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OperaInCanto di Terni "Sogno (o forse no)"

L’8 ottobre al festival OperaInCanto di Terni prima rappresentazione assoluta di Sogno (ma forse no). La nuova opera di Matteo D’Amico tratta da una commedia di Luigi Pirandello

Il festival OperaInCanto presenta tre spettacoli di teatro musicale dall’ 1 all’8 ottobre 2022.

OperaInCanto di Terni “Sogno (o forse no)”. I primi due sono dedicati agli studenti nell’ambito del progetto OperaScuola, che il festival porta avanti con successo dal 2003, avvicinando alla musica moltissimi giovani.

Il terzo spettacolo è un evento di grande rilevanza nazionale, poiché si tratta della prima esecuzione assoluta di Sogno (o forse no), una nuova opera di Matteo D’Amico, uno dei più interessanti e apprezzati compositori italiani del nostro tempo.

Il libretto, ricavato da una commedia di Luigi Pirandello, è stato scritto da Sandro Cappelletto in collaborazione con lo stesso D’Amico. Sono previste due recite sabato 8 ottobre al Teatro Sergio Secci di Terni.

La recita delle 10.30 è dedicata agli studenti, mentre alle 21.00, si svolgerà la vera e propria prima, aperta al pubblico di ogni età

Luigi Pirandello scrisse l’atto unico Sogno (ma forse no) nel1928/1929. “Seduzione, gelosia, tradimento, disagio, l’incubo di una violenza subita”, così Sandro Cappelletto condensa i temi di questa commedia.

OperaInCanto di Terni "Sogno (o forse no)"
OperaInCanto di Terni “Sogno (o forse no)”

OperaInCanto di Terni “Sogno (o forse no)”. E prosegue: “Con esemplare geometria drammaturgica Pirandello ci guida all’interno delle dinamiche universali del rapporto di coppia, restando sul crinale sottile, e per lui determinante, che separa realtà e immaginazione, la lucida veglia e lo stato onirico.

Sigmund Freud avrebbe molto amato questa commedia”. Gli interventi sul testo originale di Pirandello – prosegue Cappelletto – sono ridotti al minimo e sono “mirati ad offrire a Matteo D’Amico una sequenza lessicale funzionale al canto e all’azione scenica, sapendo che non una parola verrà da lui sprecata o ignorata”.

Questo stretto rapporto col testo viene confermato dal compositore, che afferma: “Anche in un contesto, come quello odierno, animato dalle esperienze più diverse di teatro musicale sperimentale, ho sempre prediletto l’impostazione tradizionale della forma operistica, quella basata, fin dai suoi albori, sulla presenza forte di un’azione drammatica guidata dalla musica e dal canto, dalla loro capacità di costruire e plasmare personaggi e situazioni”.

D’Amico aggiunge un’annotazione personale: “Quest’ultima mia fatica segna il mio primo incontro ‘operistico’ con Luigi Pirandello, che sento molto vicino sia per motivi di stretti legami familiari [D’Amico è il pronipote del drammaturgo siciliano] sia per la lunga frequentazione dei suoi testi”.

OperaInCanto di Terni “Sogno (o forse no)”. L’opera di D’Amico e Cappellettosarà messa in scena da Denis Krief, regista, scenografo e costumista di fama internazionale.

OperaInCanto di Terni "Sogno (o forse no)"
OperaInCanto di Terni “Sogno (o forse no)”

Ha avuto una formazione cosmopolita, ha studiato a Parigi, è vissuto per tre decenni a Roma, poi si è trasferito a Berlino. 

I suoi spettacoli sono stati visti su molte delle più importanti scene liriche italiane (tra cui Opera di Roma, Fenice di Venezia, San Carlo di Napoli, Arena di Verona, Festival Verdi di Parma) e inoltre in Francia, Germania, Spagna, Svizzera e Giappone.

Gli interpreti saranno il soprano Elisa Cenni, il tenore Roberto Jachini Virgili e il mimo Graziano Sirci.

