Teatro Vascello “La Vita Istruzioni per l’uso”.

Teatro Vascello “La Vita Istruzioni per l’uso” di Georges Perec. Letture a puntante del romanzo


Teatro Vascello “La Vita Istruzioni per l’uso”. Luci e regia video Paride Donatelli, assistente luci e streaming Giuseppe Incurvati, direttore di scena Danilo Rosati, un progetto a cura di Manuela Kustermann

Teatro Vascello “La Vita Istruzioni per l’uso”. Sabato 30 gennaio h 19 leggono Stefano Santospago, Manuela Kustermann e Alkis Zanis le letture continueranno fino ad esaurimento del romanzo

Visione gratuita previa prenotazione: promozioneteatrovascello@gmail.com oppure direttamente: Streaming su Piattaforma ZOOM Teatro Vascello. Link di invito: https://zoom.us/j/8371827431 ID Riunione 837 182 7431

Il teatro Vascello e la sua compagnia La Fabbrica dell’Attore, in una sorta di resilienza a oltranza dettata dallo stato attuale in cui versa l’Italia e il mondo intero a causa della pandemia di Covid 19.

La Compagnia decidono di realizzare una serie di letture a puntate del romanzo La vita istruzioni per l’uso di Georges Perec.

Teatro Vascello “La Vita Istruzioni per l’uso”.
Stefano Santospago

Un romanzo che verrà letto in diretta streaming dal Teatro Vascello fino ad esaurimento del romanzo, con appuntamento bisettimanale il venerdì alle ore 21 e il sabato alle ore 19.

Gli attori che si alterneranno in questa sorprendente e speriamo avvincente maratona letteraria saranno la direttrice artistica e curatrice del progetto Manuela Kustermann e Alkis Zanis.

Alkis attore di lungo corso che collabora con noi dalla produzione I Menecmi ultimo spettacolo a firma di Memè Perlini realizzato al Vascello nel 2011.

L’idea di proporre al pubblico una maratona letteraria al momento ci è sembrata l’unica alternativa valida in attesa di ritornare a vedere gli spettacoli teatrali in presenza.

Una scelta dettata anche dalla necessità di garantire continuità lavorativa al nucleo fondante e gestionale del teatro Vascello, ma anche un modo di tenere acceso un legame con il proprio pubblico, crediamo anch’esso come noi disorientato da questo terribile momento.

Produrre uno streaming letterario ci sembra un atto artistico che ha in sé un retropensiero atto a non distorcere il carattere di una produzione teatrale per la rappresentazione dal vivo e in presenza di pubblico. 

Note

La vita istruzione per l’uso di Georges Perec è un meccanismo ingegnoso e che ha divertito migliaia di lettori in tutto il mondo.

Il libro è ambientato in un vecchio palazzo parigino di dieci piani situato in una strada inventata al quale Perec dà forma e contenuto infondendogli vita in 500 pagine che contengono 700 storie che si svolgono in 100 anni.

Un iper romanzo adorato da Calvino, un ritratto maniacale di interni ed arredi, che si svolgono in 8 piani più il pianoterra e le cantine con molti appartamenti di varie grandezze con numerose stanze.

Un caseggiato rettangolare, un quadrato allungato di 10 caselle per lato, per un totale di 100 caselle come su una scacchiera.

La narrazione di Perec procede come la pedina del cavallo negli scacchi, di stanza in stanza (ogni stanza una casella) senza mai tornare nella stessa camera, (si può tornare nello stesso appartamento, solo se questo ha più stanze).

Ciascuna camera-casella rappresenta un capitolo, ma i capitoli sono 99 più un preambolo e un epilogo e non 100 come si potrebbe pensare, il perché si scoprirà solo alla fine del libro.

Il libro di Perec oltre ad essere concepito come una scacchiera è soprattutto immaginato come un puzzle; il libro infatti è composto da moltissimi frammenti, tanti capitoli e racconti che assumono senso solo se combinati tra loro.

Come dice Perec: un pezzo del puzzle se preso da solo non può restituire un’idea dell’insieme che andrà a costituire l’elemento non preesiste all’insieme, non è più immediato né più antico, non sono gli elementi a determinare l’insieme, ma l’insieme a determinare l’elemento.

È curioso notare che il termine francese per definire il singolo pezzo di un puzzle: piéce è lo stesso per indicare la stanza di un appartamento.

Ogni appartamento ha una sua storia, un suo insieme che si definisce attraverso una serie di collegamenti reciproci e non, nel tempo e nello spazio.

Ciascun elemento può far scaturire un’infinità di storie, una continua proliferazione di racconti, come in una scatola cinese, una storia ne contiene un’altra che a sua volta ne racchiude un’altra e così via.

Un libro potenzialmente infinito, un genere letterario per cui Calvino coniò la definizione Iper romanzo.

Un libro che è anche un dizionario, un’enciclopedia, pieno di eventi, racconti, personaggi, luoghi, ricordi, un mondo letterario in cui possa rispecchiarsi il mondo reale.

Perec cerca di fermare il tempo descrivendo la vita minuziosamente e elencando le cose nel loro dettaglio più infinitesimale, ma in realtà il libro copre solo una giornata, il 23 giugno del 1975 poco prima delle 8 di sera.

Un capolavoro assoluto scritto in 9 anni da un geniale ebreo polacco nato il 7 marzo 1936 e morto il 3 marzo 1982.

Se vuoi sostenere l’attività del Teatro Vascello puoi fare una donazione di qualsiasi cifra alla Coop.

La Fabbrica dell’Attore (ONLUS) mediante bonifico bancario IBAN IT89V0306905078100000003842  indicando: donatore del Vascello

Chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta, facendo richiesta al teatro dopo aver effettuato il bonifico le verrà rilasciato un documento valido ai fini fiscali.

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Vi aspettiamo a presto!

Teatro Vascello

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Paolo Pietrangeli alla “Fiera delle parole”

Paolo Pietrangeli alla “Fiera delle parole”. Il 3 febbraio alle 19 online nel prestigioso Festival Padovano l’Album “Amore Amore Amore, Amore un C…” con tredici brani dell’autore di “Contessa” e “Valle Giulia”


Paolo Pietrangeli, personaggio di riferimento per la musica e la cultura in Italia, ha da poco pubblicato un nuovo album, “Amore amore amore, amore un c….” (Bravo Records/Ala Bianca), che esula in parte dai temi più sociali e politici che ha spesso toccato per trattare invece d’amore e rapporti di coppia.

Paolo Pietrangeli alla “Fiera delle parole”. Il disco verrà presentato online mercoledì 3 febbraio alle 19 nell’ambito di un importante festival letterario come la Fiera delle parole di Padova.

Paolo Pietrangeli alla “Fiera delle parole”
Paolo Pietrangeli

Pietrangeli sarà intervistato da Enrico Deregibus e Davide Antonio Pio.

Si potrà seguire l’incontro sulla pagina facebook e sul canale YouTube de “La Fiera delle Parole”.

Dal 1968 è considerato il cantore dei rapporti politici e sociali, quello di “Contessa”, “Valle Giulia” e tante altre, ma Paolo Pietrangeli con questo nuovo disco ci fa scoprire un’altra faccia della sua poetica, anche se il titolo chiarisce che all’interno non manca l’inconfondibile, aguzza ironia dell’artista romano, così come il suo lucido sguardo al mondo intorno.

