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Laika torna davanti all’Ambasciata D’Egitto.

Laika torna davanti all’Ambasciata D’Egitto. “Ci siamo Quasi” per Patrick Zaki, la nuova opera dell’artista.


Giulio Regeni torna ad abbracciare Patrick Zaki, in una rielaborazione dell’iconica opera della Street Artist Laika, sullo stesso muro in cui era apparsa la prima volta nel 2020.

Laika torna davanti all’Ambasciata D’Egitto. Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre, infatti, l’artista è tonata a Villa Ada, a Roma, nei pressi dell’ingresso dell’ambasciata d’Egitto per affiggere un nuovo poster con gli stessi protagonisti.

Zaki però questa volta non indossa più la divisa da carcerato ma è sempre protetto dall’abbraccio di Giulio Regeni che gli dice:

Ci siamo quasi”, e lo studente gli chiede di stringerlo ancora.

Davanti ai due, poi, viene raffigurata in giallo la parola araba “innocente”.

Patrick è uscito ieri dal carcere in cui era rinchiuso dal febbraio 2020.

Non è ancora formalmente libero ma è sicuramente un passo avanti importantissimo – ha dichiarato Laika – Adesso dobbiamo tenere l’attenzione ancora più alta.

Zaki deve essere scagionato da tutte le accuse e tornare definitivamente libero. Non abbassiamo la guardia. Ci siamo quasi”.

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Patrick Zaki la voce di Amnesty International Italia.

Patrick Zaki la voce di Amnesty International Italia. La musica e l’arte per Patrick


Patrick Zaki la voce di Amnesty International Italia. Il 2 ottobre al Mei di Faenza un evento con Roy Paci, H.E.R., Blindur e Allafineguglielmo.

Patrick Zaki la voce di Amnesty International Italia. Un evento per il rilascio dello studente egiziano.

Dopo il grande successo della maratona musicale on line per Patrick Zaki, realizzata l’8 febbraio, ad un anno dalla sua carcerazione, ora, a ormai venti mesi, Amnesty International Italia, MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti Voci per la Libertà tornano ad accendere i riflettori.

Riflettori accesi sullo studente egiziano con un nuovo evento, previsto per sabato 2 ottobre, in occasione del MEI di Faenza: “Voci X Patrick – La musica e l’arte per Patrick Zaki”.

Patrick Zaki la voce di Amnesty International Italia.
Patrick Zaki la voce di Amnesty International Italia.

Sarà l’occasione per tornare a chiedere l’immediato rilascio dello studente egiziano, che è detenuto come prigioniero di coscienza a causa del suo lavoro per i diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.

L’appuntamento, in programma dalle 15 alla Galleria del Voltone della Molinella, nel centro storico, sarà accompagnato da una mostra con i 10 poster vincitori di “Free Patrick Zaki: prisoner of conscience”, l’edizione speciale del concorso internazionale di comunicazione sociale “Poster For Tomorrow”.

Ci saranno interventi di Giordano Sangiorgi, patron del MEI, Rita Monticelli, coordinatrice del Master Gemma all’Università di Bologna, Michela Montevecchi, senatrice della commissione diritti umani, Iustina Mocanu di Amnesty International Gruppo universitario Bologna e Roy Paci vincitore del Premio Amnesty 2019 nella sezione Big. A coordinare sarà Michele Lionello, direttore artistico di Voci per la Libertà.

Durate l’incontro ci sarà spazio per i set acustici di Blindur, H.E.R. Allafineguglielmo e verrà proiettato il video report del festival “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty 2021”, dedicato a Zaki e realizzato da Andrea Artax Artosi.

In serata, Blindur si esibirà in Piazza Nenni in qualità di vincitore del Premio Amnesty International Italia, sezione emergenti, a Voci per la Libertà 2021.

Dicono i promotori: “È il momento di farci sentire compatti e più determinati che mai. Patrick Zaki deve tornare ai suoi studi a Bologna.

Patrick Zaki è un prigioniero di coscienza, detenuto esclusivamente per il suo lavoro per i diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.

Dedichiamo questa iniziativa a tutti i prigionieri di coscienza che sono stati rapiti, torturati, scomparsi e detenuti illegalmente.

E a tutte quelle giovani donne e uomini che viaggiano per il mondo per studiare, ricercare, condividere e costruire una società migliore.”

Gli artisti coinvolti

Blindur: Dal 2014 ha collezionato più di 400 concerti tra tra Italia, Europa e USA, prendendo parte ad importanti festival internazionali.

