Alexanderplatz “Piji Unplugged Quartet”, la nuova stagione, sabato 2 dicembre 2023 ore 21,00
Piji,voce e chitarra, GianPiero Lo Piccolo, sax e clarinetto, Egidio Marchitelli, chitarra, Francesco Saverio Capo, contrabbasso. Alexanderplatz “Piji Unplugged Quartet”
Seconda puntata per la residenza artistica di Piji, il cantautore romano che da sempre mischia stili del jazz come lo swing e il manouche alle sue canzoni.
È stato nominato “resident songwriter” dal Jazz Club per la stagione 2023/2024 e sabato 2 dicembre sarà nella formazione “Piji unplugged 4et” che prevede un misto di canzoni, brani jazz manouche dal repertorio di Django Reinhardt e poesie tratte dal suo libro “S’i’ fosse whisky”.
“Piji Unplugged Quartet”,
Tra le canzoni, troveranno spazio in scaletta “Sara e le altre” per la parità di genere, “Cervello in fuga” e “Misanthropy village” sulla decadenza culturale, “I cigni di Nymphemburg” sull’immigrazione oltre alle romantiche “Un vestito di canapa” e “Non ho capito cosa mi capita”. Infine, le sue ormai note “metamorfosi”, ovvero rivisitazioni estreme di cover, ad esempio la sua versione Electro-manouche di “C’è chi dice no”.
Alexanderplatz, Daniele Scannapieco Quartet. Nuova stagione, venerdì 20, sabato 21 ottobre ore 21,00
Daniele Scannapieco, sax, Tommaso Scannapieco, contrabbasso, Luigi Del Prete, batteria, Michele De Martino, piano. Alexanderplatz, Daniele Scannapieco Quartet
L’Alexanderplatz Jazz Club di Roma, giunto ormai al 40° anno di attività, con la direzione artistica di Eugenio Rubei, inserito dai critici tra i 100 club di jazz più importanti al mondo, luogo dove si sono incontrati musicisti di tutto il mondo.
Con Daniele Scannapieco, sax, sul palco il fratello Tommaso al contrabbasso, Michele Di Martino al piano e Luigi Del Prete alla batteria, un progetto molto affiatato, dotato di un grande interplay e una spiccata vocazione al mainstream, che fa diventare un saggio di bop in grande stile, con decise inflessioni hard-bop.
Un percorso musicale quello di Scannapieco, che dalla sua esplosione ha creato sempre grande consenso di pubblico e critica attorno a lui e alle formazioni con cui si presenta nei grandi festival.
Gli intrecci fra moderno e postmoderno, cui assisteremo, sono certamente più complessi di quanto suppone chi crede di vedere tra essi un’opposizione imposta dalla standardizzazione, quali si sono dedicati, oltre naturalmente alla composizione di brani originali.
Daniele Scannapieco è uno degli esponenti di punta della cosiddetta scena campana del jazz, che ha prodotto molti talenti.
Dopo il diploma al Conservatorio “Giuseppe Martucci” ha fatto parte della Salerno Liberty City Band, per poi trasferirsi a Roma.
Qui ha conosciuto tra gli altri Stefano Di Battista e con lui si trasferì in Francia per un lungo tour.
Con Fabrizio Bosso ha fondato gli High Five, storica formazione jazz che e ha come componenti Julian Oliver Mazzariello al piano o Luca Mannutza al piano, Pietro Ciancaglini o Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria.
Alexanderplatz, Daniele Scannapieco Quartet.
Gli anni duemila sono per il musicista sassofonista un’importante tappa per la sua carriera artistica.
Vince, infatti, il prestigioso premio europeo “Django d’Or” ed il premio “Positano” come miglior musicista campano. Inoltre, per due anni consecutivi (2002 – 2003) è tra i primi classificati di Top Jazz della rivista Musica Jazz.
Ad oggi insegna Sassofono jazz al Conservatorio di Salerno “Giuseppe Martucci” ed è attivo nel panorama jazzistico italiano, riscuotendo grande successo in ogni suo concerto.