L’album, che è pubblicato in digitale e in vinile, si può ascoltare su varie piattaforme: https://pietrangeli.lnk.to/amoreamoreun

In tutto tredici canzoni, delle quali tre inedite, tra cui la traccia che ha dato lo spunto per il titolo dell’album, “Amore un cazzo”.

Del brano è disponibile un video, di Chiara Rigione, disponibile all’indirizzo https://youtu.be/7doqH3lbpU4 .

Il lavoro e che è stato designato migliore video musicale italiano del 2020 dalla testata specializzata Indie-eye.

Paolo Pietrangeli è una figura importante per la cultura e lo spettacolo in Italia non solo come cantautore, ma anche come regista cinematografico e poi televisivo (uno dei più apprezzati degli ultimi decenni) e recentemente anche come scrittore.

Nella sua ormai lunga storia è stato anche aiuto regista di mostri sacri come Luchino Visconti, Federico Fellini, Mauro Bolognini.

Sono tante le cose che ha da raccontare. Per questo tra una traccia e l’altra dell’album, Pietrangeli infila ricordi e aneddoti su se stesso e i suoi 75 anni, sulla sua gioventù, sul rapporto conflittuale con suo padre.

Antonio Pietrangeli, talentuoso regista, su com’è nata “Contessa”, sulla Roma di Visconti e Fellini.

In sintesi, racconta tutto ciò che ha formato la sua poetica fatta di ironia (“Amore un cazzo”), giochi di parole (“La merendera”) e metafore.

Storie e filastrocche divertenti (“Lo stracchino”), ma anche intrise di melodia ed emozione (“Le sirene”, “Circonferenza”).

L’album è pubblicato su label Bravo Records/Ala Bianca, con distribuzione Warner. E contiene anche un cadeau: nella terza di copertina si trova infatti un QR Code che – scansionato con fotocamera dello smartphone – porta all’ascolto in streaming e al download di un concerto di Pietrangeli al Teatro Parioli di Roma nel 1995.

Ufficio stampa: Monferr’Autore

monferrautore@gmail.com

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Per non affogare restiamo uniti e facciamo rete!.

Per non affogare restiamo uniti e facciamo rete!. Oggi più che mai, abbiamo bisogno di essere uniti e sentirci comunità.

Molti di noi hanno perso tutto o stanno perdendo moltissimo, ma dobbiamo trovare la forza e il modo di tenere la testa sopra il torbido di queste acque sporche e continuare a respirare.

Non dobbiamo affogare! Non possono affogarci!

Continuiamo a fare cultura e divulgazione come possiamo e approfittiamo di questo tempo per stringere relazioni, approfondire conoscenze, rinsaldare rapporti.

Insieme saremo più forti!

Flaminio Boni 

Per non affogare restiamo uniti e facciamo rete!.
Cyro Rossi

Intervista a Cyro Rossi

Cyro Rossi, attore, regista e recitazione coach è recentemente è alla ribalta con il corto Sono io, un bellissimo e potente lavoro sul Covid19.
Colpito dal suo lavoro, ho deciso di intervistarlo e lo ringrazio per la disponibilità immediata.

Sono io è un’opera internazionale che, con poche, ma precise parole, rievoca in un attimo tutto il dolore, tutta la paura e la frustrazione nella quale siamo piombati da marzo 2020.

Per non affogare restiamo uniti e facciamo rete!.
Donatella Pandimiglio

Donatella Pandimiglio ha appena pubblicato un bellissimo ed emozionante videoclip.

La canzone è La voce del silenzio di Mogol, E.Isola, P.Limiti in un’interpretazione eccellente e toccante a cui Donatella regala una nuova veste, donando al brano un simbolismo carico di significato.
In questa sua versione, Donatella Pandimiglio esprime la propria voglia di rompere questo silenzio dei teatri vuoti gridando a gran voce (e che voce!) Il desiderio e la necessità di tutti gli artisti in questo difficilissimo
e impegnativo periodo storico: avere di nuovo una voce che viva con il pubblico nei teatri.

… continua a leggere l’articolo, ascolta il brano e condividete!

Per non affogare restiamo uniti e facciamo rete!.
Gino Auriuso

Nasce il Patto per le Arti Performative. Ne ho parlato con Gino Auriuso, presidente Fed.It.Art.

Federazioni, associazioni e formazioni indipendenti di teatro, musica, danza e circo hanno sottoscritto il Patto per le Arti Perfomative e proposto al Mibact un manifesto per valorizzare, tutelare e sostenere lo spettacolo dal vivo
con l’intento di proporre un intervento costruttivo per collaborare alla realizzazione di una nuova politica culturale del Paese, portando e rappresentando istanze in grado di produrre mutamenti e trasformazioni necessari al bene comune dello Spettacolo dal Vivo e, di conseguenza, alla coesione sociale e al benessere collettivo.

GIORNO DELLA MEMORIA 2021.

GIORNO DELLA MEMORIA 2021. Cori partecipa alla diretta streaming da Auschwitz


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GIORNO DELLA MEMORIA 2021

GIORNO DELLA MEMORIA 2021. Quest’anno, a causa della pandemia, non potrà aver luogo la tradizionale visita istituzionale dell’Amministrazione Comunale alla gemellata Città di Auschwitz in occasione del 76° Anniversario della Liberazione del campo di sterminio.

 “Un’esperienza emotivamente forte – ricorda il Sindaco Mauro Primio De Lillis – che ci costringe ad un’immersione in un pezzo di storia aberrante dell’umanità ma che rappresenta un monito per restare sempre vigili e attivi sui valori dell’uguaglianza e della fratellanza.

Sono dispiaciuto che quest’anno non sia stato possibile organizzare il viaggio ad Auschwitz per gli studenti delle scuole di Cori e Giulianello, che ormai si ripeteva da 12 anni, perché sono convinto che ognuno di quei ragazzi che ha fatto quell’esperienza sia tornato più forte in quei valori.

Il Sindaco di Oświęcim, Janusz Chwierut, ha invitato tutti i Sindaci delle città gemellate alla cerimonia che si terrà in forma di video conferenza il 27 gennaio e che verrà trasmessa a partire dalle ore 16,00 sui canali social dell’Auschwitz Memorial.

Il Comune di Cori rilancerà la cerimonia online sulla propria pagina facebook perché vogliamo far arrivare un piccolo segno della nostra vicinanza alla città gemella di Auschwitz, e perché vogliamo far condividere questo momento commemorativo a tutti quei nostri concittadini ed a quei ragazzi che quest’anno non potranno partecipare alla cerimonia di Auschwitz.

Credo fermamente che solo rinsaldando valori e comportamenti di uguaglianza e fratellanza possiamo guardare al futuro e vincere anche la battaglia contro il COVID-19 che da un anno accomuna tutto il mondo”.

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Toc Toc Teatro, il Teatro che bussa.

Toc Toc Teatro, il Teatro che bussa alla tua porta


Toc Toc Teatro, il Teatro che bussa. Parte a Roma, con la compagnia il NaufragarMeDolce, il progetto per portare il teatro e lo spettacolo dal vivo nelle case, nei pianerottoli e nei cortili della città.

Toc Toc Teatro, il Teatro che bussa. In tempo di Covid anche il teatro arriva a casa.

Attori che bussano alla porta per consegnare quel cibo che sazia anima e mente.

