Uno dei personaggi più carismatici del jazz italiano, Lino Patruno, ripercorrerà la storia del Dixieland e del jazz tradizionale.
La Band da decenni è attiva nel rappresentare il Jazz di Chicago e New York dagli anni’20 agli anni ’60, fedele allo stile degli All Stars di Eddie Condon.
Le esperienze di Lino Patruno vanno da quelle jazzistiche in concerto, in sala di registrazione, in Tv a quelle di attore di cabaret, di teatro e di cinema.
Da leader di jazz band alla composizione di musiche da film e per il teatro; dal ruolo di sceneggiatore a quello di produttore cinematografico; da organizzatore di festival del jazz a presentatore e regista televisivo.
Biografia
Lino Patruno, all’anagrafe Michele Patruno, è un cabarettista e musicista italiano, noto soprattutto per essere stato cofondatore del gruppo musicale I Gufi.
La sua carriera spazia dal jazz alle esibizioni in concerto, dalla sala di registrazione alla televisione, e include anche ruoli come attore di cabaret, teatro e cinema.
Ha lavorato come organizzatore di festival jazz e come presentatore e regista televisivo.
Nato a Crotone, in Calabria, si è trasferito a Roma e poi a Milano, dove ha iniziato a esibirsi nel 1954 fondando alcune band jazz.
Nel 1964, insieme a Nanni Svampa, Roberto Brivio e Gianni Magni, ha dato vita ai Gufi. Dopo lo scioglimento del gruppo nel 1969, ha continuato l’attività teatrale e cabarettistica con Nanni Svampa e Franca Mazzola.
Ha realizzato alcune serie televisive di successo per la Rai e si è dedicato all’incisione di dischi jazz.
Nel 1997 ha scritto la musica per il film Ti amo Maria di Carlo delle Piane.
https://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2024/03/Senza-titolo-1-1.jpg482900Adrianohttps://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2020/05/logo-sito.pngAdriano2024-03-04 09:53:152024-03-05 16:38:20Lino Patruno “Monday Night Jazz Show”
Alexanderplatz Jazz Club Maurizio Giammarcomeets Domenico Caliri CAL Trio, la nuova stagione, mercoledì 28 febbraio ore 21,00
Domenico Caliri, chitarra e composizioni, Stefano Senni, contrabasso, Marco Frattini, batteria, Maurizio Giammarco, sassofoni e composizioni. Alexanderplatz Jazz Club Maurizio Giammarco
Un incontro inedito fra due “maturi” protagonisti del jazz italiano di generazioni contigue.
Il progetto vede Maurizio Giammarco coinvolto nella trama musicale del collaudato CAL trio, gruppo capitanato da Domenico Caliri, e già documentato in tre lavori discografici.
Il repertorio propone essenzialmente brani originali del chitarrista e del sassofonista ma, come di consueto, qualche eventuale rivisitazione di standards.
Entrambi propongono un jazz aggiornato e coniugato in tutte le sue sfaccettature: da quella mainstream a quella più avanguardistica.
Un percorso nel quale la confidenza e la stima reciproca si sublimano nell’interplay, in un continuo gioco di presenza-assenza della scrittura musicale a favore dell’improvvisazione.
Benvenuti all’Alexanderplatz Jazz Club a Roma!
Alexanderplatz è il Jazz Club più antico d’Italia, fondato nel 1982.
Alexanderplatz ha ospitato molti artisti di spicco del mondo del jazz, blues e soul, tra cui Wynton Marsalis, Brad Meldhau, Red Rodney, Freddy Cole, Stefano Bollani, Fabrizio Bosso, Sarah Jane Morris, Steve Coleman e molti altri.
https://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2024/02/Alexanderplatz-Jazz-Club.jpg471900Adrianohttps://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2020/05/logo-sito.pngAdriano2024-02-27 09:39:192024-02-27 09:40:19Alexanderplatz Jazz Club Maurizio Giammarco
Uno degli artisti jazz che ha iniziato a farsi notare nel mondo del jazz grazie ad uno straordinario linguaggio ed un suono personale fatto di melodia, lirismo, padronanza armonica, sensibilità e swing.