Ha collaborato con Danilo Rea, Flavio Boltro, Dado Moroni, Greg Hutchinson, Dee Dee Bridgewater, Giovanni Tommaso, Henri Salvador, Eric Legnini. E, ancora, Enzo Pietropaoli, Dino Piana, Roberto Gatto.
Alexanderplatz Jazz Club Francesco Buzzurro, martedì 28 marzo ore 21,00. Francesco Buzzurro. “Guitar Recital, One Man Show”.
Francesco Buzzurro, il chitarrista italiano definito da Ennio Morricone “tra i più grandi al mondo perché capace di rendere fruibile a tutti la musica colta”, presenta il suo live dal titolo “One Man Band”. Alexanderplatz Francesco Buzzurro
Alexanderplatz Francesco Buzzurro. Apprezzato in tutto il mondo per il suo approccio “orchestrale” alla chitarra e uno stile trasversale che fonde il mondo classico con il jazz e la musica popolare, Francesco Buzzurro propone grandi successi di artisti come Gershwin, Chick Corea, Django Reinhardt e Jobim, da lui riarrangiati in modo assolutamente originale, oltre ad alcuni brani di sua composizione tratti dal suo ultimo album “Il quinto elemento”.
Grazie alla sua straordinaria tecnica di matrice classica, aperta a una conoscenza profonda del jazz e dell’improvvisazione, è diventato negli anni un punto di riferimento assoluto per il mondo della chitarra acustica.
È stato votato dalla rivista di settore Musica Jazz come uno dei più talentuosi del panorama internazionale.
È inoltre stato eletto “miglior chitarrista jazz” in un sondaggio dei lettori della rivista Guitar Player Magazine e “miglior chitarrista europeo” dalla Borsa Internazionale della Cultura di Friburgo.
Nel concerto in versione solista “One Man Band “Francesco Buzzurro, musicista di solida formazione accademica poi approdato al Jazz ed alla musica Latin, propone un percorso musicale che rappresenta la metafora di un abbraccio globale tra le culture laddove la musica si caratterizza simbolicamente come i grandi transatlantici dei primi del Novecento all’interno dei quali si mescolavano razze, suoni e colori avvalorando la tesi che il linguaggio dei suoni non ha bisogno di traduzioni e non conosce barriera alcuna.
Nel repertorio del chitarrista figurano brani di varia estrazione, dal Jazz alla musica di Morricone, dagli originali de “Il Quinto Elemento “al Tango di Piazzolla, dalla musica di Jobim a quella in di Django Reinhardt al quale Francesco ha dedicato il suo ultimo lavoro discografico.
Alexanderplatz Jazz Club Francesco Buzzurro,
Nel suo concerto il musicista siciliano delinea la sua personalissima visione della chitarra, trattata come una piccola orchestra con una stupefacente libertà improvvisativa che mantiene inalterati groove, eleganza armonica e che rivela una profonda sensibilità verso l’espressività interpretativa sostenuta peraltro da un inequivocabile gusto per la melodia pura.
“Crossover” è quindi il termine più indicato per descrivere il concerto del chitarrista Francesco Buzzurro il cui obiettivo dichiarato è quello di abbattere all’interno della sua solo-performance tutte le barriere ormai desuete tra i cosiddetti “generi”, termine che separa le forme musicali una dall’altra quasi che esista “una” musica classica, “una” musica jazz, “una” musica latina…
Per Francesco Buzzurro esiste solo “La Musica” e basta. Il puro gusto di farla in maniera personalizzata e di porgerla al pubblico nella convinzione che comunicare le proprie emozioni sia il vero e forse l’unico scopo di un concerto.
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Alexanderplatz Jazz Club Lino Patruno. Monday Jazz Show, lunedì 27 marzo ore 21,00
Lino Patruno (banjo), Gianluca Galvani (cornetta), Giorgio Cuscito (sax tenore), Silvia Manco (pianoforte e voce), Guido Giacomini (contrabbasso), Riccardo Colasante (batteria) e con Pierluca Buonfrate (voce). Alexanderplatz Jazz Club
All’Alexanderplatz Jazz Club, presenta, lunedì 27 marzo, Lino Patruno Monday Jazz Show. Uno dei personaggi più carismatici del jazz italiano, Lino Patruno, ripercorrerà la storia del Dixieland e del jazz tradizionale.