E’ il Toc Toc Teatro che arriva a Roma grazie alla compagnia Il NaufragarMèDolce la quale, da anni impegnata nella diffusione della cultura soprattutto nelle periferie, in questo periodo difficile per molti, porta la sua arte sui pianerottoli e negli androni dei palazzi, in totale sicurezza.

Sketch e monologhi ma non solo: anche poesie, canzoni o racconti di piccole storie quotidiane e ricordi di una vita.

Il Toc Toc Teatro trasforma la storica valigia dell’attore in uno zaino che contiene tutto ciò che serve al pubblico per sognare: oggetti e abiti di scena, strumenti musicali e un pizzico di magia.

L’obiettivo principale, infatti, è quello di sostenere emotivamente tutti coloro che da mesi sono a casa.

Toc Toc Teatro, il Teatro che bussa.
Toc Toc Teatro, il Teatro che bussa.

Tra gli effetti “collaterali” delle misure di contenimento della pandemia, infatti, è stato riscontrato un innalzamento dei livelli di ansia, paura, angoscia, depressione e senso di solitudine in tutte le fasce della popolazione.

Toc Toc Teatro ha come scopo quello di promuovere e recuperare l’esercizio della costruzione delle relazioni, in particolare verso le persone con maggiori vulnerabilità attraverso atti performativi di breve durata.

In un momento in cui tutto viene fruito tramite il web, l’iniziativa vuole favorire la fruizione dell’arte in presenza.

Il tutto si svolgerà nel rispetto delle misure di sicurezza e in accordo con i Municipi e le circoscrizioni del territorio di Roma Capitale, dal centro alla periferia, dai pianerottoli agli spazi aperti delle terrazze, dai cortili alle strade dove si affacciano le abitazioni, ma anche nei centri antiviolenza, nelle case famiglia e nei centri anziani.

“Dopo l’estate e con la seconda ondata di chiusure ci siamo dette che era il momento di portare la nostra arte direttamente alle persone che abitano la nostra città e di farlo nella sua forma originaria, cioè dal vivo”, afferma Chiara Casarico direttrice artistica della compagnia Il NaufragarMèDolce che quest’anno compie 25 anni di attività.

Fb: https://www.facebook.com/toctoc.teatrochebussallatuaporta

Web http://www.ilnaufragarmedolce.it

Mail toctocteatro.21@gmail.com

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“I love… Marco Ferreri” di Pierfrancesco Campanella.

“I love… Marco Ferreri” di Pierfrancesco Campanella finalmente on line sulla piattaforma CG Digital


“I love… Marco Ferreri” di Pierfrancesco Campanella. È disponibile on demand, su piattaforma CG Digital (www.cgentertainment.it), I love… Marco Ferreri, ideato, diretto e realizzato da Pierfrancesco Campanella.

“I love… Marco Ferreri” di Pierfrancesco Campanella. Una indagine postuma, tra reale e surreale, sui mutamenti sociali degli ultimi anni, attraverso l’occhio di un artista fuori dal coro.

“I love… Marco Ferreri” di Pierfrancesco Campanella.
“I love… Marco Ferreri” di Pierfrancesco Campanella.

Ci si potrebbe chiedere se la cultura sia davvero finita e con essa lo spirito critico.

La risposta, nonostante tutto, è negativa.

Certe “esigenze” non moriranno mai, almeno finché ci saranno cervelli pensanti e libertà di esporre le proprie idee.

E il cinema può ancora essere un ottimo veicolo di divulgazione del bello, dell’arte e delle emozioni più profonde e sensibili dell’animo umano.

Prodotto e distribuito dalla Cinedea srl, I love… Marco Ferreri si avvale, oltre che della consulenza artistica di Laura Camia e della fotografia curata da Lorenzo Vecchio.

I prestigiosi interventi degli attori Michele Placido e Piera Degli Esposti, dello scrittore e regista Emanuele Pecoraro, dell’operatore culturale Franco Mariotti, del critico Orio Caldiron, del docente universitario Fabio Melelli, del pittore Mario D’Imperio.

Per la parte fiction sono impegnati Fabrizio Rampelli (che impersona il detective), Lorenzo De Luca (peraltro coautore dello script insieme allo stesso Campanella), e inoltre, Maria Rita Hottò, Marco Werba, Andrea Falcioni, Matteo Campanella, Chiara Campanella, con la voce narrante del bravissimo Ermanno Ribaudo.

“I love… Marco Ferreri” di Pierfrancesco Campanella.
Marco Ferreri sul set di Storie di ordinaria follia (1981) © Fabian Cevallos)

Ecco le parole del regista:

Perché un documentario su Marco Ferreri oggi?

Che senso ha in un XXI secolo fatto di mondi virtuali, dominati da Internet, di film che non esistono, realizzati con la graphic computer, e di apocalissi in diretta come l’11 settembre, la recessione mondiale o il problema dell’immigrazione?

Forse per ricordarci un’epoca vicina nel tempo ma antidiluviana nella memoria, in cui esisteva un cinema italiano corrosivo e “contro”.

E basterebbe questo a giustificare un documentario che, lungi dalla presunzione di spiegare Ferreri agli addetti ai lavori, mira a farlo (ri)scoprire al pubblico più in generale. Diversamente da Fellini, Ferreri non è mai diventato un aggettivo: avete spesso udito il termine “felliniano”; ma quante volte avete sentito dire “ferreriano”?

Mai! Perché a Ferreri mancò sempre (e non per caso) quella capacità di farsi universale perdendo un po’ di sé.

Si fece internazionale, questo sì, ma la sua vena caustica era troppo personale per poter diventare un aggettivo capace di etichettare una visione cinematografica permanente.  

Lui stesso si evolveva e, talvolta, si contraddiceva, dunque il suo stile non poteva essere fissato per sempre in un aggettivo.  

E non che all’interno della sua tutto sommato abbondante (per un autore così) filmografia, siano mancati i successi commerciali: per dirne uno, “La grande abbuffata” fu campione d’incasso anche fuori dai confini nazionali. Un lungometraggio per le sale non può ridursi all’onanismo mentale del singolo autore, poiché il cinema dà lavoro a tanta gente.

E Ferreri lo sapeva bene! In lui l’integrità dell’intellettuale e la visionarietà del creativo non significavano ermetismo sterile, di quello che fa scappare il pubblico invece di indurlo a pagare il biglietto.

“Un bravo regista non dice mai:

“I love… Marco Ferreri” di Pierfrancesco Campanella.
“I love… Marco Ferreri” di Pierfrancesco Campanella.

Ecco, questa la mia opera, è il pubblico che deve capirla!”, disse una volta Ferreri.  

Marco non era un autore che si lambiccava in tormenti, ma uno che si divertiva un mondo a girare film, anche quando le aspettative erano deluse (e quando erano invece accolte, si preoccupava persino!).

Ma invecchiando ammetteva ridacchiando, davanti ai giornalisti sussiegosi del suo status, che voleva solo che il suo ultimo film facesse tanti quattrini, sminuendo con ironia la sacralità del genio ma allo stesso tempo facendoci riflettere che se un messaggio arriva alla porzione più ampia possibile di spettatori paganti, più probabilità di attecchire avrà la riflessione che il cineasta propone.

In verità se egli è stato abbastanza dimenticato, come un reperto rispettato ma accantonato in una teca, è dipeso dal mutamento di un’Italia dove la degenerazione culturale è la sola costante.

