Maurizio Battista “Tutti contro Tutti”.

Maurizio Battista “Tutti contro Tutti”. Teatro Nestor – Frosinone, il 22 ottobre 2022

Maurizio Battista, torna sul palco del Teatro Nestor di Frosinone, il 22 ottobre 2022, con una nuova replica del suo spettacolo, “Tutti Contro Tutti”.

Maurizio Battista “Tutti contro Tutti”. Spettacolo organizzato da Vincenzo Berti e Gianluca Bonanno per Ventidieci in collaborazione con Skyline.

Il comico romano, a pochi giorni dalla riapertura dei teatri di giugno scorso, è stato fra i primi a ripartire con coraggio, presentando “Che Paese è il mio Paese” in un tour estivo.

Maurizio è riuscito così a portare il suo talento, la sua ironia e la sua genuinità in giro per l’Italia con l’entusiasmo di sempre.

La voglia di regalare momenti di allegria e spasso al suo pubblico, provato dal periodo complesso, è stata infatti, nonostante gli sforzi, più forte di qualsiasi difficoltà.

Maurizio Battista “Tutti contro Tutti”.
Maurizio Battista “Tutti contro Tutti”.

È proprio vero che si è destinati a vivere tutti contro tutti? Che si è costretti ad assecondare i ritmi frenetici di una vita mandandola spesso fuori giri?

Che i social sono l’unico momento di aggregazione o non piuttosto il modo migliore per alienarsi e soffrire di solitudine?

A queste e a tante altre domande risponde nel suo nuovo show Battista che, con la sua indiscutibile capacità di far ridere, riesce ad unire tutti gli spettatori all’insegna del divertimento e delle risate.

«Perché la risata, udite udite, unisce tutte le persone! – afferma – Visto che la cosa più bella che abbiamo in questa vita, sono proprio gli altri! Oddio, non proprio tutti, eh…»

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L’Arte di Camilla Ancilotto per Croce Rossa Italiana

L’Arte di Camilla Ancilotto per Croce Rossa Italiana. Roma: arte e solidarietà, mercoledì 12 ottobre 2022 Villa Miani. L’opera Ab Ovo primo premio del Charity Dinner in occasione del Festival del Cinema di Roma 2022

L’Arte di Camilla Ancilotto per Croce Rossa Italiana. Arte e solidarietà. Un sodalizio perfetto che si consuma mercoledì 12 ottobre 2022 presso gli eleganti saloni di Villa Miani in occasione del Charity Dinner – diretto, anche quest’anno, da Tiziana Rocca in collaborazione con la Festa del Cinema di Roma – a sostegno della Croce Rossa Italiana.

In occasione del consueto appuntamento di raccolta fondi che si tiene ogni anno durante la settimana capitolina dedicata al cinema italiano ed internazionale, la poliedrica artista contemporanea Camilla Ancilotto – assieme alla rinomata ditta Poignée Art, che celebra in ottobre il suo 55° anno di attività – dona una sua opera di grande prestigio, un unicum artistico quale primo premio della lotteria di beneficienza.

La scultura, selezionata dagli organizzatori come primo premio della serata – è concepita specificamente dalla Ancilotto per l’esclusivo evento di solidarietà: si tratta di una preziosa scultura ovoidalerealizzata in bronzo, con un inserto cuoriforme di un vivace rosso pulsante.

Ho progetto l’opera pensando all’incessante attività della Croce Rossa quotidianamente impegnata a fronteggiare le emergenze sanitarie internazionali” – afferma l’artista – “Il palese riferimento dell’opera al simbolo primario dell’uovo, da sempre legato ai miti di creazione dell’universo, sottintende la rinascita ed il rinnovamento”.

L’opera bronzea di Ancilotto invita il fruitore a specchiarsi e, traendo ispirazione dal racconto di Ovidio, a (ri)conoscere sé stesso nella superficie riflettente, andando oltre l’abbaglio della componente narcisistica ed egocentrica: l’altruismo e l’abnegazione dei volontari della Croce Rossa è difatti il tratto che il lavoro vuole omaggiare con “brillante” entusiasmo; il vibrante cuore scarlatto intende ricollegarsi idealmente all’intensa cromia della croce che campeggia nell’emblema dell’Ente ed alla grande passione di coloro che mettono la loro esistenza a disposizione degli altri.

L’Arte di Camilla Ancilotto per Croce Rossa Italiana. Il pregevole manufatto – prodotto dell’azienda romana Poignée, vera e propria fabrique créative che vanta un’elevata expertise artigianale nel combinare materiali di eccellente qualità e processi innovativi, porta in sé i valori più profondi che muovono la solidarietà umana veicolando al contempo le istanze dell’arte contemporanea.

www.camillaancilotto.com

per Camilla Ancilotto – Ufficio Stampa Emilio Sturla Furnò

+39 3404050400 – info@emiliosturlafurno.it

L’Arte di Camilla Ancilotto per Croce Rossa Italiana
L’Arte di Camilla Ancilotto per Croce Rossa Italiana

Biografia

Camilla Ancilotto nasce a Roma, città dove vive e lavora.  

L’Arte di Camilla Ancilotto per Croce Rossa Italiana. Nel 1999 consegue il Master of Fine Arts alla New York Academy of Art. La sua prima produzione pitto-scultorea è caratterizzata da una ricerca sulle figurazioni multiple interattive, realizzate grazie a parallelepipedi rotanti.

Nel 2012 l’opera monumentale “Original Sin” entra a far parte della collezione permanente di sculture del Wolfson Campus (Miami Dade College). Nel 2013 è tra gli artisti selezionati per la 55.

Esposizione Internazionale di Arte della Biennale di Venezia con “Deposizione”. Il 2017 è l’anno in cui la Ancilotto approda alla realizzazione di opere policrome scomponibili ispirate all’antico rompicapo cinese “Tangram”: con questo nuovo ciclo, dal titolo “Ab Ovo”, è protagonista del celebre Festival dei Due Mondi di Spoleto con la mostra personale “Mutaforma” presso Palazzo Collicola Arti Visive – Museo Carandente.

Nel 2018 prende parte alla BIAS – Manifesta 12 (Palermo) e al Premio Van Gogh – International Art Exhibition (Monreale), dove ottiene il riconoscimento per “l’opera più innovativa” con Katharsis.

A ottobre è tra gli artisti invitati a far parte dell’innovativo progetto “Atelier di MACRO ASILO” organizzato presso il Museo d’Arte Contemporanea di Roma.

Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 la Ancilotto torna ad esporre le sue Ab Ovo al Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese in occasione della mostra “Unforgettable Childhood”, curata da Ermanno Tedeschi e promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale in collaborazione con l’Ambasciata di Israele in Italia.

Dal luglio del 2021, con la tela “Lucchetti del cuore” collocata nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles, è fiera ambasciatrice dell’arte italiana in Belgio. Rappresentata dalla Talk Gallery di Bruxelles, nel mese di novembre prende parte con le sue imponenti Ab Ovo policrome alla prima edizione della fiera internazionale di Arte moderna e contemporanea “Roma Arte in Nuvola 2021”, contribuendo in maniera decisiva all’assegnazione del “Premio Young” alla giovane galleria belga quale migliore galleria “under 5”.

Nel mese di dicembre dello stesso anno, in occasione della mostra “Giocare a regola d’arte” (curata da Paolo Giulierini ed Ermanno Tedeschi) presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, l’artista presenta l’installazione “Ab Ovo: Conglio, Gallina, Ippocampo” e l’opera interattiva “Sebastiano”.