La Band da decenni è attiva nel rappresentare il Jazz di Chicago e New York dagli anni’20 agli anni ’60, fedele allo stile degli All Stars di Eddie Condon.
Le esperienze di Lino Patruno vanno da quelle jazzistiche in concerto, in sala di registrazione, in Tv a quelle di attore di cabaret, di teatro e di cinema; da leader di jazz band alla composizione di musiche da film e per il teatro; dal ruolo di sceneggiatore a quello di produttore cinematografico; da organizzatore di festival del jazz a presentatore e regista televisivo.
Lino Patruno iniziò la sua carriera nel 1954 nelle prime jazz band che agivano a Milano negli anni ’50.
Fra le band da lui guidate ricordiamo la “Riverside Jazz Band” negli anni ’50 e ’60 e la “Milan College Jazz Society” negli anni ’70.
Nel 1964 assieme a Roberto Brivio. Gianni Magni e Nanni Svampa costituisce “Il Teatrino Dei Gufi”, primo esempio di cabaret italiano ispirato a quello francese.
Dalle cantine milanesi i Gufi si trasferiscono in teatro portando i loro spettacoli in giro per l’Italia fino al 1969, anno in cui il gruppo si sciolse.
In seguito, nei primi anni ’70, assieme a Nanni Svampa e Franca Mazzola, continuò l’attività teatrale e cabarettistica realizzando inoltre per la RAI alcune serie televisive di grande successo (La mia morosa cara, Addio tabarin, Un giorno dopo l’altro, Una bella domenica di settembre…) e prendendo parte a centinaia di trasmissioni ai tempi d’oro della TV.
Nel frattempo torna ad occuparsi di Jazz, che aveva tralasciato per i molteplici impegni in teatro e in cabaret, e realizza una serie di dischi e di programmi televisivi con alcuni fra i grandi interpreti della storia del Jazz (Albert Nicholas, Joe Venuti, Bill Coleman, Wingy Manone, Bud Freeman,
Teddy Wilson, Peanuts Hucko, Bob Haggart, Dick Cary, Jimmy McPartland, Eddie Miller, Yank Lawson, Billy Butterfield, Bob Wilber, Spiegle Willcox, Dick Wellstood, Tony Scott, Bucky Pizzarelli, Wild Bill Davison, Kenny Davern, Barney Bigard, Pee Wee Erwin…).
Il successo popolare gli venne però per la sua partecipazione alla trasmissione televisiva “Portobello” con Enzo Tortora.
Con Pupi Avati ha scritto la sceneggiatura del film “Bix” che ha rappresentato l’Italia al Festival di Cannes nel 1991, curandone anche la colonna sonora assieme a Bob Wilber.
Nella stagione 1990/91 ha condotto la trasmissione “A tutto Jazz” per il network “Cinquestelle”, nel 1993 “L’Occhio sulla Musica” per RAI 3, nel 2002/203 “Jazz on Sat” per RAI SAT ALBUM, nel 2003/2004 “Extrajazz” per RAI SAT EXTRA, dal 2005 conduce la trasmissione “Jazz Me Blues” per RAI DOC.
Fra i festival internazionali a cui Patruno ha preso parte ricordiamo quello di Sanremo nel 1963, quello di Nizza nel 1976 e ’77, quello di Breda (Olanda) nel 1978, quello di Pompei, di Palermo, di Lugano, di Lucerna, di Berna, di Sargans, di Dusseldorf, di Varadero (Cuba), tutti negli anni ’80; quello di Davenport (Iowa – USA), quello di Libertyville (Chicago) negli anni ‘90, quelli di Ascona (1998/ 2003).
Lino Patruno vive a Roma dove si occupa anche di cinema; inoltre è membro della Giuria del David di Donatello.
Tra i film a cui ha preso parte ricordiamo “Amarcord” di Federico Fellini e “Mussolini, ultimo atto” di Carlo Lizzani;
tra le colonne sonore da lui firmate “Guerra di spie” di Duccio Tessari e “Prova di memoria” di Marcello Aliprandi con Franco Nero, di cui è stato anche produttore; fra le colonne sonore per il teatro:
“Ti amo Maria” con Carlo Delle Piane (più tardi anche film), “Disposto a tutto” con Maurizio Micheli e “Crimini del cuore” per la regia di Nanni Loy.
