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A Paolo Poli “Sempre fiori mai un fioraio!”.

A Paolo Poli “Sempre fiori mai un fioraio!” omaggio a Paolo Poli


A Paolo Poli “Sempre fiori mai un fioraio!” 6 luglio 2021 – ore 21.30

A Paolo Poli “Sempre fiori mai un fioraio!”. “I solisti del teatro” – c/o i giardini della filarmonica romana Via Flaminia 118, ROMA

Con: Pino Strabioli e Marcello Fiorini alla fisarmonica Video Edoardo Paglione

“Sempre fiori mai un fioraio” è il titolo di un libro edito da Rizzoli. Poli si è raccontato a Strabioli durante una serie di pranzi trascorsi nello stesso ristorante, alla stessa ora nell’arco di due anni.


A Paolo Poli “Sempre fiori mai un fioraio!”.
A Paolo Poli “Sempre fiori mai un fioraio!”.

Da queste pagine nasce una serata dedicata al pensiero libero, all’irriverenza, alla profonda leggerezza di un genio che ha attraversato il novecento con la naturalezza, il coraggio, la sfrontatezza che lo hanno reso unico e irripetibile.

L’infanzia, gli amori, la guerra, la letteratura, pennellate di un’esistenza che resta un punto di riferimento non soltanto nella storia teatrale di questo paese.

Pino Strabioli ha affiancato Poli in palcoscenico ne “I viaggi di Gulliver” e insieme hanno condotto per Rai Tre “E lasciatemi divertire“ otto puntate dedicate ai vizi capitali.

Ma Paolo perché otto? I vizi sono sette!

-L’ottavo sono io, sciocchi!

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Sala Paolo Poli Madri

Sala Paolo Poli di Ostia “Madri”. Da venerdì 28 febbraio a domenica 1 marzo 2020 Madri” alla Sala Paolo Poli di Ostia, “Quattro ritratti di madri” di Arnold Wesker

Sala Paolo Poli di Ostia “Madri”. Alla Sala Paolo Poli di Ostia da venerdi 28 febbraio a domenica 1 marzo 2020, “Madri”, da “Quattro ritratti di madri” di Arnold Weskerm, interpretato da Marina Perini, regia di Sandro di Biagio, con interventi musicali dal vivo di Enrico Angarano.

Un monologo intenso ed ironico capace di restituire attimi di vita quotidiana, piccoli e grandi pensieri che ci attraversano la strada e spesso non vediamo.

Sono i pensieri delle persone con cui viviamo o semplicemente quelli di noi stessi, indaffarati a far altro

In scena si alternano quattro personaggi, tutti interpretati da Marina Perini, quattro madri profondamente differenti:

Ruth, una madre single;Madri

Miriam una madre depressa/fallita;

Naomi, una anziana ebrea mancata madre;

Deborah madre “perfetta”, definita da Wesker madre terra.

Quattro madri con le loro fragilità e debolezze che ci fanno pensare, sorridere ed emozionare.

Scritti nel 1982 in forma di monologhi per una sola attrice, “Quattro ritratti di madri” è uno dei testi esemplari del drammaturgo londinese Arnold Wesker, scomparso nel 2016.

Un autore particolarmente attento ed efficace nel dipingere nei suoi lavori la fisionomia di donne che danno libero sfogo alle loro contraddittorie voci interiori.

Nella commedia quattro donne/madri lontane fra loro sono spinte dallo stesso profondo senso di inadeguatezza con sé stesse, alla ricerca di qualcosa di introvabile…

Sala Paolo Poli

via Capitan Consalvo 2, 00122 Ostia Lido- Roma

dal 28 febbraio al 1 marzo 2020

venerdì e sabato ore 21; domenica ore 18

Info e prenotazioni: 0656320304 – 3484093777 (whatsapp)

biglietto: € 12 – (over 65 e under 12: € 10)

Riferimenti

Marina Perini  cell. +39 348 4093777 Email:  marina.perini@gmail.com

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Sala Paolo Poli Madri
Ballista Antonio

Martedì 21 gennaio inaugurazione della mostra “Antonio Ballista. Atmosfere sospese. Opere grafiche 1976-2020” al MLAC.


Al MLAC Antonio Ballista “Atmosfere sospese”. E sabato 25 concerto dello stesso Ballista intitolato “Noir. LaPauraSiFaSentire”

Al MLAC Antonio Ballista “Atmosfere sospese”. Da anni protagonista della scena musicale italiana e internazionale come pianista e direttore d’orchestra, particolarmente attento agli sviluppi più recenti dell’arte dei suoni, Antonio Ballista dalla metà degli anni Settanta affianca all’attività musicale quella di artista visivo.

