto coinvolgente e legato alla tradizione popolare spagnola e latina a cui i miei genitori hanno dedicato con amore tutta la vita.

Sarà per me bellissimo lavorare ancora con l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, teatro dove ho fatto alcune bellissime produzioni (come Sly, Fedora, Tosca dirigendo Luciano Pavarotti) e mi piacerebbe tornare ancora. Arrivederci Roma… al 7 agosto!”.

L’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma sarà diretta da Jordi Bernàcer; parteciperanno al concerto anche il soprano Ana Maria Martinez e il tenore Arturo Chacón Cruz.

Plácido Domingo ha cantato per l’ultima volta nel fantastico scenario delle antiche Terme nel 1990, in un’indimenticabile serata dedicata ai “tre tenori” insieme a José Carreras e a Luciano Pavarotti.

In seguito Domingo era stato al Teatro Costanzi nella veste di direttore d’orchestra nel 2000 per la Tosca del centenario e nel 2005 per l’Aida.

Prezzo da 35€ a 130€ (+ 15% di prevendita). I biglietti sono in vendita da venerdì 1° marzo presso la biglietteria e il sito del Teatro dell’Opera e on line sul sito TICKETONE.IT

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