L’Ensemble In Canto sarà diretto da Fabio Maestri, che si è conquistato una solida reputazione dirigendo prestigiose orchestre e grandi teatri in Italia (Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Torino, Orchestra Sinfonica Siciliana, Maggio Musicale Fiorentino, San Carlo di Napoli, Opera di Roma, Comunale di Bologna) e all’estero. 

Mercoledì 5 ottobre alle 17 avrà luogo una presentazione di questa nuova opera nella sala delle video-conferenze della Bct (Biblioteca Comunale di Terni).

Interverranno l’assessore alla cultura del Comune di Terni Maurizio Cecconelli, il compositore Matteo D’Amico e il regista Denis Krief: la stampa ed il pubblico sono invitati a partecipare.

In precedenza, sabato 1 ottobre alle 10.30 si svolgerà al teatro Comunale di San Gemini il primo spettacolo nell’ambito di OperaScuola.

Si intitola L’Histoire de Babar e altre fiabe e prende spunto da una delle più fortunate composizioni per l’infanzia non solo del Novecento ma di tutti i tempi, scritta da Francis Poulenc nel 1940 e ispirata alle avventure di Babar, un elefantino che fu creato dalla fantasia dello scrittore e illustratore francese Jean de Bruhoff e divenne uno dei personaggi più noti e amati della letteratura per ragazzi.

Accanto alla fiaba musicale di Poulenc saranno eseguite Ma Mère l’Oye di Maurice Ravel, che si ispirò ad altre famosissime fiabe, e Taranta d’acqua del compositore contemporaneo italiano Domenico Turi.

OperaInCanto di Terni "Sogno (o forse no)"
OperaInCanto di Terni “Sogno (o forse no)”

Ne saranno interpreti Graziano Sirci (voce recitante) e l’Ensemble Diapason diretto da Lorenzo Rosati.

OperaInCanto di Terni “Sogno (o forse no)”. Sempre per il progetto OperaScuola, martedì 4 ottobre alle 10.30 nell’Auditorium di Palazzo Gazzoli a Terni verrà rappresentata Die schöne Magelone, che narra l’amore della bella Magelone, figlia del re di Napoli, per il conte Pietro di Provenza.

Questa storia romanzescafu per secoli enormemente popolare e ne furono fatte molte diverse versioni, tra cui quella del poeta romantico tedesco Ludwig Tieck, che Brahms musicò nel 1861-1869, realizzando un ciclo di Lieder per voce e pianoforte.

Questo racconto fiabesco verrà ora eseguito in forma scenica con la regia e la drammaturgia di Serenella Isidori, che tra i brani di Brahms, che si concentrano sui momenti lirici, inserisce una breve narrazione della vicenda per aiutare l’ascoltatore a comprendere lo svolgimento della storia d’amore dei due protagonisti.

Con i video di Salvatore Insana, la voce narrante di Federica Agostinelli, i mimi Marco Seri e Sofiia Schwachka. L’esecuzione musicale è affidata ai cantanti Francesca Lione (Magelone), Lingyu Yuan (Sulima), Hyokwoo Kwon (Menestrello) e Matteo Mencarelli (Peter) e al pianista Filippo Farinelli.

Lo spettacolo è prodotto dal Conservatorio di Perugia “F. Morlacchi”. 

Il festival è realizzato con il contributo di Ministero della Cultura, Fondazione Cassa di risparmio di Terni e Narni, Regione dell’Umbria , Comune di Terni e Ass.ne 50&più della provincia di Terni, con il patrocinio del Comune di San Gemini e in collaborazione con il Conservatorio di Musica “F.  Morlacchi” di Perugia.

Per informazioni:

tel. 3895875201 – 3356654974

www.operaincanto.com – email: operaincanto@virgilio.it

Ufficio stampa dell’Associazione In Canto:
Mauro Mariani 

m-mariani.roma@gmail.com  –  tel . 335 5725816

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SOGNO balletto di Roma Teatro Vascello

Teatro Vascello “Sogno, una notte di mezza estate” “Mai più soli danza” va in scena il balletto di Roma.


