Fair Play Day

Al Green Ona Day del Fair Play Day l’allarme del Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto

 Al Fair Play Day l’Avv. Bonanni: “urge un piano di bonifica dello stato perché nel nostro paese sono presenti ancora 40 milioni di tonnellate”

 Fair Play Day. Esposti più di 352.000 alunni e 50.000 tra personale docente e non docente e migliaia di impianti sportivi.

Fair Play Day. Solo nel Lazio censita la presenza di 64 tonnellate di amianto compatto

Urge un piano urgente di bonifica dello Stato perché, nonostante l’entrata in vigore del divieto di utilizzo di amianto nel nostro Paese sono presenti ancora più di 40 milioni di tonnellate (33 in matrice compatta e 7 friabile).

 Il dato che più sconvolge è che tra i vari siti, più di 1 milione, ci sono 2.400 scuole (stima per difetto) e sono esposti più di 352.000 alunni e 50.000 del personale docente e non docente e migliaia di impianti sportivi.

Fair Play Day. Per non parlare della nostra rete idrica che rivela presenza di amianto per ben 300.000 km di tubature (stima ONA)” – lo ha detto oggi l’avv.

Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto alla seconda edizione del Fair Play Day e il Green Ona Day, giornata dedicata ai principi della sana convivenza promossa da ONA e dal Comitato Nazionale Italiano Fair Play, presieduto dal giornalista Ruggero Alcanterini.

Fair Play Day. Si è tenuto al Salone d’Onore del CONI alla presenza della Vice Presidente e plurimedagliata olimpica Alessandra Sensini. “Preoccupante la situazione delle scuole del Lazio e degli impianti sportivi al loro interno – ha spiegato il presidente ONA che lancia l’allarme – è stata censita la presenza di 64 tonnellate di amianto compatto e 150 kg di amianto friabile.

 Questi dati in difetto perché c’è stata carenza di verifiche sulla reale situazione determinando una situazione di serio rischio sia per il personale docente che non docente oltre che per gli alunni.

L’amianto continua a mietere lutti e tragedie nel mondo con 107.000 decessi solo nel 2018, di cui almeno 6.000 in Italia, senza che siano adottate concrete misure definitivamente efficaci per evitare l’esposizione a questo che è il più potente dei cancerogeni, un vero serial killer”.

Ha aggiunto il legale e componente della Commissione Amianto del Ministero dell’Ambiente, che precisa –solo con la prevenzione primaria è possibile evitare le malattie infiammatorie e neoplastiche provocate dalla fibra killer, spesso in sinergia con altri agenti cancerogeni.

Per chi è stato già esposto, e per coloro che purtroppo si sono già ammalati, non rimane altro che la prevenzione secondaria (diagnosi precoce e terapie più efficaci), e il risarcimento dei danni, con le prestazioni previdenziali (prevenzione terziaria).

La Giornata e la Settimana Fair Play sono dedicate alle emergenze epocali come la catastrofe ambientale planetaria, la diaspora umanitaria del Kurdistan e dell’area mediterranea, la sicurezza sul lavoro, con particolare attenzione al pericolo amianto e il tema delle pari opportunità per la pratica sportiva.

Valori sintetizzati nel Premio Nazionale Fair Play, che vanta il patrocinio ufficiale dell’International Fair Play Committee, dell’European Fair Play Movement e del Comitato Olimpico Nazionale Italiano assegnato al prof. Luciano Mutti, oncologo e ricercatore di punta sul mesotelioma.

Renato Mariotti, collezionista del Museo del Calcio Internazionale, Michele Panzarino, Direttore dell’Accademia Nazionale di Cultura Sportiva, Luciano Duchi, storico organizzatore della mezza maratona tra Roma ed Ostia.

Marco Lodadio, nuovo “Signore degli Anelli”, vice campione del mondo e talento italico nella ginnastica attrezzistica, Giuseppe Gentile, nipote del filosofo Giovanni, primato del mondo e del podio olimpico a Città del Messico nel 1968, Vincenzo Vittorioso, al vertice del Settore Salvamento della FIN (Federazione Italiana Nuoto).

Sul palco affiancato dal campione europeo di Salvamento, Andrea Piroddi, Valerio Catoia, giovanissimo nuotatore paralimpico divenuto “Alfiere d’Italia”, per aver salvato con perizia e coraggio un’adolescente nelle acque di Sabaudia.

Cristiana Pedersoli, erede diretta e ideale dei principi etici del padre Carlo (in arte Bud Spencer) e la madre coraggio Samuela Fronteddu che, oltre la causa del figlio Giulio, ha sposato quella di tanti altri bambini e ragazzi nati con malformazioni o vittime di gravi incidenti.

Nell’ambito delle iniziative del progetto Fair Play 4U presentato dal CNIFP verrà organizzata la Fair Play 4U Golf Cup, un torneo di Golf rivolto agli under 16 e alle loro famiglie dove vivere giornate di sport sul green” -annuncia l’organizzatrice Manuela Trombetta.

La fresca brezza del Fair Play Day, realizzato in collaborazione anche con le organizzazioni guidate da Laura Mazza, Alessandro Alcanterini e Andrè De Laroche a cui ha partecipato anche il Presidente del Coordinamento tra le Associazioni Benemerite, Michele Maffei.

E’ proseguita con la consegna del “Premio Internazionale Bronzi di Riace”, scoperti 47 anni fa e simbolo e orgoglio del territorio magnogreco e della riconciliazione mediterranea, presieduto da Giuseppe Tripodi, volto a riconoscere valore alla caparbietà dei “guerrieri” che credono e amano il nostro Paese.