Recchia per l’occasione si esibirà con il suo quartetto, composto da Luca Mannutza al pianoforte, Giuseppe Romagnoli al contrabbasso, Nicola Angelucci alla batteria ed ospiterà uno dei musicisti tra i più innovativi dei nostri tempi, il sassofonista Pietro Tonolo.
Lo stile di Tonolo è davvero vario, intelligente e pieno di creatività.
Ha suonato con la Gil Evans Orchestra, con Chet Baker a New York, nell’ Electric Be Bop Band di Paul Motion, con Dave Holland, Joe Chambers, Kenny Wheeler, Eliot Zigmund, Steve Swallow, Lee Konitz e molti altri.
Paolo Recchia si è esibito come leader, guest e sideman in Festival e Jazz Club della scena italiana e negli Stati Uniti d’America, Cina, Francia, Romania, Germania, Inghilterra, Olanda, Serbia, Svizzera, Turchia, Russia insieme a Dado Moroni, Joel Frahm, Alex Sipiagin, Andy Gravish, Roy Hargrove, Jeremy Pelt, Rick Margitza, Stephane Belmondo, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Peter Bernstein, David Kikoski, Mark Sherman, Sam Yahel, Johannes Weidenmueller.
La veste musicale del quintetto è ricca di elementi della tradizione jazzistica e allo stesso tempo caratterizzata dall’inserimento di poliritmie e metriche dispari che danno alla band un sound nuovo ed originale.
https://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2024/02/Senza-titolo-1-2.jpg471900Adrianohttps://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2020/05/logo-sito.pngAdriano2024-02-22 15:06:472024-02-22 15:06:51Paolo Recchia Quartet Alexanderplatz Jazz Club
Incontro di versi e note tra il poeta Nicola Bultrini e il critico Filippo La Porta con Mauro Verrone, pino e sax, Giulio Scarpato, contrabbasso e Massimiliano De Lucia, batteria.
Nicola Bultrini è un poeta, Filippo La Porta è un critico letterario.
Oltre a dedicarsi alla letteratura hanno una comune passione, la musica e in particolare il jazz.
Inevitabile chiedersi, ma che c’entra il jazz con la poesia?
Duke Ellington diceva “Non significa niente se non ha swing”, ma questo vale anche per la poesia.
Quando ascoltiamo un brano jazz o leggiamo una poesia, prima di “capire” un senso, ci lasciamo trascinare da qualcosa di più profondo, emozioni indefinite, sensazioni, battiamo il piede per tenere il tempo.
Da queste intuizioni nasce Bluesunday, il jazz diventa poesia, che non è un concerto, non è un reading letterario, ma è un incontro brillante e effervescente di versi e di note.
Chiacchierando come si fa tra amici, Bultrini e La Porta con i tre musicisti, analizzano i legami profondi tra il linguaggio jazzistico e quello poetico, mettendo in luce gli elementi in comune: la centralità del ritmo, il racconto di storie, misticismo e spiritualità, il rapporto con la tradizione.
https://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2024/01/Senza-titolo-1-5.jpg495800Adrianohttps://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2020/05/logo-sito.pngAdriano2024-01-22 10:43:032024-01-22 10:43:06Alexanderplatz Jazz Club “Bluemonday”
Alexanderplatz Maurizio Giammarco “Rumors”, la nuova stagione, venerdì 12 e sabato 13 gennaio 2024 ore 21,00. Maurizio Giammarco, sax, Ferenc Nemeth, batteria, Fulvio Sigurtà, tromba, Riccardo Del Fra, contrabbasso
Con Rumours, una “task force” formata da due fiati, basso e batteria, senza strumento armonico, Maurizio Giammarco torna alle passioni primordiali, visto che nel 1976 il suo gruppo d’esordio come leader fu proprio con un quartetto simile (con Vittorini, Pietropaoli, Gatto). Alexanderplatz Maurizio Giammarco “Rumors”
Negli ultimi tempi Giammarco ha messo a punto alcune nuove composizioni pensate proprio per questo tipo di formazione ma, cogliendo la palla al balzo, ha voluto anche riproporre qualche tema proveniente da quel passato appena citato e rimasto poi nel cassetto: temi che, pur revisionati attraverso la sensibilità e la competenza di oggi, rimangono emotivamente e concettualmente legati a quell’epoca.