L’Arte di Camilla Ancilotto per Croce Rossa Italiana. Ancora a dicembre, con la mostra itinerante “Bim Bum Bam – Art and Toys” (curata da Ermanno Tedeschi e Nirit Dahan), le opere ispirate al Tangram approdano in Israele, esposte negli spazi del Negev Museum of Art di Be’er Sheva.

Il 2021 si contraddistingue altresì per due importanti acquisizioni: due sculture Ab Ovo in acciaio lucidato a specchio trovano collocazione permanente presso la prestigiosa sede del Museo Nazionale di Ravenna (Sala dell’Arte Contemporanea) e nella collezione privata di Arte moderna e Contemporanea della Banca Patrimoni Sella.

L’Arte di Camilla Ancilotto per Croce Rossa Italiana
L’Arte di Camilla Ancilotto per Croce Rossa Italiana

Mostre Personali di Camilla Ancilotto

2021 Orizzonti Cromatici, Ile de Cavallo Corsica (FR)

2021 Allegorie Palazzo Ruspoli, Roma

2017 Mutaforma, Museo Carandente, Spoleto 

2012 In fieri, Camera Dei Deputati – Complesso di Vicolo Valdina, Roma

Original Sin, Freedom Tower Museum- Miami Dade College, Miami 2011 Original Sin, Ca’ d’Oro Art Gallery, Miami 

2010 Metamorfosi, Chiostro del Bramante, Roma 

2008 Galleria d’Arte Davico, Torino 

2003 Dipinti recenti, Galleria Cà d’Oro, Roma

Mostre Collettive 

2022 Art Basel Miami (dicembre)

2021 Negev Museum, Tel Aviv.

2021 Museo Archeologico Nazionale, Napoli

2021 Arte in Fiera, Convention Center La Nuvola, Roma

2021 Triennale di Roma, Palazzo Borghese, Roma

2020 BIAS Biennale Internazionale Di Arte Sacra Museo Regionale, Messina 2019 Museo Carlo Bilotti, Roma

2019 BIM BUM BAM Complesso Monumentale dello Steri, Palermo

2019 Premio Sulmona, Museo Civico Diocesano, Sulmona 

2019 MACRO ASILO Museo di Arte Contemporanea di Roma 2019 Castel dell’Ovo, Napoli

2019 Museo del Giocattolo, Zagarolo

2019 LA Art Show, The Culver Hotel 

2018 Premio Sulmona, Museo Civico Diocesano, Sulmona 2018 Unforgettable Childhood, Museo Nazionale di Ravenna 2018 Oasi, Chiesa di Sant Agostino, Pinerolo 

Art Rooms Fair International contest, Roma 

2017 Io Sono Qui, Museo MACRO Testaccio, Roma 

2017 Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma, Complesso Monumentale del Vittoriano, Roma 

2016 Era perduto ed è stato ritrovato, Museo del Tesoro del Duomo di Vigevano, Vigevano (PV)

In Arte Belzebù, Complesso dei Dioscuri al Quirinale, Roma

2015 Expo Arte Italiana, Villa Bagatti Valsecchi, Varedo (MB)

Amsterdam International Art Fair, Amsterdam 

2014 Ad Artem, Museo Fondazione Venanzo Crocetti, Roma

2013 Esposizione Internazionale d’Arte, la Biennale di Venezia 

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Palazzo Savelli Albano “35° Festival Liszt”.

Palazzo Savelli Albano “35° Festival Liszt”. Liszt nei Luoghi di Liszt. La star del piano femminile Jin Ju, László Borbély, il duo Mezzena Giavazzi e Gabriele Bonolis con i Solisti e l’Orchestra del Festival Liszt.

Dal 30 ottobre al 4 dicembre in scena nell’Ottocentesco Palazzo Savelli di Albano per i 35 anni dello storico Festival Liszt

Palazzo Savelli Albano “35° Festival Liszt”. Protagonisti il genio compositivo di Liszt, l’incanto musicale e la temperie romantica con delle escursioni nella musica del ‘900, Ore 18.00 Palazzo Savelli, Piazza Costituente 1 – Albano (RM).

Il Festival Liszt di Albano (RM) dal 30 ottobre al 4 dicembre 2022 chiama a raccolta grandi interpreti e celebra 35 anni di longevità con un solido primato italiano recepito in tutta Europa.

Un Festival dedicato al compositore ungherese e che, dopo un’anteprima sorprendente nella vicina Cattedrale di Castel Gandolfo, torna nello scenario di uno dei palazzi storici del Lazio, Palazzo Savelli.

Palazzo Savelli cornice romantica per un festival che fa del genio compositivo di Franz Liszt il cuore di una programmazione musicale che ogni anno conferma lo slancio internazionale sul filo dell’incanto musicale

Si parte il 30 Ottobre con László Borbély al pianoforte: eccellenza proveniente dall’Accademia Ferenc Liszt di Budapest, classe 1984 e con all’attivo numerosissimi riconoscimenti internazionali.

Dopo lui sempre il 6 Novembre il progetto “Tzigane!” con il prestigioso duo Mezzena Giavazzi: il violino di Franco Mezzena e il piano di Stefano Giavazzi per una interpretazione trascinante dell’ardua sonata n.7 in Do min. op. 30 n.2 di Beethoven, della prima sonata in La min. di Schumann e infine, della Tzigane di Ravel.

Palazzo Savelli Albano “35° Festival Liszt”.
Palazzo Savelli Albano “35° Festival Liszt”.

Un concerto brioso e imperdibile per virtuosismo tecnico e coloritura del suono.

Attesissima a Palazzo Savelli il 27 Novembre anche Jin Ju, stella primaria del virtuosismo femminile pianistico. Jin Ju eseguirà la nota Sonata op 57 “Appassionata” di Beethoven.

Un’opera per la quale la capacità di scavo espressivo della pianista si è già dimostrata sorprendente. In programma nella serata anche Chopin con Improvvisi op 29 -36-51-66 e gli Studi trascendentali n. 9, n. 11, n.10 di Liszt.

Jin Ju è tra le giovani pianiste più apprezzate del momento, con un passato di bambina prodigio nel suo Paese, la Cina, un presente di artista acclamata (Il nome di Jin Ju è risuonato in tutto il mondo nel 2009 dopo l’incredibile performance nella Sala Nervi di Città del Vaticano davanti al papa) e il plauso unanime della critica internazionale che l’ha designata come interprete femminile da tenere sotto stretta osservazione. Una presenza preziosa nel programma di un Festival che fa incontrare sensibilità tecnica ed esecutiva in un racconto musicale unico nel suo genere.

A chiosare sull’incanto musicale e la temperie romantica di cui Franz Liszt fu nume tutelare, il 4 Dicembre sale sul palco del Festival Liszt di Albano Gabriele Bonolis. 

Sarà lui infatti alla direzione del concerto finale affidato a Maurizio D’Alessandro, Gianluca Giganti e ai solisti del Festival dal titolo Ottonovecento oltre confine, il rock entra nella classica”. 

Palazzo Savelli Albano “35° Festival Liszt”.
Palazzo Savelli Albano “35° Festival Liszt”.

In programma l’esecuzione di quella che Wagner definiva apoteosi ritmica ovvero la sinfonia n. 7 di Beethoven, qui nella versione per otto fiati e contrabbasso, il “Concerto” per violoncello e orchestra di fiati del leggendario Friedrich Gulda (1930 – 2000).