Teatro Vascello “Sogno, una notte di mezza estate”. Dal 25 febbraio al 1° marzo 2020, dal martedì al venerdì h 21 – sabato h 19 – domenica h 17 .

Teatro Vascello “Sogno, una notte di mezza estate”. Coreografia di Davide Valrosso, Luciano Carratoni, Direzione Artistica Francesca Magnini, Atto unico per 8 danzatori: 4 uomini e 4 donne, In co-produzione con il Festival Oriente Occidente – CID Centro Internazionale della Danza

“Sogno di una notte di mezza estate” è una delle opere più affascinanti di William Shakespeare, una commedia immersa in un’atmosfera fantastica, capace di suscitare emozioni e meraviglia.

Teatro Vascello. In principio l’opera fu destinata a rappresentazioni private, mentre più tardi il testo fu riadattato come spettacolo pubblico.

In bilico tra questa dimensione intima e collettiva, tra surrealismo e folklore, la Compagnia del Balletto di Roma dà origine alla storia fantastica e tenebrosa di coppie d’innamorati che si perdono e s’inseguono in un bosco labirintico, fatto d’insidie e seduzioni.

La creazione di Davide Valrosso riflette su due temi fondamentali: la magia e il sogno. Teatro Vascello.

Magia non è altro che l’amore, simboleggiato nella commedia dal succo di un fiore magico che agisce sugli occhi: è, infatti, con lo sguardo che ci s’innamora per la prima volta scrutando l’oggetto del desiderio.

Altro tema è il sogno, preponderante a tal punto che realtà e fantasia arrivano a confondersi, amplificando lo sguardo su un accadimento a-temporale.

L’elemento onirico è reso dalla presenza di corpi vivi e impalpabili che danzando animano Puck, creatura irreale ma sempre presente che muove, a volte anche senza volerlo, i fili delle relazioni umane.

Puck è vitalità e caos, gioco e divertimento, senza cattiveria. Puck è l’infante irruento e scherzoso che è dentro ognuno di noi.

In termini coreografici la cifra chiave è da ricercarsi in un passaggio fluido da elementi accademici a una danza più materica: tracciati ambivalenti che si nutrono l’uno dell’altro, in un migrare continuo dall’etereo al corporeo.

Attraverso un focus intermittente su situazioni scelte, le azioni si sovrappongono come in una dissolvenza incrociata, inglobando sguardi densi d’immaginazione, in un’esperienza di visione che invita continuamente a “giocare di fantasia”.

Danzatori in colori pastello e scena di un bianco sognante s’immaginano immersi nella stessa sostanza, fatta di materiali sottili che sussurrano e non descrivono.

La coreografia dei duetti e delle parti di gruppo amplifica una densità di presenza voluminosa abbastanza da donare al corpo e alla scenografia una consistenza tangibile e insieme immateriale: saranno gli spiriti irreali dei personaggi a concretizzarsi in un mondo del tutto surreale, ma che ci parla da vicino.

Shakespeare ci fa intuire quanto noi esseri umani siamo insignificanti di fronte a cose che non possiamo in alcun modo controllare.

Ci fa riflettere su come il caos possa essere artefice del nostro destino, poiché nulla possiamo fare – almeno apparentemente – per contrastarlo.

Attraverso la danza del suo “Sogno, una notte di mezza estate” Valrosso ci suggerisce di coltivare il senso trasformativo di questo caos fatto d’inganni, gelosie e tenerezze, accogliendo il potere che pensieri, parole e gesti hanno di farci abbandonare inesorabilmente alla bellezza.