Come attore in teatro, oltre agli spettacoli con i Gufi, ha preso parte a “Pellegrin che vai a Roma” con Nanni Svampa e “Capitan Fracassa” di Teophile Gauthier con Giancarlo Zanetti ed Edoardo Siravo.
Per anni ha creato e diretto alcuni Festival del Jazz; ricordiamo quelli di San Marino, di Mosciano S. Angelo, di Miasino, di Aosta, di Treviso, di Crotone; e inoltre “Etna Jazz” e quello di Sirmione assieme a Romano Mussolini.
Dal 1985 dirige una sua “European Jazz Stars” composta da grandi nomi del Jazz europeo fra i quali ricordiamo Irakli, Roy Williams, Roy Crimmins, Anti Sarpila, Isla Eckinger, Gregor Beck e i non dimenticati Oscar Klein, Peter Schilperoort e Henry Chaix.
Nella stagione 2000/2001 è stato protagonista dello spettacolo teatrale “La Signora in Blues” scritto da Pier Paolo Palladino, per la regia di Bruno Maccallini con Cristina Aubry che ha debuttato a Roma al Teatro della Cometa nel 2000.
Alexanderplatz Jazz Club Lino Patruno.
In collaborazione con Francesca Biagi ha scritto la sua autobiografia dal titolo “Lino Patruno, una vita in Jazz e non solo…” edita dall’ Editoriale Pantheon.
Ha inciso i suoi CD più recenti assieme ad alcuni dei grandi nomi odierni del jazz statunitense:
Ed Polcer, Tom Pletcher, Randy Sandke, Jon-Erik Kellso, Randy Reinhart, Bob Havens, Allan Vachè, Dan Barrett, Tom Baker, Bob Wilber, Evan Christopher, Kenny Davern, Rebecca Kilgore, Jim Galloway, Bucky Pizzarelli, Marty Grosz, Howard Alden, Frank Vignola, Al Viola, Andy Stein …pubblicati in USA su etichetta Jazzology.
Nel Dicembre del 2001 ha ricevuto l’investitura di Accademico della Musica conferitogli dall’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali e dal 2003 tiene seminari sulla Storia del Jazz (La Casa del Jazz, Università Tre di Roma) e sulla Storia delle Colonne Sonore da Film (Università del Cinema e della Televisione di Roma a Cinecittà).
Nel 2006 ha ricevuto il Globo d’Oro della Stampa Estera, il Premio Fregene per Fellini e la Nomination al David di Donatello per la migliore canzone originale per il film “Forever Blues” prodotto, interpretato e diretto da Franco Nero di cui è anche interprete.
Nel 2011 è stato invitato a rappresentare l’Italia al New Orleans Jazz & Heritage Festival.
https://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2023/03/Lino-Patruno-2.jpg600800Adrianohttps://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2020/05/logo-sito.pngAdriano2023-03-27 09:51:002023-03-27 09:52:33Alexanderplatz Jazz Club Lino Patruno
Max Paiella Alexanderplatz Jazz Club. In “Salotto Musicale” domenica 12 marzo ore 21,00
Max Paiella, chitarra e voce, Giorgio Cuscito, sax, Attilio Di Giovanni, pianoforte, Fernando Redavid, contrabbasso, Alberto Botta, batteria
L’Alexanderplatz Jazz Club, presenta, domenica 12 marzo,“Salotto musicale “di Max Paiella, uno storytelling sui grandi standard jazz cantati.
Cosa si nasconde dietro brani complessi ma famosi?
Paolo Conte dice: “le musiche difficili sono spiriti dannati che dal naufragio invocano interpreti spietati ma dato che contengono occulte persuasioni ti strappano anche l’anima e pure i pantaloni!”
Quante incredibili seduzioni e storie possiamo trovare in canzoni come My ideal magari l’incantevole versione di Chet Becker.
Sempre interpretata da Becker You don’t know what love is, ma stavolta parliamo di George Benson e il senso più soul che gli offre sulll’lp Tenderly.