Una figura da riscoprire quella del pianista e compositore austriaco, scelta a chiudere questa edizione speciale del festival lisztiano con una composizione eccentrica, eclettica in cui la creatività del ‘900 rinsalda il legame del moderno nelle interazioni con musica classica.

Il Festival è ideato e organizzato dall’Ass. Amici della Musica Cesare De Sanctis Festival Liszt Albano ETS con il contributo del Comune di Albano Laziale e la direzione artistica di Maurizio D’Alessandro

Tutti i concerti si svolgeranno ad Albano (RM), presso la Sala Nobile di Palazzo Savelli (Piazza Costituente, 1), alle 18.00. Biglietto unico d’ingresso 12 euro. Info e prevendita 069364605.

Per info: www.amicidellamusicaalbano.it

Ufficio stampa HF4 www.hf4.it
Valentina Pettinelli press@hf4.it 347.449.91.74
Marta Volterra marta.volterra@hf4.it 340.96.900.12

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TOT, Themes of Traces Palazzo Binelli Carrara.

TOT, Themes of Traces Palazzo Binelli Carrara. Presentato da con-vivere Festival Carrara, presentazione catalogo. Giovedì 13 ottobre 2022 ore 17,30 Palazzo Binelli, Carrara

TOT, Themes of Traces Palazzo Binelli Carrara. Emiliano Bagnato, Raffaele Morabito, Federica Mutti, Eleonora Roaro e Vincenzo Zancana

 TOT, Themes of Traces Palazzo Binelli Carrara, interpretano il tema dell’edizione 2022, Tracce. A cura di Andrea Zanetti – YAB

Con una sezione della Accademia di Belle Arti di Carrara curata da Gilberto Pellizzola

Prosegue fino al 16 ottobre la mostra TOT, Themes of Traces, a Palazzo Binelli di Carrara, il progetto espositivo che declina il tema dell’edizione 2022, tracce, del Festival con-vivere.

Una visione contemporanea che dalla libera e intima riflessione degli artisti, si apre al confronto con i visitatori per favorire quello scambio necessario tra sensibilità individuale e riflessione collettiva.

Dopo l’ottimo riscontro di pubblico fino ad oggi, l’occasione per vedere la mostra e dialogare con i suoi protagonisti è data dalla presentazione del catalogo che si svolgerà giovedì 13 ottobre alle 17.30 a Palazzo Binelli, a Carrara.

TOT, Themes of Traces Palazzo Binelli Carrara.
TOT, Themes of Traces Palazzo Binelli Carrara.

Sarà l’occasione per fare un primo bilancio artistico e critico della mostra in corso.

La mostra Tot è il primo appuntamento di un ciclo di mostre realizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara che prevede l’ingresso delle opere di artisti Under 35 nella sua collezione; un progetto che mira alla valorizzazione degli artisti più giovani per offrire al patrimonio pubblico la loro visione artistica contemporanea.

Cinque istallazioni artistiche, quelle di Emiliano Bagnato, Raffaele Morabito, Federica Mutti, Eleonora Roaro e Vincenzo Zancana, che dialogano con lo spazio espositivo per definirne una nuova dimensione e consegnarci una testimonianza hic et nunc.

Questo progetto espositivo, curato da Andrea Zanetti, tocca le corde della memoria in un salto temporale che abbraccia pagine nere della nostra Storia, tutt’ora presenti come traccia nel paesaggio, ma che le riconsegna con lucido distacco, in una farsa contemporanea che sfiora la tragedia.

E poi tracce sonore che si materializzano nell’incontro tra opera e visitatore per consegnarci la responsabilità di un nostro gesto ma anche l’unicità del nostro essere, con la forza naturale delle differenze individuali che vanno a creare l’insieme visivo e percettivo dell’opera stessa.

Tracce di luce, nell’esaltazione plastica dell’imperfezione come simbolo svelato della vera essenza delle cose; l’imperfezione che si comprende nel suo essere fuori dal contesto che la definisce, per diventare forma a sé stante e oggetto perfetto dell’imperfezione visiva.

TOT, Themes of Traces Palazzo Binelli Carrara.
TOT, Themes of Traces Palazzo Binelli Carrara.

E le parole, tracce evidenti di segni ed impronte, che fluttuano nel mare dei significati per appropriarsi di ogni singola interpretazione e sfidarci alla comprensione individuale, soggettiva.

Tracce immateriali di pensieri, ricordi ed esperienze.

Un viaggio che attraversa sentieri fisici e ideali, che nasconde la comprensione diretta dell’immagine per consegnarla alla suggestione del singolo e creare la propria traccia di memoria visiva.

Nella sezione della Accademia di Belle Arti di Carrara, curata da Gilberto Pellizzola, hanno esposto giovani artisti le cui opere non sono realizzate per l’occasione ma appartengono alle individuali ricerche in corso.

La consonanza ai temi del festival riflette una contestualità propria del contemporaneo.

La ricezione creativa degli artisti offre, con l’ultima generazione, altri tentativi di risposta alle pressioni epocali. Siamo esseri “documentali”, formiamo la nuova “Documanità” (Ferraris). Fluenti nell’assieme cangiante della nostra vita di bipedi planetari on line.

Uniti da ossessioni comuni, nell’agire e pensare e fantasticare.

TOT, Themes of Traces Palazzo Binelli Carrara.
TOT, Themes of Traces Palazzo Binelli Carrara.

Manutenzione, messa in atto, rielaborazione dei dati, delle esperienze, dei desideri. Formulare, estrapolare, riconfigurare tracce.

Per partecipare alla presentazione del catalogo di giovedì 13 ottobre alle ore 17.30 a Palazzo Binelli è gradita la prenotazione a: 0585 775216.

Infoline: info@con-vivere.itwww.con-vivere.it

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Teatro Vascello “La Signorina Giulia”

Teatro Vascello “La Signorina Giulia”, di August Strindberg, dal 11 al 16 ottobre, dal martedì al venerdì h 21 – sabato h 19 – domenica h 17

Teatro Vascello “La Signorina Giulia”, adattamento e regia Leonardo Lidi, con Giuliana Vigogna, Christian La Rosa, Ilaria Falini

Teatro Vascello “La Signorina Giulia”, scene e luci Nicolas Bovey, costumi Aurora Damanti, suono G.U.P. Alcaro produzione Teatro Stabile dell’Umbria, in collaborazione con Spoleto Festival dei Due Mondi, durata spettacolo 1 ora e 20’

«Verrà, comunque, forse un giorno in cui saremo tanto avanzati, così illuminati, da poter osservare con indifferenza lo spettacolo brutale, cinico, crudele, che ci propone l’esistenza.

Allora avremo disinnescato gli strumenti inferiori ed inattendibili di pensiero detti sentimenti, divenuti superflui e nocivi per la maturazione dello strumento di giudizio.»

Teatro Vascello “La Signorina Giulia”. August Strindberg – Prefazione

“Quando lo spazio è troppo piccolo fai l’amore con chi c’è, con l’ultimo uomo sulla terra, lo contendi con l’altra donna, cerchi di sedurlo sapendo già che tra pochi attimi lo odierai.

Quando lo spazio è troppo piccolo se qualcuno sale sopra le nostre teste ci sembra che quello sia il Dio, un Conte gigantesco pronto a calpestare noi microbi con i suoi stivali fatti di fango, in un sadico tip-tap.

Teatro Vascello “La Signorina Giulia”. Lo spazio pulito si sporca del nostro corpo.

L’angolo di una stanza di una casa di una provincia, soffocante, un micro mondo dove nessuno sceglie niente e si entra nel corpo dell’altro per occupare meno spazio possibile.”