Botteghino info e prenotazioni:

Danza € intero € 20, ridotto over 65 € 15, ridotto under 26 € 12

Abbonamenti e card a partire da 60 euro

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Tel. 06.5881021/06.5898031

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IL Teatro Vascello si trova nello splendido quartiere di Monteverde vicino al Gianicolo sopra a Trastevere a Roma, con i suoi 350 posti, la platea a gradinata e il palcoscenico alla greca permette un’ottima visibilità da ogni postazione.

Il Teatro Vascello propone spettacoli di Prosa, Spettacoli per Bambini, Danza, Drammaturgia Contemporanea, Eventi, FestivaL, Rassegne, Concerti, Laboratori

Come raggiungerci con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma, Via R. Giovagnoli, 20,00152 Roma Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano

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Gagarin @Simona Albani 1

Il sogno di Gagarin scritto da Anna Maria Piccoli e Valerio Solfiti al Teatro Villa Pamphili


Dopo l’anteprima al Roma Fringe Festival, Valeriano Solfiti porta in scena in prima assoluta al Teatro Villa Pamphilj di Roma, sabato 8 febbraio alle ore 11.30, la versione integrale de “Il Sogno di Gagarin”.

Teatro Villa Pamphilj “Il sogno di Gagarin”. Juri Gagarin, l’uomo che ha sfidato e sconfitto la forza di gravità volando per primo nell’orbita terrestre è stato abbandonato sulla Luna.

Teatro Villa Pamphilj “Il sogno di Gagarin”. Da lì ripercorre la sua incredibile avventura al servizio del sistema sovietico, la corsa allo spazio e il sogno che ha inseguito per tutta la vita.

Il sogno di un uomo e di un’epoca, e un fallimento che diventa qualcosa che va molto oltre il personale.

Lo spettacolo, scritto da Anna Maria Piccoli e Valeriano Solfiti, che ne cura anche la regia, va in scena con le musiche originali di Carlo Amato dei Tetes de Bois e l’aiuto regia di Valerio Bucci.

Il 27 marzo del 1968 Juri Gagarin sbarca sulla Luna e pianta la bandiera rossa con la falce e il martello, ma non può più tornare indietro e non ha più contatti con la terra.

I sovietici sono allunati per primi anche se il mondo è destinato a non saperlo mai e ad avere un’altra immagine, un’altra bandiera negli occhi e nella memoria collettiva.

Intrappolato sul satellite insieme a ciò che resta di Sergej Korolov – la mente di tutti i successi sovietici nella corsa allo spazio – il Maggiore Gagarin ripercorre il suo tempo e ciò che è stata la sua vita dopo la mitica impresa del 1961, quando per primo sfidò e vinse la forza di gravità orbitando intorno alla Terra.

Ha sognato la Luna, Juri, per tutta la sua breve esistenza che lo ha portato ad essere da coraggioso ingranaggio a eroe pop e icona degli URSS degli anni ‘60.

Ce l’ha fatta, ma allo stesso tempo ha fallito e il suo è un fallimento destinato a ripercuotersi molto oltre il personale e a impattare sulla Storia.

Valeriano Solfiti, attore, regista, drammaturgo e formatore è nato a Roma nel 1976.

Studia alla scuola Teatro Azione a si specializza attraverso una serie di laboratori professionali (tra cui Vacis, Curino, Allegri, Arcuri) e nel corso della sua carriera si occupa di teatro, radiodrammi, televisione e cinema.

Con la compagnia Malalingua, attiva dall’inizio degli anni 2000, ha portato avanti una serie di progetti tra cui “Viva l’Italia – l’Italia che non muore”, “55 minuti e 20 secondi” e il format “Science Fiction – la scienza a teatro”.

Per oltre un decennio ha girato l’Italia portando in scena “Garrincha – l’angelo dalle gambe storte” e dal 2013 collabora alla programmazione della stagione di prosa del Teatro Villa Pamphilj.

E’ attivo sul fronte della formazione teatrale rivolta sia agli adolescenti che agli adulti non professionisti e dal 2015 è impegnato nella regia del laboratorio integrato “Bottega teatrale” che coinvolge persone con disabilità.

