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Processo a Fellini OFFOFFTheatre Gramaglia Davanzati rid2

Off/Off Theatre “Processo a Fellini”Sycamore T Company presenta Processo a Fellini scritto da Riccardo Pechini


Off/Off Theatre “Processo a Fellini”. Nel centenario dalla nascita di Fellini, in Via Giulia è in scena l’omaggio a sua moglie Giulietta Masina

Off/Off Theatre “Processo a Fellini”. É l’anno in cui l’intera penisola ricorda il genio di Federico Fellini, a cento anni dalla sua nascita.

E mentre ovunque si omaggia il regista che con le sue pellicole ha cambiato la cinematografia italiana imponendosi al mondo, in Via Giulia andrà in scena “Processo a Fellini”, in cui sua moglie Giulietta Masina è pronta a giudicare l’uomo ed il marito Federico nel suo personale tribunale.

Uno spettacolo di pregevole fattura che debutterà all’OFF/OFF Theatre il prossimo martedì 21 gennaio, per restare in scena fino a domenica 26 gennaio.

La pièce, un progetto teatrale di Mariano Lamberti che ne cura anche la regia, nasce dal testo di Riccardo Pechini con cui si cimentano gli attori Caterina Gramaglia e Giulio Forges Davanzati, impegnati nell’arduo compito di dar vita al mai avvenuto confronto tra Federico e Giulietta.

Giulietta Masina è il centro nevralgico dell’opera teatrale diretta da Lamberti.

Da sempre la sua figura è stata associata a quella del Maestro che, con la sua imponenza, inevitabilmente ha offuscato le sue riconosciute doti di attrice e la sua genialità, che più volte l’ha portata ad esser identificata come una sorta di Charlie Chaplin al femminile.

Nonostante il suo talento, la Masina sarà per sempre ricordata come la compagna del grande Federico Fellini.

Per lui Giulietta è stata moglie, amante, amica e complice e, soprattutto, una musa ispiratrice che col passare degli anni e allontanandosi dai riflettori, ha sempre più indossato i panni di donna rassegnata a vivere all’ombra del proprio marito.

Un marito spesso avvezzo al tradimento (anche esplicito) e che più volte la Masina ha dovuto sopportare.

E così, mentre Fellini si confessava pubblicamente al mondo con il suo “Otto e Mezzo”, Giulietta si ritraeva sempre più in una lenta e malinconica solitudine.

Ma cosa sarebbe accaduto se Giulietta avesse potuto esprimere pubblicamente tutta la sua frustrazione?

Cosa sarebbe successo se Giulietta avesse dato voce alla donna umiliata e rabbiosa, sempre più imbavagliata e chiusa dentro se stessa?

 SINOSSI:

Giulietta si sveglia di soprassalto, una strana presenza sembra essersi introdotta in casa sua in piena notte. Un ladro, un assassino o forse qualcosa di ancor più inquietante.

Giulietta sviene dallo spavento. Quando si riprende si accorge che l’intruso è un giovane ragazzo che dice di conoscerla fin da bambina, malgrado ciò sia impossibile vista la notevole differenza d’età tra i due.

Il ragazzo è insofferente e fatica a trattenere la rabbia.

Ma non è Giulietta il bersaglio della sua acredine, anzi il giovane appare partecipe dei trascorsi a volte destabilizzanti vissuti dalla donna in tenera età.

Giulietta è confusa e non si fida di quello strano individuo, ma sente suo malgrado di avere con lui un legame profondo.

Non solo, le sembra addirittura di ricordare di aver progettato assieme a lui un piano misterioso che coinvolge il suo celebre marito.

L’accaduto si rivela essere un sogno che Giulietta racconta al proprio analista.

Sulla sedia che occupava il giovane c’è infatti ora uno psicologo che, con tono distaccato, mette in luce le contraddizioni che affiorano inconsapevolmente dalle parole della donna.

Si tratta di vere e proprie rimozioni.

L’immaginario femminile di Federico è carnale, invadente, inglobante, eppure ha relegato proprio lei, sua moglie, nel personaggio di una donna infantile, ingenua ed asessuata.

Da questo momento in poi in scena si avvicenderanno figure reali o immaginarie, tra cui l’amico di una vita, Mastroianni, personaggi apparsi nei film da lei interpretati e ovviamente Federico Fellini, con il quale avrà un confronto aperto e spietato sui suoi numerosi e sempre più espliciti tradimenti.

Il ritmo si farà sempre più serrato, fino ad arrivare ad un parossismo in cui alla rabbia si sostituirà non la rassegnazione (come avrebbero voluto i costumi dell’epoca) ma la rivendicazione di una femminilità a lungo repressa e la trasformazione in una donna consapevole e finalmente rappacificata col proprio passato.

OFF/OFF THEATRE

Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma / DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA

Costo Biglietti: Intero 25€; Ridotto Over65 18€; Ridotto Under35 15€;

Dal Martedì al Sabato h.21,00 – Domenica h.17,00

Info e Prenotazioni: +39 06.89239515 – offofftheatre.biglietteria@gmail.com

SITO: http://off-offtheatre.com/ – FB: https://www.facebook.com/OffOffTheatreRoma/ – IG: https://www.instagram.com/offofftheatre/?hl=it

Ufficio Stampa Carla Fabi Roberta Savona
Carla: carla@fabighinfanti.it
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lEnigma dellAmore regia Fabio Grossi attori Fabio Pasquini Francesco Maccarinelli 30

Off/Off Theatre “L’enigma dell’amore”. Associazione Culturale Musicomix presenta L’enigma dell’amore in memoria di Karl Heinrich Urlichs


Off/Off Theatre. L’omaggio all’uomo che tra i primi ha combattuto per la propria libertà sessuale

Off/Off Theatre “L’enigma dell’amore”. Da martedì 14 fino a domenica 19 gennaio 2020 all’OFF/OFF Theatre va in scena “L’Enigma dell’Amore, in memoria di Karl Heinrich Urlichs”.