Tra i premiati Maurizio Riccardi (direttore Agenzia AGRPress), la principessa donna Maria Pia Ruspoli, Nino Graziano Luca (giornalista, regista e autore radiotelevisivo), Maurizio Talarico (imprenditore), alla principessa Maria Elettra Giovannelli Marconi, Serenella Pesarin (magistrato), Annalisa Chirico (editorialista de “Il Foglio”), Paola Alcanterini – “alla memoria” (dirigente Superiore del Ministero Economia e Finanze, del Bilancio e Programmazione Economica, Tesoro, della Difesa, del Lavoro, del Turismo e della Riforma burocratica).

A chiudere la settimana di eventi dedicata alla dignità e al rispetto, sarà l’appuntamento di sabato 26 ottobre con la HSE Safety Cup allo Stadio Landieri di Napoli Scampia, realizzato con materiali in parte recuperati dalla “Terra dei Fuochi” e intitolato alle vittime della camorra.

Donatella Gimigliano

Responsabile Ufficio Stampa Osservatorio Nazionale Amianto

Giornalista – Relazioni Pubbliche & Comunicazione

Cellulare: +39 3287310171

Email: d.gimigliano@bixpromotion.it

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In nome del Papa Re 2

Teatro Flaiano presenta “In nome del Papa Re” va in scena In nome del Papa RE di Luigi Magni.

In nome del Papa Re al Teatro Flaiano, regia di Antonello Avallone, con Antonello Avallone, Maurizio Ranieri

Teatro Flaiano presenta “In nome del Papa Re”. E con Pierre Bresolin, Elettra Zeppi, Maurizio V. Battista, Cosimo Desii, Ariela La Stella,

Teatro Flaiano presenta “In nome del Papa Re”. Luca Tarsia, Lorenzo Lotti, Matteo Scattaretico, Federico Nelli, Pamela Cavalieri, Sofia Pescatori

Uno dei più grandi capolavori di LUIGI MAGNI, da lui scritto e diretto nel 1977, secondo film di una trilogia che vide protagonista la Roma papalina del XIX secolo, IN NOME DEL PAPA RE”, non incontrò un unanime consenso di critica a causa di una parte di giornalisti che lo ritennero un po’ troppo caustico nei confronti della Chiesa.

Magni, scambiato spesso per anticlericale, si è sempre difeso rispondendo: “Hanno equivocato fra clero e potere temporale, io ho avuto sempre un ottimo rapporto con i preti”.

In nome del Papa Re 3Il film si aggiudicò, comunque, nel 1978, cinque David di Donatello, tra cui miglior film, miglior sceneggiatura e miglior scenografia.

Grande fu il successo di pubblico, che lo trovò emozionante, commovente, comico, proprio per la capacità dell’autore di raccontare le storie serie con ironia.

Da un’idea di Antonello Avallone (la sua collaborazione con Magni ha poi prodotto la versione teatrale di “NELL’ANNO DEL SIGNORE” e poi di “SECONDO PONZIO PILATO” )“IN NOME DEL PAPA RE” si trasferisce dal grande schermo al palcoscenico.

Un omaggio a Roma, alla romanità, a Gigi Magni e al nostro rimpianto Sergio Fiorentini, che ricoprì il ruolo di “Serafino” nella prima edizione.

Uno spettacolo da vedere e “da rivedere”.

Scene e costumi Red Bodò       Luci e fonica Tony Di Tore       Musiche originali D. Pace e T. Tosto

Teatro Flaiano

Via Santo Stefano del Cacco, 15 (Largo di Torre Argentina) – Roma

 Tel. 06/37513571 – 06/37514258    www.teatroflaiano.com – segreteria@teatroflaiano.com

Direttore artistico Antonello Avallone

Dal giovedì al sabato ore 21.00 – domenica e festivi ore 17.30

 Platea:      intero € 25,00     ridotto € 20,00    ridotto Cral € 18,00

Galleria:    intero € 20,00     ridotto € 18,00    ridotto Cral € 16,00     

Bar interno con possibilità di aperitivo prima dello spettacolo

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In scena il 31 ottobre presso il Teatro Il Rivellino Little Something di Twain physical dance theatre

Proseguono gli appuntamenti della Stagione Danza 2019 di Twain Centro di Produzione Danza Regionale e Centro di Residenza Multidisciplinare sostenuto dalla Regione Lazio e Mibact al Teatro Il Rvellino.

Direzione Artistica di Loredana Parrella, presso il Supercinema e il Teatro Il Rivellino – V. Luchetti di Tuscania (VT).

Un progetto per il territorio che vede, oltre alla programmazione della stagione, un vero e proprio centro di produzione, residenza e formazione della danza che si sta affermando come uno dei centri di riferimento per gli artisti anche a livello nazionale.

Il 31 ottobre, la Stagione Danza per la prima stagionale inaugura il Teatro Il Rivellino dove Twain presenterà la propria produzione Little Something.

Spettacolo vincitore de I Teatri del Sacro 2017, regia e coreografia di Loredana Parrella con Yoris Petrillo, Elisa Melis, Luca Zanni, Maeva Curco Llovera, Enea Tomei e la drammaturgia di Beatrice Balla.

Il testo di François Garagnon, in una lingua metaforica e personale, racconta il viaggio della costruzione di sé, contrapponendo la filosofia dell’essere alla filosofia dell’avere.

Obiettivo dell’esistenza è divenire, essere un Grande Amore Senza Fine, anche se in partenza siamo una piccola cosa, un Little something appunto.

Nel raccontare questo viaggio da piccolo a grande, Garagnon inventa una serie di personaggi tanto allegorici quanto vividi.