Il quartetto “senza strumento armonico” offre ampi spazi di manovra, ma richiede una pianificazione di repertorio oculata e alti livelli di prestazione e interazione fra i musicisti coinvolti.
Gli importanti e ineludibili riferimenti storici (Gerry Mulligan, Ornette Coleman, Elvin Jones, Anthony Braxton, Circle, Dave Douglas, Masada) annoverano esperienze eterogenee in cui momenti di grande organizzazione musicale si alternano a momenti di grande o totale libertà espressiva.
Entrambe queste componenti sono presenti anche nella proposta di Rumours. In questa circostanza Giammarco incontra nuovamente Riccardo Del Fra – il legame fra i due comincia nel 1979 grazie a una mutua militanza con Chet Baker – e ha il piacere di dividere il palco con due formidabili realtà dell’odierna scena jazzistica internazionale come Fulvio Sigurtà e Ferenc Nemeth.
Da molti anni Giammarco segue caparbiamente una sua personale strada di jazz d’autore, dove elementi di tradizione e d’attualità (e di altro ancora) si fondono in un’elaborata e ponderata sintesi compositiva.
Fra classicità, sperimentazioni e spazi lasciati all’elaborazione estemporanea, la sua musica è sempre caratterizzata da un fattore ritenuto primario e vitale: la capacità di raccontare storie interessanti e possibilmente personali.
Joy Garrison americana di New York e figlia d’arte, cresce in un ambiente musicale estremamente stimolante. Alexanderplatz Joy Garrison Quartet
Dopo un’infanzia di esperienze vocali nelle chiese di Gospel, comincia a cantare sotto la guida di suo padre Jimmy Garrison (per anni contrabbassista dello storico quartetto di John Coltrane).
Ha cantato nei più importanti locali di New York al fianco di musicisti come:
Barney Kessel, Cameron Brown, Billy Heart, Ronnie Matthews, Hank Jones, Kevin Eubanks, Alberta Hunter, John Scofield, Freddy Hubbard, Reggie Workman, Carmen McRae, Tony Scott, solo per citarne alcuni.
Da molti anni svolge la sua attività prevalentemente come solista.
È Impegnata in concerti in tutta Europa, Saudi Arabia, Russia, Tunisia, Turchia, Parigi, Germania, Italia e Svezia, proponendo la sua musica.
Numerose sono le collaborazioni discografiche con sei album al suo attivo.
Numerose le partecipazioni a trasmissioni televisive e radiofoniche come solista o al fianco di artisti come Zucchero, Giovanni Tommaso, Renzo Arbore, Gianni Ferrio, Gloria Esteban, Massimo Ranieri, Jose Carreras, e tanti altri musicisti europei.
Si intitola “Touch” questo progetto di Lorenzo Tucci che continua la sua ricerca sulla possibilità espressiva offerta da un trio batteria pianoforte e contrabbasso, riunendo attorno a sé due personalità di spicco nel panorama jazz italiano:
Claudio Filippino e Jacopo Ferrazza.Lorenzo Tucci, batterista e jazzista di fama internazionale, per questo trio, di cui è leader, decide di eseguire tutti “originals” di sua composizione.
I brani spaziano da atmosfere intimistiche e riflessive a ritmiche più complesse e articolate, senza perdere di vista l’importanza della melodia, che Tucci in questo progetto vuole esaltare.
Il trio è molto attento a tutto cio che accade nel panorama musicale Internazionale, lasciandosi influenzare da tutte le varie forme e sonorità.
Tutto si fonde in uno stile di jazz moderno/contemporaneo, nel quale sia il pianista Claudio Filippini, partner stimatissimo da Tucci, sia il più giovane Jacopo Ferrazza nuovo talento del contrabbasso italiano, sono a proprio agio, tessendo insieme al leader trame dal sapore nuovo, vivace, moderno, dando vita ad uno stile di jazz che ha ancora molto da dire.
Lorenzo Tucci è fra i batteristi italiani più richiesti. La sua ecletticità e l’enorme talento gli hanno permesso di diventare il partner immancabile di numerose star del Jazz.
Numerosi i suoi dischi di successo: Touch, Sparkle, Tranety, Drumonk, Lunar, Drumpet (solo per citarne alcuni) progetti in cui dimostra la capacità di esprimersi in formazioni molto diverse fra loro.