Ecco dunque che il mio documentario si prefigge di mostrare allo spettatore schegge di qualcosa che non ha mai vissuto o che è rimasto sepolto sotto tonnellate di pubblicità, programmi-spazzatura, libri che sono per lo più alberi morti, telefonini che ci trasformano in zombie.

Il “grotesque”, il “divertissement”, nel Ferreri migliore, non mancavano mai.

“I love… Marco Ferreri” di Pierfrancesco Campanella.
“I love… Marco Ferreri” di Pierfrancesco Campanella.

Pertanto anch’io ho cercato di concepire questo documentario non come una ricostruzione pura e semplice, ma come una sorta di giallo visionario di quelli che forse avrebbe amato lui;

un thrilling dell’anima dove la prima vittima è proprio lui: CHI HA UCCISO MARCO FERRERI?

Un delitto metaforico, giacché un film-maker così sovversivo difficilmente avrebbe potuto continuare ad esistere nell’Italia di oggi; in un certo senso, superata l’umana pietas, Ferreri è coerentemente deceduto quando il suo humus stava già estinguendosi di suo, piuttosto che piegarsi a pellicole brutte (o finire a fare l’ospite che campa di talk-show o l’artista in declino che si arroga il diritto di lavorare “contro” il pubblico, per un malinteso senso dell’impegno “culturale”).

In poche parole: rivedere oggi le sue pellicole è ancora un’esperienza disturbante, divertente, irritante e fuori dagli schemi.  

Se questo documentario indurrà lo spettatore a ritrovarsi, indignarsi, ridersi addosso e compiangersi anche davanti ad uno solo di questi film, nel mio piccolo, ne sarò felice.

Per questo il mio I LOVE… MARCO FERRERI è anche WE LOVE MARCO FERRERI: si tratta solo di ricordarsene.”

Pierfrancesco Campanella

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Antonio Medugno “La Moda mi ha salvato”.

Antonio Medugno “La Moda mi ha salvato”. Venti anni, bello, alto, occhi castani e tanti progetti.


Antonio Medugno “La Moda mi ha salvato”. La sua immagine fa il giro del web.

Antonio Medugno “La Moda mi ha salvato”. Tante proposte di lavoro anche in televisione, ma la sua passione, diventata poi professione, è la moda.

Antonio Medugno “La Moda mi ha salvato”.
Antonio-Medugno

Lui, da sempre, fedele alle passerelle e proprio la moda è stata fondamentale per fargli superare un momento difficile della sua vita.

Infatti Antonio Medugno, dopo due anni di buio della sua vita con una diagnosi clinica di anoressia, ritorna alla vita conquistando il mondo sfavillante delle passerelle tanto da essere definito, oggi, da alcuni critici, la figura vetruviana del nuovo millennio, Fashion Blogger e Tik Toker con oltre 2 milioni di followers.

“La moda e il mio impegno sul lavoro mi hanno salvato – afferma Antonio Medugno – e mi piace raccontare questa mia storia a lieto fine con la speranza che sia da insegnamento ai giovani che affrontano il mondo con stereotipi di bellezza ingannevoli e poco spirito di rivincita, quest’ ultimo fondamentale nel mio cammino sia di vita che professionale.

Ogni adolescente deve prescindere dagli schemi proposti e avere la forza di costruirsi una propria identità, anche attraverso l’accetazione.

Antonio Medugno “La Moda mi ha salvato”.
Antonio-Medugno

Accettarsi non vuol dire accontentarsi, ma raggiungere un proprio equilibrio attraverso sane pretese con se stessi”.

Timido quanto basta, vive tra Roma e Milano, ma ama trascorrere la maggior parte del suo tempo a Napoli, città natale che considera un luogo che lo coccola e lo fa sentire bambino e adolescente.  

“Mi piace fare sport e correre – continua Antonio – perché la corsa ti porta verso un traguardo. Sai che alla fine raggiungi qualcosa e per me questo rappresenta anche la metafora della mia vita.

Correre per raggiungere un obiettivo”

E di forza Antonio Medugno ne ha tanta giovane come è pieno di energie sia fisiche che nell’anima. Ama essere impegnato 24 ore al giorno, e anche di più, ed è contentissimo quando le sue giornate le passa tra casting, passerelle e shooting fotografici.

Un grande uomo, prima che un affermato modello e per essere ironici un pericolo per tanti, ma una scoperta meravigliosa per molti.

Ufficio Stampa – Ennio Salomone

cell. 338.9458111 – 346.6142314. E-mail: salomone.ennio@gmail.com

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Il Museo del Saxofono apre alle visite virtuali.

Il Museo del Saxofono apre alle visite virtuali. Se dallo scorso 30 ottobre ha dovuto rispettare le normative anti-Covid ed è stato costretto a chiudere le porte.


Il Museo del Saxofono apre alle visite virtuali. Da oggi ha deciso di aprire le sue finestre virtuali al pubblico dando a tutti la possibilità di conoscere da vicino le caratteristiche peculiari delle centinaia di oggetti, strumenti e foto da collezione.

Il Museo del Saxofono apre alle visite virtuali. Un’opera di divulgazione che si è riuscita a concretizzare grazie al contributo economico della Regione Lazio – L.R. n.24/2019.

Il Museo del Saxofono apre alle visite virtuali.
Il Museo del Saxofono apre alle visite virtuali.

Piano 2020 e che, già disponibile online sul sito ufficiale del Museo (https://www.museodelsaxofono.com), permetterà a tutti gli utenti di compiere visite virtuali approfondite.

Con implementazioni in alcuni casi di sezioni fotografiche e video, per esplorare da vicino le storie, i contesti, le tipologie e l’uso di questo strumento popolare brevettato dal suo inventore, Adolphe Sax, nel lontano 1846.

Le visite saranno aggiornate prossimamente anche con ulteriori pillole video di edutainment che mirano a coinvolgere interattivamente ogni generazione di utenti, in particolar modo i piccoli esploratori…

Tre le sezioni visitabili al momento ci sono numerose schede con dati tecnici, storici e filmati, suddivise in tre aree: strumenti musicali, fotografie vintage e giocattoli musicali d’epoca.

Il progetto, realizzato dallo studio 4DRG di Fiumicino, permetterà cosi una visione ravvicinata a certe rarità offrendo anche nuovi “spunti di vista” ad una comunità non solo di musicisti e appassionati, ma di ogni genere, presente virtualmente anche fuori dai confini nazionali.

Museo del Saxofono

via dei Molini snc (angolo via Reggiani)

00054 – Maccarese, Fiumicino (RM)

Il Museo del Saxofono gode del Patrocinio di Comune di Fiumicino ed Ambasciata del Belgio.

Sponsor tecnici sono Selmer Paris (Francia), Borgani (Italia), Eppelsheim (Germania), BCC Roma, International Woodwind (Usa), J’Elle Stainer (Brasile), Lyrical Music Publications, 4DRG e Narnia Festival. Suoi partner sono le Farmacie Comunali Fiumicino, Anipo (Francia), ProLoco Fregene-Maccarese e Complesso L’Oasi.

Sito web ufficiale:

Infoline costi e prenotazioni:

+39 06 61697862 – +39 347 5374953 – info@museodelsaxofono.com

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni

+39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it

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Cecilia Mangini “Un ultimo saluto”.