L’Avventuriero del Banco–di–tutto – il – Possibile, Il Riparatore – del Tempo – Perso, il Giardiniere–d–Amore, la Sorgente–Pura, il Soffio–d–Invisibile che non solo restituiscono immagini che si aprono a interpretazioni spirituali della vita al di là dei confini della singola religione, divenendo figure universali.

Un viaggio duplice, nell’amore e nei sentimenti che si svolge nella miriade di incontri che la protagonista vive nella Metro di Parigi.

Uno spettacolo adatto a tutti, primo appuntamento che Twain dedica al pubblico del Teatro Il Rivellino – V.Luchetti per questo Autunno 2019.

Teatro Il Rivellino V.Luchetti di Tuscania (VT)

Little Something

Spettacolo Vincitore I Teatri del Sacro 2017
Regia e coreografia Loredana Parrella
Interpreti Yoris Petrillo, Elisa Melis, Luca Zanni, Maeva Curco Llovera, Enea Tomei
Testo e drammaturgia Beatrice Balla
Musiche originali Current
Costumi Andrea Grassi
Voce recitante Enea Tomei
Produzione Twain Centro di Produzione Danza 2017
Con il sostegno di MiBACT– Ministero dei Beni e le Attività Culturali e del Turismo, Regione Lazio – Assessorato alla Cultura
In residenza presso Centro d’Arte e Cultura – Città di Ladispoli e Teatro Claudio Tolfa

Trailer dello spettacolo: https://vimeo.com/229847276

Info e Prenotazioni: organizzazione@cietwain.com / 3382051200 o 3403145198

Biglietti: Ridotto 6€  – Intero 10€

Sito: http://www.cietwain.com

Comunicazione: Theatron 2.0

Mail: stampa.theatron@gmail.com

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Sagra della Castagna

La castagna di Vallerano insignita del marchio DOP sarà protagonista nel penultimo weekend della festa in suo onore.

Penultimo week-end della festa della castagna di Vallerano, da diciott’anni protagonista delle attività legate ai sapori della Tuscia viterbese.

Di forma ellissoidale, di colore bruno-rossiccio con episperma color camoscio, dal pericarpo sottile e facilmente distaccabile, dalla polpa bianca e croccante dal gradevole sapore dolce e resistente alla cottura.

La castagna di Vallerano cresce in un territorio con circa 635 ettari di castagneti ed è stata insignita dalla Comunità Europea del marchio di Denominazione di Origine Protetta (DOP).

Le prime testimonianze scritte della sua coltivazione risalgono al 1500, ma le grotte di tufo destinate alla sua conservazione risalgono ancora più indietro nel tempo.

Quale occasione migliore per approfondire la conoscenza di questo storico e tradizionale frutto se non condividere il percorso culturale in programma realizzato per questa edizione dall’Associazione Amici della Castagna di Vallerano insieme alla Pro loco?

Questo, in sintesi, il calendario del fine settimana:

Sabato 26 ottobre

Ore 10:00      – Apertura stand, vendita prodotti tipici locali e mercatino dell’artigianato;

Ore 10:30     – (Dalle ore 10:30 a fine giornata). VISITE GUIDATE: la storia, il borgo, le chiese. Info 3279313131;

Ore 13:00      – Pranzo nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali;

Ore 16:00      – In Piazza della Repubblica spettacolo con Tato Cabaret; – Caldarroste e vino rosso in Piazza;

Ore 20:00      – Cena nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali.

Domenica 27 ottobre

Ore 9.30          – Apertura stand, vendita prodotti tipici locali e mercatino dell’artigianato –  Immergersi nella maestosità della natura: PASSEGGIATA CAMPESTRE tra i castagneti secolari di Vallerano. Info 3279313131, partenza da Piazza della Repubblica

Ore 10:30     – (Dalle ore 10:30 a fine giornata). VISITE GUIDATE: la storia, il borgo, le chiese Info 32793131-Esposizione rapaci (mattina e pomeriggio) in piazza della Repubblica

Ore 13:00      – Pranzo nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali;

Ore 15:30      – Sfilata storico-rievocativa per le vie del paese e esibizione in Piazza della Repubblica del gruppo Sbandieratori e mini sbandieratori “G.M. Nanino di Vignanello;

Ore 16:00      – Caldarroste e vino rosso in Piazza;

Ore 17:30      – ADC ART DANCE Center di Giada Pancianeschi presenta: balli tratti dal Music Grease e Queen, balli contro la violenza sulle donne;                                                                                           

Ore 20:00      – Cena nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali.

Video realizzato da Pier Tommaso Carrescia

Sito ufficiale: http://www.castagnavallerano.it/

Pagina FB: https://www.facebook.com/festadellacastagnadivallerano/?fref=ts

Canale youtube: https://www.youtube.com/watch?v=8kFFl6HJOIE

punto informazioni in Piazza della Repubblica:-  INFOLINE  3343060091  – 3337404793

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni

+39 06 3225044 – +39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it

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LE ULTIME LUNE Andrea Giordana Luchino Giordana Galatea Ranzi foto tommaso le pera

Teatro Ghione Le Ultime lune di Furio Bordon con: Andrea Giordana, Galatea Ranzi, Luchino Giordana, Regia Daniele Salvo

Al Teatro Ghione di Roma da martedì 29 ottobre a domenica 3 novembre, lo spettacolo “Le Ultime Lune”, con: Andrea Giordana, Galatea Ranzi, Luchino Giordana, regia Daniele Salvo.

Teatro Ghione. Un uomo nella sua stanza attende. Osserva. Ricorda. Sogna.