Tucci insieme a Fabrizio Bosso e Daniele Scannapieco è stato il fondatore degli High Five quintet considerata per anni la migliore formazione jazz italiana, al loro attivo sei CD tra cui un live registrato al Blue Note di Tokyo, uno dei templi del jazz mondiale.
Proprio con gli High Five quintet nel 2006 incidono “Handful of soul” con la star del Soul /Jazz: Mario Biondi, quasi 1 milione di copie vendute in tutto il mondo.
Negli anni ha collaborato con numerosi artisti del calibro di Phil Woods, Tony Scott, Ronnie Cuber, George Garzone, Mark Turner, Tim Warfield, Emmanuel Bex, Kirk Lightsey, George Cables, Joanne Brakeen, Fabrizio Bosso, Massimo Urbani, Danilo Rea,
Enrico Pieranunzi, Flavio Boltro, George Cable, Giovanni Tommaso, Mario Biondi, Max Ionata, Maurizio Giammarco, Karima, Max Ionata, Stefano Di Battista, Dado Moroni, Rosario Giuliani, Daniele Scannapieco, Ada Montellanico, Nicola Conte
Si rinnova la collaborazione tra l’Alexanderplatz e il Big Mama con tre serate, a partire da lunedi 25 dicembre, Natale, con la Roma Blues Band. Alexanderplatz “Blues Christmas Night”
La Roma Blues Band nasce nel 1980 grazie all’iniziativa del batterista Piero Fortezza.
Nel corso degli anni ha subito tante trasformazioni, ma ha sempre mantenuto un grande rigore stilistico.
Attivissimi nel circuito Blues italiano negli anni ’80, è stata la prima band ad esibirsi – il 30 marzo 1984 – sul palco del Big Mama.
Dal Blues rurale a quello elettrico, dai canti di liberazione alle chitarre distorte, la RBB propone un repertorio che dire classico è poco: B.B.King, Muddy Waters, Willie Dixon, Howlin Wolf, Robert Johnson,Little Walter, Big Bill Broonzy sono solo alcuni degli autori interpretati durante lo show.
Tra le tante canzoni proposte, ci sono: What do you want me to do, Messing with the kid, Rock me baby, I loved another woman, I’m ready, What’d I say, Goin’ down, Mean old Frisco, One way out, Walkin by myself, La grange, Good golly Miss Molly, Flip flop fly, Stormy Monday, Crossroads, Mojo walkin’… v
La Roma Blues Band ha ospitato negli anni decine di musicisti di assoluto valore, come il grande chitarrista Roberto Ciotti, oppure un Alex Britti giovanissimo (quando all’inizio della carriera artistica suonava Blues), e ancora alcuni bluesmen di passaggio in Italia, come l’indimenticabile Louisiana Red.
Hanno partecipato a tutti i più prestigiosi palchi e festival italiani dedicati alla musica del diavolo:
PISTOIA BLUES, RAVENNA FESTIVAL, FESTIVAL BLUES DELLE CINQUE TERRE, TEATRO TENDA A STRISCE DI ROMA, SARZANA BLUES FESTIVAL, AVENTINO BLUES FESTIVAL, MONTEROTONDO BLUES, LUGANO BLUES FESTIVAL, la FABRIK di Amburgo altri ancora.
La Roma Blues Band oggi offre un proprio stile originale, miscelando blues e Rythm’n’Blues ad altissime temperature, con un sound trascinante e coinvolgente.
Cantante insegnante, produttore artistico con circa 2300 concerti all’attivo, negli anni collabora sul palco e in trasmissioni televisive RAI con vari artisti tra i quali:
Alex Britti, Giorgia, Luisa Corna, Jenni B, Don Backy, Mario Biondi, Paola & Chiara, Anna Tatangelo, Simona Bencini, Silvia Mezzanotte, Irene Grandi, Manuela Villa, Toto Cutugno, Francesco Baccini, Le Orme,
New Trolls, Fausto Leali, Albano, Sergio Caputo, Drupi, Pupo, Amedeo Minghi, Riccardo Fogli, Edoardo Vianello, Nino Buonocore, Daniele Luttazzi, Orietta Berti, Ricchi e poveri, Milva, New trolls, Dik Dik, Alexia, Cugini di campagna e molti altri.