Cecilia Mangini “Un ultimo saluto” alla prima donna documentarista italiana

Cecilia Mangini “Un ultimo saluto”. Lunedì 25 gennaio alle ore 10:00 la Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ospiterà nel cortile della Centrale Montemartini l’ultimo saluto a Cecilia Mangini.

Cecilia Mangini “Un ultimo saluto”. Davanti alla sede dell’AAMOD a Roma (Via Ostiense 106), una cerimonia laica per Cecilia Mangini insieme a colleghi e amici che vorranno partecipare.

Con Vincenzo Vita, presidente dell’AAMOD, ci saranno il figlio di Cecilia, Luca Del Fra, il regista Paolo Pisanelli e le giornaliste Laura Delli Colli e Gabriella Gallozzi a ricordare l’impegno, la passione e l’intensa attività di una donna da sempre in prima linea con la sua arte cinematografica.

Garante della Fondazione, la Mangini ha realizzato proprio per l’AAMOD una delle sue opere più note,  il film-documentario “Essere donne”, visibile da oggi e fino a domenica 24 gennaio sulla pagina FB e sul canale YouTubedi AAMOD.

La cerimonia si terrà all’aperto e nel rispetto della normativa anti COVID-19. L’ingresso sarà contingentato e l’accesso non sarà consentito all’interno degli spazi della Fondazione.

Sarà invece possibile seguire da remoto la cerimonia, che sarà trasmessa in diretta fb e YouTube.

Per informazioni: info@aamod.it

Cecilia Mangini: nata a Mola di Bari nel 1927, documentarista e fotografa, fin dall’inizio del suo lavoro porta uno sguardo impegnato, attento e personale sugli individui e sulla società, dedicando un’attenzione particolare ai temi della marginalità, dell’immigrazione e delle ingiustizie sociali.

Prima donna a girare documentari nel dopoguerra, sceneggiatrice di alcuni lungometraggi e di più di quaranta cortometraggi, in gran parte realizzati insieme al marito Lino Del Fra.

Ha esplorato con la sua macchina da presa l’Italia dalla fine degli anni Cinquanta fino ai primi anni Settanta, spesso volgendo lo sguardo al Sud Italia e alla Puglia, per cercare i rituali di una cultura antica che scompariva travolta dalle veloci trasformazioni imposte dal boom economico.

Nel 2009 Cecilia ha ricevuto a Firenze la Medaglia del Presidente della Repubblica, «per aver trasmesso alle generazioni future, attraverso la sua attività di cineasta documentarista, alcune delle più belle immagini dell’Italia degli anni ‘50 e ‘60».

Cecilia Mangini “Un ultimo saluto”.
Cecilia Mangini “Un ultimo saluto”.

I suoi documentari, realizzati negli anni del boom economico al centro e al nord Italia, rivelano i ritardi e le arretratezze che la politica democristiana contribuisce a mantenere tali.

Il suo esordio nel documentario ha i titoli di Ignoti alla città (1958) e de La canta delle marane (1962), realizzati nelle borgate romane,

veri e propri lager in cui Mussolini aveva esiliato operai e artigiani. Cecilia Mangini ne chiederà il testo a Pier Paolo Pasolini e sempre Pasolini scriverà il commento di Stendalì – nato dall’incontro con il grande etnologo Ernesto De Martino che aveva posto al centro dei suoi studi la cultura delle classi contadine meridionali. 

Stendalì – Suonano ancora (1960) girato a Martano, un piccolo paese di lingua grika del Salento, è l’unica testimonianza filmata del pianto funebre, un rito antico praticato da tre millenni, ma destinato a scomparire nel volgere di pochi anni.

Nel 1960 Cecilia accompagna Lino Del Fra, suo marito, durante le riprese di altri due documentari ispirati dalle ricerche di De Martino, L’inceppata e La passione del grano.

L’influenza di De Martino resterà sempre un’impronta a sostegno della sua capacità narrativa e partecipativa alle vicende del Mezzogiorno e alle sue lotte di emancipazione.

Nel 1962 realizza come regista assieme a Lino Micciché e Lino Del Fra il film All’armi, siam fascisti! Con il testo di Franco Fortini e le musiche di Egisto Macchi.

Scrive le sceneggiature dei film La torta in cielo e Antonio Gramsci i giorni dal carcere, per la regia di Lino Del Fra e La villeggiatura regia di Marco Leto.

Sarà questo il leit-motif dei suoi documentari. Dal 1960 smette di lavorare come fotografa e si dedica interamente al cinema e agli impegni familiari.

La fotografia diviene ora uno strumento di indagine e di attività al servizio del suo lavoro cinematografico.

Indimenticabili i suoi ritratti ai volti i più grandi del XX secolo: Elsa Morante, Curzio Malaparte, Federico Fellini, Charlie Chaplin, John Huston, Vasco Pratolini e molti altri.

Nell’ultimo decennio le sono state dedicate numerose mostre fotografiche: nel 2008 a Trieste; nel 2010 in Francia, a Créteil nel corso della retrospettiva che le ha dedicato il 33° Festival de Films des Femmes;

nel 2011 a Barcellona nel corso della sua retrospettiva al Festival de Dones; nel 2015 a Lipari, nel 2016 a Bari, nell’ambito del BIF&ST e nei Cineporti di Puglia (Lecce e Foggia), nel 2017 al Museo  Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari a Roma,

nel 2017 la mostra CECILIA MANGINI – visioni e passioni, a cura di Claudio Domini e Paolo Pisanelli, realizzata da Big Sur, Erratacorrige, Cinema del reale, OfficinaVisioni.

Dal 2013 è tornata alla regia grazie al coinvolgimento della regista Mariangela Barbanente con la quale ha realizzato il documentario In viaggio con Cecilia. Recentemente Cecilia Mangini ha inoltre stretto un sodalizio artistico con il regista Paolo Pisanelli, con il quale ha realizzato i film:

Le Vietnam sera libre (2018), Due scatole dimenticate – un viaggio in Vietnam (2020), Grazia Deledda la rivoluzionaria (2021), e in post produzione il film dal titolo Il mondo a scatti, una riflessione sulla tempesta di immagini del contemporaneo.

Filmografia principale

Ignoti alla città (1958)

Firenze di Pratolini (1959)

Maria e i giorni (1960)

Stendalì (Suonano ancora) (1960)

Divino amore (1961)

All’armi siam fascisti! (1962) co-regia con Lino Del Fra e Lino Miccichè

La canta delle marane (1962)

Processo a Stalin (1963) co-regia con Lino Del Fra, censurato e non firmato dagli autori

Felice Natale (1964),

Essere donne (1964)

O Trieste del mio cuore (1964)

Brindisi ’65 (1965)

Tommaso (1965)

La scelta (1967

Domani vincerò (1969)

Mi chiamo Claudio Rossi (1972)

L’altra faccia del pallone (1972)

Dalla ciliegia al lambrusco (1973)

La briglia sul collo (1974)

Uomini e voci del congresso socialista di Livorno (2004)

In viaggio con Cecilia (2013) co-regia con Mariangela Barbanente

Le Vietnam sera libre (2018) co-regia con Paolo Pisanelli

Due scatole dimenticate – un viaggio in Vietnam (2020) co-regia con Paolo Pisanelli

Grazia Deledda la rivoluzionaria (2021) co-regia con Paolo Pisanelli

Il mondo a scatti (in post-produzione) co-regia con Paolo Pisanelli

Piazzale della Centrale Montemartini

Via Ostiense, 106, 00154 Roma RM

ARCHIVIO AUDIOVISIVO DEL MOVIMENTO OPERAIO E DEMOCRATICO

Telefono +39  06 57305447 – e-mail   eventi@aamod.it

Sito web: https://www.aamod.it/

Ufficio stampa AAMOD: Elisabetta Castiglioni

+39 3284112014 – info@elisabettacastiglioni.it

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Compagnia Zaches Teatro Sibylla Tales.