Teatro Villa Pamphilj

Villa Doria Pamphilj Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a, 00152 ROMA 

Orario segreteria: dal martedì alla domenica dalle 10,00 alle 17,00

Info e prenotazioni teatro: tel. 06 5814176  dal martedì alla domenica – promozione@teatrovillapamphilj.it

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Gagarin @Simona Albani 1
Fabrizio Passerotti

I Girasoli presentano al Teatro PortaPortese L’uomo che sognava gli struzzi

L’11 novembre 2019 approda al Teatro PortaPortese la straordinaria storia di un sognatore d’eccezione:

“L’uomo che sognava gli struzzi” di Bepi Vigna, con Fabrizio Passerotti per la regia di Giulia D’Agostini.

“L’uomo che sognava gli struzzi” parla di un uomo, un uomo speciale che aveva un gradissimo talento: era un sognatore d’eccezione!

Parla dei sogni degli uomini ed in particolare di un sogno folle, uno di quei sogni che ognuno di noi ha in fondo al cuore ma che solo pochi hanno l’ardire di provare a realizzare.

É uno di quei racconti che ti prendono per mano e ti accompagnano in uno stupefacente viaggio, dove la realtà sembra solo il frutto della fervida immaginazione del narratore…

locandina struzzi 1Bepi Vigna ha portato, prima tra le pagine del suo libro poi sotto forma di testo teatrale, la vera storia di Peppino Meloni.

La storia racconta il suo incredibile talento narrativo le vicende che lo hanno portato a coronare il suo incredibile sogno di creare un allevamento di struzzi nel bel mezzo dell’Ogliastra!

Credere nei propri sogni, anche se pazzi, anche se controcorrente… perché solo sognare ci rende vivi!

TEATRO PORTAPORTESE

Via Portuense 102 – Roma Tel.065812395

BIGLIETTI

INTERO 15,00 EURO (13,00 EURO +2,00 DI TESSERA)

RIDOTTO 12,00 EURO (10,00 + 2,00 DI TESSERA)

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7 14 21 28 RezzaMastrella foto Giulio Mazzi 1251

Teatro di Ostia Antica Festival. Il Mito e il Sogno 2019 il 29 con 7 14 21 28. Il teatro geniale dei Leoni d’Oro Antonio Rezza e Flavia Mastrella

Teatro di Ostia Antica Festival. Il Mito e il Sogno 2019 il 29 con 7 14 21 28. Il Mito e il Sogno 2019 il 29 giugno con 7 14 21 28, uno degli spettacoli di maggior successo degli ultimi anni.

Teatro di Ostia Antica Festival. Il Mito e il Sogno 2019 il 29 con 7 14 21 28. Uno spettacolo dissacrante, struggente, poetico e mai banale: “in un paese allo sbando un Uomo è affascinato dallo spazio che diventa numero. La particella catastale dell’ingegno porta l’essere animato a fondersi con la civiltà numerica al declino.

Una donna bianca, vestita di rete e di illusione, rimpiange il tempo degli inizi, quando l’amore è solo affanno e poco ancora…”

Antonio Rezza e Flavia Mastrella portano in scena civiltà numeriche a confronto. La sconfitta definitiva del significato.

Malesseri in doppia cifra che si moltiplicano fino a trasalire: siamo a pochi salti di distanza dalla sottrazione che ci fa sparire.

Oscillazioni e tentennamenti in ideogramma mobile.

Improvvisamente cessa il legame con il passato: corde, reti e lacci tengono in piedi la situazione.

Si gioca alla vita in un ideogramma. Il tratto, tradotto in tre dimensioni, sviluppa volumi triangolari diretti verso l’alto che coesistono con linee orizzontali: ma in verticale si muove solo l’uomo.

Qui non si racconta la storiella della buona notte, qui si porge l’altro fianco. Che non è la guancia di chi ha la faccia come il culo sotto. Il fianco non significa se non è trafitto.