Teatro Ghione. E’ un uomo solo, stanco, privato del suo futuro. Un vecchio. Sogni, fantasie, ricordi, suggestioni, fantasmi del passato affollano la sua povera stanza dell’immaginario.

La sua compagna, morta molti anni prima, è sempre al suo fianco e conversa assiduamente con lui, ogni giorno. In questa stanza vita e morte si toccano, presente e passato si sovrappongono: all’interno di queste mura, il tempo è relativo.

E’ un vecchio professore che aspetta nella propria stanza il figlio che lo accompagnerà in una casa di riposo per anziani.

Quest’uomo vive e respira quella stanza, dove trascorre tutta la sua giornata, come se la volesse portare con sé: i suoi unici compagni di viaggio sono la musica, i fumetti che ha sempre amato e un album di fotografie.

Con lui una compagna silenziosa e scomoda: la vecchiaia.

E quest’uomo affoga sempre più nella malinconia, si confronta ogni giorno con la nostalgia, con la sua condizione di impotenza e disillusione.

Teatro Ghione Le Ultime Lune. Il presente è insoddisfacente, la vita è al tramonto, i progetti sono conclusi: il massacro della vecchiaia.

La decisione di entrare in una casa di riposo e di andarsene per sempre dalla stanza di una vita, nasce dal sentirsi “di troppo” e la scelta è lucida, definitiva, irrimediabile.

Una volta lasciata la propria casa, la propria stanza, nella soffitta di un’anonima casa di riposo, il protagonista trascorre qualche ora del suo tempo in compagnia del suo album di fotografie, della sua musica e di una piantina di basilico.

In quella soffitta, uno strano modo per avvicinarsi sempre più al cielo, che egli aspetta la fine dei suoi giorni.

Nella nostra società la vecchiaia è un imprevisto.

Qualcosa di cui vergognarsi, qualcosa da cancellare. Tutti inseguono la giovinezza, tutti combattono i segni del tempo, tutti vogliono allontanare la morte.

In questo mondo ormai senza regole, improntato all’egoismo più sfrenato, al culto dell’io, all’auto rappresentazione, alla celebrazione del sé, alla giovinezza, all’efficienza ad ogni costo, alla ricchezza, alla velocità, al qui ed ora, al tutto e subito, essere vecchi significa essere esclusi.

Ormai altri giovani cantano altre canzoni e il vecchio è troppo lento, troppo stanco, troppo solo: inutile.  Ma la vecchiaia, al contrario, è un privilegio.

Una pietra preziosa. Le ultime lune

È un momento della vita di un uomo in cui tutte le linee convergono verso un punto sospeso sul filo dell’orizzonte.

È la somma di tutti gli addendi, il termine di un progetto, L’inizio di un nuovo cammino. Coincide con la condizione del poeta.

Essere poeti oggi dà scandalo. Il poeta non serve a nulla. Il poeta dà fastidio. È troppo ingenuo, troppo fragile, troppo vero.

E soprattutto il Poeta, come il vecchio, sa dire la verità. Il poeta attende paziente, siede su una panchina sul ciglio del torrente del tempo e guarda.

Una foglia cadere, una gemma sbocciare, un bambino che sorride.

Il poeta, come il vecchio, possiede la mappa del labirinto, crea un modello infantile dell’universo, di un universo fondato sin dalla tenera età nel nostro cuore, una specie di libro di testo per capire il mondo dal di dentro, dal suo lato migliore e più fulgido”.

LE ULTIME LUNE Andrea Giordana Galatea Ranzi foto tommaso le pera 2

Il Poeta canta con la sua voce sempre più flebile ride tra i denti, ma mi accorgo che piange. E’ solo un uomo, o forse un vecchio. Ma il suo pianto conduce al futuro. (Daniele Salvo)

Orario spettacoli ore 21,00 Domenica ore 17,00

biglietti a partire da 23 euro

Teatro Ghione, via delle Fornaci,37,Roma

Info:06 6372294

www.teatroghione.it

Relazioni con la stampa Teatro Ghione: Maurizio Quattrini:

Cell. 338/8485333 – e-mail: maurizioquattrini@yahoo.it

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Room26 MichelCleis SpecialGuest 1

IL SABATO HOUSE al Room 26, Resident Main Room Paolo Pompei, Luis Bertman, Resident Plus Room Max Marino e Matteo Passerini, Voice by Lele Sarallo e Lory Voice

Special Guest Nichel Cleis, Aer Director Neon al Room 26

 Sabato 26 ottobre al Room 26 tornano i djset d’autore con l’arrivo in console del grande Michel Cleis.

L’autore della hit mondiale dal titolo La Mezcla (che risuona in tutte le notti dei club più importanti del globo), è atteso per l’ultimo caldissimo fine settimana romano.

Lo special guest di questo weekend di fine ottobre, producer di successo le cui hit risuonano in tutte le console e le playlist del mondo, sarà accolto da Gianluca Neon, direttore artistico del club più noto di Roma.

Prima che Cleis salga in cattedra e accompagni il pubblico fino all’alba, l’apertura di serata è destinata come al solito ai due padroni di casa del sabato sera

I resident Luis Bertman e Paolo Pompei, mentre nella sala Plus Room ci saranno i ritmi latini e raggaeton coni djs Max Marino e Matteo Passerini.

La Mezcla by Michel Cleis (5 mln di visualizzazioni su Youtube): https://www.youtube.com/watch?v=_Y7D8eUrjMc

MICHEL CLEIS: è passato dall’essere un producer come molti altri, con qualche vinile all’attivo, a diventare l’artista più caldo del momento grazie alla traccia hit intitolata “La Mezcla”.