Compagnia Zaches Teatro Sibylla Tales. Fino al 7 febbraio, tre residenze e tre spettacoli prendono nuova vita sul palco dello Spazio Rossellini di Roma – Visione gratuita su


Compagnia Zaches Teatro Sibylla Tales. LIVE STREAMING THEATRE 24 gennaio – ore 18

Compagnia Zaches Teatro Sibylla Tales. Spettacolo immersivo in streaming e live streaming

Regia e drammaturgia – Luana Gramegna

Scene, costumi, luci e ombre – Francesco Givone
Musiche originali e paesaggio sonoro – Stefano Ciardi

Attrice – Enrica Zampetti

Assistente alla regia, tecnico audio e luci – Gianluca Gabriele
Assistente scene, costumi, ombre – Alessia Castellano
Costumi – Giulia Piccioli
Consulenza operatore video – Sergio Licatalosi

Sibylla Tales è uno spettacolo immersivo che usa i mezzi espressivi propri del teatro ma è pensato per la fruizione in video streaming e live streaming, destinato ad un pubblico molto vario di bambini e adulti, poiché costruito su più livelli di lettura: ognuno coglierà nello spettacolo aspetti diversi secondo la propria età e formazione, ma tutti possono accedere allo spettacolo stesso.

La creazione è legata al motivo del bosco come luogo entro cui ci si smarrisce impauriti e si va coraggiosamente alla ricerca di se stessi.

Compagnia Zaches Teatro Sibylla Tales.
Compagnia Zaches Teatro Sibylla Tales.

L’occhio della videocamera e quello del pubblico coincidono nell’entrare all’interno di un luogo misterioso e suggestivo per seguire nella sua opera una bizzarra ricercatrice, ispirata alla figura dell’appassionata naturalista e pittrice Marie Sibylla Merian.

Armata dipinzette e torcia, Sibylla indaga, studia e cataloga insetti, piante, oggetti che trova nel bosco e attraverso i quali darà vita a fiabe di lunga tradizione, scovandone le antiche versioni.

Attraverso la forza immaginifica del teatro di figura e un suggestivo universo vocale e sonoro, prende così vita la fiaba di Cappuccetto Rosso dando spazio al riverbero archetipico e simbolico che la storia detiene.

“In un momento storico, in cui la maggior parte delle esperienze di condivisione in presenza è negata, riteniamo che il teatro debba trovare una nuova modalità di sopravvivenza nel contatto negato col proprio pubblico.

Sopravvivenza di un principio, di un’idea culturale e artistica che possa comunque arrivare al pubblico, penetrando nelle scuole, arrivando ai giovani, agli insegnanti, al pubblico tutto per arricchire una proposta formativa e di riflessione culturale a cui possiamo attualmente avere solo un limitato accesso”.

Compagnia Zaches Teatro

Lo spettacolo Sibylla Tales della Compagnia Zaches Teatro, che debutterà per il progetto LIVE STREAMING THEATRE allo Spazio Rossellini, nasce come “I racconti del bosco”, lavoro scelto dalla rivista Hystrio come case study all’interno del seminario “Nel paese delle meraviglie. Organizzare il teatro ragazzi”.

IL PROGETTO “LIVE STREAMING THEATRE”

L’ultima live di Jumbobimbo87, Sibylla Tales e Due addetti alle pulizie sono i tre spettacoli che dall’11 gennaio 2021 prenderanno “nuova vita” grazie a Live Streaming Theatre, un progetto promosso da ATCL Circuito Multidisciplinare della Regione Lazio che si terrà allo Spazio Rossellini e che saranno visibili sulla piattaforma ATCL Magazine (http://atclmagazine.it/) nella sezione LIVE.

Con la chiusura dei teatri, a causa delle misure di sicurezza dovute alla diffusione del Covid-19, ATCL ha dovuto ripensare per il settore artistico un nuovo futuro, sviluppando nuove progettualità e offrendo la possibilità a nuovi linguaggi di emergere.

Su questa sfida è nato Live Streaming Theatre il progetto a cura di Katia Caselli, coordinatrice dello Spazio Rossellini il Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio: un format che fa convergere linguaggi diversi e li rende fruibili allo spettatore in modo assolutamente inedito.

Grazie a una call lanciata da ATCL, destinata a compagnie professioniste, sono scaturiti progetti artistici della scena contemporanea, nuove produzioni o riallestimenti pensati e rivisitati apposta per il “live streaming” che alla fine di una settimana di residenza, verranno messi in scena sul palco dello Spazio Rossellini, che diventerà così un set dove la regia teatrale si sperimenta e si confronta con la regia video.

I tre progetti, scelti dalla commissione selezionatrice tra 74 proposte, oltre a un sostegno economico, avranno a disposizione per sette giorni un palco con tutto il necessario per la messa in onda.

Le riprese sono a cura di Erma Pictures.

Gli eventi conclusivi a termine di ogni residenza saranno on-line e in diretta streaming visibile gratuitamente sulla piattaforma ATCL Magazine.

Una messa in scena di un vero e proprio spettacolo live, quindi, che non sarà possibile reperire on demand, ma esisterà solo nel preciso momento della diretta, mantenendo la peculiarità del qui e ora del teatro. In questo modo lo spettatore che vorrà assistere alla performance dovrà collegarsi nel giorno e nell’orario previsto.

Il pubblico web assisterà non a una visione tradizionale e frontale dello spettacolo, ma vivrà un coinvolgimento inclusivo a fianco degli stessi artisti sul palcoscenico, godendo di una possibile moltiplicazione dei punti di vista del suo sguardo sulla scena.

A completare il percorso immaginato con il progetto Live Streaming Theatre, il racconto delle fasi di allestimento che ogni compagnia ospitata affronterà, realizzando così uno storytelling attraverso interviste e materiale di backstage che daranno voce e visibilità alle varie figure professionali coinvolte.

Il tutto confluirà in un docu-cortometraggio curato dalla Associazione Dominio Pubblico in collaborazione con il Cine tv Roberto Rossellini che con il network RISONANZE guideranno gli spettatori web alla visione dello spettacolo.

L’ultima live di Jumbobimbo87

Inizio residenza: 11 gennaio 2021. In scena: 17 gennaio alle ore 21.30 su  http://atclmagazine.it/

L’ultima live di Jumbobimbo87 scritto da Federico Brugnone con Giulio Della Monica e la regia video di Dario Aita.

JumboBimbo87 è uno streamer. Vive di “live”, di visualizzazioni veicolate da device. Connesso al mondo virtuale, ma a scollegato da quello reale.

Anche la memoria di JumboBimbo87 ormai è esclusivamente esterna: una serie di hard disk.