Off/Off Theatre “L’enigma dell’amore”. Testo di Saverio Aversa e Fabio Grossi che ne cura anche la regia, pronto a dirigere sul palco gli attori Fabio Pasquini e Francesco Maccarinelli, interpreti dell’omaggio al coraggio.

Colui che, nato nel 1825, è storicamente considerato tra i primi ad aver combattuto per il diritto e la libertà di essere omosessuale. In video anche l’esclusiva partecipazione di Leo Gullotta.

“L’Enigma dell’Amore”, atto unico diretto da Fabio Grossi, autore del testo insieme a Saverio Aversa, per la prima volta in Italia accende i riflettori sul ricordo dello studioso Karl Heinrich Urlichs.

In un’epoca lontana, dedicò la propria vita e le proprie energie alla sconfitta dei pregiudizi e delle persecuzioni rivolte alle persone considerate diverse per il proprio orientamento sessuale.

In particolar modo Urlichs si rivolse alla discriminazione contro gli omosessuali, tematica che lo riguardava direttamente, affermando che «L’oppresso e il maltrattato non riconoscono alcun diritto di oppressione per pura forza, né un diritto di maltrattamento.

Quindi la nostra posizione è ovunque dalla parte dell’oppresso e del maltrattato, che si chiami polacco, hannoveriano, ebreo, cattolico o che sia una creatura innocente considerata ‘spregevole’ dalla gente, perché è talmente immorale da essere nata al di fuori del vincolo coniugale, così come noi eravamo talmente immorali da essere nati con una natura urninga…».

Sul palco, l’anziano e ormai malato Urlichs è al termine della sua vita e giace nel suo letto, nella mansarda di Palazzo Persichetti a L’Aquila.

Alzandosi dal letto e ritrovatosi nudo, il vecchio Urlichs comincia con fatica a rivestirsi e, nel farlo, è come se ringiovanisse.

Inizia così il racconto a ritroso degli episodi della sua vita, una ricostruzione toccante di memorie, lettere, saggi, teorie, suggestioni e amori dell’uomo che da sempre ha lottato per la propria libertà di amare ed essere sé stesso.

Ancora una volta l’OFF/OFF Theatre volge lo sguardo verso la discriminazione di genere e verso un testo che si fa memoria storica di un movimento che non deve dimenticare le proprie origini.

Fortemente voluto dal direttore artistico Silvano Spada, “L’Enigma dell’Amore” è uno spettacolo necessario, in un momento sociale come quello che Roma e l’Italia attraversano, affinché non ci siano più vittime di violenza di genere e perché si possa scuotere l’animo comune verso una sempre più urgente legge contro l’omotransfobia.

OFF/OFF THEATRE

Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma / DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA

Costo Biglietti: Intero 25€; Ridotto Over65 18€; Ridotto Under35 15€;

Dal Martedì al Sabato h.21,00 – Domenica h.17,00

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OffOff Theatre Ismael 2

Nogu Teatro presenta Ismael In viaggio dalla Siria all’Off/Off Theatre


Ismael, In viaggio dalla Siria, spettacolo scritto e interpretato da Massimiliano Frateschi, per la regia di Graziano Piazza, in scena all’OffOff Theatre, il 17 e il 18 dicembre, racconta la vera storia di un ragazzo scappato da Damasco, ora rifugiato in chissà quale paese europeo, nel momento del suo passaggio a Roma.

Ismael è un ragazzo di 30 anni scappato dalla Siria.

Dopo essere stato perseguito politicamente senza ragione, cacciato dalla sua città natale, rinchiuso in un carcere, dopo aver attraversato due continenti da nomade e perso le tracce della sua famiglia e del fratello Adnan, con cui ha condiviso la reclusione, Ismael si trova all’ufficio per gli immigrati a Roma.

Ismael è un ragazzo iperattivo, molto magro e sorridente nonostante il suo bagaglio emotivo.

Ha imparato a parlare italiano da bambino, romano per la precisione (chiaramente sempre mantenendo un forte accento arabo) perché la madre, probabilmente morta mentre Ismael era in viaggio verso la terra promessa, cercava di lasciare ai suoi figli un’ancora di salvezza verso un mondo non troppo lontano e forse più accogliente.

Quando Ismael arriva a Roma, difronte alle due o tre persone del comitato di accoglienza dell’ufficio immigrazioni, risponde alle domande e si lascia scivolare nei ricordi raccontando tutta la sua storia.

NOTE dell’autore Massimiliano Frateschi

C’è un’energia in Ismael, diversa da quelle di tutti gli altri esseri umani, perché quello che ha passato, che ci racconta quanto possa essere scontato per il mondo questo abominio della guerra e del razzismo politico, lui l’ha vissuto con una normalità serafica, o almeno così ci vuole far credere.