Dal 2002 al 2007 cantante solista e performer live per l’emittente nazionale Radio Capital, esecutore di jingles per le principali stazioni radio italiane.
Nel Settembre del 2004 è coordinatore nazionale del corso di canto nel franchising nazionale di scuole di musica LIZARD.
Nel 2007 Fonda il circuito didattico di insegnanti del canto moderno LA VOCE “FULVIO TOMAINO VOICE ACADEMY”, con sedi sparse su tutto il territorio nazionale. (www.accademialavoce.it).
Nel Gennaio 2008 duetta con Bobby Kimball, cantante del gruppo dei TOTO nel brano “IVTOTO” canzone tributo alla storica band USA, in vendita in tutto il mondo, esibendosi successivamente con lui a Los Angeles. (www.IVTOTO.com). Nel 2013 firma il brano “Giro Scalza” per il film “BUONGIORNO PAPA’ ” con RAOUL BOVA, MARCO GIALLINI e NICOLE GRIMAUDO, prodotto da Fulvio Lucisano.
Nel 2014 canta il brano “ACCENDI LA TUA VITA”, sigla di chiusura del film “CONFUSI E FELICI”, regia di Massimiliano Bruno con ROCCO PAPALEO, prodotto da Fulvio Lucisano.
Nel 2014 fonda ACCADEMIA SPETTACOLO ITALIA, Accademia sita a Roma su un Battello degli anni 30 ancorato sul fiume Tevere nel pieno centro di Roma, dove centinaia di giovani cantanti si formano didatticamente alla “professione cantante”.
Nel Giugno 2015 è Vocal Coach di Caparezza per il Tour del Disco “MUSEICA” (Universal Music).
Nel Febbraio del 2017 e’ produttore esecutivo dei DAIANA LOU (X FACTOR 2016) con l’etichetta PRODUTTORI ITALIANI ASSOCIATI con i quali pubblica il singolo SOBER e a giugno 2017 SAY SOMETHING (Universal Music).
Nel Luglio 2018 e’ produttore e manager di Renza Castelli e Martina Attili partecipanti a X Factor 2019.
Con Martina Attili, in qualità di manager e produttore consegue il disco d’oro nel gennaio 2019 con il suo CD d’esordio “Cherofobia”.
(Sony Music) e successivamente il disco di Platino con il brano “La Somma”- Mr. Rain featuring Martina Attili (Warner Music) nel novembre del 2019.
Nel settembre del 2018 fonda la sua etichetta discografica, LA VOCE DISCHI, ufficialmente distribuita da Warner Music Italia.
Nel Marzo 2020 e’ Vocal Coach nel 70esimo Festival di Sanremo per RANCORE, che con il brano “EDEN” si aggiudica il premio della critica “Sergio Bardotti”.
Presentazione album “Waltz Street” with original tunes + Standards + a few christmas tunes.
Mercoledì 27 dicembre,Acoustic Blues Christmas Night con FEDERICO ZAMPAGLIONE & MARIO DONATONE.
“Acoustic Blues Christmas Night” è il titolo della serata di autentico Blues che L’Alexanderplatz, in collaborazione con Big Mama, propone mercoledì 27 dicembre: sul palco ci saranno Federico Zampaglione, frontman della band TIROMANCINO e appassionato cultore della musica del diavolo, e Mario Donatone, pianista e blues singer, con una lunga carriera anche come direttore di coro gospel.
Dopo aver dato vita al progetto “Buzz”, in cui hanno proposto, con grande successo anche al Pistoia Blues Fest del 2013, una contaminazione dei classici blues con l’elettronica, Zampaglione e Donatone tornano ad un genuino minimalismo acustico, con la forma del duo strumentale e vocale.
Una fusione amabile di chitarre acustiche e dobro, pianoforte e voci, intessendo trame ricche di groove, spaziando in un repertorio che va dal Blues rurale di Robert Johnson al Chicago style di Willie Dixon, insieme a classici della black music di Ray Charles, B.B. King, J.J.Cale, Sleepin’ John Eastes, Dr. John.
Ci sarà anche una particolare nota natalizia, con l’inclusione di brani come Merry Chrismas Baby, o classici come White Christmas o Silent Night in versione blues e gospel.