Nel 2008 Luciano ascolta un disco che sfugge alle classificazioni; una miscela sinuosa di battiti latini, ritmica tribale ed un’indimenticabile cantato spagnolo.

Questo disco non si incastrava con nessuno, tranne che con la Cadenza.

Così Luciano ha scelto ‘La Mezcla’ ed il nome Michel Cleis risuona nelle orecchie degli intenditori di tutti i club europei, per il suo genio inaspettato.

Sabato 26 Ottobre 2019, dalle ore 23.30

ROOM 26 – Piazza Guglielmo Marconi, 31 – Roma (EUR)

MODALITA’ INGRESSO

Decima Stagione, dalle ore 23.30 alle ore 4.30

Prezzo in Lista: 15€ Uomo / 10€ Donna (drink incluso) – L’ingresso “Fuori Lista” subirà un supplemento di 5€ sul ticket al botteghino

Per INFO e LISTE, scarica l’APP di Room26, clicca qui: http://bit.ly/approom26

TEL. 333 428 9202 – EMAIL: info@room26.it – www.room26.it

UFFICIO STAMPA CARLA FABI E ROBERTA SAVONA
Carla: carla@fabighinfanti.it
, 338 4935947 – Roberta: savonaroberta@gmail.com , 340 2640789
FB: https://www.facebook.com/UfficioStampaFabiSavona/ – IG: https://www.instagram.com/ufficiostampafabisavona/?hl=it

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Teatro Trastevere. Il lato oscuro della maternità tra desiderio e timore “Dolce attesa per chi?” di Betta Cianchini al Teatro Trastevere


al Teatro Trastevere. Dopo il successo delle quattro precedenti stagioni torna a Roma, al Teatro Trastevere da martedì 5 a domenica 10 novembre, “Dolce attesa per chi?”

al Teatro Trastevere. Una tragicommedia che porta in scena, in chiave ironica e tagliente, il conflitto interiore che emerge in tante giovani donne di fronte al loro desiderio di maternità.

Un tema delicato e spinoso soprattutto in un Occidente sempre più caratterizzato dal fenomeno dell’iponatalità.

Il dubbio “avere o non avere un figlio?” inizia ad affiorare silenzioso intorno ai trent’anni, per diventare via via più insistente e rumoroso intorno ai quaranta: è l’orologio biologico che non può essere ignorato.

La pièce teatrale, per la regia di Marco Maltauro, con Giada Prandi e Veronica Milaneschi, pone quindi l’attenzione sulle coppie che, decidendo di intraprendere l’arduo percorso della genitorialità, si trovano ad affrontare innumerevoli ostacoli.

Coloro che decidono di mettere al mondo un figlio spesso si trovano a percorrere una strada tortuosa, fatta di Depressione Post Partum, crisi di coppia e di un irrisolto dualismo tra avere famiglia e fare carriera.

Quest’ultimo aspetto colpisce in particolar modo le neo-mamme che in Italia, di fronte al binomio figli-lavoro, sono costrette a prendere una decisione e a riporre uno dei due sogni nel cassetto.

Dolce attesa per chi? porta alla luce il controverso rapporto tra desiderio e timore che le donne dei nostri tempi vivono quando si parla di diventare madre.

Lo spettacolo si snoda tra situazioni esilaranti e una serie d’interrogativi sulla vita di Bianca, trentenne precaria nel lavoro e in amore che ha un contratto “a progetto”.

Progetta di avere un contratto e che vorrebbe tanto potersi permettere di pensare ad un figlio ed una famiglia.

Una vera e propria diatriba fra la testa e la pancia, un confronto spietato e surreale fra la sua parte più logica e positiva e quella più istintiva e cinica.

In scena le due anime di Bianca dialogano scontrandosi in una commedia, divertente e intelligente che, già dal titolo “Dolce attesa per chi?”

lascia intendere che la tanto sospirata attesa potrebbe non essere poi così “dolce” per tutte.

Il progetto è sostenuto dallo studio Genetica: la banca etica del cordone ombelicale specializzata in Nutrigenica,Test DNA, Genetica prenatale non invasiva, Cellule staminali.

www.genetica.tech   www.bancadeldna.it

Link alla pagina fb  http://www.facebook.com/dolceattesaperchi

ORARIO SPETTACOLO

Da martedì a sabato inizio spettacolo ore 21:00

Domenica inizio spettacolo ore 17:30

PREZZI BIGLIETTI

Intero: € 12,00 + € 2,00 di tessera associativa del teatro

Ridotto: € 10,00 + € 2,00 di tessera associativa del teatro

INFO E PRENOTAZIONI

Tel: 065814004 / 3283546847

E-mail: info@teatrotrastevere.it

Teatro Trastevere

Via Iacopa De’Sette Soli, 3

00153 Roma

Media Relations:

CGP Srl

Giorgio Cipressi & Giovanna Palombini

Greta De Marsanich cgpcomunicazione@gmail.com +39.3208626213

Carola Piluso

Carola Piluso

Tel.3406485395

Email: carola.comunicazione@gmail.com

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la madrina della serata Nadia Bengala lartista Mario DImperio e la curatrice Maria Italia Zacheo

Alla Biblioteca Flaminia fino al 26 ottobre la mostra di Mario D’Imperio “Il Fango e la Luce”

Grande successo di visitatori per l’inaugurazione a Roma della mostra di oltre 100 ceramiche – formelle “Il fango e la luce” di Mario D’Imperio.

L’esposizione, a cura di Maria Italia Zacheo, è inserita nel fitto calendario di eventi della Rome Art Week ed è ospitata nelle sale della Biblioteca Flaminia, diretta da Maria Pia Tuccimei.