Forse però i suoi sentimenti e il suo cuore hanno davvero bisogno di un abbraccio mancato. Il suo continuo e ridondante intercalare romano alleggerisce il tono dei discorsi che in realtà sono cruenti e violenti e il suo sorriso spiazzante fa passare per leggero ciò che non lo è.

Questa storia è stata scritta per un mio caro amico siriano, scappato da Damasco e rifugiato tutt’ora in qualche parte dell’Europa

Quando ho conosciuto Adnan (che nella storia sostituisco con il nome di Ismael dando al suo vero nome un personaggio secondario e non presente ma principale come quello del fratello) ho trovato una persona estremamente sensibile e acculturata, con degli studi universitari alle spalle e un talento naturale nelle lingue e nelle interazioni sociali.

Un ragazzo positivo ma con tanta di quella vita dentro il cuore da lasciarti pensare anche quando i suoi occhi sorridono come se nulla fosse. Gli ho chiesto la sua storia… e sono qui per raccontarvela.

OFF/OFF THEATRE

Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma / DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA

Costo Biglietti: Intero 25€; Ridotto Over65 18€; Ridotto Under35 15€;

Dal Martedì al Sabato h.21,00 – Domenica h.17,00

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Novecento Dominic Debartolo 1

Off/Off Theatre va in scena “Novecento”, tratta dal capolavoro letterario del ’94 di Alessandro Baricco


 Off/Off Theatre va in scena “Novecento”. Sarà il giovane attore under 25, Dominic Debartolo, diretto da Moisè Curia (tra gli interpreti principali della nuova fiction di Rai1, Pezzi Unici).

 Off/Off Theatre va in scena “Novecento”. Il protagonista della pièce Novecento, tratta dal capolavoro letterario del ’94, di Alessandro Baricco

 Off/Off Theatre va in scena “Novecento”. Agli inizi del novecento, durante gli anni del proibizionismo, dove tutto era un tabù, una piccola nave faceva da spola tra l’America e l’Europa, e proprio su quella nave in un giorno buio e imprecisato nacque il protagonista di questa storia.

Cullato e accudito dal suono delle onde e da un povero Marinaio che lo adotta come un figlio a dispetto delle autorità, il giovane protagonista cresce con la speranza, un giorno, di diventare un pianista.

Quando il capitano della nave venne a conoscenza di un orfano a bordo, decise di chiamare subito le autorità, ma il bambino scomparve improvvisamente senza lasciare traccia.

Una sera, dalle cabine di terza classe, una musica dolce tiene svegli i passeggeri.

A poco a poco tutti si radunano per capire da dove provenga quella melodia, quando d’un tratto a sfiorare i tasti di quel pianoforte appare un giovane ragazzo e magicamente quelle note prendono vita.

 Biografia Dominic Debartolo

Nasce a Rossano nel 1995. All’età di 15 anni inizia un percorso come attore che lo porta a studiare con Giancarlo Giannini.

Subito dopo aver conseguito il diploma di scuola superiore Dominic si trasferisce a Londra dove li studia e lavora per imparare la lingua e dopo neanche un anno entra a studiare recitazione all’accademia d’arte drammatica The Court Theatre Training Company e successivamente frequenta dei corsi avanzati di recitazione al RADA.

Subito dopo aver terminato gli studi ha lavorato in diversi progetti nel Regno Unito, tra cui:

The Grass is Always Grindr 2 (YouTube / London Live TV), Vanity Fair (ITV), Il Ragazzo che Diventerà Re (film), Konstantin ne Il Gabbiano (London, UK), Jimmy Porter in Ricorda con Rabbia (London, UK), ed altri ancora.

locandina novecentoBiografia Moisè Curia

Sin da bambino si avvicina all’arte della recitazione e al teatro. All’età di 14 anni si iscrive ad un piccolo corso di teatro, prendendo parte a svariate rappresentazioni fino ad ottenere ruoli da professionista.

Terminati gli studi scolastici all’età di 18 anni, si trasferisce a Roma per studiare recitazione presso l’Accademia di Arte Drammatica EUTHECA e successivamente frequenta il centro sperimentale di cinematografia.

Durante questo periodo prende parte a diverse rappresentazioni teatrali tra cui: Amleto, Macbeth, La Divina Commedia, Novecento e tanti altri.

Nel 2014 debutta in TV con la Miniserie televisiva Non è mai troppo tardi regia di Giacomo Campiotti e nello stesso anno debutta al cinema nel film La buca al fianco di Sergio Castellitto e Rocco Papaleo per la regia di Daniele Ciprì.

Sempre nel 2014 raggiunge la notorietà con la serie TV Braccialetti Rossi, regia di Giacomo Campiotti in cui interpreta il ruolo di Ruggero.

Nel 2015 recita nel sequel della serie TV Braccialetti rossi 2 e sempre nello stesso anno viene scelto dai registi Paolo e Vittorio Taviani per interpretare il ruolo di Panfilo in Maraviglioso Boccaccio; successivamente è protagonista insieme a Francesca Neri nel film La nostra Quarantena regia di Peter Marcias.

Nel 2016 è protagonista insieme a Stefania Rocca nel film Abbraccialo per me, regia di Vittorio Sindoni con il quale riceve il premio Guglielmo Biraghi – Nastri d’argento 2016 e il premio Vittorio De Sica.