Nell’ultimo album di Tiromancino uscito a ottobre 2021 che si intitola “Ho cambiato tante case” c’è un brano che si chiama “Testaccio Blues; altro non è che la canzone “Blues Square” di Ciotti, per la parte musicale, con un testo a lui dedicato e scritto da Federico.
Un viaggio unplugged e affascinante, emozionale e senza tempo, per le strade di una musica che ha formato generazioni di musicisti.
Proveniente da un’eredità mista di ebrei iracheni, marocchini e polacchi, vive tra Tel Aviv e New York.
Ha suonato in Brasile, India, Bulgaria, Svizzera, Francia, Germania e diverse città degli Stati Uniti e Canada.
Guy è ugualmente a suo agio sia che condivida il palco con leggende del jazz o che componga per orchestre classiche o che collabori con maestri della musica tradizionale, lavorando con i bambini o sia ospite come solista della band Ska-Punk Streetlight Manifesto.
La musica di Guy è un punto di incontro tra diversi fiumi di ispirazione che scorrono liberamente l’uno nell’altro.
Un pianista da concerto classico con l’energia di una rock-star e il senso dell’avventura di un musicista jazz che non ha paura di miscelare il tutto con i suoi ritmi nativi mediorientali.
Arturo O’Farrill, vincitore del Grammy 2021 ha dichiarato “Guy è lo scienziato pazzo della musica”.
Guy Mintus Trio nasce dalla necessità di “tenere l’intera sala con il fiato sospeso” come ha scritto Barka Fabianova, Full Moon Zine Magazine.
Il disco di debutto del trio è stato selezionato come Editor’s Pick di DownBeat Magazine e ha portato alle esibizioni del trio al Jazz di New York al Lincoln Center, al Winter JazzFest e al Montreal Jazz Festival.
La seconda registrazione del gruppo, Connecting the Dots, riunisce Horace Silver e Zohar Argov, Barbara Streisand e il poeta sufi Jalal Uddin Muhammed Rumi.
L’album include le apparizioni come ospite del cantante israeliano Sivan Arbel e della leggenda del sassofono Dave Liebman (Miles Davis, Elvin Jones).
I premi di Guy includono il “Leonard Bernstein Award” dell’ASCAP e della Bernstein Family Foundation, il Prix du Public al concorso per pianoforte solo del Montreux Jazz Festival e due dei “Herb Alpert Young Jazz Composer Award” dell’ASCAP.
Guy ha composto musiche per American Composers Orchestra, Jerusalem Symphony Orchestra e Jerusalem East & West Orchestra.
Guy è anche un educatore musicale molto coinvolto e appassionato, avendo tenuto seminari in numerose situazioni, dal Royal Conservatory di Madrid alle università del centro-ovest degli Stati Uniti.
Più di recente ha realizzato un cortometraggio musicale semi-virale intitolato “Can You Tell the Difference?” Guy Mintus Trio – Our Journey Together, girato in varie scuole primarie arabo-ebraiche in Israele che sostengono la convivenza dei due popoli.
Il talento artistico di Rosario Giuliani può considerarsi ormai affermato e universalmente riconosciuto: generosità, virtuosismo, energia e lirismo sono le sue caratteristiche principali. Alexanderplatz Rosario Giuliani Quartet
Sorprendente più che mai in questa nuova avventura, Giuliani, presenta “Logbook”. I
n questo progetto, Giuliani compone tutti i brani traducendo in musica le emozioni, i luoghi e le istantanee legate a momenti particolari della sua vita e del suo “viaggiare”.
Un percorso sorprendentemente forte ed emozionante, al quale Giuliani si è avvicinato con la cautela di chi è abituato a soppesare ogni gesto, ma con la curiosità che rende grande un artista, costringendolo quasi a una curiosità febbrile e spasmodica verso mondi e orizzonti lontani.
Per questo nuovo “viaggio” Giuliani ha scelto musicisti con i quali da tempo esiste una collaborazione feconda: Pietro Lussu al piano, Dario Deidda al basso elettrico e Sasha Mashin alla batteria.
La notevole padronanza strumentale e ritmica unita alla naturale empatia musicale del quartetto favoriscono un costante dialogo creativo, tale da condurre i brani verso direzioni sempre diverse e spesso inaspettate.