All’evento erano presenti i registi Pierfrancesco Campanella, reduce dai trionfi del suo ultimo lavoro intitolato “L’idea malvagia”, ed Emanuele Pecoraro, che ha appena terminato le riprese del corto “La goccia maledetta”.

Inoltre l’artista Fabrizio Borelli, la fotografa dei divi Laura Camia, il coreografo Gabriele Naccarato e il Vice Presidente del Circolo culturale “La scaletta” di Matera, Nicola D’Imperio.

Madrina della serata, una vera ambasciatrice della bellezza: l’attrice Nadia Bengala, splendida protagonista di entrambe le due opere cinematografiche appena menzionate:

“L’idea malvagia” e “La goccia maledetta”.

“Il fango e la luce” propone al visitatore un viaggio attraverso l’essere interiore, primitivo e inconscio.

Articolata nelle quattro sezioni “Materia cosmica”, “Mater matuta”, “Danza” e “Burning”, è una vera e propria esplosione di corpi celesti

Di figure in movimento e di volti di donne che affiorano dalle terre cristallizzate e si trasformano in smalti luminosi.

Nel corso dell’inaugurazione l’artista, originario di Matera, ha anche presentato un breve filmato dove ha illustrato le tecniche del dripping e della cottura a terzo e a grande fuoco.

Il video, girato e montato da Marco Pagliarin e diretto da Emanuele Pecoraro,

Particolarmente apprezzata dal pubblico presente la serie “Materia Cosmica” che rappresenta una virata dell’artista verso l’informale.

“Materia cosmica” è il riprodursi dell’inconscio della vita, della luce e del buio, nonché dei colori con cui guardiamo l’Universo:

fenditure di luce, circolarità di colori, come la materia che si compone e si scompone in un tempo e in uno spazio che non sappiamo definire.

Nel corso dell’inaugurazione è stato anche presentato il volume “Il fango e la luce”, edito dalla casa editrice Lithos, che contiene, oltre alle 100 opere in mostra dell’artista, i contributi critici di Maria Italia Zacheo ed Emanuele Pecoraro.

La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni fino al 26 ottobre (da martedì a venerdì dalle 9 alle 19 e sabato dalle 9 alle 13) con ingresso libero.

Roma, 23 ottobre 2019

Ufficio stampa

Emanuele Pecoraro

emanuele.pecoraro@live.it

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Teatro dell’Opera e Aeroporti di Roma quest’anno si apre alla Danza della Scuola di Danza dell’Opera di Roma


La collaborazione tra la Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma e Aeroporti di Roma, iniziata nel 2017, si apre quest’anno anche all’arte di Tersicore coinvolgendo la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma, diretta da Laura Comi.

Teatro dell’Opera e Aeroporti di Roma quest’anno si Danza. Questa mattina ha proposto per ben tre volte nella Hall del Terminal 3 Partenze, la coreografia Intermezzo ideata e realizzata dalla stessa Comi per otto allieve del quarto e quinto corso femminile.

Teatro dell’Opera e Aeroporti di Roma quest’anno si Danza. La coreografia, ripresa da Gaia Straccamore, è una riflessione astratta a partire dalla forma sferica del globo.

Sulle note dell’intermezzo di Mascagni si apre e si chiude in un cerchio perfetto che simboleggia l’unione e la circolarità che Aeroporti di Roma con i propri servizi promuove, accorciando le distanze, favorendo lo scambio e incoraggiando la cultura.

Le otto ragazze come delle viaggiatrici provenienti dalle diverse capitali internazionali hanno invaso lo spazio e coinvolto altri viaggiatori nel loro viaggio emozionale tra cerchi, danze a raggiera e tourbillon avvolgenti.

Il Sovrintendente Carlo Fuortes saluta la felice iniziativa con queste parole:

“Nel giorno del world ballet day essere stati all’aeroporto Leonardo da Vinci con le nostre talentuose studentesse della Scuola di Danza e la loro danza dedicata al globo.

Ci fa sentire ancor più vicini al mondo che viaggia per lavoro, per conoscenza e per curiosità senza mai perdere il contatto con i propri sogni.

Oggi noi tutti, siamo stati quella scintilla che riaccende ogni desiderio”. 

AEROPORTO LEONARDO DA VINCI

HALL TERMINAL 3 PARTENZE

Mercoledì 23 ottobre 2019

SCUOLA DI DANZA
DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Intermezzo

Musica Pietro Mascagni

Coreografia Laura Comi ripresa da Gaia Straccamore

ALLIEVE DELLA SCUOLA DI DANZA DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Serena Antonacci, Aurora Arbia, Valeria Bove, Carolina Clemenza, Mai Ezoe, Giulia Festinese, Melissa Montagner, Chiara Vitali, Carolina Beni, Flavia Giulia, Maria Fiume, Eleonora Rui.

Il programma sopra indicato si è tenuto alle ore 11:00 ed è stato ripetuto alle 11:20 e alle 11:40

Per Informazioni: operaroma.it

TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Anna Lea Antolini

Ufficio Stampa e Relazioni Esterne del Ballo

Cell. + 39 338 9079261

stampa.ballo@operaroma.it

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Teatro Manzoni, Mente Comica presenta Ricette d’Amore di Cinzia Berni, regia di Diego Ruiz



Teatro Manzoni presenta Ricette d’Amore. Con Patrizia Pellegrino, Matilde, Brandi, Federica Cifola, Samanta Togni e Ascanio Pacelli, al Teatro Manzoni.

Teatro Manzoni presenta Ricette d’Amore. Uno spaccato sul mondo femminile.