Aiuto regia Lara Divina – Disegno luci Pino De Bartolo – Musiche Federico lobello

Produttore Loredana Pinto – Marketing Pubblicitario Antonio De Bartolo

OFF/OFF THEATRE

Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma / DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA

Costo Biglietti: Intero 25€; Ridotto Over65 18€; Ridotto Under35 15€;

Dal Martedì al Sabato h.21,00 – Domenica h.17,00

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Mauro Racanati Luomo che cammina nudo ph Davide Licheri rid2

Gitiesse Artisti Riuniti presenta “L’Uomo che cammina nudo” all’Off/Off Theatre


Off/Off Theatre. Con il sostegno della Fondazione e il Polo Culturale dell’Ospitale Santa Francesca Romana e il Trust Floridi Doria Pamphilj

Off/Off Theatre “L’Uomo che cammina nudo”. Da venerdì 6 a domenica 8 dicembre all’OFF/OFF va in scena la pièce dedicata all’artista pugliese Pino Pascali.

Off/Off Theatre “L’Uomo che cammina nudo”. A cinquant’anni dalla sua prematura scomparsa la vita di Pascali è ricordata dalle tre serate a lui dedicate, con la messa in scena dello spettacolo “L’uomo che cammina nudo”.

Sulla scena il giovane attore Mauro Racanati, diretto da Clarita Di Giovanni e Francesco Suriano, che hanno adattato il testo omonimo firmato da Anna D’Elia e hanno preso ispirazione dallo scritto “Discorsi”, di Carla Lonzi.

Sullo sfondo c’è una Roma mai così centrale, esempio per l’arte in fermento e per la contemporaneità che andava formandosi.

Una città-centro artistico ricco e vitale, descritto nei ricordi di chi l’ha vissuta, come un periodo fatto di vorticosi cambiamenti in cui passato e futuro si guardavano uno di fronte all’altro, sfiorandosi e sfidandosi.

È lui, l’uomo che cammina nudo, colui che impiega tutta la sua energia per creare il mondo adatto a sé.

Off/Off Theatre. Mauro Racanati, attore protagonista, interpreta Pino Pascali e gli altri personaggi della storia:

il Padre, la Madre, gli Artisti (Mambor, Kounellis, Giosetta Fioroni…), i galleristi e il produttore, Sargentini e Lodolo, gli amici d’infanzia e i diversi interlocutori: attrici, amici e nemici, i motociclisti rom e gli intellettuali di un’epoca d’oro che incrociò nel corso della sua pur breve vita.

Nell’affrontare le testimonianze e i testi scelti per l’adattamento teatrale i registi Clarita Di Giovanni e Francesco Suriano, costruiscono otto quadri che prendono il via a partire dal 30 agosto 1968, giorno in cui il corpo di Pascali (1935-1968) giace in coma al Pronto Soccorso dell’ospedale San Giovanni di Roma.

Poche ore prima ha subito un fatale incidente in moto finendo contro una parete nel tunnel del Muro Torto, appena due mesi dopo l’accoglienza alla travagliata Biennale veneziana sessantottina che lo aveva indicato come tra i più interessanti artisti della sua epoca.

Nei dieci giorni del suo coma vigile Pascali ascolta il mondo che gli ruota attorno: dall’assistenza medica ai tanti amici e i familiari che affollano la corsia per avere notizie.

Gli incontri, e a distanza le voci che affiorano, innescano un flusso di memoria in cui l’artista si confronta con gli interlocutori e se stesso nell’ultima settimana di vita.

A 50 anni dalla sua morte gli autori, nell’elaborare la drammaturgia di un artista così eclettico e divenuto con la sua morte prematura presto incline alla leggenda, si sono concentrati esclusivamente su quelle parti di testi e testimonianze che, rinviando all’opera, ne convalidassero l’essenza epistemologica rigorosa.

Emerge quanto Pino Pascali fu artista esuberante nel superare i suoi stessi modelli, non collocabile nelle correnti dell’arte contemporanea solo come scultore, pittore o performer.

Incomodo in quelle classificazioni in cui era costretto, ancora dure a morire in un’epoca da cui straripava, l’artista, quasi a capovolgere l’ironia che ne pervase l’opera, fu il più severo e rigoroso analista del suo stesso percorso.

Musiche e sound design Stefano Gramitto Ricci | Costumi Luigi Bonanno | Oggetti di scena Maria Teresa Padula | Collaborazione video Francesco Cordio | Fotografie Davide Licheri

Lo spettacolo è andato in scena sotto forma di Studio al Macro Asilo Roma il 16 febbraio 2019 Debutto: Polo Culturale Santa Francesca Romana Trust Floridi Doria Pamphilj – Sala dell’Ospitale sabato 16 marzo 2019 – replica: domenica 17 marzo 2019

OFF/OFF THEATRE

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Io mai niente con nessuno avevo fatto Joele Anastasi Enrico Sortino Federica Carruba Toscano 2

Off/Off Theatre”Io, mai niente con nessuno avevo fatto”


Al Off/Off Theatre. Drammaturgia e regia Joele Anastasi, con Joele Anastasi, Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano

Off/Off Theatre. Scene e Costumi Giulio Villaggio, Light Designer Joele Anastasi, Aiuto Regia Nicole Calligaris, Foto Dalila Romeo, Video Davide Marucci, Grafica Giuseppe Cardaci

 Off/Off. Una creazione Vuccirìa Teatro

 Best Show – San Diego International Fringe Festival 2014

 Miglior Spettacolo, Migliore Drammaturgia, Migliore Attore – Roma Fringe Festival 2013

Spettacolo Vincitore Stazioni D’Emergenza 2013 Teatro Stabile d’Innovazione, Galleria Toledo, Napoli

Premio della Critica Festival Direction Under30 – Teatro Social, Gualtieri

Da martedì 12 a domenica 17 novembre 2019 all’OFF/OFF Theatre va in scena il poetico “Io, Mai Niente Con Nessuno Avevo Fatto”.