Al MLAC Antonio Ballista “Atmosfere sospese”. Martedì 21 gennaio alle 18.30 si inaugura al MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza (a cui si accede dallo stesso ingresso dell’Aula Magna) la mostra “Antonio Ballista. Atmosfere sospese.

Opere grafiche 1976-2020”. Sono una sessantina tra incisioni e disegni stampati digitalmente. La mostra resterà aperta fino a sabato 1 febbraio e sarà visitabile tutti i giorni, tranne la domenica, dalle 15 alle 19, con ingresso libero.

Questa mostra si svolge in occasione del concerto che Antonio Ballista terrà sabato 25 gennaio alle 17.30 nell’Aula Magna della Sapienza per la IUC – Istituzione Universitaria dei concerti, per cui ha preparato uno dei suoi tipici programmi bizzarri, intelligenti, sorprendenti, con una serie di brevi brani musicali apparentemente disparati ma tenuti insieme da una fantasiosa idea.

Sotto il titolo Noir.

LaPauraSiFaSentire Ballista ha riunito musiche di Verdi e di Adams, di Gounod e di Michael Jackson e di un’altra dozzina di compositori, che ci faranno provare il lato oscuro della musica, che ci parla di leggende misteriose, di avvenimenti paurosi, di orride streghe e di tremende tempeste.

Paura mescolata all’ironia.

Con la partecipazione del soprano Lorna Windsor (ci sarà anche un cameo con la voce registrata di Paolo Poli) e le immagini visionarie di Gian Luca Massiotta.

Claudio Zambianchi, docente di Stori dell’Arte Contemporanea alla Sapienza, così presenta l’opera grafica di Antonio Ballista: “Dalla metà degli anni Settanta Antonio Ballista, pianista e direttore d’orchestra, affianca all’attività musicale quella di artista visivo.

La mostra al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza comprende una sessantina di lavori tra incisioni e disegni stampati digitalmente su carta Hahnemühle.

I temi dei lavori sono soggetti legati all’esperienza di ogni giorno: paesaggi, interni, scale, ritratti… Eppure lo sguardo dell’artista dà a questi motivi un brivido d’inquietudine che turba l’apparenza tranquilla delle cose.

Due gli aspetti messi in gioco dall’autore per provocare in chi osserva un siffatto perturbamento e per farci percepire lo scarto fra le sue immagini e la realtà abituale.

Anzitutto il taglio: i paesaggi, gli interni e i ritratti non sembrano mai visti alla distanza “giusta”, siamo spesso troppo vicini per avere una visione informativa di quel che ci sta davanti.

Nei lavori di Ballista le inquadrature sono frutto di scelte di carattere emozionale, come se l’artista volesse restituirci il momento in cui il suo contatto con la realtà si trasforma, nell’occhio e nel mondo interiore, nell’immagine che porta dentro, discosta ormai da quella osservata.

Il secondo aspetto che induce l’«atmosfera sospesa» di queste opere è la propensione per un segno non gestuale: in certi casi Ballista sceglie contorni continui e decisi, in altri opta per un pulviscolo più o meno fitto che filtra attentamente la quantità della luce.

L’artista astrae dalle cose il palpito, la qualità ritmica e coglie, di volta in volta il ripetersi sempre diverso delle foglie d’erba su un prato, l’allargarsi degli anelli nella grana del legno, il susseguirsi dei gradini di una scala o l’accostarsi dei coppi su un tetto.

È attento alla metrica dello spazio, a come le cornici delle porte, o i quadri scandiscono le pareti. L’immagine non si dà come risposta immediata all’effetto luminoso istantaneo, ma riflette il tempo lungo di un’emozione inseguita con pazienza.

Guardando le opere di questa mostra tornano in mente i disegni di Van Gogh, nei quali la regolarità del tocco ispirata alla pennellata neoimpressionista, prosciugata dall’iridescenza del colore, traduce il ritmo del mondo nei valori del bianco e nero.

Una simile aspirazione traspare dalle immagini create, con rigore e coerenza, da Antonio Ballista.”

Ufficio Stampa dell’Istituzione Universitaria dei Concerti:

Mauro Mariani – tel. 335 5725816 – m.mariani.roma@gmail.com

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