Quattro donne, molto diverse tra loro si contendono lo stesso uomo. Divertenti equivoci e battute a ritmo serrato per una commedia frizzante ed ironica.

Giulia, Irene e Susanna si riuniscono nella cucina di Silvia per preparare l’esame d’arte culinaria del corso “a tavola con lo chef” che frequentano insieme.

Mentre eseguono le ricette parlano delle loro vite, dei loro sogni, di sentimenti, di sesso.

Luca, un bellissimo ragazzo che è ospite del vicino di Silvia nell’appartamento accanto, piomba tra di loro – vestito solo da un asciugamano intorno alla vita, mostrando un fisico mozzafiato – perché è rimasto chiuso fuori casa mentre cercava di riattivare la corrente elettrica.

Questa presenza cambia i rapporti che si sono creati tra loro: scatta la sindrome della preferita che spesso si verifica in un gruppo di femmine quando arriva un maschio.

Le ragazze si rincontrano dopo due mesi, per le feste di Natale, tutte hanno una storia con Luca, ma nessuna sa delle altre.

Quando Luca viene scoperto le donne lo mettono di fronte ad una scelta. Nessuna di loro continua la relazione, ma questa esperienza cambia la vita di tutte.

 Teatro Manzoni di Roma

dal 31 ottobre al 24 novembre

 dal martedì al sabato ore 21

Sabati doppia e anche l’ultimo giovedì doppia

Ufficio stampa nazionale Silvia Signorelli www.comunicazioneeservizi.com

silvia.signorelli@comunicazioneeservizi.com  Mob. +39 338 9918303

ufficiostampasignorelli@gmail.com Monica Menna e Alessandra Teutonico

Facebook: SiSicommunication – Twitter: @silviasignore – Instagram: @si_sicomunication

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Tra maschere e gesti a Roma alla Sala Umberto torna Familie Flöz,  Teatro Delusio il teatro muto che parla al cuore di tutti


Teatro Sala Umberto, dopo il grande successo riscontrato nella passata stagione, torna a grande richiesta uno dei fenomeni teatrali più famosi al mondo.

Alla Sala Umberto va in scena “Teatro Delusio”. La compagnia berlinese Familie Flöz che, insieme a Arena Berlin e Theaterhaus Stuttgart, presentano per la prima volta a Roma uno dei loro spettacoli di maggior successo: Teatro Delusio.

Un ‘opera teatrale, una storia di successi, 640 repliche, 34 paesi, premi e menzioni, non ultima quella di essere la produzione più stellata del Fringe Festival di Edimburgo 2016.

Una produzione che annovera tra i suoi spettatori più affezionati anche il direttore artistico della Sala Umberto Alessandro Longobardi che in Via della Mercede ha già accolto la Familie lo scorso aprile 2019

Spettacolo che ha segnato un successo di pubblico con un altro cavallo di battaglia di questa compagnia: Hotel Paradiso.

La Familie Flöz cavalca la cresta dell’onda della scena teatrale mondiale dopo più di 2.500 repliche in 43 paesi negli ultimi 25 anni e sono pronti ancora una volta a strabiliare il pubblico, tra gesti e maschere, dando vita ad un teatro muto capace di parlare al cuore di tutti.

Un ritorno tanto atteso per tutti gli appassionati del divertimento, della poesia, del teatro e per tutti i curiosi che hanno voglia di ridere e di emozionarsi per una sera con la creatività, la bellezza e l’intelligenza di Familie Flöz.

Sarà in scena per due settimane con Teatro Delusio, una pièce che gioca con le innumerevoli sfaccettature del mondo teatrale, grazie all’eccezionale talento di tre attori, che da soli daranno vita sul palcoscenico della Sala Umberto a un intero teatro fatto di palchi, di quinte, di camerini.

Ovviamente delle decine di persone che lo animano quotidianamente tra i quali i commedianti, un intero corpo di ballo, un’orchestra, divi e dive dell’opera, grandi attori, maestranze varie, e tanto altro.

Sala Umberto. Ancora, ma senza dimenticarsi gli inservienti, le donne delle pulizie, e infine i tecnici, protagonisti assoluti di quest’opera che ci accompagneranno in questo emozionante viaggio alla scoperta dell’emisfero teatrale.

Un’avventura fatta di risate, che con coraggio ci porterà anche verso quei retroscena fatti di illusioni e di disillusioni che ci apriranno la porta a uno spazio magico carico di toccante umanità.

Mentre la scena diventa backstage ed il backstage è messo in scena, e mentre sul palco appena riconoscibile si accennano i diversi generi teatrali, dall’opulenza dell’opera ai duelli di spada.

Passando per i freddi intrighi e per le passionali scene d’amore, i tecnici di scena Bob, Bernd e Ivan, tirano a campare dietro le quinte e vivono una vita all’ombra della ribalta.

I tre sono infaticabili e sono divisi dal mondo del palcoscenico solo da un misero sipario che li tiene lontani dal proprio sogno.

Bernd è sensibile, cagionevole e cerca la sua felicità nella letteratura, una felicità che ritroverà nella ballerina tardiva.

Bob desidera essere conosciuto da tutti e questa smania di mostrarsi lo porterà al trionfo ma anche alla distruzione e infine c’è Ivan, capo del backstage, che non vuole mai perdere il controllo sul suo teatro e così facendo, finirà per perder di vista tutto il resto.

Le tre vite di questi tre uomini si intrecciano nei modi più strani con la vita apparente della ribalta. All’improvviso loro stessi sono protagonisti di quel palcoscenico che in fondo equivale al loro piccolo mondo.