La meravigliosa a Prelude to a kiss di Ella, la Stardust di Nat King Cole.
Lush Life di Billy Strayhorne grande pianista di Duke Ellington che compone Il brano tra i più enigmatici della storia del Jazz come anche ‘Round Midnight di Thelonius Monk.
Una chiacchierata, cantata, raccontata per far comprendere il potere, la seduzione persuasiva che contengono quei brani musicali jazz così semplicemente complessi.
Il valore intrinseco e sottocutaneo dei cosiddetti “brani difficili” da affrontare come ad esempio, You go to my head che si muove tra maggiore e minore o Body and Soul interpretata da tantissimi artisti sempre in maniera diversa.
Max Paiella Alexanderplatz Jazz Club.Max Paiella Alexanderplatz Jazz Club.
Questo salotto musicale comprende un quartetto di accompagnamento e in ogni serata un ospite verrà a raccontare la sua visione personale, il suo standard preferito e il suo rapporto con jazz.
L’intento forse utopistico, (ma neanche così tanto) è quello di rendere questa musica più avvicinabile, perché in fondo la difficoltà di un brano è dato soprattutto dalla disabitudine all’ascolto.
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Alexanderplatz Fassi, Dalla Porta e Manzi Trio, venerdì 10 e sabato 11 marzo ore 21,00
Alexanderplatz Fassi, Dalla Porta e Manzi Trio. Giovanni Falzone, tromba, Bob Bonisolo, sax tenore, Riccardo Fassi, piano, Paolino Dalla Porta, basso, massimo Manzi, batteria.
L’Alexanderplatz Jazz Club, presenta, venerdì 10 e sabato 11 marzo, il trio Fassi, Dalla Porta e Manzi con ospiti Bob Bonisolo e Giovanni Falzone.
Questo nuovo progetto prevede la collaborazione tra un gruppo di improvvisatori-compositori che si sono incontrati grazie al fatto di avere molti collaboratori in comune.
La verve generosa e comunicativa di Giovanni Falzone incontra la creatività e l’invenzione di Riccardo Fassi e il talento e l’energia di Bob Bonisolo.
Il trio Fassi-Dalla Porta- Manzi lavora da moIti anni insieme costruendo un percorso originale e molto creativo.
I musicisti in questione propongono loro composizioni originali più alcuni brani di maestri del jazz.
Musica fresca, nuova ed interessante per un progetto comunicativo ed originale ed una band affiatata e coinvolgente!!
Il progetto si avvale della collaborazione di 2 grandi musicisti italiani: Paolino Dalla Porta al basso e Massimo Manzi alla batteria.
Una sezione ritmica tra le più interessanti e creative del nuovo jazz che già da tanti anni collaborano con Fassi.
Il trio ha suonato ed inciso con lo storico trombonista Roswell Rudd, con Don Byron, con Steven Bernstein, col trombonista Josh Roseman e con Jesse Davis !!
Inoltre Dalla Porta e Manzi hanno suonato con tutti i più grandi musicisti: Pat Metheny, Lee Konitz, Phil Woods, Sam Rivers, Dave Liebman, Kenny Wheeler e moltissimi altri.
Un concerto da non perdere!!!
Giovanni Falzone è uno dei più straordinari talenti del jazz italiano ed europeo, e ha creato suoi progetti molto interessanti e creativi, dimostrando intelligenza e originalità.
Un musicista fortissimo dalla personalità vivace e comunicativa.
Bob Bonisolo sax canadese di origine italiana, è un formidabile sassofonista dallo stile moderno e trascinante con una serie di collaborazioni eccezionali.
RICCARDO FASSI è uno dei più interessanti pianisti-tastieristi-compositori del jazz italiano. Vincitore dei JAZZIT AWARDS 2017- 2018 e 2019 classificandosi al 1° posto nella categoria “Tastiere”.
Riccardo opera da anni in varie formazioni; con la TANKIO BAND ( la sua orchestra di 10 elementi più volte votata tra le migliori formazioni del jazz italiano nel referendum annuale indetto dalla rivista Musica Jazz), e ha suonato con Steve Lacy,
Alexanderplatz Fassi, Dalla Porta e Manzi Trio.