Ma qualcosa in lui si è rotto. Ripercorrendo il suo passato, il momento preciso in cui ha deciso di intraprendere la vita on line, tenterà di capire con cosa ha barattato quello che era “il suo amore”.

Lo spettacolo sarà una vera e propria live streaming di JumboBimbo87, la sua ultima live.

Come in ogni live che si rispetti, il pubblico avrà la possibilità di commentare in diretta quello che vede, e di chiedere all’attore di fare determinate cose (ballare, cantare, ecc.) rispettando però il decalogo delle richieste consentite pubblicato da una delle principali piattaforme di streaming del momento Twitch.

Sibylla Tales

Inizio residenza: 18 gennaio 2021. In scena: 24 gennaio alle ore 18.00 su  http://atclmagazine.it/

La Compagnia Zaches Teatro con Sibylla Tales, uno spettacolo fiabesco, di audacia e scoperta, adatto a bambini e adulti, che mette insieme il teatro di narrazione, il teatro di figura (ombre, marionette, pupazzi), il sound design originale e il linguaggio video.

L’occhio della videocamera e quello del pubblico coincidono nell’entrare all’interno di un luogo misterioso e suggestivo per seguire nella sua opera una bizzarra ricercatrice, ispirata alla figura dell’appassionata naturalista e pittrice Marie Sibylla Merian.

Armata di pinzette e torcia, Sibylla indaga, studia e cataloga insetti, piante, oggetti che trova nel bosco e attraverso i quali darà vita a fiabe di lunga tradizione, scovandone le antiche versioni.

Attraverso la forza immaginifica del teatro di figura e un suggestivo universo vocale e sonoro, prende così vita la fiaba di Cappuccetto Rosso dando spazio al riverbero archetipico e simbolico che la storia detiene.

Due addetti alle pulizie

Inizio residenza: 1°febbraio 2021. In scena: 7 febbraio alle ore 21.30 su http://atclmagazine.it/

Due addetti alle pulizie, de Le Ore Piccole, il collettivo teatrale fondato da quattro ex allievi dell’Accademia Silvio d’Amico Chiara Arrigoni, Andrea Ferrara, Massimo Leone, Francesco Toto, è una rielaborazione in live streaming dello spettacolo già vincitore del Premio Nazionale Scena&Poesia 2018.

Selezione Festival In-Divenire 2018 e Premio Giovani Realtà del Teatro 2018 che si trasforma in un’esperienza nuova e immersiva.

Due addetti alle pulizie stanno pulendo uno scantinato da una macchia. Sembrerebbe un lavoro come un altro, ma i due non possono raccontare a nessuno di quello che fanno e uno dei due è sempre più preoccupato delle complicazioni che la loro mansione comporta.

Mentre la discussione diventa sempre più animata, e le divergenze tra i due colleghi si acuiscono, capiamo di cosa si occupano veramente: ripuliscono dal sangue i pavimenti di luoghi isolati che una misteriosa organizzazione, di cui non sanno nulla, usa per commettere omicidi.

In uno scenario che ricorda Il Calapranzi di Pinter, seguiamo le scoperte sempre più inquietanti dei due personaggi che arrivano, infine, a confrontarsi sull’unica vera domanda che conta veramente: sono anche io responsabile di quello che accade qui?

I due addetti alle pulizie, però, non stanno prendendo in considerazione un terzo, inatteso, personaggio.

La commissione selezionatrice: Cristina Priarone per Film Commission Roma, Hillary Ghillini per Piemonte Dal Vivo, Anna Zamattio per Arteven Donatella Tosetti per Film Commission Torino, Gaetana Bruno per Teatro Pubblico Pugliese, Katia Caselli per ATCL

L’Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio (A.T.C.L.) è il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal vivo regionale, nato su iniziativa di enti locali, partecipato dalla Regione Lazio e riconosciuto e finanziato dal MIBACT. A.T.C.L. realizza programmi e attività per lo sviluppo dello spettacolo dal vivo, la valorizzazione di contesti territoriali e urbanistici, la formazione professionale e nella città di Roma gestisce lo Spazio Rossellini, immobile di proprietà della Regione Lazio, vocato all’innovazione, alla tecnologia e alla multimedialità.

Inaugurato a settembre 2019, Spazio Rossellini è il Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio, animato da ATCL Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio con il coordinamento artistico progettuale di Katia Caselli.

Fin da subito sono state sostenute diverse tipologie di interventi che riguardano il teatro e le arti performative, nelle sue diverse declinazioni e sfaccettature, la danza, la musica, il cinema, dando spazio a realtà che affrontano con mezzi differenti la pluralità dei linguaggi dello spettacolo dal vivo, e diventando un luogo accogliente per le compagnie sostenute in periodi di residenza artistica.

Tra le mission dello Spazio, lo sviluppo di progetti multidisciplinari e crossmediali, dove la sfera culturale e quella sociale innescano processi di cittadinanza attiva in grado di formare attraverso lo sviluppo di progettualità integrate spettatori consapevoli e attori culturali.

Fin dalla nascita la sua vocazione è stata quella di rappresentare un luogo per la comunità, in grado di accogliere le molteplici identità che la abitano, sviluppando percorsi inclusivi tra artisti e destinatari volti all’ampliamento del pubblico (audience development). 

SPAZIO ROSSELLINI – via della vasca navale 58 – Roma

INFO: tel: 345 2978091 / info@spaziorossellini.it / www.spaziorossellini.it

Piattaforma ATCL Magazine: http://atclmagazine.it/ Pagina Facebook: www.facebook.com/spaziorossellini

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“Premio Bianca D’Aponte 2021" contest per cantautrici

“Premio Bianca D’Aponte 2021″ contest per cantautrici giunto alla 17° edizione, le finali della 16° edizione saranno programmate appena l’emergenza sanitaria lo consentirà.


“Premio Bianca D’Aponte 2021″. È online il bando di concorso per la 17a edizione del “Premio Bianca d’Aponte – Città di Aversa”, l’unico contest in Italia riservato a cantautrici, un evento diventato ormai uno dei più importanti appuntamenti in Italia per la canzone di qualità.

“Premio Bianca D’Aponte 2021″. Il lancio del nuovo bando avviene quando purtroppo, per le normative legate all’emergenza sanitaria, non è ancora avvenuta la finale della 16a, edizione, che era prevista per lo scorso ottobre e che verrà riprogrammata non appena le condizioni lo consentiranno, auspicabilmente entro l’estate.

A concorrere, come già annunciato, saranno BamBi da Napoli, Simona Boo da Termoli (Campobasso), Ebbanesis da Napoli, Lamante da Piovene Rocchette (Vicenza), La Zero da Piano di Sorrento (Napoli),

Lucrezia da Bologna, Miglio da Brescia, Elena Romano da Firenze, Sara Romano da Monreale (Palermo), Veronica da Aversa (Caserta), Chiara White da Firenze.

Intanto il nuovo bando di concorso è disponibile, insieme alla scheda di iscrizione, su www.premiobiancadaponte.it .

“Premio Bianca D’Aponte 2021" contest per cantautrici
“Premio Bianca D’Aponte 2021″ contest per cantautrici

La partecipazione è come sempre gratuita, mentre la scadenza è fissata al 30 aprile.

Le finali sono previste al teatro Cimarosa di Aversa il 22 e 23 ottobre 2021, anche se si tratta di date da confermare in base all’andamento della pandemia e alle misure conseguenti.