TEATRO SALA UMBERTO – Via della Mercede, 50, 00197 Roma

tel. +39 06 6794753 – Whatsapp 3459409718 – prenotazioni@salaumberto.comwww.salaumberto.com

Biglietti da 34 € a 19 €

Ufficio Stampa Compagnia Carla Fabi Roberta Savona
Carla: carla@fabighinfanti.it
, 338 4935947 – Roberta: savonaroberta@gmail.com , 340 2640789
FB: https://www.facebook.com/UfficioStampaFabiSavona/ – IG: https://www.instagram.com/ufficiostampafabisavona/?hl=it

 Ufficio Stampa Teatro Silvia Signorelli

silvia.signorelli@comunicazioneeservizi.com, 338 9918303

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litaliasedesta

L’Italia s’è desta. Un piccolo falso mistero italiano di R. Mastrota al Teatrosophia

“Angelo della gravità-Un’eresia” di Massimo Sgorbani 26 e 27 ottobre Teatrosophia

Erano state annunciate in conferenza stampa le novità di Teatrosophia. Una stagione ricca di appuntamenti che spaziano dall’arte alla musica ma che lasciano la prosa come protagonista assoluta di questo interessante cartellone.

Il fine settimana del 25 ottobre il teatro diretto da Guido Lomoro in via della Vetrina 7 a Roma, apre il sipario su I MONOLOGHI di Teatrosophia.

In scena due spettacoli: il 25 ottobre L’Italia s’è desta scritto e diretto da Rosario Mastrota e Dalila Cozzolino e il 26 e 27 ottobre L’Angelo della Gravità di Massimo Sgorbani diretto e interpretato da Marco Falcomatà.

 Ne L’Italia s’è desta al Teatrosophia: Carletta, la scema del paese, racconta la sua storia, del suo segreto.

Assiste al rapimento da parte della ‘ndrangheta, in Calabria, del pullman della nazionale italiana di calcio, a due mesi dai mondiali.

Lo scoop esplode. Esercito, politica, sport e giornalisti all’assalto del nuovo fenomeno mediatico.

Tutti accecati dalla notizia “bomba” da regalare, non si accorgono di Carla, che sa dove è nascosto il pullman bianco e la nazionale di calcio. Ma nessuno le crede.

“Il monologo che racconta è arcaicamente legato alla riflessione sociale che tutto ciò che è detto appartiene alla storia e quindi alla verità” afferma il regista.

“Questa operazione gioca, invece, nel caso specifico, sul falso accaduto. Un’invenzione plausibile che rispecchia la faciloneria delle “vittime” dei mass media e l’esaltazione e manipolazione che ne deriva”.

Il gioco de L’Italia s’è desta si svolge sull’idea del racconto reale di qualcosa che, come al solito, successivamente, viene manomesso.

Ma che nel caso specifico è già manomesso alla fonte. E’ un racconto metaforico-ironico di un’Italietta credulona.

Nel monologo si narra quanto sia cruda la piccola realtà intrisa quotidianamente di ‘ndrangheta e come la malavita sia arcaicamente consolidata e apparentemente inerme.

Per assurdo pare che la ‘ndrangheta non esista, seppur tutti la riconoscono e tutti la temono, non parlandone.

Eventi FB

Ne L’Italia s’è desta la questione ‘ndranghetista viene affrontata in maniera leggera al Teatrosophia.

Nessuna spettacolarizzazione, ma solo una derisione innocente, una smitizzazione. E questo, a nostro avviso, fa più male alla ‘ndrangheta, ne distrugge la forza e allontana la paura.

Smitizzare può scardinare dei legami che per anni hanno reso l’organizzazione intoccabile.

Non è una risoluzione, purtroppo, ma una leggera parentesi che può nuocere a chi si eleva a capo indiscusso senza regole.

Angelo della gravità, in scena il 26 e 27 ottobre, è nato a seguito della notizia di un detenuto in attesa che la sua condanna venisse eseguita tramite impiccagione.

L’esecuzione però fu sospesa perché era grasso al punto che il suo peso avrebbe spezzato la corda del boia.

Angelo della gravità è la storia di un bambino, cresciuto senza punti di riferimento e con poco amore, che si costruisce da solo il suo mondo e le sue convinzioni.

Che trascina il fardello di un’eredità familiare e sociale conflittuale e spietata. Una storia che ci permette di raccontare l’omologazione imposta dalla società.

Un testo a tratti crudo, brutale, un vomitare ininterrotto di parole, confessioni e ricordi, che nascondono la sua infantile e tenera fragilità.

Il protagonista costruisce la sua solitaria visione del mondo, disegnando una delirante concezione dell’ordine universale e morale nel quale la pornografia coincide con l’amore e l’eucaristia con l’indigestione.

Continuando nella sua eresia e forte di questa fede approda alla visione celeste degli angeli della gravità che grazie alle loro ali vincono il peso della materia e si elevano verso Dio.

Nella certezza di entrare a far parte della schiera di questi angeli, il condannato affronta con serenità la sua morte imminente e si consegna ad un’autentica santità.

Sacro e profano si attraggono in maniera del tutto naturale, i concetti di colpa e innocenza, di punizione e redenzione balleranno una macabra e tenera danza.

I MONOLOGHI DI TEATROSOPHIA

Teatrosophia

via della Vetrina 7

Tel: 06 68801089 / 375 5488661

Venerdì, Sabato e  domenica

ore 21.00 / domenica ore 18.00

Biglietto  13 € + 3€ (tessera associativa teatro)

Mail: info@teatrosophia.com

Sito: www.teatrosophia.com

Fb: https://www.facebook.com/teatrosophia2018/

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