Nel 2021 vince il Premio Amnesty International Italia nella sezione emergenti con il brano “3000x”

H.E.R.: Artista poliedrica, violinista, compositrice, attrice, performer, l’anno scorso è stata la vincitrice assoluta del Premio Amnesty nella sezione emergenti con il brano “Il mondo non cambia mai” dedicando la vittoria proprio a Patrick Zaki.

Allafineguglielmo: Spatola Guglielmo, in arte Allafineguglielmo, cantautore, classe ’97, una penna pungente ed ironica accompagnata da una voce disegnata per le melodie indie. Presenta “Cairo”, brano dedicato a Patrick Zaki.

Patrick Zaki: cronologia degli eventi

Patrick George Zaki, attivista e ricercatore egiziano, si trova dal 7 febbraio 2020 in detenzione preventiva fino a data da destinarsi.

È un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.

Il 7 febbraio 2020 Patrick Zaki, studente egiziano del Gemma (Master Erasmus Mundus che si occupa di “Women’s and Gender Studies”) dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, viene fermato all’Aeroporto del Cairo, appena atterrato con un volo proveniente dall’Italia.

Nel suo paese avrebbe dovuto trascorrere solo una vacanza in compagnia dei suoi cari in una breve pausa accademica. E invece è iniziato l’incubo.

Dopo diverse ore di sparizione forzata, ricompare il giorno dopo, 8 febbraio, di fronte alla procura della città di Mansura per la convalida dell’arresto.

Il mandato di cattura contiene le accuse di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo.

Dopo estenuanti rinvii, le prime due udienze del processo si tengono però solo a luglio. Nella seconda, quella di domenica 26, il giovane studente – visibilmente dimagrito – incontra i suoi avvocati per la prima volta dal 7 marzo.

Il 25 agosto 2020, sempre per la prima volta da marzo, vede sua madre, per un breve colloquio.

Il 7 dicembre il giudice della terza sezione del tribunale antiterrorismo del tribunale del Cairo annuncia il rinnovo per 45 giorni della custodia cautelare.

Il 19 dicembre Patrick incontra nuovamente la madre nel carcere di Tora. «Sono fisicamente e mentalmente esausto, non ne posso più di stare qui e mi deprimo a ogni tappa dell’anno accademico mentre sono qui invece che con i miei amici a Bologna», le racconta.

In questi mesi la famiglia ha ricevuto solo due brevi lettere a fronte delle almeno 20 che il ragazzo aveva scritto e inviato.

A causa della diffusione del Covid-19 anche in Egitto per Patrick, così come per altre decine di migliaia di detenuti egiziani, le preoccupazioni legate all’emergenza sanitaria sono fortissime.

Dopo più di un anno e mezzo di detenzione Patrick Zaki sarà processato per aver denunciato le violazioni dei diritti umani in Egitto. Basterebbe questo a far temere per la sorte dello studente egiziano: dopo oltre 500 giorni di carcere, senza la possibilità di verificarne lo stato di salute, ora comincia un processo che potrebbe concludersi con una condanna a 5 anni.

Ufficio Stampa: Monferr’Autore

monferrautore@gmail.com

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La Street Artist Laika torna a denunciare.

La Street Artist Laika torna a denunciare. La detenzione di Zaki “Don’t Visit Egypt”


La Street Artist Laika torna a denunciare. Questa mattina a Roma, in via Salaria, nei pressi dell’ingresso dell’ambasciata d’Egitto, è stato affisso un nuovo poster della street artist Laika.

La Street Artist Laika torna a denunciare. L’opera, intitolata “Don’t visit Egypt”, è una rivisitazione di un vecchio poster egiziano che promuove il turismo: sullo sfondo si scorge l’ombra di un militare che picchia una persona.

La Street Artist Laika torna a denunciare.
La Street Artist Laika torna a denunciare.

In alto, viene riportata la scritta “45 days special offer”, un chiaro riferimento al caso di Patrick Zaki, imprigionato nelle carceri egiziane da febbraio 2020 e ancora in attesa di processo, che gli viene rinviato ogni 45 giorni, di fatto condannandolo ad una pena mai comminata da nessun giudice.

“Oggi Patrick compie 30 anni.

L’ultimo anno e mezzo lo ha passato da detenuto, scontando una pena inumana, in un’agonia scadenzata dalle udienze che ogni 45 giorni posticipano l’inizio del processo.