Un testo pluripremiato, scritto e diretto dalla delicata penna di Joele Anastasi, spettacolo-rivelazione dell’apprezzata compagnia Vuccirìa Teatro, che vede in scena insieme allo stesso Anastasi, Enrico Sortino e Federica Carruba Toscano.

In un momento storico in cui prepotente ritorna il fardello dell’AIDS, quasi a voler ricordare che la battaglia non è ancora finita e che tutte le discriminazioni subite non sono state un brutto incubo, ma un recente ricordo che ancora pulsa sulla pelle di coloro i quali gli sono sopravvissuti, lo spettacolo di

Joele Anastasi è un pugno in faccia, leggero come una piuma.

Dalla sua prima messa in scena, il testo colleziona applausi e illustri consensi, sbancando il Roma Fringe Festival nel 2013.

Strabiliando il San Diego International Fringe Festival nel 2014 e poi a Napoli, vincendo Stazioni D’Emergenza alla Galleria Toledo e garantendosi il Premio della Critica al Festival Direction Under30 del Teatro Sociale di Gualtieri.

Il ritorno a Roma di Vuccirìa Teatro e dei suoi grandi e giovanissimi attori, è un momento imperdibile e fortemente voluto dal direttore artistico Silvano Spada, che senza alcun dubbio ha deciso di rendere la compagnia siciliana protagonista della terza stagione di Via Giulia.

Una stagione portatrice sana di valori necessari e di cui le parole “ascolto” e “inclusione” sono indiscutibilmente parte.

Siamo nella Sicilia di fine anni’90.

Due cugini crescono come fratello e sorella, giocando per cancellare la solitudine ancestrale di una famiglia senza padri.

Entrambi sono prede vulnerabili, prive di consapevolezze o difese. Dietro le persiane c’è un paese che spia, giudica e non vive.

I due giovani tentano di combattere il loro destino per sognare; lei sogna di lasciare quell’isola che li culla e li affoga, lui invece, sogna di amare liberamente un uomo.

All’Off/Off. E così, come in una tragedia antica va espiata la colpa di chi si ribella, il giovane puro è sporcato dallo spettro dell’HIV.

Lui che “mai niente con nessuno aveva fatto”, s’infetta d’amore. E mentre tutti già piangono la sua morte, il suo istinto alla vita esplode candido e redime il paese.

“Lo abbraccio e gli dico che gli devo dire delle cose molto importanti. Gli dico che io per lui, pure la femmina avrei fatto e che in ospedale mi hanno detto che ho l’Aids.”

Io mai niente con nessuno avevo fatto Joele Anastasi Enrico Sortino Federica Carruba Toscano 5Off/Off Theatre. SINOSSI

Sicilia. Io, mai niente con nessuno avevo fatto è la storia di Giovanni, incarnazione dell’ingenuità e della passione allo stato puro, dell’innocenza che supera tutte le barriere della conoscenza e dell’ignoranza:

Un pezzo unico di anima che dice tutto quello che pensa, che crede a tutto quello che gli viene detto.

Giovanni è la forza e il coraggio di chi non riesce a vedere il mondo se non come uno spartito di note da danzare.

L’istinto alla vita, alla sopravvivenza. Al di là della malattia.

Al di là del male. L’universo in cui gravitano i tre personaggi di questa pièce è un universo popolare.

Uno scenario pieno di brutalità e d’istinto. Dove nulla è comandato dalla mente ma solo dall’impulso del corpo.

Uomini che sono bestie, che sono angeli, che sono demoni. La violenza si scontra con l’ingenuità, in un mare di brutalità, dove Rosaria, cugina di Giovanni, è tutto per lui.

Sorella, fidanzata, madre e figlia.

C’è spazio per l’amore, c’è spazio per la rivalsa. Ma tutto ha un prezzo.

Giovanni lo sconterà attraverso gli occhi ambigui e violenti e il corpo pulsante e focoso di Giuseppe, insegnante di danza, unico amore-amante di Giovanni.

E se è vero che tutto il peso ricade proprio su Giovanni, ingenuo e puro, lui sarà l’unico capace di sopportare questo peso e di non sentirne addosso la minima pressione riscattandosi proprio attraverso i corpi e le anime dilaniate di Rosaria e Giuseppe.

Ma saranno tre corpi, quelli dei protagonisti, che non si incontreranno mai.

Vivranno uniti solo nel ricordo, nella maledizione, nel tentativo ora di ricordare e ora di dimenticare.

OFF/OFF THEATRE

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Che fine hanno fatto Bette Davis e Joan Crawford Gianni De Feo Riccardo Castagnari Foto di Giancarlo Casnati 2

Florian Metateatro e Stellar Film presentano al Off/Off Theatre Riccardo Castagnari e Gianni De Feo in “Che fine hanno fatto Bette Davis e Joan Crawford” di Jean Marboeuf

“Ho capito di essere diventata qualcuno solo quando attori en travesti hanno iniziato ad imitarmi nei loro spettacoli” (Bette Davis)

“È la solitudine che ti porta a non sentirti amata mai abbastanza.” (Joan Crawford)

Da martedì 22 a giovedì 31 ottobre all’OFF/OFF Theatre vanno in scena i due istrioni Riccardo Castagnari e Gianni De Feo, calati nei panni delle due immortali dive.