Continuo la mia ricerca sui confini autoimposti dalla mia generazione, dopo Spettri, Zoo di Vetro, Casa di Bernarda Alba, La Città Morta, Fedra consapevole che il concetto di lockdown ora interroga lo spettatore quotidianamente sui limiti fisici e mentali della nostra esistenza.

La Signorina Giulia è considerato il capostipite del movimento europeo detto “naturalismo” e August Strindberg, spigoloso e violento, in Italia spesso subisce la semplificazione della verità.

Se è vero che l’opera di Strindberg fa parte della nuova formula di Zola “rendere vero, rendere grande e rendere semplice” non bisogna scordare le grandi incoerenze, l’incapacità del normale, e la enorme statura teatrale dell’immorale drammaturgo svedese.

Teatro Vascello “La Signorina Giulia”. Tre orfani vivono uno spazio dove è impossibile non curvarsi al tempo, dove la vita è più faticosa del lavoro, in una casa ostile da dove tutti noi vorremmo fuggire.

Teatro Vascello “La Signorina Giulia”
Teatro Vascello “La Signorina Giulia”

Nell’arco di una notte capiamo come gestire questa attesa, prima della fine, cercando di ballare, cantare e perdersi nell’oblio per non sentire il rumore del silenzio.

Se nella macabra attesa del Finale di Partita o nell’aspettare Godot sono i morti e i vagabondi a dover gestire il nulla, in Strindberg sono i figli a dover subire l’impossibilità del futuro.

Nello spavento del domani l’unica stupida soluzione è quella del gioco al massacro, il cannibalismo intellettuale. L’inganno. Il Teatro. Julie: Ottimo Jean! Dovresti fare l’attore.”. Leonardo Lidi

Informazioni:

Biglietteria spettacolo: intero € 25, ridotto over 65, under 26 e nostri convenzionati € 18, ridotto studenti €15

Acquista i biglietti on line https://www.vivaticket.com/it/Ticket/la-signorina-giulia/182425

info e prenotazioni 065898031 065881021  promozioneteatrovascello@gmail.com  – promozione@teatrovascello.it

Teatro Vascello via Giacinto Carini 78 Roma Monteverde

Dal 28 febbraio al 5 marzo

Dal martedì al venerdì h 21 – sabato h 19 – domenica h 17

Il gabbiano

PROGETTO ČECHOV – prima tappa

da Anton Cechov

regia Leonardo Lidi

con (in o.a.) Giordano Agrusta, Maurizio Cardillo, Ilaria Falini, Christian La Rosa, Francesca Mazza, Orietta Notari, Tino Rossi, Massimiliano Speziani, Giuliana Vigogna, Angela Malfitano

scene e luci Nicolas Bovey, costumi Aurora Damanti

suono Franco Visioli, assistente alla regia Noemi Grasso

adattamento e regia Leonardo Lidi, produzione Teatro Stabile dell’Umbria,

Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale in collaborazione con Spoleto Festival dei Due Mondi

Per ricominciare a camminare in questo tempo così incerto credo che il teatro sia un ottimo progetto sul quale focalizzare le nostre energie.

Se penso ad Anton Čechovmi torna in mente questo passaggio di John Lennon nella canzone Beautiful Boy: “La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti”.

Ne Il gabbiano l’autore sembra creare un testo che possa interrogarsi sulla differenza tra Simbolismo e Realismo, sul senso critico del teatro rispetto al suo pubblico ma alla fine – contro ogni pronostico – arriva la vita.

In scena ecco apparire l’amore e l’assenza di esso e ci ritroviamo accompagnati da personaggi talmente ben scritti e messi così bene in relazione tra di loro che tutti insieme decidiamo di deviare la trappola del Tema per aprirci e interrogarci sulla semplicità del nostro essere.

Sui ricordi e la nostalgia dell’infanzia, su quell’incontro che ci ha fatto male e quell’incontro che ci ha cambiato la vita.

O fatto sorridere. O fatto piangere.

Come in un patto. Come se un gruppo di uomini e di donne lavorasse assieme con impegno e gioia confidando nell’arrivo della vita in scena.

Ecco forse spiegato il perché Čechov ha superato il suo tempo, ecco come utilizzare un testo per arrivare alla vita.

Ho scelto una trilogia che lavora con lo stesso alfabeto:

Il gabbiano Zio Vanja Il giardino dei ciliegi. Tre case, o forse la stessa, tre famiglie, o forse la stessa, e l’amore che soppianta il lavoro.

Mentre aspettiamo di sapere qual è il Teatro giusto per parlare allo spettatore o se venderemo la casa di Vanja o se verrà distrutto il nostro storico Giardino, noi aspettiamo e incontriamo la vita attraverso l’amore.

Aspettiamo un bacio.

In questa trilogia vedo la possibilità di tornare al senso pratico del teatro, deviando gli intellettualismi e scegliendo la semplicità nella sua altezza.

Scegliendo uno spazio. Scegliendo l’empatia e non una bolla elitaria.

Scegliendo l’amore e il dolore che comporta questa opzione ma soprattutto scegliendo gli attori come forma d’arte e come pietra preziosa da difendere nel teatro italiano del nostro tempo.

Tredici attori passeranno assieme un tempo importante, una parentesi della loro vita, per lavorare assieme ad un regista che sceglie finalmente il suo autore preferito come ripartenza del proprio percorso. Leonardo Lidi

Prezzi intero € 25, ridotto over 65, under 26 e nostri convenzionati € 18, ridotto studenti €15, info 065898031 promozioneteatrovascello@gmail.com – promozione@teatrovascello.it

Teatro Vascello via Giacinto Carini 78 Roma Monteverde

Acquista i biglietti on line https://www.vivaticket.com/it/Ticket/il-gabbiano/182413

Il teatro rimarrà chiuso i giorni:

24-25-26 dicembre

1-2 gennaio

Sabato 31 dicembre ore 21:00

Speciale Capodanno

CARD

Card libera a 5 spettacoli a scelta su tutti gli spettacoli € 90 acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/card-libera-5-spettacoli/183697  

Card Love a 2 spettacoli 4 ingressi a scelta su tutti gli spettacoli € 72 acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/card-love-2-spettacoli-4-ingressi/183698  

ABBONAMENTI

Abbonamento Zefiro € 105 (7 titoli)

Abbonamento Eolo € 105 (7 titoli)

Abbonamento Ponentino € 75 (5 titoli)

Abbonamento ZEFIRO € 105 (7 titoli)

11- 16 ottobre La signorina Giulia – 15-20 novembre Kobane Calling on Stage – 31 gennaio – 5 febbraio Aspettando Godot -7-19 febbraio La storia – 28 febbraio – 5 marzo

Il gabbiano – 21– 26 marzo Il soccombente – 18–23 aprile Le relazioni pericolose Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/abbonamento-zefiro-7-spettacoli/183694  

Abbonamento EOLO € 105 (7 titoli)

4-9 ottobre Resurrexit Cassandra – 22 novembre – 4 dicembre Cirano deve morire –

24-29 gennaio Oylem Goylem – 21-26 febbraio Tavola tavola, chiodo chiodo – 7-12 marzo Peng – 14-19 marzo Antenati – the grave party – 12–16 aprile – Le cinque rose di Jennifer Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/abbonamento-eolo-7-spettacoli/183695

Abbonamento PONENTINO € 75 (5 titoli)

20 dicembre-22 gennaio Hỳbris – Dal 28 marzo al 2 aprile

DAVID COPPERFIELD SKETCH COMEDY, un carosello dickensiano –

4–7 aprile Ragazze al muro – 2-14 maggio Miracoli metropolitani –

16-28 maggio Thanks for Vaselina

acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/abbonamento-ponentino-5-spettacoli/183696  

Fuori Abbonamento (opzionabili per le card)

26 settembre – 2 ottobre Tebe al tempo della febbre gialla – 26 ottobre Beppe Servillo in il Resto della settimana – 29-30 ottobre Spaghetti – 3 novembre Orchestra Giovanile Fontane di Roma – 6-11 dicembre Vivaldiana – 15-18 dicembre Johann Sebastian Circus – 26-30 aprile Fontana project

Qui il link alla stagione completa https://www.teatrovascello.it/stagione-teatrale-2022-2023/  

Come raggiungerci con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro.

Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma, Via R. Giovagnoli, 20,00152 Roma

Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871.

Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello.

Oppure fermata della metro Cipro e Treno Metropolitano fino a Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello

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Er Piotta con il suo libro “Il primo re(p)”.

Piotta esce il suo libro “Il primo re(p)”. Nuova biografia Piotta: “L’Hip-Hop finalmente italiano, e in italiano, e siamo stati noi i primi a farlo a Roma

Il primo re(p), alle origini del rap italico” è il titolo del nuovo libro firmato da Tommaso Piotta” Zanello, da mercoledì 5 ottobre in libreria e negli store online pubblicato da Il Castello marchio Chinaski Edizioni.

Piotta esce con il suo libro “Il primo re(p)”. Dopo le precedenti esperienze editoriali con “Pioggia che cade, vita che scorre” del 2006 e “Troppo avanti.

Come sopravvivere al mondo dello spettacolo” del 2008, Piotta torna in libreria con un diario personale e generazionale, dove attraverso la sua storia umana e artistica, ripercorre la nascita della cultura Hip-Hop in Italia e della sua carriera.

La storia di quattro ragazzini seduti a un tavolino, Simone e Massimiliano (Colle der Fomento), Sebastiano (Ice One) e Primo (David dei Cor Veleno) che tra rime e jam session sono diventati poi tra i fondatori del movimento rap in Italia.

Un volume ricco di aneddoti e personaggi di Roma (“Carlo Verdone, in uno dei suoi sketch si presentò come so er padre der Piotta”), oppure Califano che dopo una piccola incomprensione “Franco volle lanciarmi un segnale di pace, invitandomi alla festa di compleanno nella sua villa”.

Er Piotta con il suo libro “Il primo re(p)”.
Piotta esce il suo libro “Il primo re(p)”.

La Roma del Liceo Giulio Cesare dove ha condiviso i banchi di scuola con un altro artista come Brusco. Villa Ada e la nascita delle posse, ma anche quella orgogliosa rivendicazione che “L’hip hop finalmente italiano, in italiano, ed eravamo noi i primi a farlo a Roma”.

Se la Taverna Ottavo Colle, è stata prima crew nella storia dell’Hip-Hop romano a scrivere, rappare e portare in giro il rap in slang dialettale, l’arma di Piotta è sempre stata quella voglia di arrivare a tutti traducendo il rap a chi di rap nulla sapeva.

Volevo portare in alto il rap romano, per rispondere come si doveva a Milano e agli Articolo 31 di Voglio una lurida e Tranqi Funky, ai Sottotono e ai loro pezzoni d’amore tipo Solo lei ha quel che voglio e Dimmi di sbagliato che c’è”.

Una no fiction novel dove, tra ricordi personali e storia della cultura Hip-Hop nazionale, fa capolino anche il cinema con Suburra – La Serie.

Piotta esce il suo libro “Il primo re(p)”.
Piotta esce il suo libro “Il primo re(p)”.

Non tutti sanno che la sigla della prima stagione, ovvero il fortunato brano “7 Vizi Capitale”, nasce per un film (mai uscito) che avrebbe dovuto sancire il ritorno di Tomas Milian sul grande schermo.

La prefazione è affidata ai Manetti Bros., che proprio con Piotta hanno condiviso più di un set e la sincera passione per la musica rap.

Luca Bramanti

Ufficio Stampa Nextpress

3291697846

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Teatro Porta Portese “Anna e altre storie”.

Teatro Porta Portese “Anna e altre storie”. Commedia metropolitana su omofobia, carcere, emigrazione, disagio sociale e povertà, coppie in crisi e infedeltà, rapporto genitori figli, amicizia e amore.

Teatro Porta Portese “Anna e altre storie”. Scritto e diretto da Alessandro Fea, Con: Matteo Baldassarri, Silvia Nardelli, Giancarlo Testa, Monica Viale, Musiche di Alessandro Fea, dal 15 al 16 ottobre

Teatro Porta Portese “Anna e altre storie”. Dieci storie ambientate a Roma che raccontano uno spaccato di vita tra disagio sociale e contemporaneità, fra periferia e zone benestanti: a volte ironiche, a volte drammatiche.

Quattro attori che si scambiano ruoli e costumi, con il commento musicale che crea una cornice emotiva che si unisce e dà forza alla parola.

Una rappresentazione in cui ciascuno può trovare uno specchio in cui riflettersi.

Omofobia, carcere, emigrazione, disagio sociale e povertà, coppie in crisi e infedeltà, rapporto genitori figli, amicizia e amore.

Tutto in “Anna e altre storie”: dieci racconti realizzati in forma di corti teatrali scritti e diretti da Alessandro Fea, in scena al Teatro Porta Portese il 15 e 16 ottobre.

Teatro Porta Portese “Anna e altre storie”.
Teatro Porta Portese “Anna e altre storie”.

Storie di vita, storie umane, storie borderline.

Tra emozioni, ironia, comicità, ma anche drammaticità, i personaggi mettono in scena spaccati di vita, come potrebbe accadere in qualsiasi parte di una città come Roma, Milano o Londra. Tra periferia e zone benestanti.

Commedia metropolitana, vitale, tagliente, amara in cui le storie di dieci personaggi                  s’intrecciano per dipingere un affresco di vita reale e contemporanea della nostra società.                

Una costellazione di episodi dispersi nel tempo e nello spazio legati l’uno all’altro come tasselli perfettamente combacianti che compongono il puzzle della vita nel suo fluire indistinto. 

Anna è uno dei personaggi di queste storie.

Un nome che fa da cornice al percorso in cui lo spettatore è condotto dai quattro attori, che si scambiano ruoli, costumi, dentro alle dieci storie e che con l’aiuto della musica creano momenti di grande immersione nelle diverse realtà.

Il regista Alessandro Fea porta in scena dieci storie che raccontano vicende di vita, tra disagio sociale e contemporaneità:un ragazzo vittima di violenza omofoba; una madre in carcere che cerca supporto.

Un giovane che deve lasciare il suo paese di origine;

Un incontro casuale tra una manager ed una senzatetto;

Teatro Porta Portese “Anna e altre storie”.
Teatro Porta Portese “Anna e altre storie”.

Una coppia in crisi a causa di un ex;

Una coppia dallo psicanalista; un marito in crisi esistenziale; Un padre in crisi con l’educazione del figlio;

Un incontro tra un padre e la figlia;

Due vecchi amici che si incontrano confidandosi segreti intimi e teneri.

Cosa lega fra loro i personaggi? La grande umanità, la loro capacità di affrontare la vita.

Sono personaggi intimi, a volte fragili e succubi della vita, a volte protagonisti di momenti di rivalsa.