Ricordiamo che Zaki è accusato di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste illegali, sovversione, diffusione di false notizie e propaganda per il terrorismo.

Tutto questo solo per aver scritto alcuni post su Facebook.

È inaccettabile che venga tollerata una tale situazione, che l’Italia, dopo l’omicidio di Giulio Regeni, con tutto ciò che sta succedendo a Patrick e sapendo delle continue violazioni dei diritti umani che avvengono in Egitto, continui ad avere relazioni politiche ed economiche con questo Stato.

Il mio invito provocatorio è dunque (se dovessero allentare le restrizioni) di non andare in vacanza in Egitto, per non essere, almeno noi, semplici cittadini, complici di quel regime”, ha dichiarato Laika.

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Patrick Zaki 12 ore diretta streaming “Liberatelo”.

Patrick Zaki 12 ore diretta streaming “Liberatelo”. Il mondo della musica per la liberazione di Patrick l’8 febbraio


Patrick Zaki 12 ore diretta streaming “Liberatelo”. Un evento promosso da Amnesty International, Mei e Voci per la Libertà, con il patrocinio della Camera dei Deputati, dell’Università e del Comune di Bologna.

Patrick Zaki 12 ore diretta streaming “Liberatelo”. Rai Radio 1 seguirà in diretta l’iniziativa.

Da mezzogiorno a mezzanotte, dodici ore di musica per “Voci X Patrick – Maratona musicale per chiedere la liberazione di Patrick Zaki”, un grande evento in streaming in programma l’8 febbraio e promosso da Amnesty International Italia, MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti e Voci per la libertà.

L’appello lanciato dagli organizzatori al mondo della musica ha avuto un enorme successo. Saranno infatti oltre 200 gli interventi da parte di artisti, giornalisti, conduttori e organizzatori di festival in quella che si preannuncia come la più grande mobilitazione musicale dedicata a Zaki.

Patrick studente egiziano dell’Università di Bologna che è detenuto nelle carceri egiziane come prigioniero di coscienza a causa del suo lavoro per i diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.

L’evento ha il Patrocinio della Camera dei deputati nonché quello di Alma Mater Studiorum Università di Bologna, del Master GEMMA Università di Bologna (al quale studiava Patrick Zaki) e del Comune di Bologna.

Patrick Zaki 12 ore diretta streaming “Liberatelo”.
Patrick Zaki 12 ore diretta streaming “Liberatelo”.

Tra gli artisti che parteciperanno alla maratona ci saranno Roy Paci, Grazia di Michele, Pierpaolo Capovilla, Alberto Fortis, Marina Rei, Cosimo Damiano Damato/ Erica Mou/ Antonio Iammarino, Pippo Pollina, Valerio Piccolo e Pino Pecorelli, Lorenzo Lavia e Arianna Mattioli, la Med Free Orkestra, il Parto delle Nuvole Pesanti, Stefano Saletti con Barbara Eramo e Banda Ikona, Maurizio Capone & BangtBungt, Ivan Segreto, H.E.R., Gianluca Costantini e tanti altri.

Rai Radio1 – media partner del festival Voci della libertà – rilancerà l’iniziativa con collegamenti in diretta e interviste ai protagonisti, grazie a una staffetta tra i principali programmi.

Radio Popolare invece trasmetterà in differita l’evento a partire dalle 24.

Le dodici ore di maratona saranno diffuse dalle ore 12 sulle pagine Facebook e YouTube

di Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty, MEI Meeting degli Indipendenti, Amnesty International Italia e di tutti coloro che vorranno condividere.

Questi i link diretti dello streaming:

Facebook: www.facebook.com/564528913596212/posts/3604479502934456/

YouTube: https://youtu.be/ujKJoGG829A

Dicono i promotori: “Crediamo che Patrick Zaki sia un prigioniero di coscienza, detenuto esclusivamente per il suo lavoro per i diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.

Dedichiamo questa iniziativa a tutti i prigionieri di coscienza che sono stati rapiti, torturati, scomparsi e detenuti illegalmente. E a tutte quelle giovani donne e uomini che viaggiano per il mondo per studiare, ricercare, condividere e costruire una società migliore”.

Tra le partnership: Free Patrick Zaki (contest di Poster For Tomorrow), la Fondazione Lelio Luttazzi, il Movimento Napoli Capitale, la Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia.

Tra i media partner: Radio Rai 1, Radio Popolare, Musplan, Effe Radio, Indieffusione, Noise Symphony, Fly Web Radio, Funny Vegan, Classic Rock on Air, Radio Elettrica, Indieland e tanti altri.