Dive come Bette Davis e Joan Crawford, omaggiate dallo spettacolo in prima nazionale “Che Fine Hanno Fatto Bette Davis e Joan Crawford?”, di Jean Marboeuf, per la regia di Fabrizio Bancale.

Nella pièce i due protagonisti danno voce, corpo e anima all’immaginario rapporto epistolare tra le due dive, prima, durante e dopo le riprese del clamoroso film “Che fine fa fatto Baby Jane?” del 1962.

LO SPETTACOLO:

I conflitti non nascono dall’odio, ma dal dolore e il conflitto tra loro due è durato quasi cinquant’anni. E’ per questo che il pubblico le ha amate e continua ad amarle ancora così profondamente.

 Due donne. Due attrici. Bette e Joan sono due brillanti stelle nel firmamento di Hollywood, ma sono due stelle che hanno ormai imboccato il viale del tramonto.

Sono dive viziate e capricciose, maschere luminose sul grande schermo, che indossano maschere per nascondere un dolore, anche nella loro vita privata.

É in questo momento che arriva l’occasione imperdibile, quella che capita solo una volta nella vita: il ritorno al grande cinema con un film che si preannuncia trionfale e che porta il titolo di “Che fine ha fatto Baby Jane?”, un’opera che ha già il profumo di Oscar.

Che fine hanno fatto Bette Davis e Joan Crawford Gianni De Feo Riccardo Castagnari Foto di Giancarlo CasnatiDue uomini. Due attori.

Riccardo Castagnari e Gianni De Feo, sono maschere sul palcoscenico che danno corpo, voce e anima all’immaginario rapporto epistolare tra le due dive, prima, durante e dopo le riprese del film, attraverso il testo dell’autore francese Jean Marboeuf.

Battute folgoranti, allusioni maliziose e pungenti, parole di disumana ferocia e cattiveria. Una suggestiva trasposizione dalla carta al palcoscenico, del rapporto umano e professionale che unisce e separa le due amiche/nemiche e colleghe/rivali.

Due donne fragili con cui il destino sembra volersi divertire e giocare, legando indissolubilmente le loro carriere al successo del film.

E’ il 1962 e tra scenate, litigi, dispetti e minacce, le riprese del film sono ormai terminate e si rincorrono sempre più insistenti le voci che quest’anno a stringere tra le mani l’ambita statuetta d’oro sarà solo una tra loro due:

chi alzerà la statuetta tra Bette Davis o Joan Crawford? And the Oscar goes to…

OFF/OFF THEATRE

Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma / DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA

Costo Biglietti: Intero 25€; Ridotto Over65 18€; Ridotto Under35 15€;

Dal Martedì al Sabato h.21,00 – Domenica h.17,00 / Info e Prenotazioni: +39 06.89239515 – offofftheatre.biglietteria@gmail.com

SITO: http://off-offtheatre.com/ – FB: https://www.facebook.com/OffOffTheatreRoma/ – IG: https://www.instagram.com/offofftheatre/?hl=it

Ufficio Stampa Carla Fabi Roberta Savona
Carla: carla@fabighinfanti.it
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Che fine hanno fatto Bette Davis e Joan Crawford Gianni De Feo Riccardo Castagnari Foto di Giancarlo Casnati 2
Off/Off Theatre Le Brugole presentano “Modern Family 1.0”.

“Ogni famiglia ha un segreto, ed il segreto è che non è come le altre famiglie”.  Alan Bennet Off/Off Theatre


 Off/Off Theatre Le Brugole presentano “Modern Family 1.0”. Dal 14 al 19 maggio, arriva sul palco dell’OffOff Theatre lo spettacolo Modern Family 1.0, scritto da Giovanna Donini, Virginia Zini e Annagaia Marchioro, anche interprete insieme a Giulia Maulucci, per un nuovo capitolo di teatro lesbico creato dalla nota compagnia milanese Le Brugole.

Off/Off Theatre Le Brugole presentano “Modern Family 1.0”. “Modern Family 1.0” parla di famiglie.

Off/Off Theatre Le Brugole presentano “Modern Family 1.0”.
Off/Off Theatre Le Brugole presentano “Modern Family 1.0”.

Famiglie di tanti tipi, non sempre felici, ma il più delle volte sì. “Modern Family 1.0” inizia come una serata in famiglia a guardare le diapositive con tutti i presenti, ritrovo ormai in disuso quanto l’uso delle diapositive.

E quasi senza accorgersene si entra nel vivo, in casa delle due protagoniste.

Uno spettacolo comico che racconta la storia di una donna che ama le donne, ma che ama anche l’idea di avere un figlio con la propria compagna.

Anzi, con lei non solo vuole un figlio ma vuole proprio una famiglia, che significa anche nonni, zii, cani, gatti, piante, mutui, viaggi, liti, tradimenti, amore e lotta, colloqui con i prof, vaccinazioni, biciclette e rotelle, lezioni di guida, notti insonni e vita quotidiana.

Uno spettacolo che vuole raccontare le coppie di oggi e di ieri, per capire quanto l’ideale della famiglia corrisponda al reale, per raccontare della bellezza, della fatica, dell’universale diversità che accompagna la storia di ognuno di noi.