Il Premio Bianca d’Aponte si avvale della direzione artistica di Ferruccio Spinetti, mentre ogni anno una artista di grande popolarità assume il ruolo di madrina.

Per la 16a edizione era stata scelta Arisa, che era stata preceduta da: Rachele Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Tosca, Paola Turci, Fausta Vetere.

Le finaliste del Premio 2021 saranno come sempre selezionate da un nutrito e prestigioso Comitato di garanzia, composto da cantanti, autori e compositori nonché da operatori del settore e giornalisti e critici musicali.

Alla vincitrice del premio assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000, a quella del Premio della critica “Fausto Mesolella” una di € 800.

Riconoscimenti della giuria andranno anche alla migliore interprete, al miglior testo ed alla migliore musica.

Sono poi previsti molti altri premi assegnati da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte.

Nelle passate edizioni il premio assoluto è andato a Veronica Marchi e Germana Grano (ex aequo, 2005), Chiara Morucci (2006), Mama’s Gan (2007), Erica Boschiero (2008), Momo (2009), Laura Campisi (2010),

Claudia Angelucci (2011), Charlotte Ferradini (2012), Federica Abbate (2013), Elisa Rossi (2014), Irene Ghiotto (2015), Sighanda (2016), Federica Morrone (2017), Francesca Incudine (2018), Cristiana Verardo (2019).

Il premio della critica, dal 2017 ribattezzato “Premio Fausto Mesolella” in omaggio allo storico direttore artistico della manifestazione, è stato invece attribuito a Marilena Anzini (2005), Ivana Cecoli (2006), Giorgia Del Mese (2007),

Silvia Caracristi (2008), Momo e Giorgia Del Mese (ex aequo, 2009), Paola Rossato (2010), Rebi Rivale (2011), Cassandra Raffaele e Paola Rossato (ex aequo, 2012), Rebi Rivale (2013), Elsa Martin (2014), Helena Hellwig (2015), Agnese Valle (2016), Fede ‘N’ Marlen (2017), Francesca Incudine e Irene Scarpato (2018), Lamine (2019).

Per ulteriori informazioni: 336 694666 – 335 5383937; info@biancadaponte.it – info@premiobiancadaponte.it

Ufficio Stampa: Monferr’Autore

monferrautore@gmail.com

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QUID CHANNEL “Musica, Teatro, Intrattenimento, Cultura”.

QUID CHANNEL “Musica, Teatro, Intrattenimento, Cultura”. Dal palco chiuso per Covid nasce la WebTV del Quid


QUID CHANNEL “Musica, Teatro, Intrattenimento, Cultura”. #QuidChannel Video Spot: https://www.youtube.com/watch?v=Yf6ikO6ot0w&t=17s

QUID CHANNEL “Musica, Teatro, Intrattenimento, Cultura”. In tempo di pandemia accade anche questo: che un palco destinato alla musica dal vivo e attivo da circa quattro anni si trasformi in una WebTV.

QUID CHANNEL “Musica, Teatro, Intrattenimento, Cultura”.
Andrea-Cavazzini-e-Agnese-Lorenzini

È il caso del Quid, locale di Roma che, durante il lockdown, ha dato inizio al suo processo di trasformazione per dar vita ad un canale televisivo online il cui nome è Quid Channel e la cui mission, è quella di essere a disposizione della cultura.

#QuidChannel è il nuovo spazio digitale dedicato agli artisti per veicolare musica, teatro, intrattenimento e cultura sulla rete, come mostra lo spot del canale condiviso sui social: https://www.youtube.com/watch?v=Yf6ikO6ot0w&t=17s . Il progetto televisivo virtuale nasce da un’idea di Fabio Perozzi, Francesco Saverio D’Aquino e Daniele Frontoni.

Tre i format che aprono la programmazione del canale. Si parte con “Quarta Parete, Maschere e Volti del Teatro”, approfondimento dedicato al mondo scenico, curato dal giornalista Andrea Cavazzini che incontra gli interpreti della scena teatrale e i suoi addetti ai lavori; un coro a più voci per raccontare in modo garbato e salottiero, il piacere e la bellezza di un’arte che continua a mancare.

Ospiti di “Quarta Parete”, sono: Roberto Ciufoli, Alda D’Eusanio, Francesca Nunzi, Agnese Lorenzini, Carmen Di Marzio, Pino Ammendola, Francesco Giuffrè, Marco Morandi, Claudia Campagnola, Ottavia Bianchi e Giorgio Latini.

La musicatornerà a fluire con “Quid Live Studio”, il programma che suona forte, sempre condotto da Cavazzini, coadiuvato da Andrea Borrelli (Four Bars) nella rubrica “Quattro Battute” storie di musica, di luoghi e di eroi.

Il format rcconta la musica nelle sue declinazioni, attraverso note di vita di chi da sempre la vive. Tra i tanti musicisti coinvolti ci sono, tra gli altri: Marco Rinalduzzi, Fabio Pignatelli, Pasquale Innarella, Claudio Prosperini, Roberto Guarino, Danilo Cherni, Maurizio Galli e Adika Pongo, a cui seguono gli emergenti Beatrice Gatto, I Sospetti, Nannarao, Marco Vena, Simone Di Leo, Moga e Simona Colonnese.

Con l’autore e scrittore Valerio Molinaro, il Quid Channel trasmette le “Interviste Molinareske”, fugaci chiacchierate che mettono in luce i protagonisti dalla rete al resto del mondo.

Foto, video e curiosità sveleranno i percorsi di tanti beniamini del web e showbusiness, tra cui:

QUID CHANNEL “Musica, Teatro, Intrattenimento, Cultura”.
Roberto-Ciufoli

Luca Vecchi, Lele Sarallo, Riccardo Pirrone, Leonardo Bocci, Alessandro Meta, Andrea De Rosa, Arturo Mariani, Valentino Campitelli, Lorenzo Farina, Claudio “Greg” Gregori e Nicky e Riccardo Cotumaccio.

Quid Channel è il posto che non c’è, dove l’arte si manifesta fisicamente per partire verso la rete, grazie all’utilizzo della sempre più frequente tecnologia streaming.

La voglia di fare e di mettersi in gioco – senza troppo prendersi sul serio – ha portato la crew del Quid ad infrangere (nel senso buono del temine) tutte le regole della televisione così come la conosciamo, nel segno della cultura attiva e della condivisione.

Tanti i progetti in lavorazione, primo fra tutti quello che sarà realizzato sul nuovo green screen montato all’interno del Quide intitolato all’attore Enzo Cerusico.

La tecnologia green screen, presente in misura inedita per Roma, con una metratura di oltre 25 mq,permetterà di viaggiare con la fantasia grazie ad ambientazioni più inaspettate e riprodotte in digitale sul fondale verde.

Ne è un esempio il format nascente dedicato all’intrattenimento e allo spettacolo dal vivo, condotto dai giovani attori Agnese Lorenzini (volto della fiction “Un posto al sole”) e Valerio Riondino, della compagnia Nogu Teatro.

Da segnare in agenda il format per il mare e gli attivisti di Sea Shepherd Italia, oppure quello dedicato alla cucina, con il pizzaiolo e creativo Daniele Frontoni.

Un flusso di cultura e passione che trova la sua sorgente a Roma, in Via Assisi, per poi sfociare nel grande oceano del web.

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