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Teatri del Sacro Offshore 70 volte 7

Teatri del Sacro Offshore 70 volte 7, 1 dicembre ore 21, Sala Gregorianum. Si può perdonare l’assassino di tuo fratello?. Uno spettacolo delicato e potente al tempo stesso sul rimorso, sulla rabbia, sul dolore e sul perdono.

In scena a Milano per I TEATRI DEL SACRO OFFSHORE la compagnia Controcanto Collettivo in 70 VOLTE 7 sul palcoscenico della Sala Gregorianum (via Ludovico Settala 27) giovedì 1 dicembre alle ore 21.

Teatri del Sacro Offshore 70 volte 7 racconta la vita di due famiglie i cui destini s’incrociano in una sera.

Racconta del rimorso che consuma, della rabbia che divora, del dolore che lascia fermi, del tempo che sembra scorrere invano.

Eppure racconta anche la possibilità che il dolore inflitto e il dolore subito parlino una lingua comune, che l’empatia non sia solo un’iperbole astratta e che l’essere umano, che conosce il contagion del riso e del pianto, dietro la colpa possa ancora riconoscere l’uomo.

Lo spettacolo affronta il tema del perdono e della sua possibilità nelle relazioni umane. Teatri del Sacro Offshore 70 volte 7.

Nella sua gloriosa storia questo concetto sembra essere giunto ad un inglorioso epilogo, che lo vede soccombere alla logica – attualmente vincente – della vendetta.

Chi perdona sembra sminuire il torto, giustificare l’offesa, mancare di rispetto alla vittima, farsi complice del colpevole.

Eppure il perdono protesta per innescare pensieri diversi, per aprire a logiche nuove; protesta contro l’assunto che al male vada restituito il male.

Teatri del Sacro Offshore 70 volte 7
Teatri del Sacro Offshore 70 volte 7

Ci ricorda che dentro la ferita, dentro la memoria del male subito e al di là di ogni convenienza, esiste la possibilità di un incontro.

E che questa possibilità non ci sfida dall’alto dei cieli, ma è concreta, laica e umana.

I Teatri del Sacro è un’iniziativa Federgat in collaborazione con DeSidera e il sostegno di Fondazione Cariplo.

SALA GREGORIANUM Via Lodovico Settala, 27 Milano

BIGLIETTI: INTERO 15€, RIDOTTO 10€ (under30/over65), UNIVERSITÀ e SCUOLE DI TEATRO 5€

INFO E PRENOTAZIONI: info@oscar-desidera.it | tel 3348541004

70 VOLTE 7

drammaturgia originale Controcanto Collettivo ideazione e regia Clara Sancricca, con Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, Clara Sancricca, voce fuori campo Giorgio Stefanori.

scenografia e costumi Controcanto Collettivo con Antonia D’Orsi, disegno luci Cristiano Di Nicola, foto di scena Simone Galli | Atlas fotografie, organizzazione Gianni Parrella, in coproduzione con Progetto Goldstein, con il sostegno di Straligut Teatro Murmuris ACS – Abruzzo Circuito Spettacolo Verdeco-prente Re.Te. 2017

I PROSSIMI APPUNTAMENTI DE I TEATRI DEL SACRO OFFSHORE

9 dicembre, ore 19:00

CUCINAR RAMINGO

Il Cucinar Ramingo è una composizione che sceglie come proprio campo d’indagine il mestiere d’arte culinaria, sovrapposto all’azione teatrale, al fare con le mani.

Progetto e realizzo insieme ad artigiani, oggetti originali e su misura, per poter lavorare in scena anche gastronomicamente.

Un modo di fare pratico, che mescola e distende lentamente in esso il panorama immaginifico e storico evocato dal testo.

Sovrapposizioni di più partiture da curare nello stesso tempo. Il lavoro converte azioni pratiche di cucina e della ristorazione in generale, in partiture fisiche e sonore connesse ai testi, nella relazione dei piani i rimandi visivi diventano come dei primi piani cinematografici che arricchiscono e sottolineano punti della narrazione.

Viaggio, racconto, ricetta, progetto, gesto, artigianato: una linea che tende al cerchio. Teatri del Sacro Offshore 70 volte 7.

Il teatro cucina vagante sorge a poco a poco dal seme della fantasticheria, attraversa spazio e tempo, portando con se i segni della civiltà a cui appartiene.

Il gioco teatrale si innesta dentro la partitura di lavoro di cucina, che accoglie e appronta il pasto, sostiene la manipolazione, l’alterazione della carne e degli altri ingredienti verso un prodotto cotto e assimilabile.

L’azione fonde in unica sfera sensoriale percezioni di sensi distinti. Sfrigolii, cotture, leggende, sibili dei fuochi, tagli, assumono il ruolo di colonna sonora che accompagna le stagioni del cuoco.

Teatri del Sacro Offshore 70 volte 7. Strumenti per giocare divengono la musicalità della trasformazione gastronomica e del linguaggio, eseguita in tono Ramingo.

La figura in scena sarà lieta di condividere il cucinato con una piccola parte di curiosi che vorrà assaggiare.

Nell’accoglienza vi è sempre un’apertura verso lo sconosciuto: chi accoglie nella propria casa o in un gruppo o in se stesso, rende partecipe l’altro di qualcosa di proprio.

Chi accoglie si offre, tende verso l’altro diventando un tutt’uno con l’altro.

Lo spettacolo Cucinar Ramingo è composto da racconti brevi che narrano le storie e leggende dei gruppi che popolano il mondo.

Il cibo come musica condivisa del cammino: – con la parola ramingo, anticamente, si indicava un uccello, uscito dal nido, che saltella di ramo in ramo, non essendo ancora capace di volare.

Per estensione: che vaga, senza una meta precisa e senza fermarsi a lungo in nessun luogo.

9 dicembre, ore 21

Teatri del Sacro Offshore 70 volte 7
Teatri del Sacro Offshore 70 volte 7

GIONA

di Ignazio De Francesco

con Paolo Foschini, Francesca Collini

Musiche originali dal vivo Manuel Buda, Ashti Abdo, Orwa Saleh

Regia Alessandro Castellucci

Un uomo in attesa su una spiaggia, davanti al mare di Lampedusa. Sua figlia arriva a chiamarlo per chiedergli aiuto: il centro-accoglienza presso il quale presta servizio come volontaria sta esplodendo tra le proteste dei migranti in rivolta.

Lui le spiega che non può allontanarsi perché sta aspettando Giona, il “profeta ribelle” il cui ritorno salverà forse la nostra società decadente.

Ne nasce un dialogo-scontro generazionale, con la figlia a rivendicare l’urgenza dell’impegno concreto sui mali del mondo e il padre a ripercorrere il modello del profeta attraverso la doppia testimonianza della Bibbia e del Corano.

Entrambi usciranno dal confronto – affettuoso e durissimo a un tempo – profondamente arricchiti, in qualche modo cambiati, comunque cresciuti.

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