Ironici, ma allo stesso tempo drammatici quando si toccano tematiche sociali forti.

Situazioni al limite, in cui la vita li mette al muro. Il tutto misto a momenti di grande ironia, dove con leggerezza e comicità si affrontano temi forti e più che mai attuali.

Personaggi coinvolgenti e convincenti per le loro turbolenze esistenziali, umane, amorose, lavorative e sociali narrate con ritmo incalzante, permettendo l’immedesimazione nella psicologia e nelle vicende di chi di volta in volta racconta.

Come afferma il registra Alessandro Fea, “Anna e altre storie” è la fotografia di un mondo, un affresco di una classe sociale trasversale e fluida”.

Piccoli quadri, momenti, tra sonorità e musica, in cui vengono messi in scena situazioni di vita che potrebbero capitare ovunque, in qualunque momento.

Su un palco scarno si alternano frammenti scenici: tre sedie, una panchina, un tavolo, un attaccapanni, che si spostano ogni volta per creare un quadro diverso.

La musica creata e selezionata appositamente da Alessandro Fea, stimola una ulteriore cornice emotiva, sonora, che si unisce all’uso della parola, spesso sporca, rozza, d’impatto, altre volte raffinata e tagliente, ironica.

Lo spettacolo “Anna e altre storie”, già vincitore nel 2011 della rassegna di drammaturgia “DCQ”, vedrà in scena sul palco del Teatro Porta Portese di Roma un cast di attori che interpretano la vita reale: Giancarlo Testa, Silvia Nardelli, Matteo Baldassarri, Monica Viale (come in foto).

Alessandro Fea è musicista, autore e regista teatrale, esperto in Arti terapie integrate. Compositore di musiche, testi teatrali, nasce negli anni 90 con proprie produzioni.

Nel suo lavoro, ama la ricerca tra suono e parola, in un richiamo a modelli sperimentali e drammaturgici quali Pasolini, Ruccello, ma anche Lou Reed e Patti Smith.

Unendo anche la sua ricerca e lavoro nelle arti terapie, ha creato un proprio stile tra parola, musica, emozione che applica sia in ambito teatrale che musicale, lavorando da tempo anche nel campo delle sonorizzazioni e colonne sonore Nel 2010 ha pubblicato il suo primo libro di testi teatrali.

Quest’anno uscirà un suo progetto musicale Dream of Sophia.

INFORMAZIONI SPETTACOLO:

“ANNA E ALTRE STORIE”

TEATRO PORTA PORTESE

Via Portuense, 102 – Roma

Sabato 15 ottobre ore 21.00

Domenica 16 ottobre ore 17.30

Biglietto: € 10 (+ € 2 per quota associativa)

Prenotazioni: 06.5812395 | 320.7279212

UFFICIO STAMPA

Rossana Tosto | +39 333.4044306 | redazione@rossanatosto.com

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"Gelsomini Film Festival" un successo a Siderno Superiore.

“Gelsomini Film Festival” un successo a Siderno Superiore. Chiude tra applausi e un meritato successo il “Gelsomini Film Festival”, kermesse che, per tre giorni, ha illuminato Siderno Superiore.

“Gelsomini Film Festival” un successo a Siderno Superiore. Per la serata finale di domenica, i vicoli, la piazza e il teatro all’aperto sono stati “presi d’assalto” da grandi e bambini entusiasti anche per i cortometraggi realizzati dagli allievi della Scuola Cinematografica della Calabria. 

"Gelsomini Film Festival" un successo a Siderno Superiore.
un successo a Siderno Superiore.

“Gelsomini Film Festival” un successo a Siderno Superiore. Per le stradine del borgo, in questi tre intensi giorni, si sono alternati personaggi storici protagonisti dei corti e una bellissima parodia della Divina Commedia ambientata all’interno di un palazzo nobiliare e popolato di personaggi delle varie epoche storiche.

Piacevole e molto interessante, l’incontro con il regista Mimmo Calopresti e l’attore e conduttore televisivo Lillo (pseudonimo di Pasquale Petrolo), un dibattito raffinato moderato dal giornalista Raffaele Mortelliti.

L’attore Lillo, orgoglioso delle sue origini calabresi, ha promesso di tornare per le prossime edizioni del festival organizzato magistralmente dall’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Mariateresa Fragomeni che, insieme al consigliere delegato agli Eventi Davide Lurasco, ha conferito all’attore comico la cittadinanza onoraria.

"Gelsomini Film Festival" un successo a Siderno Superiore.
un successo a Siderno Superiore.

La serata finale si è conclusa con la proiezione del film “Una femmina” del regista Francesco Costabile, introdotto da una delle protagoniste, l’attrice Annamaria De Luca.

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Teatrosophia “Le sorelle Landru”.

Teatrosophia “Le sorelle Landru”. Ideato e diretto da Daniele Marcori, da venerdì 14 a domenica 16 ottobre 2022 e ad ogni replica un ospite a sorpresa! Produzione Liberarte/Verbavolant

Teatrosophia “Le sorelle Landru”. Con: Susanna Cantelmo, Alessandro Cassoni, Deborah Fedrigucci, con la partecipazione di Alessio Granato

Teatrosophia “Le sorelle Landru”. Il secondo appuntamento della stagione è dedicato all’improvvisazione teatrale.

Tornano a Teatro I Verbavolant, maestri di questa meravigliosa arte con una commedia musicale con testi e musiche originali create sul momento grazie agli spunti dati dal pubblico e liberamente ispirata a film come Arsenico e vecchi merletti e Una cena quasi perfetta.

Teatrosophia “Le sorelle Landru”.
“Le sorelle Landru”.

Le Sorelle Landru sono donne tanto affascinanti quanto misteriose, di loro sappiamo poco.

Alcune fonti affermano che siano le discendenti del serial killer Henri Landru noto come Barbablu.  

A differenza del loro avo che uccideva ricche donne vedove, le Sorelle Landru si accaniscono contro gli uomini considerati generatori di sofferenza per le donne.

Solo il loro tuttofare fidato con l’hobby della musica è degno di vivere, ma come lui potrebbero esserci altri uomini da “conservare”.

Così ogni settimana adescano e invitano a casa il malcapitato di turno e durante la serata lo studiano, lo testano, lo mettono alla prova per decidere se ucciderlo o no.

Ogni sera un nuovo “ospite” sarà invitato in casa Landru e sarà il pubblico stesso, alla fine dello spettacolo, a decretare se la potenziale vittima tornerà a casa con le proprie gambe o se diventerà fuliggine nella stufa delle sorelle.

Teatrosophia “Le sorelle Landru”.
“Le sorelle Landru”.

INFO:

Le Sorelle Landrau

Venerdì 14 e Sabato 15 Ottobre – ore 21.00

Domenica 9 Ottobre – Ore 18.00

Teatrosophia
via della Vetrina 7 – 00186 Roma

Biglietti:

Intero: Euro 14,00+4,00 per tessera associativa

Ridotto: Euro 11,00+4,00 per tessera associativa

Prenotazioni

Tel: 06 68801089 /353.39.25.682 

info@teatrosophia.com

https://teatrosophia.it/index.php/biglietteria

Al termine dello spettacolo aperitivo offerto da Teatrosophia

Quartapareteroma Press
Giornalista e Ufficio Stampa
Andrea Cavazzini  

Cell: 329.41.31.346

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Sipario 7 “De punta e de Tajo”

Sipario 7 “De punta e de Tajo”, di Francesco Bazzurri e Ilaria Mazza, con Sasha Mori, Riccardo Bruni e Lorenzo “Numa” Pompili. Orari: venerdì 14 e sabato 15 ore 21 domenica 16 ore 18

Sipario 7 “De punta e de Tajo”. Roma, 1910. “Er Capoccione” e “Er Canaccio” sono due bulli temuti e rispettati.