E per raccontare di una famiglia composta da donne, entrando nel vivo di temi molto caldi, ma senza surriscaldarsi per niente.

Lasciando che sia la realtà, senza finzione, senza retorica, e soprattutto senza giudizio a raccontarsi al pubblico. Abbiamo deciso di aprire le porte di casa. Per voi. E aspettiamo nel frattempo che arrivi il Natale.

LE BRUGOLE

La Compagnia Le Brugole nasce nel 2011 da due attrici: Annagaia Marchioro e Roberta Lidia de Stefano, affiancate dall’autrice Giovanna Donini.

La compagnia si è distinta nel tempo per aver affrontato testi di drammaturgia contemporanea, spesso mescolando il linguaggio della prosa a quello del cabaret ma non solo.

Nel tempo collaborano anche con altri attori, registi, illustratori, operatori. Il primo spettacolo “Metafisica dell’amore”, nel 2011 vince il Premio Scintille al Festival di Asti.

Nel 2012 nasce il secondo spettacolo “Boston Marriage” con la regia di Vittorio Borsari. Nel 2014 debutta la terza produzione “Diario di una donna diversamente etero” scritto da Giovanna Donini, diretto e adattato da Paola Galassi.

Nel 2015 nasce “Per una biografia della fame” ispirato al libro di Amélie Nothomb, di e con Annagaia Marchioro. L’ultimo lavoro è “Modern Family 1.0” e nasce nel 2017 con Annagaia Marchioro e Virginia Zini (in alcune repliche sostituita da Giulia Maulucci).

OFF/OFF THEATRE

Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma / DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA

Costo Biglietti: Intero 25€; Ridotto Over65 18€; Ridotto Under35 15€; Gruppi 10€ – info@altacademy,it

Dal martedì al Sabato h.21,00 – Domenica h.17,00

Info e Prenotazioni: +39 06.89239515 – offofftheatre.biglietteria@gmail.com

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Off/Off Theatre va in scena “Antropolaroid”

Tindaro Granata arriva all’Off/Off Theatre, suoni e luci Cristiano Cramerotti – organizzazione Paola A. Binetti.

All’Off/Off Theatre va in scena “Antropolaroid” presentato da Proxima Res. Vincitore di innumerevoli premi, tra cui il Premio della giuria popolare della “Borsa Teatrale Anna Pancirolli”, il Premio “ANCT” dell’Associazione Nazionale dei Critici nel 2011, il Premio Fersen in qualità di “Attore Creativo” nel 2012.

All’Off/Off Theatre va in scena “Antropolaroid” presentato da Proxima Res. Il Premio “Mariangela Melato” 2013 come attore emergente, Tindaro Granata arriva all’OffOff Theatre con lo struggente spettacolo Antropolaroid, in scena dal 7 al 12 maggio.

All’Off/Off Theatre va in scena “Antropolaroid” presentato da Proxima Res. Definire Antropolaroid non è semplice: ad oggi non c’è nulla di paragonabile al lavoro originalissimo di Granata.

All’Off/Off Theatre va in scena “Antropolaroid”
All’Off/Off Theatre va in scena “Antropolaroid”

Antropolaroid, è uno spettacolo di cupa bellezza, attraversato da un’inquietudine dolorosa, dove a tratti si coglie ugualmente, amaramente, l’occasione di ridere, per la caratterizzazione dei personaggi, il loro susseguirsi sulla scena, per l’abilità stessa dell’attore nel trasformarsi nelle sue tante metamorfosi.

Tindaro Granata da solo racconta di figure familiari, di generazioni, di una terra, la Sicilia, da cui anche allontanarsi. Con il proposito di andare a Roma, diventare attore, fare del cinema …

Tindaro Granata passa attraverso i decenni in molteplici ruoli, ad ogni età, maschio o femmina, tra giochi, balli, lavoro, relazioni familiari, paure, brevi passaggi ogni volta a comporre dialoghi, legami, situazioni, lui solo e tanti.

La novità di uno spettacolo come Antropolaroid sta nell’utilizzo di una tecnica, antica, come quella del “cunto”, che viene scomposta e il meccanismo del racconto viene sostituito dalla messa in scena dei dialoghi tra i personaggi del racconto.

Non vengono narrati i fatti, ma i personaggi parlano tra di loro e danno vita alla storia.

OFF/OFF THEATRE

Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma / DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA

Costo Biglietti: Intero 25€; Ridotto Over65 18€; Ridotto Under35 15€; Gruppi 10€ – info@altacademy,it

Dal Martedì al Sabato h.21,00 – Domenica h.17,00 – Info e Prenotazioni: +39 06.89239515 – offofftheatre.biglietteria@gmail.com

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OffOff Theatre 3

Spettacolo Leggermente Autoreferenziale di e con Alessandro Fullin, testi di Alessandro Fullin e Mario Angioni all’Off/Off Theatre

Un uomo percepito come comico, ma non per quello che realmente è: una missionaria!

Un evergreen che riscuote un successo trasversale, raccogliendo consensi di generazione in generazione.

Il 4 e 5 maggio all’OFF/OFF Theatre arriva un comico di razza, la cui specie non è definibile, ma il cui pedigree è più che accertato.

Alessandro Fullin si racconta attraverso l’attività che più lo appassiona: la scrittura. Nasce così Fullin Legge Fullin, lo spettacolo in cui un uomo viene percepito come comico e non per la sua reale essenza, ovvero quella di una missionaria.