Gary Smulyan (con cui lavora dal 1990 e ha inciso 3 cd tra cui il bellissimo N.Y. Pocket Orchestra del 2010), Kenny Wheleer, Gunther Schuller, Adam Nussbaum, Bill Elgart, Tim Berne, Butch Morris, Jim Rotondi, Jesse Davis,
Ray Anderson, Dave Binney, Enrico Rava, Roswell Rudd, Marvin Smitty Smith, Billy Cobham….e molti altri.
Recentemente sono usciti 2 nuovi cd: l’originale progetto della Tankio Band su Frank Zappa e il nuovo bel quartetto con Alex Sipiagin “Portrait Of Interiors Landscapes”.
Riccardo Fassi è stato Direttore del Dipartimento di Jazz al Conservatorio di Firenze dal 2004 al 2022.
Ha suonato in Usa, Argentina, Perù, Francia, Germania, Croazia, Svizzera, Slovenia, Spagna, Marocco, Gabon
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L’Alexanderplatz Jazz Club, presenta, domenica 5 marzo,Jonis Bascir in GezCleb.
Il progetto GezCleb nasce da un’idea di Jonis Bascir, attore, compositore e cantante romano, alla fine di un percorso jazz al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma dove si laurea in Composizione Jazz e pubblica la sua tesi di laurea “Il Jazz è morto!?
Ipotesi per una nuova musica” Arcana Edizioni.
Prendendo spunto dalle pregiate opinioni dagli illustri ospiti intervistati nel il libro, e dalle riflessioni stimolate da un esame in Filosofia della Musica, sente un forte bisogno di esplorare nuove strade musicali non ancora rappresentate.
Il desiderio di far rivivere la musica romana in chiave jazz diventa un’esigenza interpretativa e compositiva determinante tale da spingerlo verso collaborazioni illustri, a cominciare dal chitarrista e compositore Fabio Zeppetella.
Debuttano in duo a Radio Capital con la versione jazz del classico Nina, si voi dormite e di So’ nato forastiero a casa mia, stornello autobiografico di Jonis Bascir.
L’ottimo gradimento del progetto porta a completamento dell’organico con altri importanti musicisti, Gabriele Coen, sax, Francesco Puglisi, contrabbasso e Valerio Voltaggio, batteria.
Alexanderplatz Jazz Club “Jonis Bascir”,
La canzone romana si veste di nuovo con armonie jazz e suggestioni elettroniche.
Il recupero di radici romane sopite di Jonis e la spinta verso sonorità moderne fanno di Gez Cleb un progetto senza età, adatto a tutti.
Il nome del progetto deriva dal modo romano di chiamare il Jazz Club.
https://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2023/03/Senza-titolo-1-1.jpg655800Adrianohttps://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2020/05/logo-sito.pngAdriano2023-03-04 11:05:122023-03-04 11:09:21Alexanderplatz Jazz Club “Jonis Bascir”
Alexanderplatz “Doctor 3”, venerdì 3 e sabato 4 marzo ore 21,00. Danilo Rea, pianoforte, Enzo Pietropaoli, contrabbasso, Fabrizio Sferra, batteria
All’Alexanderplatz Jazz Club, venerdì 3 e sabato 4 marzo, un altro grande ritorno, Doctor 3: Danilo Rea, pianoforte, Enzo Pietropaoli, contrabbasso e Fabrizio Sferra, batteria.
Alexanderplatz “Doctor 3”. Venticinque anni fa (dicembre 1997) un trio di stelle del jazz italiano appena costituito – Danilo Rea al pianoforte, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria – registrò un disco intitolato “The Tales of Doctor 3”.
L’album fu nominato miglior disco italiano del 1998 da Musica Jazz, e il trio, Doctor 3, da allora ha vinto più volte il referendum della stessa rivista come miglior gruppo di jazz italiano.
Tra le ragioni del successo, oltre alla qualità della band, risultato della somma della qualità dei tre musicisti e della loro naturale intesa.
C’è certamente la scelta di un repertorio che attinge alla canzone d’autore italiana, agli standard più amati dal pubblico, a successi del rock inglese e americano, più temi originali e libere improvvisazioni.