Sipario 7 “De punta e de Tajo”. “Sparecchia” invece è un “fanello” che vuole diventare come loro, ma per imparare ad essere “omo de cortello”, dovrà seguire una scuola: quella di “Punta e Tajo“.

I bulli erano uomini d’onore della vecchia Roma, forti come tori, spavaldi e fieri ma soprattutto facili di coltello.

Bastava una parola detta male, uno sguardo storto o il disonore di reggere “l’ormo” al gioco della “passatella” che subito gli animi si infiammavano.

Sipario 7 “De punta e de Tajo”
Sipario 7 “De punta e de Tajo”

Allora iniziava il duello in cui ci scappava o il morto o qualcuno che con una “puncicata” fatta bene finiva con le budella in mano al Santo Spirito o alla Consolazione. 

In questo spettacolo originale verrà raccontata l’epopea di tali pittoreschi personaggi, scandita tra battute sagaci, immancabili “cortellate”, stornelli, sonetti, canzoni della mala, storie d’osteria, passioni ed eroismo dei “Più dell’Urioni”.

De Punta e de Tajo” dà il via al progetto di Sipario7 volto al recupero del dialetto romanesco che sta lentamente scomparendo assieme ad alcuni particolari periodi storici della Capitale.

Info e prenotazioni: 339/6459653

mail: sipario7@gmx.com

Biglietto 10 euro

Orari: venerdì 14 e sabato 15 ore 21

domenica 16 ore 18

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OperaInCanto di Terni "Sogno (o forse no)"

L’8 ottobre al festival OperaInCanto di Terni prima rappresentazione assoluta di Sogno (ma forse no). La nuova opera di Matteo D’Amico tratta da una commedia di Luigi Pirandello

Il festival OperaInCanto presenta tre spettacoli di teatro musicale dall’ 1 all’8 ottobre 2022.

OperaInCanto di Terni “Sogno (o forse no)”. I primi due sono dedicati agli studenti nell’ambito del progetto OperaScuola, che il festival porta avanti con successo dal 2003, avvicinando alla musica moltissimi giovani.

Il terzo spettacolo è un evento di grande rilevanza nazionale, poiché si tratta della prima esecuzione assoluta di Sogno (o forse no), una nuova opera di Matteo D’Amico, uno dei più interessanti e apprezzati compositori italiani del nostro tempo.

Il libretto, ricavato da una commedia di Luigi Pirandello, è stato scritto da Sandro Cappelletto in collaborazione con lo stesso D’Amico. Sono previste due recite sabato 8 ottobre al Teatro Sergio Secci di Terni.

La recita delle 10.30 è dedicata agli studenti, mentre alle 21.00, si svolgerà la vera e propria prima, aperta al pubblico di ogni età

Luigi Pirandello scrisse l’atto unico Sogno (ma forse no) nel1928/1929. “Seduzione, gelosia, tradimento, disagio, l’incubo di una violenza subita”, così Sandro Cappelletto condensa i temi di questa commedia.

OperaInCanto di Terni "Sogno (o forse no)"
OperaInCanto di Terni “Sogno (o forse no)”

OperaInCanto di Terni “Sogno (o forse no)”. E prosegue: “Con esemplare geometria drammaturgica Pirandello ci guida all’interno delle dinamiche universali del rapporto di coppia, restando sul crinale sottile, e per lui determinante, che separa realtà e immaginazione, la lucida veglia e lo stato onirico.

Sigmund Freud avrebbe molto amato questa commedia”. Gli interventi sul testo originale di Pirandello – prosegue Cappelletto – sono ridotti al minimo e sono “mirati ad offrire a Matteo D’Amico una sequenza lessicale funzionale al canto e all’azione scenica, sapendo che non una parola verrà da lui sprecata o ignorata”.

Questo stretto rapporto col testo viene confermato dal compositore, che afferma: “Anche in un contesto, come quello odierno, animato dalle esperienze più diverse di teatro musicale sperimentale, ho sempre prediletto l’impostazione tradizionale della forma operistica, quella basata, fin dai suoi albori, sulla presenza forte di un’azione drammatica guidata dalla musica e dal canto, dalla loro capacità di costruire e plasmare personaggi e situazioni”.

D’Amico aggiunge un’annotazione personale: “Quest’ultima mia fatica segna il mio primo incontro ‘operistico’ con Luigi Pirandello, che sento molto vicino sia per motivi di stretti legami familiari [D’Amico è il pronipote del drammaturgo siciliano] sia per la lunga frequentazione dei suoi testi”.

OperaInCanto di Terni “Sogno (o forse no)”. L’opera di D’Amico e Cappellettosarà messa in scena da Denis Krief, regista, scenografo e costumista di fama internazionale.

OperaInCanto di Terni "Sogno (o forse no)"
OperaInCanto di Terni “Sogno (o forse no)”

Ha avuto una formazione cosmopolita, ha studiato a Parigi, è vissuto per tre decenni a Roma, poi si è trasferito a Berlino. 

I suoi spettacoli sono stati visti su molte delle più importanti scene liriche italiane (tra cui Opera di Roma, Fenice di Venezia, San Carlo di Napoli, Arena di Verona, Festival Verdi di Parma) e inoltre in Francia, Germania, Spagna, Svizzera e Giappone.

Gli interpreti saranno il soprano Elisa Cenni, il tenore Roberto Jachini Virgili e il mimo Graziano Sirci.

L’Ensemble In Canto sarà diretto da Fabio Maestri, che si è conquistato una solida reputazione dirigendo prestigiose orchestre e grandi teatri in Italia (Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Torino, Orchestra Sinfonica Siciliana, Maggio Musicale Fiorentino, San Carlo di Napoli, Opera di Roma, Comunale di Bologna) e all’estero. 

Mercoledì 5 ottobre alle 17 avrà luogo una presentazione di questa nuova opera nella sala delle video-conferenze della Bct (Biblioteca Comunale di Terni).

Interverranno l’assessore alla cultura del Comune di Terni Maurizio Cecconelli, il compositore Matteo D’Amico e il regista Denis Krief: la stampa ed il pubblico sono invitati a partecipare.

In precedenza, sabato 1 ottobre alle 10.30 si svolgerà al teatro Comunale di San Gemini il primo spettacolo nell’ambito di OperaScuola.

Si intitola L’Histoire de Babar e altre fiabe e prende spunto da una delle più fortunate composizioni per l’infanzia non solo del Novecento ma di tutti i tempi, scritta da Francis Poulenc nel 1940 e ispirata alle avventure di Babar, un elefantino che fu creato dalla fantasia dello scrittore e illustratore francese Jean de Bruhoff e divenne uno dei personaggi più noti e amati della letteratura per ragazzi.

Accanto alla fiaba musicale di Poulenc saranno eseguite Ma Mère l’Oye di Maurice Ravel, che si ispirò ad altre famosissime fiabe, e Taranta d’acqua del compositore contemporaneo italiano Domenico Turi.

OperaInCanto di Terni "Sogno (o forse no)"
OperaInCanto di Terni “Sogno (o forse no)”

Ne saranno interpreti Graziano Sirci (voce recitante) e l’Ensemble Diapason diretto da Lorenzo Rosati.