L’evergreen con cui Fullin ha riempito i teatri con orde di uomini, donne e Dio solo sa’ cos’altro.

Folle folli di Fullin filantrope, pronte ad ascoltare Alessandro mentre legge la lista della spesa, oppure declama i suoi più spensierati aforismi, passando per le lettere d’amore (o le mail) mai inviate fino al ritratto di sé e delle sue mille anime.

Gli anni passano e le carte aumentano e se ci fosse un ventilatore in sala, lo spettacolo farebbe subito effetto opera di Boltanski.

Il tono scanzonato a tratti e a momenti austero, tra la comicità esilarante e la tristezza solenne, assomiglia molto ai tweet con cui Fullin ogni giorno, saluta i propri follower alle 9 del mattino.

Sessanta minuti tutti da assaporare, anche per chi l’ha già visto e di certo non può immaginare quale altra follia Alessandro abbia aggiunto alla sua già copiosa e geniale lista.

Una ricerca al bandolo della matassa, nella disperata ricerca al filo logico di un gomitolo che anche Arianna avrebbe difficoltà a dipanare.

Dicono di lui:

Non ci eravamo sbagliati quando nella marea di comici presentati già diversi anni fa da Zelig avevamo colto in Alessandro Fullin quello che si è confermato anche l’altra sera come il più strepitoso dei comici attualmente in circolazione.

E l’altra sera allo Zelig di Viale Monza (quello originale, non quello televisivo, nato sull’onda del vero cabaret) Fullin si è confermato quell’irresistibile mattatore che è effettivamente.

Il tema della serata, che egli stesso ama definire autoreferenziale, Fullin legge Fullin, è la propria diversità che viene messa a nudo senza pietà in ogni piccolo particolare fin dall’infanzia.

Fullin non recita ma vive il suo personaggio con immediatezza e spontaneità assolute. Grande successo come si poteva giustamente aspettare >>.  Umberto Fornasier

OFF/OFF THEATRE

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Sabato h.21,00 – Domenica h.17,00

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LaPacchia è finita 04 2

Carpet e Associazione Culturale Nutrimenti Terrestri Presentano “La pacchia è finita” moriamo in pace” scritto da Anne-Riitta Ciccone, all’Off/Off Theatre.

Annegare nel tentativo di raggiungere l’altra sponda, offrire il proprio corpo in sacrificio ai più bassi istinti del nostro prossimo, caricarsi ogni lavoro che nessun altro vorrebbe mai fare.

Ma ora tutto è cambiato, ora non potremo fare più niente di tutto questo. La pacchia è finita.

Da martedì 9 a giovedì 11 aprile alle ore 21.00 all’OFF/OFF Theatre di Via Giulia, va in scena lo spettacolo La pacchia è finita, dell’autrice Anne-Riitta Ciccone per la regia di Lorenzo d’Amico de Carvalho, che dirige i tre monologhi.

Monologhi interpretati dagli attori Gianvincenzo Pugliese, impegnato ne Sulla Stessa Barca, seguito da Maria Vittoria Casarotti Todeschini nei panni de La Santa e infine Gabriele Stella, protagonista di Kappatrequattrocinquebis.

Tre personaggi che fanno irruzione nelle nostre vite, costringendoci ad ascoltare. Tre monologhi che gettano una luce nuova e impietosa sugli ultimi, coloro che vengono da “fuori” dei confini della nostra società, quei confini sempre più chiusi agli esseri umani ma nel contempo pronti ad accogliere chi per necessità o costrizione è disposto a perdere ogni umanità e farsi oggetto.

Un migrante, salvatosi a stento da quel mare che somiglia sempre più ad una tomba. Una prostituta, strappata ad una vita semplice e serena, e resa schiava con la promessa di aiutare la propria famiglia. Un androide, pronto a tutto per dimostrare di essere solo un oggetto al servizio di ogni nostra esigenza.

Tutti nascondono un segreto, a volte terribile, a volte folle, a volte sublime. Tutti sono qui per raccontarci di loro, ma soprattutto di noi.

 “La pacchia è finita!” gridano oggi alcuni nel nostro Paese parlando dei più poveri ed emarginati degli uomini, parole che suonano grottesche soprattutto in un Paese che si è costruito ed è evoluto grazie al fatto stesso di essere in mezzo al Mediterraneo, crocevia di culture, passaggio di uomini che hanno portato in regalo tradizioni, lingue, arte, religioni.

Chi narra e vuole consegnare al presente e al futuro un racconto dell’attualità non può rimanere muto, è costretto dalla sua stessa missione ad osservare e denunciare.

Da questa esigenza nascono tre personaggi che sono la metafora assoluta del percorso per cui un Paese come quello sopra descritto si sta macchiando del peggiore delitto morale: rendere oggetto le persone.

Il raccontarli per il presente e lasciarli a monito per il futuro diventa quindi un dovere, quel che si può fare nell’impotenza di un mondo che non riconosce nemmeno più il suo stesso viso allo specchio.

OFF/OFF THEATRE

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Da martedì a giovedì – ore 21.00

Info e Prenotazioni: +39 06.89239515 – offofftheatre.biglietteria@gmail.com

SITO: http://off-offtheatre.com/ – FB: https://www.facebook.com/OffOffTheatreRoma/ – IG: https://www.instagram.com/offofftheatre/?hl=it

Ufficio Stampa Compagnia
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