Alexanderplatz “Doctor 3”
Una scelta decisamente eterogenea che però Doctor 3 riesce a trasformare in un flusso omogeneo di musicalità ed emozioni.
Durante questi venticinque anni Rea, Pietropaoli e Sferra hanno continuato a seguire i loro percorsi individuali ma Doctor 3, pur con qualche fisiologica pausa, è rimasto una parte importante delle loro carriere.
Jim Porto Alexanderplatz Jazz Club 2023, giovedì 2 marzo ore 21,00, Jim Porto, piano e voce, Michele Ascolese, chitarra, Marco Fratini, basso, Stefano Rossini, percussioni, Stefano Parenti, batteria
L’Alexanderplatz Jazz Club, presenta, giovedì 2 marzo, Jim Porto, in un concerto speciale per la riedizione dell’album Rio.
Jim Porto,compositore, pianista e cantante brasiliano. Grazie al suo profondo rispetto per i grandi compositori brasiliani e per la ricerca costante che opera nello scoprire nuovi autori di talento, virtuoso del jazz samba, Jim Porto è considerato oggi uno dei massimi esponenti della musica brasiliana in Italia.
Jim si avvicina alla musica già all’età di sei anni nella sua città natale di Rio Grande la più antica dello Stato di Rio Grande do Sul.
A 16 anni vince un primo Festival musicale per studenti e a 18 anni si trasferisce a Rio de Janeiro dove comincia a suonare nei locali della grande metropoli.
Il suo carisma viene notato da un gruppo di turisti italiani che al ritorno in Italia lo mettono in contatto con Sandro Melaranci, proprietario del Manuia, un locale di Trastevere a Roma, fin dalla seconda metà degli anni Settanta punto di riferimento della musica brasiliana in Italia.
Il successo è grande.
Il Manuia diventa il centro della musica notturna romana degli anni ‘80 e Sandro Melaranci diviene il suo produttore musicale.
Jim ha opportunità di suonare, in alcune Jam Session con importante musicista come Pat Matheny, Djvan, Gilberto Gil, Caetano Veloso e Chet Baker.
Quest’ultimo partecipa al suo primo Album in vinile ‘Rio’ prodotto da Sandro Melaranci e con il quale riscuote un enorme successo facendosi conoscere a tutto il pubblico Internazionale.
Jim Porto Alexanderplatz Jazz Club,
Jim collaborerà per anni con jazzisti come Roberto Gatto e Michele Ascolese. Molteplici le sue partecipazioni a grandi festival jazz in tutta Europa e successivamente a tour mondiali in India, Asia, Africa e USA facendo ascoltare ed apprezzare il suo Brasil jazz Bossa Nova…questo brasile che non finisce mai di stupire.
https://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2023/03/Jim-Porto__1_2.jpg480800Adrianohttps://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2020/05/logo-sito.pngAdriano2023-03-01 16:34:412023-03-01 16:35:43Jim Porto Alexanderplatz Jazz Club 2023
Alexanderplatz Jazz Club, mercoledì 1° marzo Nicola Angelucci Trio plus The Cutello Brothers, Giovanni Cutello Sax Alto, Matteo Cutello Tromba, Greg Burk piano, Luca Bulgarelli Contrabbasso, Nicola Angelucci Batteria
Jazz Club più prestigioso, presenta, martedì 28 febbraio e mercoledì 1° marzo, “Carta Bianca” per il batterista Nicola Angelucci.
Nicola Angelucci è senza dubbio uno dei batteristi più importanti della scena jazzistica italiana.
Da diversi anni è membro del quartetto di Fabrizio Bosso e sideman di alcuni dei maestri indiscussi del jazz come Benny Golson, Steve Grossman, Wynton Marsalis e Joey De Francesco.
Nel suo terzo album da leader “Changes”, recentemente pubblicato da Warner Music Italy/Flying Spark, Angelucci si conferma anche come compositore melodico e raffinato.
Per la sua “Carta Bianca” nel leggendario Jazz Club, si presenta con un nuovo trio in prima assoluta.
“Carta Bianca” Nicola Angelucci.