Alexanderplatz “Piji Unplugged Quartet”, la nuova stagione, sabato 2 dicembre 2023 ore 21,00
Piji,voce e chitarra, GianPiero Lo Piccolo, sax e clarinetto, Egidio Marchitelli, chitarra, Francesco Saverio Capo, contrabbasso. Alexanderplatz “Piji Unplugged Quartet”
Seconda puntata per la residenza artistica di Piji, il cantautore romano che da sempre mischia stili del jazz come lo swing e il manouche alle sue canzoni.
È stato nominato “resident songwriter” dal Jazz Club per la stagione 2023/2024 e sabato 2 dicembre sarà nella formazione “Piji unplugged 4et” che prevede un misto di canzoni, brani jazz manouche dal repertorio di Django Reinhardt e poesie tratte dal suo libro “S’i’ fosse whisky”.
Tra le canzoni, troveranno spazio in scaletta “Sara e le altre” per la parità di genere, “Cervello in fuga” e “Misanthropy village” sulla decadenza culturale, “I cigni di Nymphemburg” sull’immigrazione oltre alle romantiche “Un vestito di canapa” e “Non ho capito cosa mi capita”. Infine, le sue ormai note “metamorfosi”, ovvero rivisitazioni estreme di cover, ad esempio la sua versione Electro-manouche di “C’è chi dice no”.
Alexanderplatz, Daniele Scannapieco Quartet. Nuova stagione, venerdì 20, sabato 21 ottobre ore 21,00
Daniele Scannapieco, sax, Tommaso Scannapieco, contrabbasso, Luigi Del Prete, batteria, Michele De Martino, piano. Alexanderplatz, Daniele Scannapieco Quartet
L’Alexanderplatz Jazz Club di Roma, giunto ormai al 40° anno di attività, con la direzione artistica di Eugenio Rubei, inserito dai critici tra i 100 club di jazz più importanti al mondo, luogo dove si sono incontrati musicisti di tutto il mondo.
Con Daniele Scannapieco, sax, sul palco il fratello Tommaso al contrabbasso, Michele Di Martino al piano e Luigi Del Prete alla batteria, un progetto molto affiatato, dotato di un grande interplay e una spiccata vocazione al mainstream, che fa diventare un saggio di bop in grande stile, con decise inflessioni hard-bop.
Un percorso musicale quello di Scannapieco, che dalla sua esplosione ha creato sempre grande consenso di pubblico e critica attorno a lui e alle formazioni con cui si presenta nei grandi festival.
Gli intrecci fra moderno e postmoderno, cui assisteremo, sono certamente più complessi di quanto suppone chi crede di vedere tra essi un’opposizione imposta dalla standardizzazione, quali si sono dedicati, oltre naturalmente alla composizione di brani originali.
Daniele Scannapieco è uno degli esponenti di punta della cosiddetta scena campana del jazz, che ha prodotto molti talenti.
Dopo il diploma al Conservatorio “Giuseppe Martucci” ha fatto parte della Salerno Liberty City Band, per poi trasferirsi a Roma.
Qui ha conosciuto tra gli altri Stefano Di Battista e con lui si trasferì in Francia per un lungo tour.
Con Fabrizio Bosso ha fondato gli High Five, storica formazione jazz che e ha come componenti Julian Oliver Mazzariello al piano o Luca Mannutza al piano, Pietro Ciancaglini o Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria.
Gli anni duemila sono per il musicista sassofonista un’importante tappa per la sua carriera artistica.
Vince, infatti, il prestigioso premio europeo “Django d’Or” ed il premio “Positano” come miglior musicista campano. Inoltre, per due anni consecutivi (2002 – 2003) è tra i primi classificati di Top Jazz della rivista Musica Jazz.
Ad oggi insegna Sassofono jazz al Conservatorio di Salerno “Giuseppe Martucci” ed è attivo nel panorama jazzistico italiano, riscuotendo grande successo in ogni suo concerto.
Ha collaborato con Danilo Rea, Flavio Boltro, Dado Moroni, Greg Hutchinson, Dee Dee Bridgewater, Giovanni Tommaso, Henri Salvador, Eric Legnini. E, ancora, Enzo Pietropaoli, Dino Piana, Roberto Gatto.
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