Alla conduzione si alterneranno: Enrico Deregibus, giornalista e consulente di Voci per la Libertà e MEI, Pierpaolo Lala di Coolclub, Claudio Agostoni di Radio Popolare, Simone Mercurio di Indieland Radio, Radio Flyweb, Maura Cenciarelli di Radio Elettrica, Savino Zaba di Rai Radio1.

Tra gli interventi in diretta:

Francesca Corbo (Amnesty International Italia, responsabile arte e diritti), Stefania Passarella (giornalista ANSA), Giordano Sangiorgi (patron MEI Meeting Etichette Indipendenti), Azzurra Meringolo ( giornalista Rai Radio1), Grazia Di Michele (artista), Michele Lionello (direttore artistico Voci per la Libertà), MUD (artista), Alessandra Fabbretti (giornalista Agenzia Dire), Rita Monticelli (Coordinatrice del Master GEMMA all’Università di Bologna), Lorenzo Lavia e Arianna Mattioli (attori), Riccardo Noury (portavoce Amnesty International Italia), Michela Montevecchi (Senatrice della commissione diritti umani), Cristina Russo (artista), Tina Marinari (Amnesty International Italia, responsabile campagne), Pierpaolo Lala (responsabile Conversazioni sul futuro), Gianluca Costantini (illustratore), Ivan Segreto (artista), Laura Cappon (Rai 3), H.E.R. (artista).

Questo l’elenco completo degli artisti che parteciperanno alla maratona:

Agnese Valle, Ahri, Alberto Cantone, Alberto Fortis, Alessandro d’Alessandro, Andrea Ascolese, Andrea Demetrio Rampin, Andrea Gioè, Andrea Pellicone Van Gigh Project, Angelica Sauprel Scutti, Antonello Caciotto, Antonio Nola, Assia Fiorillo, Aurora Migneco (Liceo Musicale Gargallo di Siracusa), Azimut, Banda Popolare dell’Emilia Rossa, Barbato, Beatrice Campisi (con Riccardo Maccabruni), Benedetta Fioravanti e Luigi de Gennaro, Benedetto Pennato, Bianca Giusy Tarascio (Liceo Gargallo), Blue Phelix, Brujas, Chiara Patronella, Cialla, Cloud, Collettivo amici della Tamorra, Cosimo Damiano Damato/Erica Mou/Antonio Iammarino, Cristina Ferretti, Daniele De Gregori, Danilo Sapienza, Danilo Tarso, Dellarabbiaband, Diana Martinetto, Dinastia, Dodicianni, Domenico Quacei, Duo Nuove Radici, Eliana e Max, Elisa Bonomo, Emmeccolletti, Ensemble di violini di bambini di 6 anni della scuola di Malerba, Eugenio Cugnoli, Fabiola Ghezzo, Fabrizio e Veronica, Fabrizio Tavernelli, Filippo Toppi, Francesca e Gloria (Liceo Gargallo), Francesca Esposito, Francesco Coriale, Francesco Costantini e il Ponte della Pietra, Francesco De Luisa, Francesco Rainero, Francesco Trimboli, Frank Sinutre, Freefox, Gerardo Tango, Giufà, Giulia Ventisette, Giulio Wilson, Gli Armonauti, H.E.R., Il Cairo, Il parto delle nuvole pesanti, Jacopo Belli, Kill Dafne, Kumi Watanabe e Ulrica Loredana De Georgio, La Gabbia, La Quadrilla Folk Band, La Teoria, LaBanda Gastrika, Lalì Project, Lautari, Leon Pantarei, LiberArbitrio, Lilith, Lorenzo Bottaro (Liceo Gargallo), Luca Gemma, Ludwig Mirak, Luigi Farinaccio, Luigi Morleo, MaLA, Manuel y Yuna, Manutsa e Luigi Iarocci, Marcondiro, Maria Devigili, Marina Rei, Marmaja, Martha J. and Chebat, Massimiliano Carrino, Massimo Recchioni, Mattia Bonetti, Maurizio Capone & Bungtbangt, Max Casoli dei Canebianco, Med Free Orkestra, Michelangelo Giordano, Michele Mud, Mico Argirò, Monica Turri, Musicapoesia, Nicoletta Tiberini e Simone Galasso, Noma, Novadeaf, Nuju, Paola Saracini e Marco Santini, Paolo Sofia, Piero Pesce, Pierpaolo Capovilla, Pippo Pollina, Porfirio Rubirosa, Progetto “Casa della Musica”, Renato Miritello, Ricky Ciarfera, Rock Reginal, Roy Paci, Sara Marini e Lorenzo Cannelli, Scuola Popolare di Musica di Donna Olimpia – Laboratorio Young Advanced condotto da M° Paolo Pecorelli e M° Alessandro De Angelis, Scuola Popolare di Musica di Donna Olimpia – Linea Ensemble Quartetto dei fondatori della Scuola, Marco Cianchi, Checco Galtieri, Rodolfo Rossi e Stefano Ribeca, Scuola Popolare di Musica di Donna Olimpia – Musica Maestre: insegnanti scuola infanzia e primaria, Sista, Sofia Plizzari, Stefania Patanè, Stefano Saletti/ Barbara Eramo/ Banda Ikona, Sudamerico, Teatro del Battito Milano, Teres Aoutes String Band, The Fireplaces, The Roomors, The Vad Vuc, Tonia Cestari e Carmine Scialla, Turing, Utopia Quartet, Vago, Valerio Piccolo e Pino Pecorelli, Veronica Sbergia e Max de Bernardi, Vertigine, Vettori, Villazuk, Waler No, Zerella, Zunami.