OperaInCanto di Terni “Sogno (o forse no)”. Sempre per il progetto OperaScuola, martedì 4 ottobre alle 10.30 nell’Auditorium di Palazzo Gazzoli a Terni verrà rappresentata Die schöne Magelone, che narra l’amore della bella Magelone, figlia del re di Napoli, per il conte Pietro di Provenza.

Questa storia romanzescafu per secoli enormemente popolare e ne furono fatte molte diverse versioni, tra cui quella del poeta romantico tedesco Ludwig Tieck, che Brahms musicò nel 1861-1869, realizzando un ciclo di Lieder per voce e pianoforte.

Questo racconto fiabesco verrà ora eseguito in forma scenica con la regia e la drammaturgia di Serenella Isidori, che tra i brani di Brahms, che si concentrano sui momenti lirici, inserisce una breve narrazione della vicenda per aiutare l’ascoltatore a comprendere lo svolgimento della storia d’amore dei due protagonisti.

Con i video di Salvatore Insana, la voce narrante di Federica Agostinelli, i mimi Marco Seri e Sofiia Schwachka. L’esecuzione musicale è affidata ai cantanti Francesca Lione (Magelone), Lingyu Yuan (Sulima), Hyokwoo Kwon (Menestrello) e Matteo Mencarelli (Peter) e al pianista Filippo Farinelli.

Lo spettacolo è prodotto dal Conservatorio di Perugia “F. Morlacchi”. 

Il festival è realizzato con il contributo di Ministero della Cultura, Fondazione Cassa di risparmio di Terni e Narni, Regione dell’Umbria , Comune di Terni e Ass.ne 50&più della provincia di Terni, con il patrocinio del Comune di San Gemini e in collaborazione con il Conservatorio di Musica “F.  Morlacchi” di Perugia.

Per informazioni:

tel. 3895875201 – 3356654974

www.operaincanto.com – email: operaincanto@virgilio.it

Ufficio stampa dell’Associazione In Canto:
Mauro Mariani 

m-mariani.roma@gmail.com  –  tel . 335 5725816

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Giardinetti e Torre Maura “Tempesta d’amore underground”

La Metro C, tra le fermate di Giardinetti e Torre Maura, diventa palcoscenico itinerante del dramma di Shakespeare per una festa teatrale e popolare con attori, musici e artisti di strada, con il pubblico protagonista

Giardinetti e Torre Maura “Tempesta d’amore underground”. La storia d’amore shakespeariana tra Miranda e Ferdinando arriva nel 2022 nella metropolitana romana e il suo destino sarà deciso (anche) dal pubblico

Giardinetti e Torre Maura “Tempesta d’amore underground”. 2 ottobre, Roma. Partenza alle ore 16:00 o da Stazione Giardinetti (incrocio tra via Casilina e via degli Orafi) o Stazione Torre Maura (incrocio tra via Giglioli e via Tobagi).

Giardinetti e Torre Maura “Tempesta d’amore underground”
Giardinetti e Torre Maura “Tempesta d’amore underground”

Il 2 ottobre 2022, Shakespeare rivivrà nella Metro C di Roma, tra le fermate di Giardinetti e Torre Maura, con Tempesta d’amore underground.

Sull’inedito (non) palco 7 attori, musici e artisti di strada, con il pubblico protagonista, per un incontro tra la pratica del teatro itinerante, della musica di strada e del live action role playing.

Ne La Tempesta di William Shakespeare Miranda e Ferdinando, separati da un destino avverso, tra magie e illusioni vivono un amore senza tempo.

Immaginate Miranda e Ferdinando nel 2022, alle prese con i loro drammi shakespeariani nelle stazioni della metropolitana di Roma e, per la precisione, in quelle della Linea C.

E immaginate di poter partecipare alla loro festa e di avere una piccola influenza sul loro futuro.

Tempesta d’Amore Underground è un’esperienza itinerante tra le stazioni della Metropolitana C che potrebbe rendere tutta questa immaginazione reale. Ispirato all’omonimo testo di William Shakespeare, Tempesta d’Amore Underground è infatti un viaggio tra artisti di strada, musica coinvolgente e l’amore eterno di Miranda e Ferdinando.

Che i due siano separati da un destino avverso è innegabile, ma – grazie alla partecipazione diretta del pubblico – potranno trovare la giusta strada verso il lieto fine.

L’evento, previsto il 2 ottobre dalle 16:00 alle 21:00, sarà un incontro che lavorerà alla costruzione collettiva di una vera e propria festa di matrimonio.

Giardinetti e Torre Maura “Tempesta d’amore underground”
Giardinetti e Torre Maura “Tempesta d’amore underground”

Il teatro e le arti uniscono così le forze con la mission di valorizzare il territorio, in un connubio tra classico e urban inedito e innovativo.

Nato da un’idea di Fabio Morgan, questo adattamento itinerante vede i personaggi de La Tempesta sbalzati nella nostra dimensione e costretti da una maledizione a rivivere gli eventi narrati nel dramma.

Come se non bastasse, Miranda e Ferdinando hanno dimenticato il loro amore.

Ed è proprio questo che non permette ai personaggi di concludere l’opera originale ed uscire dal loop.

Solo celebrando il matrimonio tra i due si potrà rompere la maledizione e tornare a vivere.

A sorprendere il pubblico e i passanti, un cast di sette attori – Matteo Cirillo, Ilario Crudetti, Chiara David, Giulia Nervi, Giacomo Rasetti, Eleonora Turco, Riccardo Viola – e quattro musicisti – Ludovica Bucci (clarinetto), Samuel Chavira (violino), Nicolò Nori (clarinetto), Jamil Zidan (percussioni).

Un gruppo di dodici cittadini e cittadine che hanno preso parte alle esperienze creative.

Il tutto è realizzato sotto lo sguardo creativo di Umberto Francia e Matteo Munari, che curano anche la regia dell’evento.

Anche il pubblico, tuttavia, dovrà recitare una parte: per partecipare è richiesto uno specifico dress code.

Giardinetti e Torre Maura “Tempesta d’amore underground”
Giardinetti e Torre Maura “Tempesta d’amore underground”

Per chi sceglie di partire da stazione Giardinetti (quindi di far parte della famiglia di Ferdinando), si suggeriscono accessori come coppole, gilet, bretelle.

Chi sceglie di partire da Torre Maura (e di far dunque parte della famiglia di Miranda), si consigliano elementi che abbiano un sapore gitano come scialli, fazzoletti colorati, gilet vistosi.

L’accesso è gratuito, previa prenotazione obbligatoria: sarà infatti possibile riservare 140 biglietti del traposto pubblico offerti da La Città Ideale per accedere alla Metropolitana C.

I biglietti disponibili sono limitati, e saranno divisi equamente per le due diverse stazioni di Giardinetti e Torre Maura; l’evento toccherà anche la stazione di Teano e si concluderà nell’area di stazione Malatesta.

Per prenotare e per informazioni:

info@lacittaideale.eu, E45social@gmail.com

www.E45.it

Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico Estate Romana 2022 – Riaccendiamo la Città, Insieme curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Tempesta d’amore underground è realizzato da E45 in collaborazione con ATAC, in dialogo con Eryados, Fortezza Est e La Città Ideale, con il sostegno di Regione Lazio.

Ufficio stampa HF4 www.hf4.it
Marta Volterra marta.volterra@hf4.it 340.96.900.12
Alessandra Zoia alessandra.zoia@hf4.it 333.76.23.013
Valentina Pettinelli press@hf4.it 347.449.91.74

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