Con la gola secca e il corpo in avaria si emette un altro suono.

Fine delle parole. Inizio della danza macabra.

Dopo Antonio Rezza, OSTIA ANTICA FESTIVAL – Il Mito e il Sogno 2019 prosegue con un ricco cartellone teatrale con prestigiosi nomi della scena nazionale.

Il 26 luglio, torna Edoardo Leo con “Ti racconto una storia” letture semiserie e tragicomiche un reading-spettacolo che raccoglie appunti, suggestioni, letture e pensieri che l’attore e regista romano ha raccolto dall’inizio della sua carriera ad oggi.

Venti anni di appunti, ritagli, ricordi e risate, trasformati in uno spettacolo coinvolgente, che cambia forma e contenuto ogni volta, in base allo spazio e all’occasione.

È uno spettacolo che fa sorridere e riflettere, che racconta spaccati di vita umana unendo parole e musica.

Una riflessione su comicità e poesia per spiegare che, in fondo, non sono così lontane.

In scena, non solo racconti e monologhi di scrittori celebri (Benni, Calvino, Marquez, Eco, Benni, Piccolo…), ma anche articoli di giornale, aneddoti e testi di giovani autori contemporanei e dello stesso Edoardo Leo.

Il 3 agosto è la volta di Lino Guanciale in “Itaca… il viaggio” con le musiche e la regia di Davide Cavuti. 

Lo spettacolo propone un viaggio che parte da Itaca e attraversa le storie, i luoghi di tanti personaggi del teatro e del cinema, disegnando uno spazio denso di emozioni e di sogni che prendono forma e azione.

Un viaggio che parte da Itaca e dalla figura di Ulisse, che è l’eroe di Omero ma anche di Dante, Pascoli, D’Annunzio, Joyce e di altri ancora.

Storie di vari personaggi in una sorta di fusione e scambio di emozioni, immagini, pensieri, in luoghi mai astratti, con un denominatore comune che è il mare, padrone di ogni avventura e sventura.

Il mare e la vita: la libertà e la speranza, la voglia di ricominciare, la pace tra i popoli con l’incanto degli occhi sulla storia».

 La quarta edizione di Ostia Antica Festival “Il Mito e il Sogno” è organizzata da I Borghi per il consorzio di imprese Antico Teatro Romano, in collaborazione con il Parco Archeologico di Ostia antica.

L’iniziativa è parte del programma dell’Estate Romana promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale, con il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori e il patrocinio del Municipio X.

TEATRO ROMANO / OSTIA ANTICA FESTIVAL 2019 – “IL MITO E IL SOGNO – IVa EDIZIONE”

PARCO ARCHEOLOGICO – VIALE DEI ROMAGNOLI 717 – 00119 – OSTIA ANTICA – ROMA

http://www.ostianticateatro.cominfo@ostianticateatro.com

 Ufficio Stampa HF4 Marta Volterra marta.volterra@hf4.it 3409690012
Ufficio Stampa Il Mito e il Sogno Fabiana Manuelli stampa@fabianamanuelli.it 3478263425

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Teatro Romano di Ostia Antica Luca Argentero in “E’ questa la vita che sognavo da bambino?”.

Il 22 giugno 2019 Luca Argentero in scena al Teatro Romano di Ostia Antica apre la quarta edizione di Ostia Antica Festival – Il Mito e il Sogno con È questa la vita che sognavo da bambino?

 Teatro Romano di Ostia Antica Luca Argentero in “E’ questa la vita che sognavo da bambino?”. Scritto dallo stesso attore insieme a Gianni Corsi ed Edoardo Leo, e con la regia di quest’ultimo.

 Teatro Romano di Ostia Antica Luca Argentero in “E’ questa la vita che sognavo da bambino?”.
Teatro Romano di Ostia Antica Luca Argentero in “E’ questa la vita che sognavo da bambino?”.