Maggiori informazioni su: www.amnesty.it – www.meiweb.it – www.vociperlaliberta.it

Patrick Zaki: cronologia degli eventi

Il 7 febbraio 2020 Patrick Zaki, studente del Master in Studi di genere dell’Università “Alma Mater” di Bologna, è stato fermato all’aeroporto del Cairo, la capitale dell’Egitto.

Dopo diverse ore di sparizione forzata, è ricomparso il giorno dopo di fronte alla Procura della città di Mansura, dove è stato convalidato l’arresto, sulla base di un mandato di cattura contenente le accuse di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo.

Dopo estenuanti rinvii, le prime due udienze del processo si sono tenute solo a luglio. Nella seconda, il 26 di quel mese, Patrick Zaki ha potuto vedere per la prima volta i suoi avvocati dal 7 marzo. In quell’occasione è apparso visibilmente dimagrito.

Il 25 agosto, sempre per la prima volta da marzo, ha potuto avere un breve incontro con sua madre. Il 7 dicembre il giudice della terza sezione del tribunale antiterrorismo del tribunale del Cairo ha annunciato il rinnovo per 45 giorni della custodia cautelare.

Dopo una prima fase di cinque mesi di rinnovi quindicinali ritardati dall’emergenza Covid, per Patrick Zaki è iniziata quella dei prolungamenti di 45 giorni che può protrarsi fino a un tempo massimo di due anni, come previsto dalla legge egiziana.

Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake, a differenza dei procuratori, ma che hanno configurato i reati di diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e istigazione alla violenza e ai crimini terroristici.

Reati che gli fanno rischiare fino a 25 anni di carcere. “L’obiettivo della detenzione preventiva prolungata è di consegnare un prigioniero all’oblio.

Per questo, è fondamentale che in vista dell’udienza di sabato prossimo, e di quelle che eventualmente seguiranno, non si disperdano l’entusiasmo, l’emozione e la solidarietà dell’ultimo mese e che ognuno continui a fare la sua parte”, ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

Il 19 dicembre Patrick Zaki ha potuto incontrare nuovamente la madre nel carcere di Tora. Le ha detto queste parole: “Sono fisicamente e mentalmente esausto, non ne posso più di stare qui e mi deprimo a ogni tappa dell’anno accademico mentre sono qui invece che con i miei amici a Bologna”.

In questi mesi la famiglia aveva ricevuto da Patrick Zaki solo due brevi lettere a fronte delle almeno 20 che aveva scritto e inviato.

Lunedì primo febbraio è stata comunicato l’esito dell’ultima udienza sulla custodia cautelare dello studente egiziano dell’Università di Bologna imprigionato dal 8 febbraio 2020 con l’accusa di propaganda sovversiva.

Per l’undicesima volta dall’arresto, la custodia cautelare in carcere in Egitto di Patrick Zaki è stata prolungata di 45 giorni.

Ufficio stampa: Monferr’Autore

monferrautore@gmail.com

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Free Patrick Zaki una “Maratona musicale”.

Free Patrick Zaki una “Maratona musicale” per la liberazione dello studente egiziano.


Free Patrick Zaki una “Maratona musicale”. A un anno dal suo arresto Amnesty, Mei e Voci per la Libertà insieme per chiedere il rilascio, iscrizione aperte fino al 310gennaio.