Insieme a Greg Burk al pianoforte e Luca Bulgarelli al contrabbasso, il batterista proporrà nuova musica originale e rivisitazioni di standard della tradizione jazzistica.
Nella seconda serata il trio ospiterà due giovanissimi astri nascenti del jazz, i gemelli Cutello.
Alexanderplatz Jazz Club. Gianluca Galvani, tromba, Renato Gattone, basso, Gianluca Perasole, batteria, Paolo Bernardi, piano elettrico, Chiara Vecchio, voce
Jazz Club, presenta, domenica 26 febbraio, New Orleans Funky Town in Jazz revisited 2.0.
Le nuove sonorità della New Orleans Funky Town con un interessante ed originale progetto musicale.
Progetto che prevede la rielaborazione sia armonica che ritmica dei brani americani dei primi anni del ‘900.
Brani in particolare quelli portati al successo dai grandi della musica jazz: Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Carmen McRae, Louis Armstrong e Sarah Vaughan.
Dal soul, al blues, al funk e latin sono gli stili che la band propone e che, insieme alle note storiche e curiosità di ogni brano, sono le basi di un concerto coinvolgente ed intenso.
https://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2023/02/New-Orleans-Funky-Town-_Chiara-Vecchio_1.jpg450800Adrianohttps://www.unfotografoinprimafila.it/eventi/wp-content/uploads/2020/05/logo-sito.pngAdriano2023-02-26 09:39:022023-02-26 09:39:58Alexanderplatz New Orleans Funky Town
L’Alexanderplatz Jazz Club, da giovedì 23 a sabato 25 febbraio, Rosario Giuliani Trio con ospite Dado Moroni.
Rosario Giuliani e Dado Moroni non hanno bisogno di presentazioni, hanno alle spalle una lunga e proficua collaborazione che li ha visti protagonisti di tour in Italia e all’estero.
Per queste tre serate all’Alexanderplatz i due saranno affiancati da una ritmica d’eccezione: Luca Bulgarelli, al contrabbasso e Sasha Mashin, batterista tra i più importanti della nuova scena jazzistica russa.
La notevole padronanza strumentale e ritmica, e la naturale empatia musicale del quartetto favoriscono un costante dialogo creativo tale da condurre i brani verso direzioni sempre diverse e spesso inaspettate.
Un progetto composto essenzialmente da brani originali di Moroni e Giuliani arrangiati per questo nuovissimo e inedito quartetto.
Rosario Giuliani impressiona l’ascoltatore fin dal primo momento per la facilità con cui sa trarre dai suoi sassofoni un fraseggio fluido, a tratti vorticoso, allacciandosi con naturalezza a grandi sassofonisti come Julian “Cannonball” Adderley, Art Pepper, John Coltrane.
Tante e prestigiose le sue collaborazioni nell’ambito del jazz, con artisti come Charlie Haden, Gonzalo Rubalcaba, Martial Solal, Mark Turner, Kenny Wheeler, Bob Mintzer, Joe Locke, Joe La Barbera, John Patitucci, Marc Johnson, Joey Baron, Richard Galliano, Kurt Elling…
Dado Moroni è probabilmente il pianista jazz italiano più ‘esportato’ all’estero, a giudicare dalla consistenza e regolarità dei suoi ingaggi internazionali e dal suo palmarès di collaborazioni.
Alexanderplatz Jazz Club Rosario Giuliani Trio
A metterle insieme si compone un’enciclopedia del jazz moderno:
Dizzy Gillespie, Chet Baker, Roy Hargrove, Wynton Marsalis, Clark Terry, Randy Brecker, Freddie Hubbard, Harry Edison, Woody Shaw,
Eddie ‘Lockjaw’ Davis, Johnny Griffin, James Moody, Zoot Sims, Al Cohn, Sam Rivers, Joe Henderson, Slide Hampton, Curtis Fuller, Joe Pass,
Herb Ellis, Barney Kessel, Lionel Hampton, Terry Gibbs, Ron Carter, Buster Williams, Ray Brown, Kenny Clarke, Art Taylor, Billy Higgins,
Ben Riley, Sam Woodyard, Shelly Manne e via suonando.
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