Teatro Romano di Ostia Antica Luca Argentero in “E’ questa la vita che sognavo da bambino?”. Luisin Malabrocca, Walter Bonatti e Alberto Tomba: tre sportivi italiani che hanno fatto sognare, tifare, ridere e commuovere varie generazioni di italiani.

Le storie di questi grandi personaggi dalle vite straordinarie, che hanno inciso profondamente nella società, nella storia e nella loro disciplina, rivivono in scena, raccontate sia dal punto di vista umano che sociale, con una particolare attenzione al racconto dei tempi in cui hanno vissuto.

Teatro Romano di Ostia Antica Luca Argentero in “E’ questa la vita che sognavo da bambino?”. Scritto dallo stesso attore insieme a Gianni Corsi ed Edoardo Leo, e con la regia di quest’ultimo.. Luisin Malabrocca, “l’inventore” della Maglia Nera, il ciclista che nel primo Giro d’Italia dopo la guerra si accorse per caso che arrivare ultimo, in una Italia devastata come quella del ‘46, faceva molta simpatia alla gente: riceveva salami, formaggi e olio come regali di solidarietà.

Automaticamente attirò anche l’attenzione di alcuni sponsor, fino a farlo guadagnare di più l’arrivare ultimo che tentare la vittoria. In poco tempo è arrivata anche la popolarità.

In lui le persone hanno riconosciuto l’anti-eroe che è nel cuore di ogni italiano, ma, insieme alla popolarità, sono arrivati nuovi sfidanti in una incredibile corsa a chi arriva ultimo.

Teatro Romano di Ostia Antica Luca Argentero in “E’ questa la vita che sognavo da bambino?”. Scritto dallo stesso attore insieme a Gianni Corsi ed Edoardo Leo, e con la regia di quest’ultimo.. Walter Bonatti, l’alpinista che dopo aver superato incredibili sfide con la roccia, il clima e la montagna, arrivato a oltre ottomila metri d’altezza, quasi sulla cima di una delle montagne più difficili da scalare del mondo, il K2

Walter scoprì a sue spese che la minaccia più grande per l’uomo è l’uomo stesso; eppure la grande delusione del K2 lo ha spinto ancora più in là a mettersi alla prova in nuove sfide in solitaria, nuove scalate impossibili e infine a viaggiare in tutto il mondo.

Teatro Romano di Ostia Antica Luca Argentero in “E’ questa la vita che sognavo da bambino?”. Scritto dallo stesso attore insieme a Gianni Corsi ed Edoardo Leo, e con la regia di quest’ultimo.. Tutto ciò per trovare la cosa più importante della vita: se stesso.

Alberto Tomba, il campione olimpico che ha fermato il Festival di Sanremo con le sue vittorie.

L’insolito sciatore bolognese che con la sua leggerezza nella vita e aggressività sulla pista è arrivato a essere conosciuto in tutto il mondo come “Tomba la bomba”.

Uno dei più grandi campioni della storia dello sci che ha radunato intorno alle sue gare tutta la nazione, incarnando la rinascita italiana forse illusoria ma sicuramente spensierata degli anni ‘80.

Tre storie completamente diverse l’una dall’altra, tre personaggi accomunati da una sola caratteristica, essere diventati, ognuno a modo proprio, degli eroi.

 La quarta edizione di Ostia Antica Festival “Il Mito e il Sogno” è organizzata da I Borghi per il consorzio di imprese Antico Teatro Romano, in collaborazione con il Parco Archeologico di Ostia antica.

L’iniziativa è parte del programma dell’Estate Romana promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale, con il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori e il patrocinio del Municipio X.

TEATRO ROMANO / OSTIA ANTICA FESTIVAL 2019 – “IL MITO E IL SOGNO – IVa EDIZIONE”

PARCO ARCHEOLOGICO – VIALE DEI ROMAGNOLI 717 – 00119 – OSTIA ANTICA – ROMA

http://www.ostianticateatro.cominfo@ostianticateatro.com

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