Free Patrick Zaki una “Maratona musicale”. L’8 febbraio sarà il primo triste anniversario dell’arresto di Patrick Zaki.

Free Patrick Zaki una “Maratona musicale”.
Free Patrick Zaki una “Maratona musicale”.

Amnesty International Italia

In quell’occasione Amnesty International Italia, MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti Voci per la Libertà organizzano “Voci X Patrick – Maratona musicale per chiedere la liberazione di Patrick Zaki”.

Un evento in streaming per chiedere l’immediato rilascio dello studente egiziano, che è detenuto in carcere come prigioniero di coscienza a causa del suo lavoro per i diritti umani e per le sue opinioni politiche espresse sui social media.

Fino al 31 gennaio 2021 è aperta la call per aderire all’evento, un invito a tutti i musicisti a sostenere con la propria musica la campagna per la liberazione di Patrick e più in generale di tutti i prigionieri di coscienza rapiti, torturati e reclusi ingiustamente.

Dicono i promotori:

Dicono i promotori: “l’8 febbraio sarà il momento di farci sentire compatti e più determinati che mai. Patrick Zaki deve tornare ai suoi studi a Bologna. Proprio per questo invitiamo alla mobilitazione il mondo della musica.

Dedichiamo questa iniziativa a tutte quelle giovani donne e uomini che viaggiano per il mondo per studiare, ricercare, condividere e costruire una società migliore”.

Voci X Patrick – Maratona musicale per chiedere la liberazione di Patrick Zaki”

Tutti gli artisti sono invitati ad aderire con un video di una performance musicale di qualche minuto dedicata a Free Patrick Zaki ed appositamente realizzata.

Per adesioni e maggiori informazioni scrivere a vocixpatrick@gmail.com entro e non oltre il 31 gennaio

Nella maratona musicale, che verrà trasmessa in streaming su numerosi canali grazie a molteplici partner, si alterneranno video e interventi in diretta.

Cronologia degli eventi

Il 7 febbraio 2020 Patrick Zaki, studente del Master in Studi di genere dell’Università “Alma Mater” di Bologna, è stato fermato all’aeroporto del Cairo, la capitale dell’Egitto.

Dopo diverse ore di sparizione forzata, è ricomparso il giorno dopo di fronte alla Procura della città di Mansura, dove è stato convalidato l’arresto, sulla base di un mandato di cattura contenente le accuse di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo.

Dopo estenuanti rinvii, le prime due udienze del processo si sono tenute solo a luglio.

Nella seconda, il 26 di quel mese, Patrick Zaki ha potuto vedere per la prima volta i suoi avvocati dal 7 marzo. In quell’occasione è apparso visibilmente dimagrito.

Il 25 agosto, sempre per la prima volta da marzo, ha potuto avere un breve incontro con sua madre.

Il 7 dicembre il giudice della terza sezione del tribunale antiterrorismo del tribunale del Cairo ha annunciato il rinnovo per 45 giorni della custodia cautelare.

Dopo una prima fase di cinque mesi di rinnovi quindicinali ritardati dall’emergenza Covid, per Patrick Zaki è iniziata quella dei prolungamenti di 45 giorni che può protrarsi fino a un tempo massimo di due anni, come previsto dalla legge egiziana.

Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake, a differenza dei procuratori, ma che hanno configurato i reati di diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e istigazione alla violenza e ai crimini terroristici.

Reati che gli fanno rischiare fino a 25 anni di carcere.

“L’obiettivo della detenzione preventiva prolungata è di consegnare un prigioniero all’oblio.

Per questo, è fondamentale che in vista dell’udienza di sabato prossimo, e di quelle che eventualmente seguiranno, non si disperdano l’entusiasmo, l’emozione e la solidarietà dell’ultimo mese e che ognuno continui a fare la sua parte”, ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

Il 19 dicembre Patrick Zaki ha potuto incontrare nuovamente la madre nel carcere di Tora.

Le ha detto queste parole: “Sono fisicamente e mentalmente esausto, non ne posso più di stare qui e mi deprimo a ogni tappa dell’anno accademico mentre sono qui invece che con i miei amici a Bologna”.

In questi mesi la famiglia aveva ricevuto da Patrick Zaki solo due brevi lettere a fronte delle almeno 20 che aveva scritto e inviato.

Ulteriori informazioni su www.vociperlaliberta.it

Ufficio Stampa: Monferr’Autore

monferrautore@gmail.com

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